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    Ravanelli: “Ho rivisto in Pogba l’euforia di 10 anni fa”. E su Berardi…

    “In pole position parte il Napoli: nonostante abbia perso Kim e Spalletti, è il detentore dello scudetto, la squadra ha un’ossatura definita, che viaggia con il cambio automatico. Subito dietro vedo l’Inter e poi, un passo sotto, Milan e Juventus”.
    Soltanto il Napoli tra i top club ha cambiato allenatore: può incidere?
    “Non molto. Ha perso un allenatore importante, che grazie a un lavoro straordinario ha creato empatia, ma la squadra è formata da giocatori di grande qualità, capaci di spostare gli equilibri. Penso a Kvaratskhelia e, soprattutto, a Osimhen: per il fuoco che ha dentro è unico, come per quello che ha fatto vedere, tra profondità, pressing, forza fisica, se non il migliore al mondo è il secondo nel suo ruolo. E ha ancora margini di miglioramento”.
    Chi mette sul gradino più alto?
    “Beh, Haaland: non ha qualcosa in più di Osimhen a livello tecnico e tattico, però i gol parlano per lui”.
    Ravanelli, il giudizio sul mercato
    Qual è l’operazione di mercato che l’ha più stupita?
    “Lukaku che ha abbandonato l’Inter: non mi aspettavo, dopo l’amore sbandierato, che arrivasse questa rottura. Come mi ha stupito la cessione di Tonali: vederlo partire così giovane mi ha meravigliato, era destinato a diventare la bandiera e il capitano del Milan per i prossimi 10 anni, invece… Il tempo ci dirà se la scelta è stata giusta, certamente con quei soldi i rossoneri hanno potuto investire pesantemente sul mercato”.
    A proposito di Lukaku, lo vedrebbe alla Juve al posto di Vlahovic? O insieme al serbo con un prestito last minute?
    “Credo sia difficile per la Juve supportare, senza nessuna cessione eclatante, gli ingaggi dei due attaccanti, anche se l’arrivo del belga porterebbe una sana competizione. Il mercato della Juve va giudicato anche sotto l’aspetto economico. Su Lukaku o Vlahovic ci sono dei pro e dei contro: Big Rom ha qualche anno in più però è più forte fisicamente, Vlahovic può ancora crescere”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Del Piero ricorda la Champions vinta nel 1996: la risposta di Ravanelli

    22 maggio 1996. Una data che i tifosi della Juve non dimenticheranno mai. Sì, perché quella sera, allo stadio Olimpico di Roma, i bianconeri di Marcello Lippi battevano ai calci di rigore l’Ajax di Van Gaal mettendo in bacheca la seconda, e fin qui ultima, Coppa dei Campioni/Champions League. Fu una serata magica per i tifosi della Vecchia Signora e a distanza di 26 anni le emozioni e i ricordi restano indelebili, sia per chi era sugli spalti o per chi seguì il match davanti al televisore, che, ancora di più, per chi era in campo.
    26 anni fa la Juve sul tetto d’Europa: il ricordo di Del Piero e la risposta di Ravanelli
    Alessandro Del Piero, che all’epoca non era ancora il capitano della Juve – la fascia di capitano era al braccio di Gianluca Vialli – ha ricordato quella serata fantastica con un post sui social nel quale si vedono lui e Fabrizio Ravanelli, autore di un gol rimasto nella storia della competizione nei minuti regolamentari, poi pareggiato da Litmanen verso la fine del primo tempo, con la coppa dalle grandi orecchie in mano. Istantanee di felicità di un tempo passato che rimarrà però impresso per sempre nella mente e nei cuori dei protagonisti e di chi quella serata c’era o se l’è sentita raccontare dai propri genitori o dai propri nonni. Immediata la risposta di Penna Bianca, che al post di Del Piero ha replicato con un cuore bianco e uno nero, il fuoco e la coppa, quella che nella Torino bianconera manca proprio dalla notte di Roma del 22 maggio 1996.  LEGGI TUTTO

