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    Milan, Pioli: “Ho avuto Ibra solo metà stagione. Champions meritata”

    BERGAMO – “La qualificazione in Champions? L’abbiamo raggiunta perché l’abbiamo meritata. E abbiamo meritato di arrivare secondi, dopo un campionato ai vertici. Purtroppo avevamo buttato via il match point domenica scorsa, ma ci siamo rifatti stasera. Sono emozionato, felice, e voglio ringraziare il club, che ci fa lavorare in maniera fantastica, i miei collaboratori, perché non sono così sereno come sembro, e i calciatori, che hanno fatto vedere quanto è bello far parte del Milan”. Un raggiante Stefano Pioli commenta la qualificazione in Champions League del suo Milan, ottenuta grazie alla doppietta dagli undici metri di Kessie al Gewiss Stadium di Bergamo con l’Atalanta, ai microfoni di Sky Sport: “Abbiamo reso felici i nostri tifosi. Mai come oggi devo valorizzare il valore del gruppo. Dopo una soddisfazione così, il merito è dei calciatori che hanno giocato meno, che non hanno mai perso disponibilità e ritmo nel lavoro. Penso a Dalot, Kalulu, Brahim Diaz… Kessie ha fatto una grandissima stagione, ma conta l’empatia che abbiamo creato a Milanello: a non esaltarci quando andava tutto bene e a non deprimerci quando le cose non andavano come volevamo”.
    Pioli: “Milan senza Ibrahimovic per metà stagione”
    “Sono orgoglioso della crescita mentale del gruppo, perché siamo una squadra molto giovane. Abbiamo avuto Ibrahimovic in sole 19 partite su 38. Provate a togliere alle altre squadre il loro campione per metà stagione… Ora dobbiamo godercela. Avevo pensato a che estate difficile avremmo vissuto se fossimo arrivati quinti, perché sarebbe stata una beffa. Ora festeggiamo, poi penseremo a come migliorare questa squadra. Perché abbiamo fatto più fatica in casa? Io penso che non siamo stati una squadra che ha fatto tanti uno contro uno nell’ultimo quarto di campo. E allora poi ti serve la giocata individuale, perché fino ai 30 metri ci arriva chiunque, ma se non rischi l’uno contro uno non entri in area. Invece in trasferta trovi più spazi. È qualcosa su cui lavoreremo. Ho sentito dire l’anno scorso che siamo esplosi senza tifosi, e forse è stato vero. Ma ora vogliamo la passione e il calore dei nostri tifosi. Vogliamo San Siro pieno e vogliamo ripagarli di tutto questo effetto. Noi abbiamo ritrovato grande entusiasmo. Chiudo con gli auguri a mia moglie, che oggi era il nostro anniversario: 34 anni di matrimonio!”. 
    Guarda la galleryMilan, festa Champions con doppietta dell’ex Kessie. L’Atalanta è 3ª LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli: “Distorsione per Ibra, salta Torino e Cagliari”

