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    Nesta alla Reggiana è Mister X

    TORINO – Più della metà delle partite di questa stagione della Reggiana sono finite in pareggio. Alessandro Nesta, l’allenatore dei granata, è dunque il Mister X della B con 16 pari collezionati in 30 uscite, nessuno ne ha raccolti di più in questo campionato (completano il quadro 7 vittorie e altrettante sconfitte). La Regia è arrivata alla sosta in 12ª posizione, a 2 punti dalla zona playoff e con 5 lunghezze di margine su quella playout. Insomma, l’ex difensore azzurro, Campione del Mondo 2006, sta vivendo una annata in linea con le aspettative d’inizio stagione, quando si parlava della Reggiana come di una squadra che avrebbe corso per una salvezza più o meno tranquilla, tenendosi sul prudente, memori della precedente partecipazione alla B, chiusa con l’immediato ritorno in C (la Reggiana fu l’unica squadra d’Italia punita con un ko a tavolino per covid). Ma il dato dei tanti pareggi, non va disprezzato. Un acuto osservatore della Serie B, ama ripetere che un punto in B “pesa” più che in A e dunque se si fanno 16 pari comunque si mette prezioso fieno in cascina e infatti la Regia potrà affrontare le ultime 8 giornate senza particolari patemi, anche grazie ai tanti pareggi. Nesta poi, resta sempre quel ragazzo d’oro che conoscemmo da giocatore, sa farsi voler bene dai giocatori che lo seguono sempre, non pochi giocano per lui, gli vogliono bene. C’era curiosità per il suo ritorno in panchina al termine di una “vacanza” di due anni e mezzo. Dopo gli esordi in panchina negli Usa per il Miami, la prima vera occasione per Nesta era arrivata dal Perugia nel maggio 2018. Il suo arrivo in Umbria aveva fatto discutere assai: rilevava, prima dell’ultima di campionato, Roberto Breda che aveva già raggiunto la qualificazione ai playoff. Subentra Nesta, perde nell’ultimo turno ed esce subito ai playoff. La stagione successiva, ancora al Perugia, riporta gli umbri ai playoff, grazie all’esclusione del Palermo di Zamparini. S’inventa Verre trequartista che segna una caterva di gol (“fu la mia salvezza”, ammise poi Nesta con la sua consueta franchezza), gioca un buon calcio e l’anno dopo lo chiama Stirpe a Frosinone. Trova una squadra che dà segnali di essere a fine ciclo ma la porta ai playoff, dove stabilisce un poco invidiabile record: vince tre partite su tre in trasferta ma in B ci va lo Spezia di Vincenzo Italiano. La stagione dopo la squadra completa la sua involuzione e Nesta viene esonerato a marzo 2021. Insomma, è il curriculum di un allenatore ancora in formazione ma che ha cose da dire e che sa plasmare un gruppo, come sta avvenendo in questa annata alla Reggiana, squadra con qualche elemento da tenere d’occhio: il difensore Marcandalli, proprietà Genoa, sarà uno dei pezzi forti del mercato di A e solo lui sa quanto gli hanno giovato i consigli di quello che resta uno dei migliori difensori della storia del calcio, anche per la correttezza e la pulizia tecnica con la quale giocava. Nesta poi, ha dato grande fiducia a Natan Girma, trequartista 22enne, svizzero con radici nell’Eritrea, scovato in Serie D nel Sona, in stagione 6 gol e 3 assist in 28 uscite, ragazzo molto promettente nonostante non abbia una formazione professionistica e deve ancora completamente calarsi in un mondo nuovo per lui. Ma bravo Nesta a fargli sentire la fiducia giusta, la Reggiana aveva fatto una scommessa con Girma, Nesta l’ha fatta diventare una certezza della Regia. E mettiamoci anche la gestione del caso Portanova, il trequartista condannato nel dicembre 2022 in primo grado a 6 anni di pena per violenza sessuale di gruppo. La Figc, su sollecitazione del Collegio di Garanzia del Coni, ha stabilito che Portanova potrà giocare finché non si arriverà su di lui a una sentenza definitiva. Ma nell’attesa, Nesta ha trovato il modo migliore per utilizzarlo e tenerlo sul pezzo, non era scontato che, vista la delicatezza della situazione, Portanova potesse essere una delle colonne della squadra. Insomma, magari non si parla tanto di Nesta, in rapporto agli allenatori della sua generazione che si stanno prendendo la scena. Ma c’è anche lui e chissà che, zitto zitto, presto non lo si veda su ben altri palcoscenici. Non va dimenticato che fu in corsa per la “sua” Lazio quando Lotito cercava il sostituto di Simone Inzaghi. Chiudere al meglio questa annata, potrebbe riportare il suo nome su quelle che furono le sue latitudini calcistiche. LEGGI TUTTO

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    Nesta e Aquilani: chi svolta dopo la sosta?

