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    Palermo, Lucioni specialista delle promozioni: “Compatti si vince“

    «Precisiamo che non si tratta di un singolo reparto ma di una fase difensiva fatta con dedizione e abnegazione da tutta la squadra a partire dagli attaccanti che mostrano una grande disponibilità in tal senso sin dalla preparazione delle gare. E’ il loro lavoro che aiuta, nello specifico noi e la linea difensiva a cercare di non prendere gol». 
    D’accordo, ma se il Palermo in estate ha scelto lei che ha ottenuto 4 promozioni, le ultime due in A consecutive con Lecce e Frosinone, un motivo ci sarà. 
    «A livello di programmazione la società è stata lungimirante: al di là degli acquisti ha confermato un allenatore che conosce la categoria, sa come si preparano le partire e affrontare ogni avversario. L’intenzione dichiarata da tutti era cercare di alzare l’asticella perché per vincere in B non si può stare al di sotto di certi standard di qualità. Posso dire che in queste prime uscite si è visto nel gruppo un fattore di intensità mentale che in questa categoria è decisivo. E una squadra che sta svolgendo al meglio i dettami dell’allenatore». 
    Quando è arrivato, ha detto: devo prendermi una rivincita assieme a Corini.  
    «A Lecce con lui in panchina mancammo una promozione incredibile dopo essere arrivati ai play off. Il mister l’ho ritrovato carichissimo e consapevole che sulle sue spalle grava una responsabilità ulteriore, perché sente sua una piazza dove ha vinto da calciatore e la vuole riportare in alto. Per lavorare nel migliore dei modi serve mantenere l’ambiente equilibrato e sano: noi dobbiamo supportare l’allenatore in qualunque scelta, farci trovare tutti pronti e diventare dei trascinatori». 
    Corini a parte, nell’arco della carriera ha incontrato molti allenatori che hanno punti di contatto con Palermo. Da Atzori ad Auteri, fino a De Zerbi. 
    «Tutta gente che vuole proporre un calcio importante; lo stile di De Zerbi (avuto a Benevento, ndc) è sotto gli occhi di tutti, ha fatto la gavetta poi è esploso in Inghilterra; ma anche Liverani (a Lecce) rispecchia queste prerogative e ovviamente Grosso che a Frosinone ci ha dato un’identità precisa. Corini è com e loro, moderno e dinamico». 
    Da specialista, descriva la B con tre aggettivi. 
    «Imprevedibile, logorante, difficile. E serve compattezza: ci sono delle corazzate, ma non è detto che vincano subito. Chi è sceso dalla A fa fatica, guardate Cremonese e Spezia. E al contrario il Venezia che sta costruendo un grande percorso è partito dal lavoro dello scorso anno». 
    Ma Palermo è città passionale. Lei una piazza così grande non l’aveva mai vissuta. 
    «Arrivato ai 36 anni, di stimoli devi trovarne sempre di nuovi, indipendentemente dalla città. La pressione di vincere l’abbiamo, i proclami societari sono stati chiari, ma il mio obiettivo è trasmettere quei valori del lavoro che portano alle vittorie. Aggiungiamo questo termine alle caratteristiche della B: equilibrio. Non fare un dramma di una sconfitta, non esaltarsi ai filotti positivi. Poi Palermo è strepitosa, basta vedere quanta gente ci segue in trasferta». 
    E venerdì nell’anticipo col Cosenza, il Barbera si potrebbe riempire. 
    «I tifosi possono darti la spinta in più ma attenzione a non dare tutto per scontato. Sono decisivi nell’aiutarti a gestire i momenti della gara con il calore che trasmettono ma nessuno pensi che vinceremo facilmente ogni gara. Il Cosenza ha una rosa importante, Caserta è un allenatore che cura i dettagli, dovrà scendere in campo il miglior Palermo a livello mentale e fisico».      LEGGI TUTTO

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    Pisa-Bari: chi decolla?