    Pioli su Brahim Diaz, Donnarumma e Rebic
    In grande spolvero nel match contro la Juve, Brahim Diaz, autore della rete del momentaneo 1-0 con la quale il Milan ha chiuso in vantaggio il primmo tempo. Sulla possibilità di schierarlo anche contro i granata Pioli è chiaro: “Ha determinate caratteristiche, per giocare tra le linee lui e Calha sono quelli più adatti. Ma domani sarà una partita completamente diversa rispetto a domenica”. Poi si passa al capitolo Donnarumma: “E’ un professionista, attaccatissima al nostro momento, ma è concentrato sulle prossime tre partite. Dal 24 maggio si tireranno le somme ma fino ad allora nessuno parlerà del futuro. Abbiamo vinto una gara importante con la Juve ma quella ancora più importante è domani sera. Si gioca di squadra, si vince di squadra e si perde di squadra. Poi se le motivazioni e caratteristiche dei singoli aumentano il proprio valore, allora aumenta anche lo spessore della squadra”. Su Rebic, entrato e subito in gol con i bianconeri: E’ la reazione giusta di un giocatore importante, attaccato a quello che sta facendo. Lui è un titolare del Milan, però è un elemento importante e tutti quelli che non verranno scelti domani dovranno essere incazzati. Tutti hanno dato tanto e tutti vorrebbero giocare. L’importante è che non manchino di aiutare la squadra. Leao e Rebic non erano contenti di non giocare ma abbiamo delle strategie per le partite e mi assumo le responsabilità”.
    Milan-Torino, la conferenza stampa di Pioli
    Sulla solidità difensiva mostrata contro la Juve, Pioli commenta soddifatto: “Le scelte che abbiamo fatto con la Juve erano molto indirizzate alla nostra fase difensiva, non mi era piaciuta la fase difensiva col Benevento allora abbiamo messo in campo una squadra più compatta e vicina tra le linee. Poi parliamo di difensore di altissimo livello. La squadra ieri sembrava aver recuperato bene, valuterò le situazioni individuali. Ad oggi stanno tutti bene tranne Ibra”. L’obiettivo Champions League è sempre più vicino: “Paura dell’euforia? Non sono preoccupato, domani sera dobbiamo giocare con la stessa attenzione e motivazione, per non dare riferimento alla loro difesa. Dobbiamo proseguire con la stessa prestazione di domenica sera perchè parliamo di un momento decisivo del campionato. Abbiamo vinto contro un avversario dove il Milan ha sempre avuto difficoltà, un avversario storico e forte. Sono vittorie che ti danno fiducia ed è stato giusto essere soddisfatti, ma non abbiamo ancora fatto niente. Possiamo esultare solamente quando raggiungeremo l’obiettivo Champions. Mentalmente dobbiamo essere forti, stare dentro le difficoltà delle partite e superarle, come accaduto con la Juve”.
    “Mai sentito parlare di Pioliout”
    Pioli sottolinea poi la serenità intorno al gruppo: “Provo tutti i giorni a migliorare e crescere, ho una passione che non mi permette di fermarmi e guardare quello che ho fatto in passato. Ma invece sono curioso e mi informo, il mio processo di crescita non è certo finito. Tutte le esperienze mi hanno migliorato. Mi sento ancora giovane dentro. Pioliout? Non l’ho mai sentito, qui a Milanello si respira solo aria positiva. Sono assolutamente positivo. Serve lavorare bene e in profondità, serve fortuna e sentire il momento. Quando avrò la paura di rischiare non potrò più essere un leader”. Chiosa sul rigore fallito da Kessie contro la Juve: “Il momento chiave è stato il gol di Diaz, ma anche la reazione della squadra dopo il rigore sbagliato, ho avuto la sensazione che ha proseguito nonostante l’errore. Un’ottima risposta. Dalot può sostituire Saelemaekers? Può essere una possibilità, ma è più portato a partite dal basso”. LEGGI TUTTO

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    Pioli su Juve-Milan: “Abbiamo vinto con merito. Ibra? Non è grave”

    TORINO – “Brahim Diaz? Cerchiamo sempre di avere una strategia e scegliamo i giocatori adatti. Oggi volevamo avere due trequarti e Calha e Diaz erano i più adatti. La squadra ci ha creduto, con sacrificio e mentalità. Ma, soprattutto stasera, non può essere la vittoria di un singolo. Abbiamo vinto meritatamente. La prossima partita sarà ancora più difficile. I tifosi ci hanno emozionato”. Dopo il rotondo 3-0 ottenuto a Torino contro la Juventus, il tecnico del Milan Stefano Pioli analizza il match dell’Allianz Stadium ai microfoni di Sky Sport: “Abbiamo fatto una grande partita. È uno scontro diretto, con questa classifica, molto importante da aver vinto. Purtroppo non è l’ultima gara e non possiamo esultare ancora. La dirigenza ci ha sempre sostenuto, sentivamo tutti l’importanza della gara e ci tenevamo a fare bene. Sono sempre attento alle vostre valutazioni. Spirito, sacrificio e collaborazione. Sotto questi punti di vista siamo stati i migliori per molto tempo. Stanchezza mentale e i tanti impegni ci hanno poi penalizzato. Sapevamo che dovevamo portare in campo una prestazione diversa e lo abbiamo fatto”.
    Pioli: “La Juve sta cambiando impostazione”. E su Ibra e Guardiola…
    “La Juve? Onestamente devo dire che ultimamente sta cambiando impostazione. Non ero convinto costruissero con 3 difensore, col 3+1 o col 4+2. Ma quando c’è intensità, pressione, si rischia l’uno contro uno, hai l’atteggiamento giusto. E, a parte l’occasione di Bentancur, non abbiamo rischiato nulla. Ai ragazzi non ho fatto vedere le semifinali di Champions, io le ho viste, e sono rimasto colpito dal Manchester City. Se riusciamo ad approcciare con quella rabbia, quell’intensità e quella qualità possiamo prenderci la qualificazione in Champions. Non ho imitato però Guardiola, perché lui gioca senza attaccanti. Anche Ibra non è più una vera e propria punta, è un regista offensivo, però la cosa più importante è che siamo stati squadra. Ibra non era al 100%, ha fatto mezzo allenamento venerdì, ci teneva a giocare. Ha il ginocchio dolorante, credo niente di grave, ma torniamo qui a Torino fra due giorni… Valuteremo”.
    Guarda la galleryJuve ko in casa con il Milan: Pirlo deluso in panchina LEGGI TUTTO