    Se poi la salvezza dovesse arrivare con un certo anticipo, ci sarà modo per alzare l’asticella. Del resto l’obiettivo dichiarato degli emiliani era quello della salvezza, a ciò Nesta si sta attenendo. Magari, vedendo certi nomi arrivati in estate (Gondo, Portanova, Pajac, Da Riva, Bardi, Sampirisi, Pettinari, Antiste, Crnigoj, Syzminski…) ci si poteva aspettare una Reggiana che puntasse a qualcosa di più della salvezza. In realtà nella piazza brucia ancora la precedente partecipazione in B dei granata, nel 2020/21 con Max Alvini in panchina, conclusasi con l’immediato ritorno in C, dunque la prudenza è d’obbligo. Poi, sui succitati nomi importanti, bisognerebbe approfondire il loro reale stato fisico. Al punto che finora, quelli che stanno dando qualcosa di più, sono quelli meno attesi in estate ma ben valorizzati da Nesta. In difesa giganteggia Alessandro Marcandalli, 21 anni, in prestito dal Genoa (con cui c’è un solido asse di mercato), finito nel mirino delle big di A, Juve compresa ma che potrebbe rientrare al Genoa per la sostituzione di Dragusin.

    In mediana si sta affermando il torinese Alessandro Bianco, 20 anni, in prestito dalla Fiorentina, già 21 presenze in stagione con 1 gol e 2 assist. E soprattutto in avanti, o meglio sulla trequarti, è il momento di Natan Girma, 22 anni, svizzero di origini eritree, scovato in Serie D nei veronesi del Sona, finora 19 presenze con 1 assist e 5 gol, l’ultimo ha deciso proprio la vittoria della Regia sul Catanzaro. Per Aquilani al Pisa invece, non mancano i punti di contatto con l’avventura di Nesta a Reggio Emilia. Entrambi godono di grande fiducia da parte della società e nel caso di Aquilani, giunto la scorsa estate dopo aver chiuso il praticantato da allenatore con le giovanili della Fiorentina, il progetto è biennale. Certo, a Pisa non tira una bella aria, come se la piazza dovesse ancora metabolizzare quella A sfuggita in maniera beffarda nella finale playoff con Monza nel 2022. Ai nastri di partenza i nerazzurri erano abbastanza quotati, si parlava di playoff. Ma oggi il Pisa ha soltanto due punti di vantaggio sulla zona playout perché di fatto non è riuscito a scrollarsi di dosso l’inerzia vissuta nella scorsa stagione, a partire dai primi mesi del 2023: a fine 2022, con D’Angelo in panchina, il Pisa si era prodotto in una rimonta prodigiosa, passando dall’ultimo al 5° posto, cancellando la partenza no con Maran. Poi, il girone di ritorno andato in scena nel 2023, era stata una lunga via crucis, chiudendo il campionato in una posizione anonima. La domanda dunque è: il reale valore del Pisa è questo? Una squadra che al massimo può salvarsi senza affanni? Di certo, ad Aquilani finora non era stato risolto un problema non da poco, quello della prima punta di peso, guaio che di fatto si trascina da un anno e mezzo.

    Moreo segna poco, Torregrossa non sta dando grandi garanzie fisiche. E la squadra ne risente, anche se la vittoria sull’Ascoli è stata decisa da una bella rete dello sloveno Mlakar che però prima punta non è. Il problema però, potrebbe essere in via di risoluzione, visto che il Pisa ha chiuso col Modena per Bonfanti (scambiato con Gliozzi), classe 2002, uno dei giovani attaccanti italiani più promettenti che coi canarini in questa stagione faticava a trovare spazio ma che nella scorsa aveva attirato l’interesse di squadre di A come il Toro. Tuttavia, nonostante i preziosi punti delle ultime due uscite, a Pisa non c’è da star tranquilli. Curiosamente, sabato alle 16.15, si gioca proprio Pisa-Reggiana e chissà a fine gara chi potrà più sorridere fra Nesta e Aquilani. All’andata, il 27 settembre, finì 0-0. Risultato che se replicato anche al ritorno potrebbe riportare a galla più i problemi che i pregi delle due squadre. Ma dopo quasi venti giorni di sosta invernale, si resetta tutto, la ripresa è sempre un’incognita, potrebbe succedere qualsiasi cosa, in un senso e nell’altro. LEGGI TUTTO

