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    Derby Parma-Reggiana: Nesta vuole fermare Pecchia

    TORINO – Oggi comincia la 4ª giornata di Serie B con quattro partite, fischio d’inizio alle 18.30, le altre sei gare tutte domani. Il clou al Tardini dove si gioca uno dei derby più sentiti d’Italia, Parma-Reggiana. Favoriti i ducali di Pecchia, anche se nei derby, spesso la più debole sorprende. Però questo Parma, in testa da solo alla B a punteggio pieno, inizia ad avere numeri interessanti: due gol segnati in ogni partita, solo uno incassato (nell’ultima uscita, il temporaneo pareggio del Pisa su rigore inventato dall’arbitro Volpi), una superiorità sugli avversari che inizia a farsi evidente. Ecco, un derby così caldo pare proprio la partita giusta per capire fino a che punto il Parma può essere la squadra da battere. Ma è evidente che il buon lavoro fatto da Pecchia nella passata stagione è alla base degli iniziali successi di questa annata (mettiamoci anche il passaggio di turno in Coppa Italia con uno straordinario 3-0 al San Nicola di Bari). Sull’altro fronte però, c’è una Reggiana guidata da Nesta che potrebbe fare buone cose in questa stagione, anche alla luce dei colpi di mercato dell’ultimo giorno: Crnigoj, Da Riva, Antiste e Melegoni, nomi non da poco. Certo, a Reggio Emilia il primo comandamento è volare bassi e la testa dev’essere solo al mantenimento della categoria, anche perché la Regia, in tre uscite, ha fatto un solo punto (il 2-2 in rimonta in Como, prima e dopo i ko di Cittadella e in casa col Palermo). Però i valori per stupire non mancano, specie quando gli ultimi arrivati saranno assemblati al resto della squadra. Ma intanto, se la Regia dovesse fare un figurone al Tardini, si potrebbero mettere le basi per provare ad alzare l’asticella. Certo, la squadra di Nesta è reduce dall’1-3 subito dal Palermo. Ma il risultato inganna. Contro una delle candidate alla A, la Reggiana era riuscita a pareggiare in dieci con Lanini (uno che da tempo meritava di stare in B), salvo poi incassare due reti nel negli ultimi 20’ quando forse nei giocatori stava iniziando a subentrare il pensiero per quel derby che la città vive come il momento più importante della stagione. Sempre in Emilia, a Modena sbarca il Pisa. Attenzione ai canarini guidati da Paolo Bianco, esordiente in B: hanno giocato solo due partite, vincendole entrambe, devono recuperare la sfida col Brescia della prima giornata. Dunque, potenzialmente, potrebbero essere in testa assieme al Parma. Quello col Pisa però, è il primo vero test probante per capire se il Modena ha i mezzi per fare meglio della scorsa stagione quando, con un pizzico di continuità in più, si potevano acciuffare i playoff. Ma anche il Pisa di Aquilani sta ben impressionando. Pure i toscani hanno saltato il turno d’esordio per poi debuttare a Marassi mettendo sotto la Samp. Poi il ko interno col Parma, da cui sono comunque usciti a testa alta. Dunque il Modena sembra fatto a posta per misurare le ambizioni dei nerazzurri ma al momento, quel che più conta, è che la squadra abbia un avvenire: Aquilani sta dando identità e gioco a una squadra che nella passata stagione aveva chiuso un ciclo terminando all’11° posto. Sul mercato il Pisa non s’è mosso male (Vignato dal Bologna l’ultimo colpo), ci sarebbero insomma le condizioni per migliorare la scorsa deludente annata. Il Palermo invece, non può fallire in casa contro la Feralpisalò, assoluta debuttante in B. Sui siciliani inizia a tirare una buona aria, dopo un inizio un po’ tormentato. All’esordio, lo 0-0 di Bari coi pugliesi rimasti in doppia inferiorità numerica, aveva fatto storcere il naso alla critica. Così Corini è sbottato e ha chiesto maggior considerazione per i suoi, ora reduci dal 3-1 in casa della Reggiana, dopo aver saltato la seconda uscita. Vittoria che però non scaccia qualche dubbio sulla squadra di Corini, anche se fa ben sperare, dopo un mercato già sontuoso, l’arrivo di Di Francesco: questa è la B oggi, può permettersi d’ingaggiare un attaccante