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    Viaggio nella crisi della Samp (e di Pirlo)

    A ranghi completi, si può ipotizzare questa Samp (4-3-1-2): Stankovic; Depaoli, Ghilardi, Murru, Giordano; Ronaldo Vieira (Benedetti), Yepes, Kasami; Esposito, Pedrola (Borini); De Luca. E sarebbe un undici di tutto rispetto che potrebbe tranquillamente competere per i playoff, come si sosteneva a inizio stagione e infatti i migliori risultati sono arrivati le rare volte che l’infermeria non era affollata. Poi, quando le defezioni sono troppe (e la Samp ne ha quasi sempre una marea, al punto che sono emersi dubbi sull’operato dello staff sanitario, rifondato dalla nuova società), mancano i ricambi di livello. Soprattutto se sono assenti certe colonne, sono dolori.
    A centrocampo, prima di tutto. I blucerchiati, dopo un brutto avvio di stagione, avevano trovato la quadratura giusta col cambio di modulo (da 4-3-3 a 4-3-2-1) ma anche grazie a due mastini della mediana come Ronaldo Vieira e Kasami: quando giganteggiavano in mezzo, non ce n’era per nessuno, la squadra era equilibrata, la giovane difesa più protetta e, insomma, l’orchestra suonava al meglio e poteva coltivare qualche ambizione. Non è un caso che la flessione – per non dire crisi – sia arrivata con la loro assenza. Sabato scorso la società, non a torto, s’è lamentata per il rigore che ha sbloccato il Parma a Marassi, non si capisce perché lo si debba assegnare se le immagini non chiariscono, nel dubbio buon senso suggerirebbe di astenersi. Ma non può essere un alibi perché la squadra una volta in svantaggio ha mostrato le solite fragilità mentali e subito dopo ha incassato il raddoppio, squagliandosi del tutto nella ripresa quando è arrivato il terzo gol del Parma.
    Come accade quasi a ogni rovescio blucerchiato, è tornato a girare il nome di Iachini come possibile sostituto, l’allenatore dell’ultima promozione blucerchiata in A (nel 20212, ai playoff). Voce subito seccamente smentita dalla società, troppo forte il legame che c’è con Pirlo, scelto la scorsa estate anche come uomo-immagine della Samp. Senza considerare il fatto che l’attuale organico blucerchiato non sembra rispondere alle idee tattiche di Iachini. Ma quali colpe ha l’allenatore della Samp? Con lui, spesso i blucerchiati un po’ troppe volte hanno sbagliato l’approccio alla gara (vedi i ko con Brescia e Feralpisalò, ad esempio) e l’allenatore è sempre responsabile dell’atteggiamento della squadra che troppe volte non si sporca le mani, non ha un carattere “da Serie B”, dove bisogna soprattutto dare peso all’agonismo, alla spada e non al fioretto.
    Certo, non è ancora il momento di tirare le somme. Ma la prossima gara, domenica al Tombolato di Cittadella, può dire molto. I veneti, che all’andata s’imposero con pieno merito a Marassi, avranno il dente avvelenato per il ko di sabato a Terni che ha chiuso la migliore e più lunga serie positiva di questo campionato, avevano raccolto 23 punti in 9 gare. Ecco, andare a Cittadella, comunque finisca, potrebbe essere l’occasione per la Samp (e per Pirlo) per confrontarsi con un calcio senza fronzoli ma terribilmente efficace, perché di temperamento. Cioè tutto ciò che troppo spesso questa Samp non mostra. E magari chissà, sarà l’occasione per dare almeno qualche minuto in più a un ragazzo proveniente dalla Primavera che va tenuto d’occhio: Samuel Ntanda, classe 2005, ala sinistra belga (di origini congolesi), a Genova dal luglio 2022, quando, proveniente dal St Truden, iniziò a giostrare per la Primavera blucerchiata. Finora, Pirlo lo ha mandato in campo per 4 gare, ma con un minutaggio ancora irrisorio (22’). Per quel che però ha mostrato – gamba, fame e discreta tecnica – merita di entrare in campo prima che la partita sia ormai segnata. Lo chiede a gran voce anche la tifoseria blucerchiata che, altro aspetto di questa crisi, in questi giorni sta vivendo interessanti riflessioni sulla propria natura.
    Considerato che nel 2024 saranno passati trent’anni dalla vittoria dell’ultimo trofeo blucerchiato (la quarta Coppa Italia, superando in finale l’Ancona), anche voci autorevoli della piazza sampdoriana si interrogano sul “carattere” che ha mediamente il tifoso blucerchiato. Va ricordato che negli anni d’oro con Paolo Mantovani, lo storico patron fece un lavoro enorme per addomesticare una tifoseria che non era proprio tranquilla ma che sotto la sua guida divenne un esempio di correttezza, pacatezza e sportività. E ora, con la squadra nei pressi dei playout di B, ci si chiede se questa natura tranquilla nel frattempo non sia diventata un limite, visto che negli ultimi anni i tifosi blucerchiati ne hanno dovute buttare giù di ogni. Certo, non s’arriva a invidiare il carattere fumantino del popolo genoano. Ma un po’, sì. LEGGI TUTTO