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    Tracollo Juve: ora è fuori dalla zona Champions

    TORINO – Una serata da incubo per la Juventus: lo 0-3 incassato all’Allianz Stadium dal Milan fa malissimo nell’immediato e rischia di farlo ancor più in chiave futura per il piazzamento tra le prime quattro per la prossima Champions League. Con la sconfitta nel posticipo i bianconeri scivolano al quinto posto, superati dal Napoli e a meno 3 dalla coppia Atalanta-Milan seconda dietro l’Inter. In più hanno perso anche il vantaggio nello scontro diretto con i rossoneri, che all’andata erano caduti 3-1 a San Siro: ora la differenza reti pende a favore dei ragazzi di Pioli e sarà decisiva in caso di arrivo alla pari. Un risultato che riflette appieno una prova ancora una volta insufficiente. Stavolta non ci sono i 10′ finali a salvare la partita, come accaduto a Udine. Il Milan si è rivelato di consistenza ben differente, ben disposto in campo e capace di affondare i colpi in una squadra slegata, senza idee e improponibile in diversi singoli, a cominciare da Cristiano Ronaldo. E senza un aiuto da parte di Pirlo dalla panchina.

    Inizio incoraggiante

    L’inizio della Juventus è incoraggiante, anche se le occasioni migliori arrivano su palla piazzata. Ci prova prima De Ligt, con una conclusione al 4′ impattata da Theo Hernadez, quindi tocca a Chiellini incornare fuori alla mezz’ora dopo una uscita mancata da parte di Donnarumma. Alle occasioni però non fa da supporto uno sviluppo fluido del gioco, per le difficoltà in costruzione di Bentancur e Rabiot e per una certa difficoltà sulle fasce. Lo si nota soprattutto a destra, dove Theo Hernandez non è impegnato a occuparsi di Chiesa come all’andata e si muove in grande libertà, con incursioni non controllate sull’asse McKennie-Cuadrado. Inoltre l’ordine del tattico del Milan prende il sopravvento con il trascorrere dei minuti. Così, nel primo minuto di recupero, ecco il vantaggio firmato da Brahim Diaz, bravo a impossessarsi a limite area di un pallone respinto con il pugno da Szczesny: vinto un contrasto con Cuadrado, il suo destro a giro a va a infilarsi all’incrocio dei pali più lontano.

    Occasione sprecata 

    Anche il secondo tempo vede la Juventus partire convinta per poi impelagarsi nella ragnatela rossonera. E il Milan butta a mare l’opportunità più ghiotta per il raddoppio: sulla conclusione di Brahim Diaz c’è il braccio largo di Chiellini. Valeri in un primo tempo fa continuare, poi cambia idea dopo aver rivisto le immagini su suggerimento del Var Calvarese. Sul dischetto va Kessie, ma la sua conclusione è debole e Szczesny (26′) manda in angolo, intuendo la traiettoria alla sua sinistra.

    Confusione e ko

    Nel Milan si arrende Ibrahimovic, che esce per un problema fisico. Al suo posto entra Rebic, che ci trasforma nell’uomo della provvidenza rossonera. Dopo un’uscita a terra di Szczesny su Cahlanoglu lanciato a rete, il serbo punisce la poca aggressività dei tifosi bianconeri, con una conclusione al 33′ dai venti metri che conclude la sua corsa sotto la traversa, dopo leggera deviazione di De Ligt. I cambi (dentro Kulusevski e Dybala) non danno la scossa alla Juventus, troppo sottotono in tanti elementi. Così al 37′ arriva la rete del 3-0, che ribalta anche gli equilibri negli scontri diretti: sulla punizione di Calhanoglu svetta Tomori, che prende il tempo a Chiellini. Il finale è il tentativo bianconero di cercare almeno la rete che cambierebbe la differenza gol negli scontri diretti, speranze che si spengono su un sinistro di Dybala che finisce fuori di poco. LEGGI TUTTO

