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    Sudtirol, il capolavoro di Bisoli

    TORINO – La classifica, è da stropicciarsi gli occhi. Dopo la 22ª giornata il Sudtirol, debuttante assoluto in Serie B, è al 4° posto, qualcosa di inimmaginabile soltanto la scorsa estate. Va dunque riconosciuto al condottiero degli altoatesini, Pierpaolo Bisoli, l’eccezionalità del risultato. L’allenatore di Porretta Terme va in panchina da oltre 20 anni (esordì come vice di Zoff) e in carriera ha già raccolto non poco: condusse il Cesena dalla C alla A in un biennio (2008-10), guidando ancora i romagnoli nella riconquista della massima serie datata 2014, mentre nel 2018 riportava il Padova in B. Per non parlare dell’impresa della scorsa stagione, la salvezza ai playout del Cosenza, preso in corsa a febbraio quando era dato da tutti per spacciato. Ma senza mancare di rispetto ai successi del passato, Bisoli a Bolzano potrebbe fare l’impresa più bella. Perché l’attuale Serie B in estate veniva presentata come una sorta di A2, viste le grandi piazze in lizza e dunque nei pronostici non poteva esserci troppo spazio per la cenerentola Sudtirol. Del resto, prima che Bisoli sbarcasse in Alto Adige (il 28 agosto), stava proprio andando così, viste le tre sconfitte del Sudtirol nelle prime tre gare della loro storia in B. Ma arriva Bisoli, ed è tutto un altro film, quasi un kolossal: resta imbattuto per 12 partite prima di arrendersi a Marassi alla corazzata Genoa; si concede un solo altro ko a Santo Stefano (0-2 dal Modena, l’unica partita sbagliata sotto la sua gestione) e approccia in maniera straordinaria il 2023, vincendo sempre, un filotto di successi aperto il 15 gennaio con l’1-0 al Brescia, proseguito il 21 col colpo di Venezia (0-1), fino alla chicca di sabato scorso nel fortino del Druso: 2-1 alla Reggina che con questo ko ha perso il 2° posto, cioè la zona A diretta. E c’è molto di Bisoli in tutto ciò. Un esempio? Una delle prime mosse che fece appena arrivato, fu bloccare la cessione del centravanti italo-nigeriano Raphael Odogwu, colui che sabato scorso ha steso la Reggina con una doppietta. Oggi Odogwu, debuttante in B, ha segnato 8 reti (senza alcun rigore…), tanti quanti ne hanno fatto acclarati bomber della categoria come Coda (con 4 rigori), Lapadula (1 rigore) e Pohjanpalo (1 anche lui). Ma se non era per Bisoli, oggi Odogwu sarebbe a remare in C, categoria dove non è che avesse numeri strabilianti. Eppure Bisoli ha visto in lui l’uomo giusto per far svoltare il Sudtirol. Al resto ci pensa la solidità di un club condotto in maniera esemplare, facendo la giusta programmazione, che viene guardato con rispetto anche nella vicina Austria, lo scorso autunno si parlò di un interessamento da parte di Red Bull che avrebbe pensato di includerlo nel gruppo di quattro società sotto il suo controllo. Il 5 gennaio, quando il Sudtirol lasciò partire per la Salernitana in A l’emergente Hans Nicolussi Caviglia, non mancavano i profeti di sventura sulle future sorti degli altoatesini. E invece il Sudtirol è ripartito più forte di prima. Certo, Nicolussi Caviglia non era solo il gioiellino della mediana altoatesina in prestito dalla Juve, aveva anche firmato coi suoi gol le vittorie su Parma e Cittadella. Eppure, grazie al grande collettivo operaio creato da Bisoli, oggi nessuno si accorge della sua partenza. Anche perché il mercato è ben condotto dal ds Bravo, impegnato innanzitutto a sfoltire esuberi come Voltan, Capone, Crociata, Barison, Iacobucci e D’Orazio ma portando a Bolzano elementi più che affidabili per la categoria come Celli e Fiordilino oltre a Lunetta (non ancora disponibile), la scommessa Giorgini (difensore prelevato dal Latina in C) e il portiere Minelli, sulla carta un vice del titolare Poluzzi più quotato di Iacobucci. E prima della fine del mercato, fissata per domani alle 20, dall’Atalanta arriverà la punta guineana Moustapha Cissé, 19 anni, che nella prima parte della stagione non ha trovato molto spazio al Pisa. E proprio il Pisa sarà il prossimo avversario (in trasferta) del Sudtirol che andrà all’Arena con 4 punti di vantaggio sulla squadra che lo scorso maggio sfiorava la Serie A nella finale playoff: chi l’avrebbe detto, prima del 28 agosto? LEGGI TUTTO