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    Samp-Spezia, derby da brividi

    TORINO – La 14ª giornata di Serie B si apre stasera, fischio d’inizio alle 20.30, c’è un anticipo coi fiocchi, a Marassi si gioca il derby ligure fra Sampdoria e Spezia, cioé la sfida fra chi probabilmente ha svoltato (i blucerchiati di Pirlo) e chi è chiamato a farlo da stasera, gli aquilotti, passati, durante la sosta, dalla guida di Massimiliano Alvini a quella di Luca D’Angelo. Vanno fatti i complimenti al neo allenatore dello Spezia. L’Omone, come lo chiamano a Pisa, aveva ancora un anno di contratto col club toscano. Dall’estate era parecchio corteggiato e il fatto che finora avesse rifiutato diverse proposte, faceva insinuare che stesse aspettando di essere richiamato a Pisa (come accadde un anno fa), visto che con Aquilani la squadra è attardata. E invece no, ha scelto lo Spezia – squadra acerrima rivale del Pisa – senza avere un anno in più di contratto, firmando fino a giugno e mettendosi di nuovo in gioco su una panchina parecchio difficile. Perché non c’è dubbio, risollevare lo Spezia appare oggi come una delle imprese più complicate da ottenere in questa B, visto che ad oggi gli aquilotti sarebbero retrocessi in C assieme a Ternana e Feralpisalò. Ma stasera è un derby, dove per definizione può succedere di tutto e in caso di vittoria lo Spezia aggancerebbe in classifica la Samp. Blucerchiati che però, prima della sosta, hanno ottenuto la seconda vittoria di fila (il 2-0 a Modena è stata la miglior partita della Samp negli ultimi due anni), mettendo insieme 10 punti nelle ultime 5 uscite e se si mantiene questa media di due punti a partita, la SamPiirlo fa ancora in tempo ad agganciare la zona playoff che oggi dista sei punti (sul campo sono quattro, i blucerchiati hanno iniziato la stagione con un -2 di penalizzazione). Probabilmente, il futuro blucerchiato è fra i più difficili da decifrare. Perché non c’è solo una squadra che soltanto nell’ultimo mese si sta esprimendo secondo le proprie potenzialità. C’è anche la variabile societaria: se entro dicembre dovesse concretizzarsi un ingresso importante nel capitale del club, al mercato di gennaio ci sarebbe la possibilità di potenziarsi adeguatamente, mentre con l’attuale governance, le trattative, vista la pesante situazione debitoria che affligge la Samp, troverebbero diversi paletti. Restando al campo, nei blucerchiati non è ancora pronta la stellina Pedrola, il baby prodigio giunto dalla cantera del Barcellona fermo ai box per un infortunio che era già una ricaduta, dunque non si vogliono correre rischi, anche perché nel frattempo la squadra non ha patito la sua assenza, anzi. Samp che avrà molto bisogno in mediana del rientro di Benedetti, che fra l’altro è spezzino: ha iniziato a lavorare col gruppo, presto potrebbe fornire a Pirlo una carta importante per un centrocampo che solo nelle ultime gare ha convinto. Benedetti s’è visto soltanto nella prima giornata di campionato (vittoria a Terni), se torna ad essere il giocatore visto a Bari (il suo gol al Sudtirol a giugno portò i pugliesi in finale playoff), la piazza blucerchiata potrebbe vederne delle belle, con la soddisfazione di lanciare un ragazzo, ora 23enne, passato dalla Primavera blucerchiata, dopo essere stato scovato nell’Under 17 degli aquilotti. Nello Spezia invece, il prezioso Reca ha chiuso in anticipo il 2023 per una lesione mio-tendinea. Un bel problema per D’Angelo, già afflitto da non poche assenze e che dovrà cercare di ottenere di più dal nucleo storico della squadra, quello che ha fatto la A, finora ha parecchio deluso e anche così si spiega la crisi degli aquilotti. Oggi intanto, D’Angelo pensa di rilanciare l’attaccante Verde, bestia nera della Samp. Infine, sarà una serata speciale per la famiglia Esposito, tutti e tre in campo: nella Samp c’è l’attaccante Sebastiano Esposito, 21 anni, in prestito dall’Inter, nella vittoria di Modena ha sbloccato la gara con la sua prima rete stagionale; nello Spezia i suoi fratelli: il mediano Salvatore Esposito, 23 anni, che fu chiamato in Nazionale da Mancini e forse il più promettente della nidiata, la punta Francesco Pio Esposito, 18 anni, probabilmente il più dotato 2005 d’Italia, anche lui in prestito dall’Inter. LEGGI TUTTO