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Venezia-Spezia 1-0, lagunari temporaneamente soli in testa) la 5ª giornata di Serie B prosegue oggi con altre sei gare. La più attesa si gioca all’Arena Garibaldi, fischio d’inizio alle 14, dove il Pisa ospita il Bari. Grande curiosità per entrambe. I toscani sono in fase di rifondazione sotto la guida di Aquilani, debuttante su una panchina professionistica. Pisa che era partito alla grande con la vittoria a Marassi sulla Samp, poi ha ceduto a Parma e Modena ma resta una squadra tutta da scoprire, a iniziare dai colpi delle ultime ore di mercato, Vignato e Mlakar, chiamati a risolvere gli storici problemi offensivi dei nerazzurri. Discorso simile per il Bari. Certo, qui c’è sempre in panchina Mignani ma anche in questo caso la squadra è stata profondamente rinnovata e ci si attende molto dal colpo delle ultime ore di trattative, Aramu, in un attacco che ha perso pezzi da 90 come Cheddira, Antenucci e Folorunsho e deve fare i conti con gli infortuni di Menez e Diaw. Bari che, comunque, resta imbattuto (una vittoria e tre pareggi). Le altre gare delle 14. Il Modena, unica squadra a punteggio pieno ma non in testa perché deve recuperare la gara col Brescia, va in vetta da solo se vince con la Feralpisalò (ultima con zero punti e zero gol segnati) sul campo di Piacenza, sede delle gare dei gardesani. Da tenere d’occhio il Modena guidato da un altro debuttante, Paolo Bianco, che propone una squadra solida, equilibrata, potrebbe fare molta strada. Il Palermo, considerato dagli allibratori la seconda favorita per la A dopo il Parma, è di scena ad Ascoli. I siciliani di Corini appaiono più quadrati della passata stagione (un solo gol incassato), vengono da due vittorie di fila (in casa Reggiana e al Barbera sulla Feralpisalò), hanno giocato una partita in meno e soprattutto mostrano di avere le carte in regola per prendersi la B. Un po’ di problemi per l’Ascoli che ha perso tre partite su quattro (unica vittoria il 3-0 alla Feralpisalò) e sono reduci dal ko di Bolzano: stavano dominando il Sudtirol, poi sono stati ribaltati sul 3-1, non un bel segnale per la squadra di Viali. Occhio anche al derby lombardo Lecco-Brescia. I blucelesti debuttano in casa nel proprio stadio, il Rigamonti-Ceppi, appena finiti i lavori di adeguamento alla B, a distanza di tre mesi da quella magica notte, la finale playoff dei playoff di C vinta sul Foggia che li ha riportati in B dopo mezzo secolo. Patron Di Nunno in settimana ha acceso la sfida accusando il Brescia di non meritarsi la B in quanto retrocesso sul campo la scorsa primavera. Ruggini dovute al fatto che Cellino, durante l’estate, quando cercava in tutti i modi di essere riammesso alla B, puntava anche sulla situazione del Lecco, la cui iscrizione era sub iudice per la vicenda stadio. Poi Cellino ha virato sulla Reggina, riottenendo la B al loro posto. Brescia con il confermato Gastaldello in panchina, sceso in campo solo nel turno prima della sosta, dove ha ottenuto una confortante vittoria sul Cosenza (1-0, gol del cavallo di ritorno Bjarnason). Nello scorso turno ha esordito anche il Lecco, piegato 4-3 dal Catanzaro sul neutro di Padova. Sempre alle 14, occhio a Cosenza-Sudtirol. Bisoli, allenatore degli altoatesini torna al San Vito-Marulla dove nel 2022 ottenne una pazzesca salvezza ai playout. Stavolta troverà un Cosenza arrabbiato, reduce da due ko di fila (a Brescia e in casa col Modena) mentre il Sudtirol è ancora imbattuto (con una gara in meno giocata) e con tanta voglia di stupire come nella passata stagione. Di livello anche la gara delle 16.15, la Reggiana di Nesta ospita la Cremonese di Ballardini. Pur avendo solo due punti, prima della sosta, i granata emiliani hanno imbrigliato sullo 0-0 il Parma al Tardini, risultato che conferma la validità dell’organico, anche se ci vorrà un po’ di tempo per soppesarlo bene, gli ultimi colpi di mercato sono arrivati nelle ore finali di trattative e ci vorrà tempo per valutarli (anche perché alcuni non sono in condizioni fisiche ottimali). La Cremonese invece, prima della sosta era stata raggiunta sull’1-1 in casa dalla Samo: squadra ancora in fase di rodaggio, chiamata a cambiare marcia se vuole essere protagonista nella lotta per la A. LEGGI TUTTO