che nella prima giornata di Serie A, con il Lecce, ha segnato il gol vittoria a una squadra che farà la Champions, la Lazio. E la Feralpisalò? Dopo tre uscite e altrettante sconfitte, nessun gol segnato e sette incassati, adesso è il momento di non disunirsi. Tutto sommato, anche la rivelazione della scorsa stagione, quel Sudtirol che nel 2022 si affacciava come i gardesani per la prima volta in B, perse le prime tre partite. La sfida di stasera del Barbera magari non sarà l’ideale per cambiare registro ma bisogna provarci, anche se dopo l’ultima uscita, il 3-0 incassato ad Ascoli, i ragazzi di Vecchi hanno giocato la peggiore delle tre gare, pur affrontando la squadra meno attrezzata di quelle incontrate. Si gioca anche Sudtirol-Ascoli. Sugli altoatesini si sono scritte un po’ di fesserie quest’estate, ci si è spinti a parlare di smobilitazione per alcune partenze (i difensori Zaro e Curto, su tutti). Poi il campo è un’altra cosa e dice che gli altoatesini sono in classifica sesti (il piazzamento finale della scorsa annata), pur avendo giocato solo due gare, nelle quali hanno imposto il pari allo Spezia (scoppiettante 3-3, acciuffando per tre volte i liguri) e la convincente vittoria a Piacenza sulla Feralpisalò con le reti di Odogwu e Merkaj, le due punte. Altro che smobilitazione degli altoatesini, i due marcatori dimostrano che è l’esatto contrario. Odogwu andava in scadenza a giugno e il Sudtirol gli ha prolungato il contratto con mesi d’anticipo, scacciando tante squadre che ronzavano sull’italo-nigeriano. L’italo-albanese Silvio Merkaj invece, giunto da pochi giorni dall’Entella dove aveva grandi numeri, potrebbe stupire esattamente come stupì Odogwu un anno fa. E l’Ascoli? Sulla squadra di Viali è meglio astenersi da ogni giudizio, almeno per ora. La brutta partenza ad handicap (il 3-0 incassato a Cosenza con la squadra che andava all’intervallo con tre espulsi), aveva fatto temere il peggio. Poi è arrivato il ko di Modena (1-0) e la squadra s’è sbloccata solo col 3-0 alla povera Feralpisalò. Ma la rosa è stata completata solo negli ultimissimi giorni di mercato, serve tempo per capire cosa potrà fare quest’anno il Picchio, ancora a lutto per la scomparsa di Carletto Mazzone che da decenni viveva ad Ascoli perché ne aveva fatto la storia. LEGGI TUTTO

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    Pisa-Parma: esame Pecchia per Aquilani

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, comincia la 3ª giornata di Serie B con quattro partite in programma. La sfida di cartello si gioca a Pisa, coi nerazzurri di Aquilani che ricevono il Parma di Pecchia. Cioé il confronto fra le squadre che più hanno convinto in questo avvio di stagione. Il Pisa, in realtà, non è sceso in campo nella prima giornata (per i problemi di composizione della B) ma la gran partita fatta venerdì scorso a Marassi contro la Samp fa pensare che i toscani abbiano azzeccato la svolta, che possano rifondare bene dopo l’11° posto della passata stagione. Nel 2-0 inflitto ai blucerchiati, Aquilani, al debutto in un campionato professionistico, ha dimostrato che un altro Pisa è possibile. Ora si va di pressing alto e duelli uomo contro uomo, cercando di non lasciare l’iniziativa agli avversari. Certo, la gara è stata sbloccata dal regalo del giovane portiere avversario, il figlio di Stankovic. Ma il Pisa ha fatto un figurone, risvegliando l’entusiasmo nella tifoseria nerazzurra, da inizio anno l’umore della piazza era sul nero andante. Vittoria però pagata a caro prezzo per gli infortuni in attacco di Moreo e Matteo Tramoni ma oggi può debuttare l’ultimo arrivato, Mlakar. All’Arena di Pisa però, stasera ci sarà tanta voglia di sognare con… Arena, la guizzante ala 23enne che ha incantato al Ferraris con la rete, da cineteca, del raddoppio, E pensare che il ragazzo, prelevato in C dal Gubbio, era al debutto nella categoria. Sull’altro fronte un Parma che è già solo in testa. Che in tre uscite ufficiali (mettendoci anche il 3-0 di Bari in Coppa Italia), ha segnato 7 reti mentre