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    Toro, nuova lite Juric-Radonjic: il serbo verso l’esclusione

    TORINO – Di nuovo ai ferri corti. Nell’allenamento odierno, l’ultimo del Toro prima del match con l’Atalanta del lunedì sera, Ivan Juric non ha gradito gli atteggiamenti di Nemanja Radonjic, che ha reagito, e si è così accesa l’ennesima lite tra i due. Dopo la panchina-punizione di Vanja Milinkovic Savic a Bologna, ecco che questa volta tocca al serbo: rischia l’esclusione dai convocati. Ricordiamo che con tre reti è il bomber del Toro! LEGGI TUTTO

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    Radonjic nervoso, Juric lo sostituisce al 54′: il gesto in Torino-Verona

    TORINO – Momenti di tensione nella panchina del Torino durante il match casalingo contro il Verona in occasione della 7ª giornata di campionato. Al 54′, sul punteggio di 0-0, Juric decide di sostituire Nemanja Radonjic per Nikola Vlasic, un cambio che il giocatore serbo non ha gradito. Infatti Radonjic, una volta uscito dal campo visibilmente contrariato, ha scagliato una bottiglietta d’acqua che un assistente gli aveva appena dato. LEGGI TUTTO

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    Radonjic, doppietta e dedica speciale per la bimba morta a Torino

    Nemanjia Radonjic, trequartista del Torino che ieri ha segnato due gol nella vittoria per 3-0 contro la Salernitana, ha condiviso nelle scorse ore una toccante Instagram story, raffigurante lo stesso calciatore in campo dopo una delle due reti segnate, intento ad inviare un bacio. 
    Radonjic, la dedica alla bimba deceduta a Torino 
    A commento dello scatto, le toccanti parole del calciatore del Torino: “Dedico questo gol ad una bambina che è stata vittima di un evento sfortunato avvenuto a Torino”. La dedica di Radonjc prosegue: “Lei aveva 5 anni. Sfortunatamente è morta in un incidente aereo. Riposa in pace”. Il granata ha fatto riferimento al velivolo facente parte della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori che è precipitato nelle vicinanze dell’aeroporto di Caselle. LEGGI TUTTO

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    Juric post Salernitana-Toro: “Radonjic può fare ancora meglio. Zapata…”

    Al termine del match, Ivan Juric ha dichiarato: “La partita era difficile, siamo stati bravi ad essere cinici e a fare gol. Dopo le cose sono diventate più semplici, sono molto contento di non aver preso gol per la terza partita su quattro. Sono molto soddisfatto. Radonjic? Ha fatto due gol e ne ha sbagliato uno clamoroso. Può fare meglio in certe situazioni, ora ha più continuità di allenamento e speriamo che continui così. È difficile spiegare il suo andamento, lui è bravo ma non è sempre sul pezzo”. 
    Juric: le parole su Zapata, Ricci, Sanabria e Tameze
    Successivamente, sulla prestazione di Zapata e non solo: “Ha fatto benissimo, ha fatto assist e ha tenuto molto bene il pallone. Ha fatto una grandissima partita, poteva segnare ma va bene così. Sanabria? Prima era lui da solo con Pellegri, ora deve allenarsi bene e sperare di sfruttare la sua occasione, quando arriverà”. Sullo stato di forma di Ricci e del centrocampo: “Abbiamo un reparto interessante, giovane e fresco. Tameze ci fornisce la sostanza che ci mancava. Ricci ha già continuità di rendimento, deve solo continuare così. Gli stimoli sono quelli che ci devono far proseguire al massimo”. LEGGI TUTTO

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    Radonjic, Vanja: valigie da 3 mila euro l’una

    Su Blic, noto media della Serbia, è stato dato risalto non solo alla vittoria di ieri (domenica) in Lituania, ma anche alle valigie di Radonjic, Lukic e dei due fratelli Milinkovic-Savic, Vanja e Sergej: in aeroporto dopo la partita «ciò che ha attirato maggiormente l’attenzione sono state le loro valigie di una famosa marca francese, che costano circa 3.000 euro l’una». Un articolo (come da foto) dedicato apposta nell’edizione online. Alla partita della Serbia hanno partecipato tutti e tre i granata in nazionale: Vanja e Ilic hanno giocato l’intero incontro, mentre Radonjic è entrato in campo nel finale di partita. Vittoria per 3 a 1 sulla Lituania: tutti e 3 i gol serbi sono stati segnati da Mitrovic. In campo tra i lituani l’altro giocatore del Toro Gineitis, anche lui per 90 minuti.     LEGGI TUTTO