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    Derby Parma-Reggiana: Nesta vuole fermare Pecchia

    TORINO – Oggi comincia la 4ª giornata di Serie B con quattro partite, fischio d’inizio alle 18.30, le altre sei gare tutte domani. Il clou al Tardini dove si gioca uno dei derby più sentiti d’Italia, Parma-Reggiana. Favoriti i ducali di Pecchia, anche se nei derby, spesso la più debole sorprende. Però questo Parma, in testa da solo alla B a punteggio pieno, inizia ad avere numeri interessanti: due gol segnati in ogni partita, solo uno incassato (nell’ultima uscita, il temporaneo pareggio del Pisa su rigore inventato dall’arbitro Volpi), una superiorità sugli avversari che inizia a farsi evidente. Ecco, un derby così caldo pare proprio la partita giusta per capire fino a che punto il Parma può essere la squadra da battere. Ma è evidente che il buon lavoro fatto da Pecchia nella passata stagione è alla base degli iniziali successi di questa annata (mettiamoci anche il passaggio di turno in Coppa Italia con uno straordinario 3-0 al San Nicola di Bari). Sull’altro fronte però, c’è una Reggiana guidata da Nesta che potrebbe fare buone cose in questa stagione, anche alla luce dei colpi di mercato dell’ultimo giorno: Crnigoj, Da Riva, Antiste e Melegoni, nomi non da poco. Certo, a Reggio Emilia il primo comandamento è volare bassi e la testa dev’essere solo al mantenimento della categoria, anche perché la Regia, in tre uscite, ha fatto un solo punto (il 2-2 in rimonta in Como, prima e dopo i ko di Cittadella e in casa col Palermo). Però i valori per stupire non mancano, specie quando gli ultimi arrivati saranno assemblati al resto della squadra. Ma intanto, se la Regia dovesse fare un figurone al Tardini, si potrebbero mettere le basi per provare ad alzare l’asticella. Certo, la squadra di Nesta è reduce dall’1-3 subito dal Palermo. Ma il risultato inganna. Contro una delle candidate alla A, la Reggiana era riuscita a pareggiare in dieci con Lanini (uno che da tempo meritava di stare in B), salvo poi incassare due reti nel negli ultimi 20’ quando forse nei giocatori stava iniziando a subentrare il pensiero per quel derby che la città vive come il momento più importante della stagione. Sempre in Emilia, a Modena sbarca il Pisa. Attenzione ai canarini guidati da Paolo Bianco, esordiente in B: hanno giocato solo due partite, vincendole entrambe, devono recuperare la sfida col Brescia della prima giornata. Dunque, potenzialmente, potrebbero essere in testa assieme al Parma. Quello col Pisa però, è il primo vero test probante per capire se il Modena ha i mezzi per fare meglio della scorsa stagione quando, con un pizzico di continuità in più, si potevano acciuffare i playoff. Ma anche il Pisa di Aquilani sta ben impressionando. Pure i toscani hanno saltato il turno d’esordio per poi debuttare a Marassi mettendo sotto la Samp. Poi il ko interno col Parma, da cui sono comunque usciti a testa alta. Dunque il Modena sembra fatto a posta per misurare le ambizioni dei nerazzurri ma al momento, quel che più conta, è che la squadra abbia un avvenire: Aquilani sta dando identità e gioco a una squadra che nella passata stagione aveva chiuso un ciclo terminando all’11° posto. Sul mercato il Pisa non s’è mosso male (Vignato dal Bologna l’ultimo colpo), ci sarebbero insomma le condizioni per migliorare la scorsa deludente annata. Il Palermo invece, non può fallire in casa contro