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    Samp e Pirlo: svoltate prima che sia troppo tardi

    TORINO – Dopo la svolta sul futuro societario, alla Samp si attende quella sul campo, visto che i blucerchiati di Pirlo sono penultimi in classifica. Per il futuro del Doria, è stato fondamentale l’ottenimento, da parte del Tribunale di Genova, dell’omologa al piano di rientro del debito del club. Un passaggio che dà la possibilità ai due soci che detengono la società, Radrizzani e Manfredi, di rendere il club più solido ma anche appetibile da parte di chi potrebbe entrare nella Samp e portarla definitivamente al riparo da rischi finanziari. Già, ma per il futuro blucerchiato, con l’immediato ritorno in Serie A che appare di fatto impossibile, la prima preoccupazione è mettere in sicurezza questa stagione: un capitombolo in C – categoria che i blucerchiati non hanno mai frequentato nella loro storia – sarebbe una mazzata notevole anche per i già disastrati conti complessivi del club. Finora la SamPirlo ha raccolto una sola vittoria (nell’esordio di Terni), tre pareggi in trasferta (ad Ascoli nell’ultimo turno e prima a Parma e Cremona) e cinque sconfitte di cui quattro in casa nelle quattro uscite a Marassi (con Pisa, Venezia, Cittadella e Catanzaro, oltre al ko di Como). La via crucis blucerchiata è resa ancora più dura dal -2 di penalizzazione in classifica con cui la Samp ha iniziato la stagione. Senza di quello, i blucerchiati avrebbero gli stessi punti di Ternana e Spezia che oggi disputerebbero i playout. Dunque, per cavarsi dalla zona retrocessione, la SamPirlo è chiamata a una svolta netta, prima che sia troppo tardi. In casa blucerchiata si guarda con attenzione ai due prossimi impegni. Domenica, alle 16.15, a Marassi sbarca il Cosenza, a sorpresa – ma non troppo – in zona playoff. Riuscirà Pirlo a portare a casa il primo successo interno? Impegno tutt’altro che semplice, considerato che il Cosenza è già stato capace di vincere, con pieno merito, in casa del Palermo ed è l’unico ko finora rimediato dalla corazzata di Corini. Nella Samp, probabile che non riesca a recuperare il catalano Pedrola, l’unica gioia di questa disgraziata annata blucerchiata, già 3 gol per il talento proveniente dalla mitica cantera del Barcellona, mentre il terzino Murru, che Pirlo utilizzava da centrale, potrebbe averne per un mese. Dopo il Cosenza, la Samp, sabato 28 alle 14, sarà di scena al Druso di Bolzano in casa di quel Sudtirol che negli ultimi tempi, dopo un anno solare di grandi risultati, sta perdendo colpi ed è stato sconfitto nelle ultime due partite prima della sosta. Due impegni che la SamPirlo non può fallire e che l’ex Juve affronterà con la fiducia della società. Si è fatto un gran parlare su un eventuale cambio in panchina, sono girati diversi nomi (ma nel frattempo, il presunto candidato numero 1, Pippo Inzaghi, si è accasato in A a Salerno). La realtà è che il club crede veramente in Pirlo e nei giorni scorsi, Manfredi ha fatto arrivare un convinto sostegno all’ex regista. Però attenzione, con l’omologa sul debito e la possibilità di completare il salvataggio economico della Samp, ci sarebbero anche le risorse per investire su un eventuale altro allenatore, questa è la novità emersa negli ultimi giorni. Ipotesi che tornerebbe a galla nel caso domenica la Samp dovesse rimediare il quinto ko interno su cinque partite. Il tabù Marassi inizia a farsi pesante, c’è una netta differenza con la Samp formato trasferta che appare più libera di esprimersi mentre al Ferraris sente la pressione, tant’è che quasi tutti i ko sono arrivati da marchiani errori individuali. Si sostiene dall’estate che la squadra è incompleta e non competitiva per il vertice della classifica. Ma è anche vero che questa SamPirlo non può valere il penultimo posto. LEGGI TUTTO