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    Ravanelli e lo Scudetto: “Juve non è favorita, Ronaldo spero resti”

    CASTIGLION FIORENTINO – La nuova stagione di Serie A è pronta a partire, un lungo campionato da vivere, ma è già tempo di fare pronostici. Fabrizio Ravanelli si sbilancia e fa le previsioni sulle possibili squadre che lotteranno per lo Scudetto 2021/2022: “La Juventus non è la candidata numero 1 per la vittoria finale, ma una delle favorite. In pole secondo me rimane sempre l’Inter, ha vinto il titolo e nonostante siano partiti Hakimi e Lukaku è una squadra molto forte, lo ha dimostrato anche in queste amichevoli. L’intelaiatura e la mentalità date da Antonio Conte sono molto forti, la società sta crescendo, credo che tutto questo sia importante nella lotta allo scudetto”. Questo il pensiero dell’ex calciatore bianconero durante la presentazione dell’iniziativa ‘Match For Life’, partita di calcio benefica a favore della Fondazione Fabrizio Meoni Onlus, che si terrà il 30 agosto 2021.
    Ravanelli, lo Scudetto e Cristiano Ronaldo
    “Mi aspetto un campionato di serie A ancora più equilibrato, dove ci saranno cinque squadre pronte a contendersi il titolo. Credo che sarà un bel torneo, abbiamo bisogno che il nostro livello calcistico continui a crescere anche dopo la vittoria dell’Europeo, abbiamo tanti giovani forti, bisogna credere nelle nostre scuole calcio e portare lì la nostra professionalità”. Ha proseguito così Ravanelli che è poi tornato sulla Juve: “Mi aspetto una squadra aggressiva nel cercare di rivincere lo scudetto ma vedo bene anche il Milan. Le outsider penso che potranno essere l’Atalanta e il Napoli, due squadre molto fortianche loro candidate per lottare fino alla fine. Cristiano Ronaldo? La speranza è che possa rimanere alla Juventus, da lui mi aspetto, come ha sempre fatto, i gol, i numeri sono dalla sua parte, è ancora uno dei giocatori più forti al mondo e penso che quest’anno voglia continuare a dimostrare di essere il numero 1 nonostante il Psg abbia fatto una formazione veramente da Play station. Vedremo se l’organizzazione, come agli Europei, premierà e vedremo se il Psg riuscirà a vincere la Champions League con una campagna acquisti enorme”.
    Ravanelli e la prossima Serie A
    Ravanelli ha anche parlato della Lazio: “Sarri è una garanzia. Ha bisogno di tempo ma la Lazio ha ancora oggi il miglior centrocampo italiano con Leiva e con gli altri giocatori che ha. Sarà una delle squadre che possono essere la sorpresa del campionato. Pedro? E’ spagnolo, per lui credo sia uguale giocare nella Roma o nella Lazio”. Ravanelli ha poi parlato della sua partecipazione alla partita ‘Match For Life’ in programma il prossimo 30 agosto a Castiglion Fiorentino. “L’emozione c’è sempre perchè quando si torna in campo e si sente il profumo dell’erba ci sono sempre sensazioni belle e particolari e soprattutto si gioca per iniziative benefiche. Dobbiamo rappresentare un esempio nel promuovere queste manifestazioni, io lo faccio veramente col cuore aperto”. Infine Ravanelli ha parlato del 25° anniversario del suo esordio nel Middlesbrough con una tripletta. “Una grande emozione. Per me quella partita ha un significato particolare perchè al di là del fatto che fui uno dei primi italiani a giocare in Premier, dopo la vittoria della Champions con la Juve, segnai tre gol contro il grande Liverpool. Mi emoziona ancora il fatto che fui premiato come miglior esordiente straniero in Premier, quel ricordo è indelebile come se tutto ciò fosse avvenuto ieri e invece purtroppo sono passati 25 anni, il tempo passa veramente veloce”. LEGGI TUTTO