la Feralpisalò, assoluta debuttante in B. Sui siciliani inizia a tirare una buona aria, dopo un inizio un po’ tormentato. All’esordio, lo 0-0 di Bari coi pugliesi rimasti in doppia inferiorità numerica, aveva fatto storcere il naso alla critica. Così Corini è sbottato e ha chiesto maggior considerazione per i suoi, ora reduci dal 3-1 in casa della Reggiana, dopo aver saltato la seconda uscita. Vittoria che però non scaccia qualche dubbio sulla squadra di Corini, anche se fa ben sperare, dopo un mercato già sontuoso, l’arrivo di Di Francesco: questa è la B oggi, può permettersi d’ingaggiare un attaccante che nella prima giornata di Serie A, con il Lecce, ha segnato il gol vittoria a una squadra che farà la Champions, la Lazio. E la Feralpisalò? Dopo tre uscite e altrettante sconfitte, nessun gol segnato e sette incassati, adesso è il momento di non disunirsi. Tutto sommato, anche la rivelazione della scorsa stagione, quel Sudtirol che nel 2022 si affacciava come i gardesani per la prima volta in B, perse le prime tre partite. La sfida di stasera del Barbera magari non sarà l’ideale per cambiare registro ma bisogna provarci, anche se dopo l’ultima uscita, il 3-0 incassato ad Ascoli, i ragazzi di Vecchi hanno giocato la peggiore delle tre gare, pur affrontando la squadra meno attrezzata di quelle incontrate. Si gioca anche Sudtirol-Ascoli. Sugli altoatesini si sono scritte un po’ di fesserie quest’estate, ci si è spinti a parlare di smobilitazione per alcune partenze (i difensori Zaro e Curto, su tutti). Poi il campo è un’altra cosa e dice che gli altoatesini sono in classifica sesti (il piazzamento finale della scorsa annata), pur avendo giocato solo due gare, nelle quali hanno imposto il pari allo Spezia (scoppiettante 3-3, acciuffando per tre volte i liguri) e la convincente vittoria a Piacenza sulla Feralpisalò con le reti di Odogwu e Merkaj, le due punte. Altro che smobilitazione degli altoatesini, i due marcatori dimostrano che è l’esatto contrario. Odogwu andava in scadenza a giugno e il Sudtirol gli ha prolungato il contratto con mesi d’anticipo, scacciando tante squadre che ronzavano sull’italo-nigeriano. L’italo-albanese Silvio Merkaj invece, giunto da pochi giorni dall’Entella dove aveva grandi numeri, potrebbe stupire esattamente come stupì Odogwu un anno fa. E l’Ascoli? Sulla squadra di Viali è meglio astenersi da ogni giudizio, almeno per ora. La brutta partenza ad handicap (il 3-0 incassato a Cosenza con la squadra che andava all’intervallo con tre espulsi), aveva fatto temere il peggio. Poi è arrivato il ko di Modena (1-0) e la squadra s’è sbloccata solo col 3-0 alla povera Feralpisalò. Ma la rosa è stata completata solo negli ultimissimi giorni di mercato, serve tempo per capire cosa potrà fare quest’anno il Picchio, ancora a lutto per la scomparsa di Carletto Mazzone che da decenni viveva ad Ascoli perché ne aveva fatto la storia. LEGGI TUTTO

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    Palermo, tris in casa della Reggiana. Parma ok in extremis a Pisa

    Entra nel vivo la terza giornata di Serie B. Tante emozioni nel match tra Reggiana e Palermo: gli ospiti si portano avanti con Lucioni al 7′ e i padroni di casa rimangono anche in dieci dopo il rosso diretto rimediato da Marcandalli. La squadra di Nesta non si perde d’animo e rialza la testa pareggiando con Lanini al 65′. L’equilibrio dura solo sei minuti, fino al gol di Segre al 71′ che riporta avanti i siciliani prima della marcatura di Soleri al 96′ per il 3-1 definitivo.
    Il Parma riesce ad imporsi in casa del Pisa: Bonny apre le marcature al 14′, poi arriva un cartellino rosso a testa (Leverbe e Coulibaly) e il rigore di Valoti a portare il punteggio sull’1-1. Nei minuti di recupero gli ospiti trovano il gol della vittoria grazie a Colak che al 95′ fa esplodere di gioia il settore ospiti.