non ne ha ancora incassata una. Certo, serve un test più probante come quello di stasera per valutare fino in fondo le capacità della squadra di Pecchia. Finora sono arrivati due 2-0, sempre in casa e con gli stessi marcatori (apre Benedyczak su rigore, poi raddoppia Bernabé, sono i principali gioielli emiliani) e sempre contro avversarie non di primo piano (Feralpisalò e Cittadella). Ma nel bollente catino dell’Arena sarà un’altra storia, con tutte le altre rivali che tiferanno Pisa perché questo Parma è giustamente considerato la prima favorita per la A e se prende subito in mano il campionato, poi c’è il rischio di lottare solo per il secondo posto. Molto interessante anche Reggiana-Palermo, cioé Nesta contro Corini. I granata emiliani sono reduci dalla gran rimonta di Como, un 2-2 grazie alle reti nella ripresa di Pettinari e Vido su rigore, bel segnale che sia andata segno la coppia d’attacco, formata da due elementi validi ma che cercano riscatto dopo annate non semplici (Vido però, oggi è assente per infortunio) Il Palermo invece, è sceso in campo solo nel turno d’esordio, quando al San Nicola non riuscì ad andare oltre lo 0-0 contro un Bari in nove. I siciliani, coi denari del Football City Group, stanno facendo un gran mercato, Henderson dall’Empoli è l’ultimo colpo ufficializzato, poi sarà il turno di Di Francesco. . Però è tutto da dimostrare che siano da A diretta. I dubbi non mancano, anche sull’assetto che propone Corini, alla vigilia il tecnico è sbottato per le troppe critiche ricevute. Occhio poi a Cosenza-Modena, confronto fra squadre che in questa annata potrebbero levarsi qualche soddisfazione. Il Cosenza di Caserta ha esordito in campionato in discesa, il 3-0 all’Ascoli che stabiliva il record per la B di andare all’intervallo con tre espulsi. Poi, domenica scorsa, con un pizzico di fortuna ha strappato un punto al Venezia (che pareva la squadra più in palla). Il Modena invece, per i soliti problemi alla composizione della B, ha saltato il turno d’esordio e ha debuttato con l’1-0 interno sull’Ascoli, gran gol di Strizzolo, attaccante sommamente sottovalutato. I canarini sembrano aver assorbito al meglio il cambio in panchina, da Tesser a Bianco, debuttante nella categoria, l’ex collaboratore di De Zerbi e Allegri va seguito con attenzione, ha studiato da allenatori opposti e sembra in grado di proporre una buona sintesi, fatta di equilibrio. Infine, c’è il confronto fra Ascoli e Feralpisalò, cioé le squadre sempre ko nelle prime due giornate che cercano di lasciare il fondo della classifica. L’Ascoli di Viali, dopo l’inqualificabile prova di Cosenza, ha dato segnali di ripresa sabato a Modena ma ancora non basta, la squadra pare inferiore a quella che nella passata stagione accarezzò i playoff, anche se sta per arrivare in avanti lo svincolato Nestorovski. La Feralpisalò di Vecchi, sconfitta a Parma nell’esordio, è poi caduta col Sudtirol, sempre per 2-0. I gardesani tuttavia, debuttanti assoluti nella categoria, hanno dimostrato di poterci stare in B, anche se era prevedibile che a inizio stagione potessero pagare il peso dell’esordio. Del resto, proprio il Sudtirol insegna: un anno fa anche loro erano esordienti assoluti e persero le prime tre gare, prima che subentrasse Bisoli a cambiare musica. Tuttavia, per la Feralpisalò, è assai penalizzante giocare le partite in casa al Garilli di Piacenza, pressoché deserto. Sempre oggi, è prevista la sentenza definitiva, quella del Consiglio di Stato, che scriverà la parola fine sui casi che hanno scaldato l’estate e determinerà la griglia delle 20 partecipanti alla B. Gli ultimi due posti da assegnare se il giocano Brescia e Reggina, oltre a Lecco e Perugia, con le prime delle due coppie che sembrano destinate a occupare i posti mancanti. Dopo la riammissione in B, scatterà per le due squadre che vinceranno la battaglia legale, un autentico tour de force per recuperare le tre gare che hanno saltato. LEGGI TUTTO

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    Spezia e Parma: siete da A?