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    Girma ancora a segno: la Reggiana supera il Catanzaro

    Catanzaro, altro stop
    Girma, trequartista svizzero classe 2001, continua a vivere un momento magico: la sua rete al 41′ su assist di Kabashi è valso tre punti pesanti agli uomini di Nesta, al secondo successo di fila. Mastica amaro, invece, Vivarini che con i giallorossi non sta vivendo un momento particolarmente felice: terza sconfitta consecutiva, aquile ferme a quota trenta punti, sette in più degli odierni dirimpettai. Il 2024 inizierà con Catanzaro-Lecco e Pisa-Reggiana, appuntamento al 12 e 13 gennaio. LEGGI TUTTO

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    Vivarini e la partita a Santo Stefano: “Una mancanza di rispetto”

    Vincenzo Vivarini non ha usato giri di parole alla vigilia di Catanzaro-Brescia per commentare anche l’impegno in trasferta contro la Reggiana in programma a Santo Stefano: “Per quanto mi riguarda è come se fosse una mancanza di rispetto nei nostri confronti. Anche noi vorremmo santificare le feste, è una ricorrenza importante per la chiesa e per tutte le famiglie. Siamo costretti invece a viaggiare e a preparare la partita il giorno di Natale. Non penso sia una cosa giusta, nessuno però parla e quindi accettiamo pure questo”.
    Catanzaro-Brescia, Vivarini in conferenza stampa: “Abituati a sfatare i tabù”
    Sul match contro il Brescia, Vivarini ha invece commentato: “Siamo pronti per il Brescia, sappiamo come giocano. Concedono pochi spazi, fanno un ottimo lavoro di blocco squadra e in questo momento sono molto motivati. Dovremo essere bravi a prendere campo e profondità. Sono temibili anche in fase di possesso, hanno calciatori tecnici e di personalità che hanno giocato pure in Serie A. Sarà una gara interessante anche sotto l’aspetto tattico. Si difendono con un 4-4-2 e attaccano con una sorta di 3-4-3. Il Brescia non perde a Catanzaro dal 1972? Siamo abituati a sfatare questi tabù”. LEGGI TUTTO

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    Nesta sfida Pirlo in Reggiana-Sampdoria

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri sera (Spezia-Bari 1-0), la 17ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 gare. Grande attesa a Reggio Emilia per Reggiana-Sampdoria, cioé la sfida in panchina fra due Campioni del Mondo 2006, Alessandro Nesta nei granata, Pirlo nei blucerchiati, fra i due c’è una grande amicizia fuori dal campo. E’ una gara verità per entrambi. La Reggiana di Nesta ha un solo punto di vantaggio sulla zona playout e non vince dal 26 ottobre, 11ª giornata, 0-3 a Piacenza alla Feralpisalò. Dopo Nesta ha collezionato soltanto tre pari e due ko. L’ex difensore gode della fiducia della società e della squadra. Tuttavia, un’altra prova non convincente potrebbe aprire una discussione sulla sua panchina anche se certe somme, non solo alla Reggiana, si tireranno dopo Santo Stefano quando andrà in archivio il girone d’andata e inizierà la sosta invernale. Ma è una gara cruciale anche per Pirlo. La sua Samp viene dalla convincente vittoria sul Lecco però nell’ultima trasferta c’era stato il blackout di Brescia, il bis va evitato se si vuole provare a inseguire i playoff che oggi distano 6 punti, in caso di capitombolo la classifica potrebbe farsi nuovamente pesante, visto che oggi i playout distano tre lunghezze. Per la capolista Parma, reduce dal 3-3 strappato in extremis domenica scorsa al Tardini contro il Palermo, test a Cosenza, partita che può decidere il futuro del tecnico dei calabresi, Caserta. Il Venezia secondo, a -1 dal Parma, riceve il Sudtirol ancora guidato dal traghettatore Valente con gli altoatesini che hanno raccolto un solo punto nelle ultime 5 uscite mentre i lagunari di Vanoli devono riscattare il ko di una settimana fa a Cremona e vincere per tenere a bada il Como terzo, impegnato in un complicato derby lombardo a Brescia. Fabregas, chiamato sulla panchina dei lariani in sostituzione di Longo per portare un’impronta più “giochista”, sta facendo tanti punti, 10 sui 12 a disposizione con lo spagnolo alla guida. Il Catanzaro, quarto in classifica, ha una trasferta da prendere con le pinze in casa dell’Ascoli dove Castori, un punto nelle sue tre uscite, non riesce a risollevare i marchigiani, mentre i calabresi di Vivarini inseguono la quarta vittoria di fila. Dopo aver battuto sabato scorso il Venezia, la Cremonese di Stroppa, che con quella vittoria ha riaperto la corsa ai primi due posti che valgono la A diretta, non può fallire la trasferta di Piacenza, campo della Feralpisalò, ultima in classifica dove continuano le riflessioni sul tecnico Zaffaroroni che sta andando anche peggio di Vecchi, non si esclude il suo ritorno. Il Modena di Bianco, in zona playoff al 7° posto, riceve il Cittadella di Gorini, avanti di due punti e reduce da 5 vittorie di fila, risultato che i veneti non conseguivano dal 2017, autentico spareggio per la conquista dei playoff anche se non era detto a inizio stagione che entrambe potessero lottare per questo traguardo. Il Palermo di Corini invece, dopo il 3-3 di Parma, prova a riconquistare il pubblico del Barbera contro il Pisa di Aquilani. Entrambi gli allenatori sono al di sotto delle aspettative, guai a perderla, soprattutto per Aquilani, visto che il Pisa ha solo due punti di margine sui playout mentre il Palermo a -8 dalla A diretta, per ora deve accontentarsi di consolidarsi in zona playoff, visto che oggi occupa l’ultimo posto utile, l’ottavo. Il turno si chiude domani con Lecco-Ternana. LEGGI TUTTO