    Serie B, le altre partite
    L’Ascoli vince in casa contro la Feralpisalò con il risultato di 3-0: decisive le reti in rapida successione nel primo tempo di Mendes al 29′ e Rodriguez al 31′. L’attaccante portoghese che ha aperto le marcature ha messo il sigillo anche sul tris finale con un calcio di rigore. Il Cosenza perde in casa contro il Modena per 1-2: al gol in apertura di Tutino risponde Strizzolo al 40′ prima della rete nel finale di Abiuso che all’88’ ribalta completamente la partita. LEGGI TUTTO

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    Pisa-Parma: esame Pecchia per Aquilani

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, comincia la 3ª giornata di Serie B con quattro partite in programma. La sfida di cartello si gioca a Pisa, coi nerazzurri di Aquilani che ricevono il Parma di Pecchia. Cioé il confronto fra le squadre che più hanno convinto in questo avvio di stagione. Il Pisa, in realtà, non è sceso in campo nella prima giornata (per i problemi di composizione della B) ma la gran partita fatta venerdì scorso a Marassi contro la Samp fa pensare che i toscani abbiano azzeccato la svolta, che possano rifondare bene dopo l’11° posto della passata stagione. Nel 2-0 inflitto ai blucerchiati, Aquilani, al debutto in un campionato professionistico, ha dimostrato che un altro Pisa è possibile. Ora si va di pressing alto e duelli uomo contro uomo, cercando di non lasciare l’iniziativa agli avversari. Certo, la gara è stata sbloccata dal regalo del giovane portiere avversario, il figlio di Stankovic. Ma il Pisa ha fatto un figurone, risvegliando l’entusiasmo nella tifoseria nerazzurra, da inizio anno l’umore della piazza era sul nero andante. Vittoria però pagata a caro prezzo per gli infortuni in attacco di Moreo e Matteo Tramoni ma oggi può debuttare l’ultimo arrivato, Mlakar. All’Arena di Pisa però, stasera ci sarà tanta voglia di sognare con… Arena, la guizzante ala 23enne che ha incantato al Ferraris con la rete, da cineteca, del raddoppio, E pensare che il ragazzo, prelevato in C dal Gubbio, era al debutto nella categoria. Sull’altro fronte un Parma che è già solo in testa. Che in tre uscite ufficiali (mettendoci anche il 3-0 di Bari in Coppa Italia), ha segnato 7 reti mentre non ne ha ancora incassata una. Certo, serve un test più probante come quello di stasera per valutare fino in fondo le capacità della squadra di Pecchia. Finora sono arrivati due 2-0, sempre in casa e con gli stessi marcatori (apre Benedyczak su rigore, poi raddoppia Bernabé, sono i principali gioielli emiliani) e sempre contro avversarie non di primo piano (Feralpisalò e Cittadella). Ma nel bollente catino dell’Arena sarà un’altra storia, con tutte le altre rivali che tiferanno Pisa perché questo Parma è giustamente considerato la prima favorita per la A e se prende subito in mano il campionato, poi c’è il rischio di lottare solo per il secondo posto. Molto interessante anche Reggiana-Palermo, cioé Nesta contro Corini. I granata emiliani sono reduci dalla gran rimonta di Como, un 2-2 grazie alle reti nella ripresa di Pettinari e Vido su rigore, bel segnale che sia andata segno la coppia d’attacco, formata da due elementi validi ma che cercano riscatto dopo annate non semplici (Vido però, oggi è assente per infortunio) Il Palermo invece, è sceso in campo solo nel turno d’esordio, quando al San Nicola non riuscì ad andare oltre lo 0-0 contro un Bari in nove. I siciliani, coi denari del Football City Group, stanno facendo un gran mercato, Henderson dall’Empoli è l’ultimo colpo ufficializzato, poi sarà il turno di Di Francesco. . Però è tutto da dimostrare che siano da A diretta. I dubbi non mancano, anche sull’assetto che propone Corini, alla vigilia il tecnico è sbottato