    TORINO -Quattro partite chiudono temporaneamente la 1ª giornata di Serie B, da venerdì saranno otto gare su dieci, il turno si completerà quando le vicende giudiziarie di Lecco e Reggina saranno concluse e si potranno recuperare le sfide mancanti. Alle 18, al Druso di Bolzano il Sudtirol di Bisoli ospita lo Spezia di Alvini, gara molto interessante che deve rispondere a due domande: gli altoatesini saranno in grado di ripetere lo scorso grande campionato chiuso al 6° posto e poi in semifinale playoff? I liguri possono diventare una delle big del torneo? La risposta è sì per entrambi quesiti. Il Suditirol visto in Coppa Italia a Marassi contro la Samp, meritava qualcosa di più: prima di essere eliminato ai calci di rigore, era stata la squadra di Bisoli ai supplementari, ad avere l’occasione migliore per vincere la partita. Prova nel complesso solida, in linea col Dna di Bisoli. E pensare che dopo la partenza di due pezzi da novanta della difesa altoatesina, Curto e Zaro, qualcuno ha scritto a vanvera di smobilitazione. No, a Bolzano c’è tanta voglia di riprovarci e si può fare bene pure in questa stagione, anche se confermarsi non è mai semplice. E lo Spezia? È la squadra che ha fatto il miglior precampionato di tutta la B: tre vittorie su squadre di categoria superiore (Sassuolo, Bochum e Wolfsburg), turno passato in Coppa Italia eliminando ai rigori il Venezia (2-2 al 120’). Le premesse ci sono insomma tutte. La società poi, fra paracadute e plusvalenze pesanti, avrà una liquidità non da poco. Anche se la priorità è tenere i conti in ordine e sul mercato non si faranno follie (è in arrivo il difensore georgiano Gelashvili). Le altre tre partite tutte alle 20.30. Molta curiosità per Parma-Feralpisalò. Per quel che s’è visto in questo primo mese, a nostro avviso gli emiliani di Pecchia sono due spanne sopra la concorrenza. L’ex vice di Benitez aveva trovato una buona continuità nella parte finale della scorsa stagione, quando il Parma pareva scaldare i motori per la A. Poi è arrivata la semifinale playoff di Cagliari e lì è naufragato tutto. Ma il Parma che una settimana fa in Coppa Italia trita 3-0 il Bari al San Nicola, fa pensare che la squadra abbia metabolizzato quella botta. Non solo, il Parma, sul mercato, ha cambiato pochissimo, diversi elementi giocano insieme anche da più di un anno, Pecchia non ha certo problemi di amalgama anzi, sta sviluppando l’intesa raggiunta nella scorsa stagione. E il francese Bonny (2003) dà l’impressione di essere nell’anno della consacrazione anche se da centravanti dovrebbe giostrare Colak, prelevato dai Rangers Glasgow. E la Feralpisalò? Non ci sarebbe da stupirsi se i gardesani diventassero il nuovo Sudtirol. Sono squadre che si somigliano, già quando erano in C e lottavano per un posto al sole andando spesso a braccetto. Inoltre, è stato fatto un mercato non trascurabile (La Mantia l’ultimo colpo): obiettivo salvezza certo, ma poi chissà….Venezia-Como invece, testerà le ambizioni di entrambe. I lagunari, se non cedono Pohjanpalo (finora patron Niederauer resiste) possono fare un campionato di vertice, perché, grazie a Vanoli in panchina, la squadra, negli ultimi due mesi dello scorso campionato, aveva dimostrato di essere la più forte della B, passando dalla zona playout a quella playoff (poi eliminati dal Cagliari nel turno preliminare). E il Como? Quantomeno dovrebbe essere da playoff, l’obiettivo più o meno ufficiale della stagione, anche se i proprietari, i ricchissimi fratelli Hartono, vorrebbero la A, alla terza stagione di fila in B. Sarà interessante vedere il tecnico Longo dall’inizio e non come un anno fa, quando arrivò da pompiere per raddrizzare una stagione che s’era messa male. Last but not