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    Pirlo, la sfida con Nesta e l’avviso a Esposito: “Lo faccio uscire dopo 15’…”

    Reggiana-Sampdoria, la conferenza di Pirlo

    “Guardiamo partita dopo partita. Il nostro obiettivo è sempre quello di giocare per vincere, imporre il nostro gioco” – ha spiegato Pirlo. L’allenatore della Sampdoria ha poi proseguito: “Anche la Reggiana è nella nostra situazione, sarà una partita da giocare con grande concentrazione e con tanta aggressività e determinazione”. Su Nesta: “È un grande amico. Ci sentiamo spesso in settimana, siamo sempre in contatto. Mi farà piacere rivederlo, spero di essere più contento io a fine partita (sorride ndr). Per la prima volta ci affronteremo da allenatori dopo aver condiviso le stesse maglie. Ma la Samp viene prima di tutto”.

    Il tecnico blucerchiato ha specificato anche la situazione di Pedrola, che sta rientrando dopo l’infortunio: “Non ha avuto alcun problema. Il giocatore voleva essere più sicuro ed essere al 100% per rientrare in gruppo. Ha ancora paura e ha preferito andare in Spagna a fare un lavoro specifico per rinforzarsi. Non abbiamo fretta per farlo rientrare e giocare le ultime partite. Questa è una cosa concordata con il Barcellona. Rimarrà qualche giorno là e poi tornerà”. Infine su Esposito e l’episodio dell’abbraccio dopo il gol al Lecco: “Deve sempre avere quell’atteggiamento e lottare su ogni pallone. Nella riaggressione è sempre fra i primi. Se continua a far gol tanto meglio. Se non interpreta bene la gara, esce dopo 15 minuti. Lo sa bene che non basta una partita per andare in alto. Glielo ripeteremo perché non può sbagliare”. LEGGI TUTTO

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    Gilardino: “Capite molte cose del mio Genoa. Puscas, Vogliacco e Bani…”

    Passaggio turno sofferto per il Genoa in Coppa Italia. Igrifoni hanno bisogno dei tempi supplementari per battere la Reggiana di Alessandro Nesta e accedere agli ottavi di finale della competizione tricolore, dove ad attenderli ci sarà la Lazio di Maurizio Sarri. Ci ha pensato Gudmundsson al 99′ a regalare la gioia più grande ai suoi compagni e al tecnico Alberto Gilardino.
    Genoa-Reggiana, l’analisi di Gilardino
    Queste le sensazioni dell’allenatore rossoblù al termine della sfida: “Non siamo partiti al meglio, nella prima frazione abbiamo sbagliato tanti passaggi, siamo stato poco freddi in alcuni momenti. Col passare dei minuti abbiamo preso in mano il match, mostrando ciò che sappiamo fare. Sono felice per la reazione dei ragazzi, ma voglio fare i complimenti anche alla Reggiana per come se l’è venuta a giocare e per il calcio che ha proposto. In ogni gara ci sono delle difficoltà, siamo stati bravi a rimanere in partita. Oggi ero desideroso di vedere quei calciatori che fino ad ora hanno giocato di meno: ho capito molte cose. Sicuramente vincere aiuta l’ambiente, e diventa tutto più facile”. Sui singoli: “Usciamo da questa gara un po’ malconci. Per Puscas e Vogliacco si tratta di crampi, Bani invece ha subito un affaticamento e verrà valutato nei prossimi giorni: cercheremo di averlo per la sfida contro il Verona”. LEGGI TUTTO

