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    Argentina shock, in Boca Juniors-Racing undici espulsi in mezz’ora! Cosa è successo

    SAN LUIS (Argentina) – Allo stadio Parque La Pedrera di San Luis il Racing Club de Avellaneda si è aggiudicato la Supercoppa Argentina 2022 (Trofeo dei Campeones) battendo in finale il Boca Juniors per 2-1 dopo i tempi supplementari in una partita che verrà ricordata per i cartellini rossi estratti dall’arbitro Facundo Tello. Il match è stato deciso dal gol di Carlos Alcaraz al 118′ del secondo tempo supplementare, dopo la rete il caos.
    Le espulsioni
    Sul finire dei tempi regolamentari (95′) vengono cacciati dal campo con rosso diretto Villa (Boca) e Carbonero (Racing), due minuti più tardi è la volta dell’allenatore del Boca Ibarra. Nei supplementari arriva l’espulsione di Varela (Boca) per doppia ammonizione e nei minuti di recupero, praticamente dopo il gol di Alcaraz, la partita e l’arbitro perdono il controllo e arriva la “sfuriata” di rossi diretti, nell’ordine: Alcaraz (Racing), Advincula (Boca), Galvan (Racing), Zambrano (Boca), Gonzalez (Boca), Fabra (Boca) ed infine al 130′ l’ultima assegnata a Di Benedetto. Sono 10 giocatori espulsi più un allenatore.
    L’epilogo con il Var
    L’arbitro Tello aumenta i minuti di recupero visto la totale assenza di gioco dovuta alle interruzioni per le sanzioni ma al 130′ il Var entra in scena e sancisce la fine della partita: infatti l’ultimo rosso, quello a Di Benedetto, arriva perché il giocatore del Boca mima il gesto della mazzetta verso il direttore di gara che, dopo aver rivisto il gesto al Var, decide di cacciare il giocatore. Gli Xeneizes non hanno il numero minimo di giocatori per proseguire la partita che di conseguenza termina. Una serata da dimenticare per il Boca anche perché il ko contro il Racing ha infranto i sogni di “triplete” dopo aver vinto il campionato la Copa de La Liga Profesional. Salvo qualche modifica normativa, i cartellini rossi che Facundo Tello ha mostrato oggi non impediranno a nessun calciatore di saltare l’inizio del La Liga Profesional 2023. I calciatori espulsi sconteranno infatti le rispettive sanzioni in un ipotetico nuovo Trofeo dei Campeones.
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    Argentina, notte da infarto. Boca campione, il Racing si butta via

    TORINO – Una notte da infarto, un’altalena folle di emozioni, dal 1′ al 95′. Il Boca Juniors è campione d’Argentina: per il Xeneize è la stella numero 73 sul suo glorioso scudo ma conquistarla non è stato per nulla agevole. La squadra di Hugo El Negro Ibarra affrontava a La Bombonera l’Independiente con un vantaggio di un punto in classifica sul Racing Club che riceveva il River Plate. Un duello a distanza che vedeva coinvolte 4 delle 5 grandi del calcio del Paese, una sfida avvincente che ha fatto completamente saltare i canoni del concetto di rivalità storica. Ci avevano pensato Ricardo Enrique Bochini e Sergio El Kun Agüero, due miti del Rojo, a incendiare l’ambiente alla vigilia: «Bisogna battere il Boca, se poi festeggia il Racing amen», questo il succo delle dichiarazioni. L’essere anti Boca sopra a tutto, anche sopra a un odio atavico tra due tifoserie che condividono lo stesso quartiere, Avellaneda. L’essere anti Boca è più potente anche di due stadi che distano l’uno dall’altro poche decine di metri.
    Colpo su colpo
    Ci prova l’Independiente a rovinare l’atmosfera di una Bombonera bellissima e lucente, piena all’inverosimile e che ribolle amore. Al 29′ l’errore è di Advíncula che stende in area Lucas Rodríguez: per l’arbitro Herrera è rigore, che Leandro Fernández trasforma. Manco il tempo di annotarlo sul taccuino che il Boca trova l’1-1: punizione di Romero, testata di Pol Fernández che spedisce il pallone sul secondo palo, dove Álvarez non può arrivare. Al Cilindro, intanto, tra Racing e River succede pochino e i due match vanno al riposo entrambi in parità.
    Dalla disperazione alla gioia
    La ripresa inizia con altre emozioni forti a La Bombonera: al 4′ Sebastián Villa firma il 2-1 con una punizione splendida e 7′ dopo si blocca il match anche al Cilindro, con il rigore di Matías Rojas che porta avanti il Racing Club e ridà speranza alla banda del Pintita Gago. Finita qui? Macché, il bello deve ancora venire: al 34′ il colombiano Borja segna l’1-1 del River e solo 120” dopo l’Independiente fa 2-2 con un gol di testa di Nicolás Vallejo da azione di calcio d’angolo. I minuti scorrono e al 45′ ecco il fotogramma che cambia la storia: l’arbitro Echavarria fischia rigore per il Racing. Se segna, l’Akademia è campione: sul dischetto va Jonathan Galván, ma Franco Armani para. C’è tempo ancora, al 50′, per l’1-2 del River ancora con Borja. Al Cilindro è il gelo, a La Bombonera si festeggia un altro titolo, un’altra stella. Il Boca è campione. Anche grazie al River.