least, Cittadella-Reggiana, granata contro. Vi sembra una sfida minore? Come no, sono le uniche squadre di B che in Coppa Italia hanno eliminato club di A (Empoli-Cittadella 1-2, Monza-Reggiana 1-2). I veneti hanno rifondato l’organico con 10 arrivi dalla C dove potrebbero esserci le plusvalenze di domani (quest’estate, il dg Marchetti ne ha fatta una notevole cedendo allo Spezia Antonucci, il capocannoniere di squadra della scorsa annata). La Reggiana va tenuta d’occhio, anche se la priorità è la salvezza, visto che l’ultima apparizione della Regia in B (2020/21) si risolse con l’immediato ritorno in C. Però Nesta ha dei valori in squadra che potrebbero sorprendere. C’è insomma la possibilità di parlare della Reggiana senza mettere al centro di tutto Manolo Portanova, il trequartista giunto il prestito dal Genoa che va in campo dopo una condanna in primo grado per violenza sessuale di gruppo. Magari si potrebbe parlare anche dell’allenatore, Alessandro Nesta: non andava in panchina da oltre due anni e nelle due gare di Coppa Italia (preliminare e primo turno), si è tolto lo sfizio di dare una lezione di calcio al santone Zeman (6-2 al Pescara), replicata al Monza di Palladino, considerato l’allenatore del futuro. LEGGI TUTTO

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    Serie B, ore calde per le panchine di Nesta e Marino

    TORINO – Se la B non tornasse subito in campo, il loro destino sarebbe già segnato. Ma il turno infrasettimanale non concede i tempi per il cambio e dunque Alessandro Nesta al Frosinone e Pasquale Marino alla Spal restano aggrappati alle rispettive panchine. Già, ma per quanto? La sensazione è che entrambi siano all’ultima chiamata, poi, in caso di altro grave rovescio, la pazienza finirà. Entrambi si giocheranno il posto in sfide dure: domani alle 17 il Frosinone riceve il Monza secondo, alle 19 la Spal farà visita a una Salernitana che si è appena reinserita nella lotta per la A diretta. Una cosa è certa: Frosinone e Spal sono le delusioni più grandi della B. Soprattutto i ciociari, oggi undicesimi a -4 dalla zona playoff. Eppure approcciavano la stagione con buone prospettive. Certo, anche nel 2019/20, con Nesta non era filato tutto liscio e un posto ai playoff era stato conquistato solo in virtù della miglior classifica avulsa col Pisa. Però, negli spareggi promozione, la squadra aveva convinto, vincendo sempre in trasferta perdendo la A solo in virtù del miglior piazzamento in campionato dello Spezia.

    Per il dopo Nesta si fa il nome di Andreazzoli
    Insomma, anche se Nesta, ad agosto, aveva rimesso il suo mandato nelle mani del presidente Stirpe, la conferma ci stava, in tempi recenti le retrocesse dalla A mai sono riuscite a risalire l’anno successivo. Poi però, qualcosa s’è rotto. Il Frosinone, nel 2021, ha vinto solo il 14 febbraio, 3-2 a Chiavari in casa dell’Entella (che nell’occasione coglieva 3 pali), rompendo un digiuno che durava dal 15 dicembre (vittoria per 2-1 in casa della Reggiana). Nesta non è stato fortunato quando un focolaio di covid ha falcidiato la squadra, a dicembre, quando si giocava ogni 3 giorni. E alcuni elementi colpiti dal virus faticano a tornare sui loro livelli. Inoltre, il potenziale buon mercato svolto a gennaio, tarda a far vedere benefici effetti. Iemmello qualcosa ha mostrato, ma ad esempio Brignola e Millico, frenati da problemi fisici, sono oggetti misteriosi. Però, se si prendono 4 gol a Cremona, come sabato, da una squadra che lotta per salvarsi, è dura anche solo ipotizzarlo un altro piazzamento ai playoff di Nesta, da tempo scaricato dalla tifoseria. Per l’eventuale sostituzione, il nome in pole è quello di Andreazzoli. Tutti gli approfondimenti sull’edizione odierna di Tuttosport LEGGI TUTTO