per le troppe critiche ricevute. Occhio poi a Cosenza-Modena, confronto fra squadre che in questa annata potrebbero levarsi qualche soddisfazione. Il Cosenza di Caserta ha esordito in campionato in discesa, il 3-0 all’Ascoli che stabiliva il record per la B di andare all’intervallo con tre espulsi. Poi, domenica scorsa, con un pizzico di fortuna ha strappato un punto al Venezia (che pareva la squadra più in palla). Il Modena invece, per i soliti problemi alla composizione della B, ha saltato il turno d’esordio e ha debuttato con l’1-0 interno sull’Ascoli, gran gol di Strizzolo, attaccante sommamente sottovalutato. I canarini sembrano aver assorbito al meglio il cambio in panchina, da Tesser a Bianco, debuttante nella categoria, l’ex collaboratore di De Zerbi e Allegri va seguito con attenzione, ha studiato da allenatori opposti e sembra in grado di proporre una buona sintesi, fatta di equilibrio. Infine, c’è il confronto fra Ascoli e Feralpisalò, cioé le squadre sempre ko nelle prime due giornate che cercano di lasciare il fondo della classifica. L’Ascoli di Viali, dopo l’inqualificabile prova di Cosenza, ha dato segnali di ripresa sabato a Modena ma ancora non basta, la squadra pare inferiore a quella che nella passata stagione accarezzò i playoff, anche se sta per arrivare in avanti lo svincolato Nestorovski. La Feralpisalò di Vecchi, sconfitta a Parma nell’esordio, è poi caduta col Sudtirol, sempre per 2-0. I gardesani tuttavia, debuttanti assoluti nella categoria, hanno dimostrato di poterci stare in B, anche se era prevedibile che a inizio stagione potessero pagare il peso dell’esordio. Del resto, proprio il Sudtirol insegna: un anno fa anche loro erano esordienti assoluti e persero le prime tre gare, prima che subentrasse Bisoli a cambiare musica. Tuttavia, per la Feralpisalò, è assai penalizzante giocare le partite in casa al Garilli di Piacenza, pressoché deserto. Sempre oggi, è prevista la sentenza definitiva, quella del Consiglio di Stato, che scriverà la parola fine sui casi che hanno scaldato l’estate e determinerà la griglia delle 20 partecipanti alla B. Gli ultimi due posti da assegnare se il giocano Brescia e Reggina, oltre a Lecco e Perugia, con le prime delle due coppie che sembrano destinate a occupare i posti mancanti. Dopo la riammissione in B, scatterà per le due squadre che vinceranno la battaglia legale, un autentico tour de force per recuperare le tre gare che hanno saltato. LEGGI TUTTO

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    Stasera Bari-Palermo: la B riparte alla grande

    TORINO – La Serie B inizia stasera, fischio d’inizio alle 20.30, con una gara d’apertura di lusso, Bari-Palermo (le altre partite fra sabato e domenica, in tutto otto su dieci, in attesa che si definiscano le posizioni di Lecco e Reggina). Il Bari disputò anche la partita d’apertura del 2022, quando iniziò a far capire a tutti di che pasta era fatto, sfiorando la vittoria a Parma (finì 2-2). A distanza di un anno, è tutta un’altra storia. La Serie A mancata a giugno per due minuti, la beffa per i 58mila del San Nicola firmata dal Cagliari di Ranieri & Pavoletti, va archiviata al più presto. Il Bari però, è in ritardo sia sul campo che sul mercato e sta recuperando in queste ore. Sul campo è reduce dal 3-0 incassato dal Parma in Coppa Italia, in cui la squadra di Mignani ha mostrato di essere ancora un cantiere. I ranghi si devono ancora completare: Diaw è stato ufficializzato a Ferragosto, Edjouma è appena sbarcato (e potrebbe essere un grande colpo, oggi già titolare in mezzo, forse), così come il portiere brasiliano Brenno. Insomma, il vero Bari, il cui obiettivo stabilito dai De Laurentiis sono i playoff, lo vedremo solo a mercato chiuso, delle big del campionato