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    Argentina: il Boca passa in casa del Sarmiento, titolo a un passo

    TORINO – È iniziata la cuenta regresiva, è cominciato il conto alla rovescia. Il Boca Juniors già domenica potrebbe festeggiare la stella numero 73 da apporre sul suo scudo: il Xeneize è infatti a un niente dalla conquista del titolo della Liga Profesional. Grazie al successo ottenuto nella notte in trasferta a Junín contro il Sarmiento la banda del Negro Ibarra ha allungato a 15 la striscia di risultati utili consecutivi e, soprattutto, ha portato a 4 lunghezze il vantaggio sul terzetto di inseguitrici composto da Racing Club, River Plate e Atlético Tucumán. Ma non basta: El Pipa Benedetto & company hanno pure una partita da recuperare, ossia quella contro il Gimnasia y Esgrima La Plata, interrotta dopo 9′ lo scorso fine settimana a causa degli incidenti fuori da El Bosque che hanno portato alla morte di Carlos Lolo Regueiro, tifoso del Lobo.

    My name is Luca

    A siglare il blitz azul y oro all’Estadio Evita Perón ci ha pensato sempre il Niño Luca Daniel Langoni, 19 anni, decisivo al 1′ di recupero del primo tempo su assist del Pipa Benedetto. Domenica alle 20.30 italiane al Coloso del Parque Marcelo Bielsa il Xeneize farà visita al Newell’s Old Boys e potrebbe già festeggiare, con due turni di anticipo, un nuovo trionfo. Per diventare campione, il Boca dovrà battere il Newell’s e sperare che l’Atlético Tucumán cada in casa contro il Rosario Central di Carlitos Tévez e che il Racing perda all’Estadio Brigadier General Estanislao López di Santa Fe contro il Colón. Nel caso in cui si realizzassero queste tre variabili il Xeneize si troverebbe con 7 punti di vantaggio su Academia e Decano con solo sei punti a disposizione. Dalle parti di Brandsen 805 stanno già stappando il vino e preparando la brace per l’asado. L’asado del trionfo.
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    Elche, Beccacece è in pole per la panchina

    TORINO – L’Elche è a un passo da una nuova e ulteriore argentinizzazione: il club, dopo la sconfitta nel posticipo del 7° turno della Liga spagnola contro il Rayo Vallecano, è sempre più desolatamente ultimo con appena 1 punto conquistato. Il crollo a Vallecas ha posto una pietra tombale sull’avventura di Francisco Rodríguez alla guida tecnica del Franjiverde dopo 11 mesi: l’ex Girona ha allenato la squadra in 33 occasioni mettendo a referto 12 vittorie, 17 sconfitte e 4 pareggi. Il miracolo della salvezza centrata in extremis nello scorso campionato non è però bastato a fargli guadagnare altro tempo, non è servito a evitargli l’esonero.
    LA BANDA ARGENTINA L’Elche è, senza dubbio, una delle squadre più argentine d’Europa. Argentino è il deus ex machina del Franjiverde, il presidente del club, Christian Bragarnik, uno degli agenti di calciatori più potenti del LatinoAmérica. Argentini sono 6 degli elementi in rosa: l’ex Torino Lucas Boyé, autore del gol dell’Elche nella sconfitta di ieri sera contro la terza squadra di Madrid, l’ex Palermo e Roma Javier El Flaco Pastore, l’ex Newcastle e Napoli Federico Fernández, Nicolás Fernández Mercau e Axel Werner. E argentino sarà anche il tecnico, che dovrebbe essere annunciato nelle prossime ore: si tratta di Sebastián Beccacece, che da pochi giorni ha detto addio al Defensa y Justicia.
    FÚTBOL VERTICAL È un innovatore, Beccacece, un profeta del Fútbol Vertical. E’ stato assistente di Jorge Sampaoli nella sfortunata avventura dell’Hombrecito alla guida dell’Argentina al Mondiale di Russia 2018, ha vinto una Recopa Sudamericana nel 2021 proprio con il Defensa y Justicia, regalando il primo prestigioso successo alla bacheca de El halcón di Florencio Varela. Ha allenato anche all’estero, all’Universidad de Chile, e pure due delle grandi argentine, che si odiano cordialmente, l’Independiente e il Racing Club le due anime di Avellaneda. Ora, a 41 anni, è a un passo dal grande salto nel calcio europeo.
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    River Plate campione d'Argentina: è il 37° titolo

    BUENOS AIRES (Argentina) – Battendo per 4-0 il Racing, il River Plate si è laureato campione d’Argentina per la 37ª volta nella sua storia con tre giornate d’anticipo. Per il tecnico del club di Buenos Aires, Marcelo Gallardo, si tratta del 13° titolo da allenatore, uno dei pochi che ancora mancavano alla sua nutrita bacheca da quando, nel 2014, approdò sulla panchina de Los Millonarios, con cui ha vinto tre Coppe d’Argentina, due Coppe Libertadores e una Coppa Sudamericana. Gallardo, che in Ligue 1 vinse lo ‘scudetto’ con il Monaco, è uno dei tecnici in lizza per diventare il ct dell’Uruguay, al momento senza coach dopo l’esonero dell’ex Cagliari e Milan Oscar Tabarez: in scadenza di contratto con il River, non ha commentato il proprio futuro al termine della sfida, decisa dai gol di Agustin Palavecino al 32′, del talento in orbita Juve Julian Alvarez al 48′ e dalla doppietta di Braian Romero al 68′ e al 78′, davanti a 70mila tifosi impazziti di gioia. Guarda la galleryTrionfo River Plate, festa grande per Julian Alvarez e Gallardo LEGGI TUTTO