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    Torino, serve un altro Radonjic per meritare quel 10

    I numeri di maglia danno prestigio ma impongono responsabilità. E, in campo, il peso che si porta sulle spalle è direttamente proporzionale a quello delle aspettative. È sicuramente il caso di Nemanja Radonjic, funambolico trequartista del Torino che deve dimostrare di meritare il numero di maglia che ha scelto all’alba di questa stagione.
    Dal 49 indossato nella prima stagione in granata al 10 che, oltre ai rimandi al passato glorioso granata e dei giocatori che lo han- no indossato con fierezza (su tutti, va da sé, Valentino Mazzola, capitano del Grande Torino), sa di autoconvincimento nel considerarsi un punto di riferimento. Le idee, e le certezze interiori, adesso però hanno bisogno di diventare fatti concreti in campo, per dimostrare di meritare il numero di maglia e la titolarità nel 3-4-2- 1 granata.
    Il difficile inizio di stagione
    In questo inizio di stagione Radonjic è andato a sprazzi, un po’ come ha fatto nel corso della sua carriera, alternando colpi di genio a pause preoccupanti dal gioco. In Coppa Italia, contro la FeralpiSalò, il serbo ha cominciato molto bene, sfiorando il gol in apertura di partita e fornendo – con una giravolta e un colpo di tacco di alto livello – l’assist a Vojvoda per il gol dell’1-1.Timida la prova nei quarantacinque minuti giocati contro il Cagliari, quando è partito dalla pan- china perché nei giorni precedenti non aveva convinto Juric durante gli allenamenti al Filadelfia, mentre contro il Milan è tornato dall’inizio senza però riuscire a incidere. Invero, nessuno dei trequartisti schierati da Juric ha avuto vita facile tra le linee, però l’ottimo atteggiamento difensivo dei rossoneri non può essere considerato un alibi se fai dell’imprevedibilità la tua arma migliore in campo. Considerato che un anno fa, a questo punto della stagione (cioè a fine agosto), Radonjic aveva già segnato 2 gol – in Coppa Italia contro il Palermo, in cui aveva fornito anche un assist, e in campio- nato contro la Cremonese – è lecito attendersi molto di più dal serbo già dalla prossima sfida, domenica alle 18.30 all’Olimpico Grande Torino contro il Genoa.
    Il rapporto con Juric
    Il suo rapporto con Juric, nonostante non sia nato sotto una buona stella lo scorso anno, adesso è buono. Nella passata stagione Ivan ha lavorato molto su Radonjic, riabilitandolo dal punto di vista calcistico dopo la stagione 2021-22 molto negativa (solo 12 spezzoni di gara, per un totale di 342 minuti) tra Marsiglia e Benfica. Ma il tecnico, come i tifosi, non si accontenta delle prestazioni alterne del suo nuovo numero 10 e continua a pungolarlo negli allenamenti al Filadelfia e in partita, in attesa di vedere la giusta continuità. «È stato un mese e mezzo di livello assoluto, un giocatore fantastico che fa la differenza, ma è durato cinque o sei partite», ha detto l’allenatore dopo il pareggio contro il Cagliari, rincarando la dose poco dopo: «È un artista…».
    Nella testa del tecnico, viste le qualità nel palleggio di Radonjic e la capacità di duetta- re con i compagni, è lui il titolare sul versante sinistro della trequarti, con Karamoh riserva. Indipendentemente da quello che succederà in questi giorni, e dagli eventuali innesti sul mercato, Juric attende risposte concrete da Radonjic: l’appuntamento più importante sarà domenica contro il Genoa. Una partita da vivere e giocare da 10. LEGGI TUTTO

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    Torino, Radonjic 10: avrà il numero dell’estro