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    Pioli applaude il Milan: “Grande carattere. Ibra? Ci era mancato”

    MILANO – Gongola soddisfatto Stefano Pioli dopo il 2-0 sul Benevento, che rilancia il suo Milan dopo un momento difficile e ‘avvisa’ le agguerrite rivali nella corsa alla Champions League: “Questa partita non era facile dopo due sconfitte, dal punto di vista emotivo e della classifica – ha detto il tecnico rossonero -, ma abbiamo reagito e dimostrato carattere. Senza spirito di squadra del resto non si va da nessuna parte, tanto meno noi che siamo una squadra forte ma non abbastanza da rinunciare alle rincorse e al sacrificio”.
    Milan-Benevento 2-0: tabellino e statistiche
    Applausi per Ibra e ‘Cala’
    Uno spirito tornato insieme a Ibrahimovic, recuperato e di nuovo titolare nella sfida vinta contro i campani: “Stiamo parlando di un campione – ha sottolineato Pioli -, che fa crescere anche il valore dei suoi compagni. Gli piace agire da regista offensivo e così crea spazio agli altri, non averlo avuto per tanto tempo ci ha penalizzato ma ora per fortuna sta bene”. Di livello anche la prestazione di Calhanoglu, autore del primo gol rossonero dopo pochi minuti: “Non ha ancora espresso il massimo delle sue potenzialtà – ha detto il tecnico del Milan -. È un calciatore che mi piace tanto, che non dà riferimenti e si sacrifica ma ora sta migliorando anche dal punto di vista finalizzativo. Sta acquisendo la consapevolezza che magari in passato non aveva, deve capire che lui è un calciatore da doppia cifra, sia come gol che come assist”.
    Guarda la galleryMilan, con Ibra torna la vittoria: Benevento ko a San Siro
    Volata per la Champions
    Un pensiero poi per Paolo Maldini e per il resto della società, rimasta vicina alla squadra in un momento di difficoltà: “I dirigenti ci mettono nelle condizioni di lavorare al meglio, del resto parliamo di gente di calcio che capisce le situazioni e ci sta dando un grande supporto”. Ora un rush finale da brividi, con la prima di quattro ‘finali’ in programma allo Stadium contro la Juve, e Pioli indica la via al suo Milan: “Dobbiamo continuare a giocare la palla senza paura come stasera, ma migliorando dal punto di vista della solidità. Non è sempre facile ma il nostro obiettivo è grande e le prestazioni per raggiungerlo – ha concluso Pioli – devono esserlo altrettanto”. LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli: “Non ci siamo fatti condizionare dalla Superlega”

    MILANO – “Le voci sulla Superlega? Non hanno influito, non ci siamo fatti distrarre da niente, siamo concentrati sul nostro obiettivo. Il nostro cammino sarà molto difficile, non ci siamo fatti distrarre da cose che non abbiamo deciso noi. Amo la libertà di parola e pensiero, certe cose è meglio non dirle e pensarle solamente. Sull’integrità morale di Paolo Maldini non credo che nessuno possa aver avuto dei dubbi, ha tanti valori, si è espresso per quello che sente. Se ha detto quelle cose significa che ha questi sentimenti”. Al termine del match perso al Meazza 2-1 contro il Sassuolo, il tecnico del Milan Stefano Pioli è intervenuto ai microfoni di Sky Sport: “Non abbiamo il fiato corto, la squadra ha corso bene e tanto. Sul primo gol siamo stati sfortunati, la palla è passata in mezzo a sei gambe. È stata una delle prestazione delle quali sono stato più contento nell’occupazione del campo. C’è mancata qualità”.
    Milan, Pioli: “Futuro? Passerà dagli scontri diretti”
    “Bisogna cambiare pagina da adesso, una sconfitta dà sempre tanta delusione ma questa delusione dobbiamo trasformarla in determinazione. Il nostro futuro passerà attraverso gli scontri diretti. Ripartiamo da una bellissima prestazione, dobbiamo analizzare le situazioni in cui una grande squadra dovrebbe essere più lucida. Non c’è paura di rovinare la stagione, è un privilegio avere pressione. Siamo in lotta per la Champions, se non ci riusciremo non saremo completamente soddisfatti ma vogliamo riuscirci. Ibra? Ha avuto un affaticamente al polpaccio, speriamo possa recuperare ma non è così sicuro, così come gli altri giocatori. Speriamo di recuperare più giocatori possibili”. LEGGI TUTTO