è la più indietro, questo aveva detto il tonfo col Parma. Ma i dubbi maggiori sono sulle partenze: Cheddira (cessione ormai definita), Antenucci e Folorunsho nel 2022/23 aveva segnato 41 gol. Ora, in avanti, sarà affare di Menez (non si discute, ma ha 36 anni e va gestito), Diaw (dopo l’annata di Modena tornato quasi ai suoi massimi livelli), Nasti (il miglior attaccante italiano del 2003), Sibilli (al Pisa pochi gol ma sempre belli e decisivi) e il francese Scheidler (deve crescere, s’è visto poco nella passata annata, pur essendo un investimento importante dei De Laurentiis). E al San Nicola sbarca il Palermo di Corini che fin dal primo giorno della nuova stagione, ha gettato la maschera. Un anno fa, la società giocava a sottovalutare la forza dei rosanero, stavolta si sbandiera ai quattro venti la voglia di andare in A. E i mezzi potrebbero esserci perché si sta facendo un mercato molto interessante. Sono giunti due tipi di giocatori. Quelli che sanno come si vince la B (Lucioni, Ceccaroni, Insigne e Mancuso), uniti ai migliori prospetti del calcio italiano (Vasic, Desplanches ma è sfumato Prati che ha scelto il Cagliari). Ne uscirà una squadra, capitanata dal totem Brunori in avanti, capace di fare un campionato di vertice? Se scocca l’amore, magari sì, è noto come il pubblico del Barbera possa fare la differenza. L’importante sarà non replicare l’andazzo della scorsa stagione, quando il Palermo batteva le big della B ma poi gettava via i playoff all’ultima giornata nell’assurdo 2-2 interno col Brescia. Corini, dopo i fasti da giocatore dei rosanero, da allenatore deve ancora conquistare la piazza. Per questa stagione, ritenendo di avere i giocatori giusti, riparte da quel 4-3-3 che nella passata annata non aveva funzionato molto (i risultati arrivavano soprattutto mettendosi col 3-5-2) ma qualche dubbio che sia il modulo migliore, c’è anche per quest’anno. Però, l’esordio stagionale in Coppa Italia è stato confortante, la partita giocata alla pari a Cagliari, coi sardi capaci di vincere solo alla fine dei supplementari, lascia ben sperare. Quel che conta, è aver visto un Palermo con una solidità maggiore, una delle cose che sono più mancate nella scorsa annata. Ed essere solidi, è il primo passo per fare tanta strada. LEGGI TUTTO

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    Diretta Bari-Palermo ore 20:30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Sia il Bari che il Palermo, in ogni caso, scenderanno in campo con una grande voglia di riscatto dopo le sconfitte in Coppa Italia rispettivamente contro il Parma (0-3) e il Cagliari (1-2).
    Segui la diretta di Bari-Palermo su Tuttosport.com
    Dove vedere Bari-Palermo: diretta tv e streaming
    La sfida che aprirà il nuovo campionato di Serie B tra Bari e Palermo è in programma alle 20:30 al San Nicola di Bari e sarà visibile in tv su Sky e DAZN. Inoltre, sarà possibile seguire il match in streaming sulle rispettive applicazioni SkyGo e DAZN.
    Bari-Palermo, le probabili formazioni
    BARI (4-3-1-2): Brenno; Dorval, Di Cesare, Vicari, Ricci; Maita, Maiello, Edjouma; Menez; Diaw, Nasti. Allenatore: Mignani.A disposizione: Frattali, Polverino, Perrotta, Matino, Kuzek, Pucino, Benali, Bellomo, Faggi, Lops, Sibilli, Scheidler, Morachioli.
    Indisponibili: D’Errico.Squalificati: nessuno.
    PALERMO (4-3-3): Pigliacelli; Mateju, Lucioni, Marconi, Ceccaroni; Vasic, Stulac, Gomes; Insigne, Brunori, Di Mariano. Allenatore: Corini.A disposizione: Desplanches, Nespola, Graves, Nedelcearu, Buttaro, Damiani, Saric, Segre, Valente, Mancuso, Soleri. 
    Indisponibili: Aurelio.Squalificati: nessuno.
    Arbitro: Maresca di Napoli. Assistenti: M. Scarpa-Ricci. Quarto uomo: Grasso. Var: Marini. Ass. Var: S. Longo.