    No, niente spacconeria. Un po’ di vanità sì, ma nella storia recente del Toro non ci sono certo tanti miti ingombranti ad aver indossato quella maglia. Dalla 10, infatti, sono passati giocatori di ogni lignaggio. Dall’ottimo Sasa Lukic alla meteora Amer Gojak, dal dirompente Iago Falque all’estroso Adem Ljajic, dal goleador Ciro Immobile alla delusione Barreto.
    Nell’era Cairo, poi, spiccano anche altri nomi decisamente minori: Sgrigna, Antonelli Agomeri, Iunco e Ferrarese si sono cuciti sulla schiena le cifre più importanti. Quelle che, messe vicine, fanno accendere la fantasia. Adesso tocca a Nemanja Radonjic. Uno che ha le doti per poterla indossare senza il rischio di vestirla male, quella maglia che per i tifosi granata rimarrà indelebile nel ricordo di giocatori fatati come Gigi Meroni, Claudio Sala e Martin Vazquez, per esempio. Gente che col pallone fra i piedi era sempre in luna di miele. Guai, ovviamente, a paragonare Radonjic a dei mostri sacri della storia: quelli non si toccano mai. Ma la mossa del serbo è una vera e propria dichiarazione d’intenti, che è chiamato a non disattendere. La 10, infatti, è un atto di fede. Un impegno, una promessa, un modo per dire alla gente granata che in questa stagione ci sarà da divertirsi.
    Radonjic, il 10 da Toro: la maglia per svoltare!
    Torino, Radonjic e il feeling con Juric
    Non è un caso che ieri, sui social, il fermento sia stato notevole: Maradonjic è un giocatore che divide, per i suoi continui alti e bassi, ma le capacità che ha non sono discutibili. Quando mette il turbo non lo prende nessuno, quando decide di sverniciare le difese avversarie sono dolori per chiunque. A lui l’eredità di Lukic, un “diez” quasi per caso: elemento importante per tanti allenatori del Toro recente, ma scappato via agli sgoccioli del mercato invernale per sposare la Premier League, per accettare la corte del Fulham. Squadra nella quale oggi, il serbo, è semplicemente uno dei tanti. Radonjic, invece, si è posto un obiettivo: essere il trascinatore del Toro che verrà. Ha preso questo numero per dimostrare a Juric che di lui si può fidare. Già, sembra davvero incredibile che dopo l’ultimo derby i due siano tornati ad essere due perfetti sposini. Quei 16’ in pantofole rischiavano di costare cari a Rado, che per poco non faceva esondare la pazienza del mister. Il confronto da Far West a bordocampo è acqua passata. Per merito di entrambi: di Juric che ha saputo mettere da parte l’orgoglio ferito di un allenatore che dopo il Mondiale ha allenato per due mesi il cugino scarso di Nemanja, ma anche di Radonjic, che dopo la figuraccia dello Stadium si è rimesso a lavorare a testa bassa. Riconquistando credibilità a suon di grandi prove, sia da subentrato che dall’inizio. Il Toro lo ha riscattato ad una cifra di saldo: due milioni al Marsiglia e tanti saluti al passato di un giocatore che in granata si è espresso ad ottimi livelli per tante partite. Tante, sì, ma non abbastanza per fugare tutti i dubbi su di lui. Ora, però, indossa la 10. Per sua precisa volontà. Un gesto per dimostrare un salto di qualità in termini di maturità. Una maniera, allo stesso modo, per alzare la pressione e l’attenzione intorno a lui, unico vero trequartista presenta in rosa. Tutti aspettano Miranchuk e Vlasic, ma intanto c’è Radonjic, da lunedì madido di sudore al Filadelfia per dimostrare di valere il ruolo di leader tecnico che si è attribuito.
    Toro, Radonjic corre e suda in vacanza: è il tempo di svoltare LEGGI TUTTO

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    Torino, brutte notizie per Juric: Radonjic ko prima dell’Atalanta

    Brutte notizie per il Torino di Ivan Juric. In vista della sfida di Serie A contro l’Atalanta in programma sabato alle 20:45 allo stadio Olimpico Grande Torino, il tecnico granata non potrà sicuramente fare affidamento su Nemanja Radonjic. Il club, tramite un comunicato ufficiale, ha infatti aggiornato i tifosi sulle condizioni del giocatore.
    Torino, il comunicato su Radonjic
    Di seguito il comunicato del club granata: “Il Torino Football Club comunica che Nemanja Radonjic è stato sottoposto ad accertamenti strumentali che hanno evidenziato una lesione al retto femorale sinistro. La prognosi verrà valutata secondo l’evolversi clinico dell’infortunio”. Il giocatore serbo, protagonista di una stagione a due facce, aveva da poco chiarito con Juric dopo l’episodio avvenuto in occasione del derby perso contro la Juventus. LEGGI TUTTO