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    Fenomeno Sudtirol: sarebbe da A

    TORINO – E pensare che, in estate, i soliti giudizi frettolosi predicevano per il Sudtirol un immediato ritorno in Serie C. La prima stagione in B della storia degli altoatesini era stata segnata in estate dalla separazione da Lamberto Zauli che a giugno aveva lasciato l’Under 23 della Juve per misurarsi con la scommessa Sudtirol. Ma il 9 agosto rescindeva il contratto poco prima dell’inizio del campionato, dopo l’eliminazione nel preliminare di Coppa Italia, ad opera della FeralpiSalò, un 1-3 dopo il quale si iniziavano a puntare i fucili sul Sudtirol. Seguiva un inizio di campionato che dava ancora più fiato ai pessimisti. Tre uscite con Leandro Greco (già vice di Ivan Javorcic nella stagione precedente della promozione dalla C), e tre ko nelle sfide di campionato ad agosto. Nel frattempo la società non stava a guardare e iniziava un lungo corteggiamento a Pier Paolo Bisoli, individuato fin da subito come l’uomo giusto per la svolta. Ma Bisoli i primi tempi nicchiava, forse sperava in qualche piazza più blasonata, reduce com’era dalla bella salvezza ottenuta a maggio ai playout con un Cosenza dato da tutti per spacciato. Finché il 29 agosto firma per il Sudtirol e da allora è tutta un’altra storia, per lui e per il club. Sotto la sua guida, il rospo Sudtirol si fa principe e diventa la più bella rivelazione della B. Con lui in panchina, gli altoatesini viaggiano a una media da Serie A diretta: zero sconfitte, 2 punti spaccati a partita, giacché ne hanno fatti 20 in 10 gare, sbarcando in zona playoff, oggi occupano l’ultimo posto disponibile, l’ottavo. Morale, con un passo simile, se ci fosse stato Bisoli fin dalla prima giornata, il Sudtirol sarebbe a quota 26, cioè davanti alla Reggina seconda e a -4 dalla capolista Frosinone, cioé in zona A diretta. Come è stato possibile tutto ciò? Intanto, il Sudtirol non va descritto come una cenerentola alla scoperta della B ma come un club solido che preparava da anni l’ascesa al calcio italiano con programmazione e strutture d’avanguardia, compreso, col finanziamento della Provincia autonoma di Bolzano e del Comune, l’aver trovato rinnovato, giusto in tempo per la B, la bomboniera della stadio Druso, un gioiellino che da due mesi e mezzo vive partite entusiasmanti. Un cammino che ha cambiato anche il modo di predicare calcio di Bisoli. Fino alla scorsa stagione, era considerato il classico tecnico italianista, difesa arcigna e contropiede. Ora no, il suo Sudtirol, senza rinunciare ai principi del suo calcio di temperamento, va in campo per giocarsela a viso aperto con tutti. Prendiamo, ad esempio, l’ottimo 2-2 conquistato sabato scorso dagli altoatesini nella cattedrale del San Nicola di Bari. Con un 4-4-2 dinamico e sbarazzino, i ragazzi di Bisoli si sono portati sullo 0-2, grazie ai gol del centrocampista Fabian Tait (il capitano, altoatesino di Salorno, nel giorno della sua 300ª presenza in biancorosso) e il raddoppio di Raphael Odogwu, il centravanti nato a Verona da padre nigeriano e madre italiana, al suo 5° centro in B, niente male per un attaccante prelevato nel 2020 in C dalla Virtus Verona e giunto solo a 31 anni in B, senza mai grandi numeri da realizzatore, doti che sta scoprendo solo ora con Bisoli. Ma vere stelle non ci sono, conta la forza del gruppo, che deve restare affamato fino alla fine della stagione anche se l’obiettivo ufficialmente resta una salvezza il più possibile tranquilla. Ma almeno altri tre nomi vanno citati: il mediano Hans Nicolussi Caviglia, 22 anni, valdostano che si sta consacrando in Sud Tirolo, in prestito dalla Juve, autore del gol meraviglioso con cui gli altoatesini al Druso hanno sconfitto la corazzata Parma. La seconda punta Matteo Rover, 23 anni, un passato nei vivai di Juve e Inter, al Sudtirol dal 2019, già autore di 3 reti. Il difensore Giovanni Zaro, 28 anni, in Alto Adige dal 2021, ottimo debuttante in B (già 2 reti). LEGGI TUTTO