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    Palermo, perché sarebbe giusto ripartire da Lucioni

    TORINO – Il 19 maggio, la tifoseria unica del Palermo, ha subito una cocente delusione. In un Barbera quasi esaurito i rosanero di Eugenio Corini non sono riusciti a battere il Brescia: nonostante i due gol di vantaggio, nella ripresa hanno subito, nell’arco di un paio di minuti, la rimonta degli avversari. Un 2-2 che è stata un po’ la fotografia di una stagione fatta di grandi occasioni perse, in cui era lecito attendersi di più dai siciliani. Certo, non partivano in pole position per la A diretta. Ma dopo i grandi investimenti fatti in estate e a gennaio, i playoff erano davvero alla portata. Il popolo palermitano, pur legato a Corini per i grandi trascorsi in rosanero da giocatore, non è certo in luna di miele con l’allenatore. Ma di fatto il tecnico di Bagnolo Mella non è in discussione. La dirigenza gli ha confermato la fiducia, ribadendo che il progetto-Palermo è con lui su base biennale: la stagione appena conclusa doveva essere di assestamento in quella B ritrovata a tre anni dall’esclusione dal calcio professionistico. Col prossimo campionato si punterà al bersaglio grosso. Come è doveroso che sia, visto che la società fa parte del Football City Group, cioé una delle più ricche espressioni del calcio mondiale, grazie alla quale, prima o poi, si può preventivare un ritorno in grande stile nel calcio che conta. Già, ma si ripartirà da una squadra che nel campionato appena concluso ha mostrato qualche fragilità di troppo, pur confermando di avere grandi potenzialità (infatti, al Barbera, il Palermo ha saputo battere squadre come Genoa, Cagliari e Parma). E allora, per ripartire con un altro piglio, serve una guida in campo che sappia dare al Palermo tutta un’altra consistenza. Perché quei 49 gol incassati in campionato sono il primo dato da abbattere nella prossima stagione. Così, da qualche giorno viene associato al club siciliano quello che è stato, probabilmente, il miglior difensore centrale dell’ultima B, Fabio Lucioni, l’uomo di maggior carisma nel sorprendente Frosinone di Grosso, salito in A, fra i tanti dati positivi, con la difesa meno battuta del campionato, 26 gol al passivo, cioé quasi la metà di quelli incassati dal Palermo. Lucioni avrebbe meritato tutt’altra carriera, difficile trovare un difensore italiano così forte ma anche così fuori dai radar del grande calcio. Certo, le sue soddisfazioni se le è tolte: prima di essere decisivo per la A dei ciociari, lo era stato per le promozioni di Benevento e Lecce (i pugliesi sono tutt’ora proprietari del suo cartellino). E non inganni la sua carta d’identità: a vederlo in campo si stenta a credere che sia nato nel 1987, atleticamente è molto più giovane di quei 36 anni che festeggerà il 25 settembre. Questo perché Lucioni sa perfettamente che il calcio gli ha dato meno di quanto meritasse e prima di chiudere la carriera ha ancora tanta voglia di raccogliere qualcosa d’importante. Lo dimostra la stagione appena conclusa. Lucioni ha raccolto 31 presenze, segnando anche 4 gol. In 2 di essi, riusciva a realizzarli mentre gli avversari gli spaccavano la testa, a dimostrazione di quanto sia difficile da limitare quando va in avanti a cercare gloria. Ma soprattutto, quel che conta di Lucioni, è la solidità che sa dare a tutto il reparto, con lui vicino tutti giocano meglio e al meglio delle proprie possibilità. Certo, apparentemente non sembrerebbe un giocatore di quelli che il City Group ha finora portato a Palermo. Dal loro approdo in società nel luglio scorso, sono arrivati perlopiù nomi in rampa di lancio o comunque già affermati ma di norma sotto i 30 anni. Però, per il Lucioni visto nell’ultimo campionato, si può fare un’eccezione perché potrebbe valerne davvero la pena. Fra l’altro, Corini lo conosce benissimo, avendolo allenato a Lecce. E al Palermo potrebbe essere l’uomo giusto a cui affidare le chiavi di casa della squadra. LEGGI TUTTO