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    Aquilani e Nesta, com’è dura la B

    TORINO – Innanzitutto, magari bisognerebbe smetterla con la storia dei “predestinati” della panchina. Come minimo, non porta bene, a ripensare cosa si diceva anche un anno fa quando Daniele De Rossi esordiva alla guida della Spal, rimediando poi un flop notevole. O pensando a cosa sta vivendo Pirlo alla Samp e alle facili ironie che ora si fanno sul suo soprannome, il Maestro. Eppure, ogni volta che un ex calciatore di grido inizia a fare l’allenatore, questa pesante etichetta viene regolarmente utilizzata, a scatola chiusa e probabilmente a sproposito. Non ci si inventa geni della panchina in poche partite, il mestiere lo si impara col tempo. E proprio questo va detto sulle ultime (dis)avventure di Alberto Aquilani a Pisa (debuttante su una panchina professionistica) e di Alessandro Nesta alla Reggiana, tornato in panchina dopo oltre due anni, entrambi alle prese con un inizio di stagione complicato, anche se al momento nessuno dei due rischia il posto, entrambi continuano a godere della fiducia dei propri club. Aquilani è stata una scelta assai meditata del Pisa, selezionato in estate dopo aver analizzato parecchie candidature. In nerazzurro sbarcava dopo il buon lavoro fatto per quattro anni nelle giovanili della Fiorentina. Ma, ovviamente, il professionismo è un’altra cosa. Il suo bilancio al Pisa finora dice: 7 partite, due vittorie (a Marassi sulla Samp e a Piacenza sulla Feralpisalò), due pareggi (in casa della Reggiana e all’Arena Garibaldi col Bari) e già tre sconfitte, in casa col Parma, a Modena e quella più bruciante, sabato scorso davanti al proprio pubblico nel recupero contro il Cosenza. Due dati preoccupano particolarmente: in ben quattro occasioni il Pisa è rimasto in dieci e molto spesso la squadra subisce gol fatali nel finale, dal’85’ in poi, anche perché spesso la squadra è in apnea per l’inferiorità numerica, non ce la fa più e capitola nelle ultime battute di gara. Tuttavia, nonostante i soli 8 punti e nessuna vittoria in casa, resiste la fiducia in Aquilani perché nella squadra s’intravede l’embrione di un progetto. Chiuso per esaurimento il ciclo di Luca D’Angelo, il Pisa ha scelto Aquilani perché la squadra doveva cambiare pelle ma soprattutto mentalità, essere più “giochista” e a tratti questo s’è visto. La classifica però, inizia a farsi preoccupante e adesso servirà calma e gesso per non rischiare di farsi risucchiare nella zona calda della classifica. In questo senso, diventa una gara chiave il prossimo impegno, in trasferta con lo Spezia, partita non banale che è considerata quasi un derby, anche se il Picco, lo stadio dei liguri, non è ancora pronto e si dovrà emigrare ancora una volta a Cesena, un bell’assist al Pisa, visti i numeri ridotti di pubblico che si sono visti finora all’Orogel Manuzzi nelle gare dello Spezia. Nesta invece, ha un punto in meno di Aquilani, anche se la sua Reggiana è una neopromossa con ambizioni non paragonabili a quelle del Pisa. I granata sembravano in lenta ma costante crescita, finché sabato, a Terni, hanno preso tre schiaffi da una squadra che non aveva ancora vinto. Preoccupa molto il ko con la Ternana: perché la squadra è stata schiacciata fin dall’inizio e all’11’ era già sotto di due reti. Black out granata, insomma. Finora Nesta aveva vinto una sola partita (con lo Spezia) ma la sua Reggiana, assieme alla Samp, è finora l’unica squadra capace di pareggiare col super Parma, primo e ancora imbattuto. Prima della sosta, la Reggiana ospiterà il Bari e servirà una reazione forte, per archiviare la partitaccia di Terni e non rischiare di avvitarsi. La Regia, tutto sommato, potrebbe avere anche le risorse per fare un campionato tranquillo, mantenendosi sempre al di sopra della zona calda. Ma visti i tanti acquisti last minute e il loro stato di forma non ottimale con cui sono sbarcati a Reggio Emilia, a Nesta va dato tempo. E pensare che qualche anno fa, quando si ragionava sulla successione di Simone Inzaghi alla Lazio, era girato anche il suo nome. LEGGI TUTTO