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    L'ex arbitro Rocchi entra nella Hall of Fame del calcio italiano

    ROMA – Gianluca Rocchi fa il suo ingresso nella ‘Hall of Fame del Calcio Italiano’: 263 partite all’attivo che lo mettono al secondo posto nella classifica di tutti i tempi di gare dirette in Serie A, alle spalle di un’icona del mondo arbitrale come Concetto Lo Bello; premiato due volte come miglior arbitro italiano nelle stagioni 2017/2018 e 2018/2019, raggiungendo una schiera di colleghi illustri, da Luigi Agnolin a Paolo Casarin, da Pierluigi Collina a Roberto Rosetti e Nicola Rizzoli. La Figc ha consegnato il meritato riconoscimento all’ex arbitro che ha commentato così la comunciazione della Figc: “Sono contentissimo e orgoglioso di ricevere questo premio non avrei mai immaginato di poter entrare nella ‘Hall of Fame’. I nomi dei premiati che mi hanno preceduto rendono l’idea dell’importanza di questo riconoscimento, ognuno di questi grandi arbitri ha fatto a suo modo la storia. Ognuno con la sua personalità, ognuno con il suo stile. Perché non esiste un arbitro uguale ad un altro”.
    Rocchi entra nella Hall of Fame
    Una lunga carriera per arrivare in Serie A, un cammino che parte dai campetti di periferia e che richiede tanta tenacia e perseveranza. Ma soprattutto passione, l’unica vera spinta per superare quegli ostacoli che ogni arbitro incontra domenica dopo domenica. “Sicuramente bisogna fare tanti sacrifici, ma le soddisfazioni sono tantissime – dice Rocchi -. Ogni volta che fischi l’inizio di una partita, che sia un match di Promozione o la finale del Mondiale, ti metti in gioco. E’ una sfida con se stessi. La personalità è fondamentale, ma si può formare con il tempo. Un arbitro deve avere innanzitutto un profondo senso di giustizia, deve essere onesto intellettualmente ed essere innamorato del calcio”. Tante le tappe decisive e le azioni vissute da spettatore speciale: “Il primo Roma-Lazio del 2007, poi Spagna-Portogallo, la prima delle tre partite che ho diretto nel Mondiale russo, e la finale di Europa League del 2019 tra Chelsea e Arsenal, il massimo per un amante del calcio inglese come me. Non a caso ho deciso di lasciare come cimelio al Museo del Calcio la divisa che ho indossato quel giorno. Ero dietro a Cristiano Ronaldo quando calciò la punizione del 3-3 contro la Spagna al Mondiale dando un effetto incredibile per superare la barriera e infilare il pallone sotto l’incrocio dei pali. Mi è rimasta impressa poi una giocata straordinaria di Messi in una partita di Champions League contro l’Apoel Nicosia, quando partì dalla sua area e scartò come birilli sei o sette giocatori”. LEGGI TUTTO

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    Torino-Inter, Guida e Massa stop: Rocchi “inferocito”, anzitutto con il Var

    MILANO – «Inspiegabile, ingiustificabile, inconcepibile». Sono gli aggettivi che pronunciano i vertici arbitrali italiani da domenica sera, da quando hanno osservato esterrefatti che Davide Massa al Var non ha corretto la decisione sul campo di Marco Guida di non concedere il calcio di rigore al Torino per il contatto in area tra Ranocchia e Belotti (al 36’ pt, sul risultato di 1 a 0 per i granata). Il designatore Gianluca Rocchi è inferocito per il pasticcio combinato da due dei suoi fischietti migliori. È un errore che lascerà il segno, esattamente il contrario di quello che servirebbe a Rocchi, impegnato in una delicata opera di ricambio generazionale che ha bisogno di calma e pazienza, non certo di queste polemiche che rischiano di vanificare il processo di crescita delle nuove leve, chiamate a emergere in mezzo a pochi esempi di livello assoluto. Per adesso Rocchi fermerà Guida e Massa nella prossima giornata di campionato. Poi stabilirà con precisione l’entità dello stop durante la sosta del campionato per gli spareggi mondiali dell’Italia. Di sicuro i due fischietti non saranno impegnati nemmeno alla ripresa della Serie A.Sullo stesso argomentoTorino-Inter, Casarin: “Anche un bimbo di 2 anni avrebbe dato quel rigore”Torino LEGGI TUTTO

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    Rocchi: “Folle che un arbitro rifiuti il Var. Handanovic? Scelta soggettiva”

    “L’intervento di Handanovic? E’ soggettivo, va lasciato all’interpretazione dell’arbitro in campo”. Gianluca Rocchi torna sul contatto tra il portiere nerazzurro e Defrel, durante la sfida tra Sassuolo e Inter e ritenuto regolare dall’arbitro Pairetto. “Sarebbe folle solo pensare che un arbitro si rifiuti di andare al Var, se lo scoprissi quell’arbitro non arbitrerebbe più. È impossibile si rifiuti di andare al monitor, sarebbe scorretto”. Il designatore di A e B ha parlato a margine della presentazione del Centro Var presso l’IBC della Lega di A, a Lissone. “Essendoci stati episodi in cui la soggettività era la parte principale, bisogna accettare il fatto che l’arbitro la valuti diversamente rispetto alla maggioranza delle persone”.
    Rocchi: “Sui rigori soglia molto alta”
    Gianluca Rocchi ha poi spiegato il metro di giudizio che l’Aia ha deciso di adottare sugli episodi dubbi in area di rigore. “Sui penalty abbiamo chiesto di tenere una soglia molto alta, vogliamo rigori molto molto seri – ha proseguito -. Arbitro penalizzato più va al Var? Se ci va e non cambia una decisione che è da correggere viene penalizzato due volte. Certo, se si perde due rigori non avrà il massimo dei voti, ma se ci va e li corregge avrà comunque una buona valutazione. Se di quei due uno decide comunque di non darlo diventa una prestazione molto negativa”, ha concluso.
    Guarda la galleryLa Lega di Serie A presenta il nuovo centro VarTuttoSport.fun, gioca gratis, fai il tuo pronostico e vinci! LEGGI TUTTO