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    Scirea, uomo e campione, unisce storia e filosofia della Juventus

    Giovani juventini, chiedete chi era Gaetano Scirea. Chiedetelo ai vostri genitori, a zie e zii, ai nonni, niente google stavolta, perché servono una voce e un racconto che seguano il filo delle emozioni, imboccando quando è il momento giusto il bivio per l’orgoglio, perché è lì che finisce ogni storia su Scirea, dove si sente più forte che in ogni altro luogo bianconero la fierezza del tifoso juventino. Scirea ha incarnato la juventinità più pura, ma nello stesso tempo l’ha definita attraverso la straordinaria coerenza con cui ha unito l’uomo e il calciatore, ovvero la persona meravigliosa che è stata e il campione che ha vinto tutto (nel senso letterale del termine). E qui si concentra l’unicità di Scirea che riesce a fondere la storia e la filosofia bianconere.Sullo stesso argomentoQuando fare l’antijuventino diventa un mestiereJuventus

    Un fenomeno autentico

    Scirea è, infatti, un campione. Un fenomeno autentico, perché innovativo nel suo ruolo in campo, dotato di un tecnica micidiale e di un’intelligenza calcistica superiore. Scirea era, per l’almanacco del calcio, un difensore, un libero per dirla con i nomi dei ruoli del suo calcio che oggi non c’è più. Ma Scirea si muoveva per tutto il campo e lo faceva con una dimestichezza totale: era difensore quando stava nella sua trequarti, era centrocampista quando organizzava il gioco avanzando a testa alta, era attaccante quando si faceva trovare in area avversaria, con tempismo da centravanti di esperienza. Aveva piedi educati e visione di gioco, anzi “comprensione del gioco”, che è ancora meglio: perché non si limitava a vedere l’azione, la capiva in anticipo e questo gli consentiva di fare sempre la scelta giusta.

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    Scirea mai espulso

    Mai espulso in carriera, difendeva con puntualità e pulizia impressionanti, senza mai dover ricorrere al fallo per fermare un attaccante. In compenso metteva in grande difficoltà gli avversari che lo dovevano gestire quando avanzava. Renato Zaccarelli, feroce avversario in campo e grande amico fuori (ai tempi in cui i giocatori di Juventus e Toro si odiavano sportivamente e si rispettavano umanamente), un giorno ha spiegato: «Era un bel casino quando lo vedevi partire palla al piede, perché non sapevi dove aspettarlo e come prenderlo. Se rinculavi ti fregava con un passaggio smarcante, se lo aggredivi poteva anche saltarti». Scirea era insomma un giocatore totale, perno della Juventus per quattordici anni e della Nazionale campione del mondo nel 1982, anche grazie alle sue prestazioni e giocate, non ultima quella che nella finale contro la Germania lo ha visto, lui difensore, gestire il pallone in area avversaria, scambiandolo con Gentile, prima di offrire a Tardelli la palla del 2-0 con la scioltezza di un trequartista.

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    L’eccezionalità di Scirea

    Scirea, dunque, è stato un campione. Un campione fenomenale, ma in fondo la Juventus e il calcio ne hanno avuti tanti di fenomeni. L’eccezionalità di Scirea è che racchiudeva questo campione in uomo educato, corretto, saggio e leale. Una persona che applicava sempre le vere regole dello sport, perché aveva imparato quelle della vita in una famiglia povera ma tenace, nella quale i valori della vita erano gli unici pilastri su cui costruire il resto. Si rischia sempre di scivolare sulla retorica quando si racconta lo Scirea uomo, di sembrare esagerati nello scolpire una specie di santo laico, perché la memoria smussa gli spigoli e sballa le proporzioni dei pregi, ma andate a parlare con chi lo ha conosciuto, con i compagni e soprattutto con gli avversari, con gli amici e con chi lo ha visto anche solo una sera. Tutti, nessuno escluso, cambieranno il tono della voce nel raccontare la loro storia su Scirea. Tutti, nessuno escluso, andranno sopra le righe per riuscire a farvi uscire come le hanno percepite le doti umane di Gaetano. Anche i tifosi delle altre squadre, perfino quelle che più odiano i colori bianconeri provavano rispetto per lui. «Ci insultavano sempre molto negli stadi avversari», racconta spesso Tardelli: «Ma nessuno riusciva a insultare Gaetano. Quando scendeva lui dal pullman, con il suo volto sereno, lo sguardo pulito che poteva incrociare con quello di chiunque, e c’era sempre un attimo di silenzio, poi ricominciavano con le urla».

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    Juve, il ricordo di Scirea: “Indimenticato e indimenticabile”

    TORINO – Il 3 settembre del 1989 veniva a mancare una delle più grandi leggende del calcio italiano e della Juventus, Gaetano Scirea. In occasione dell’anniversario della sua comparsa il club bianconero, sui suoi portali, ha voluto rendergli omaggio sia come calciatore che come persona: “Indimenticato e indimenticabile. Avevamo descritto così Gaetano Scirea, in occasione dell’inaugurazione della mostra a lui dedicata nel 2019 allo Juventus Museum. Aggettivi che infrangono le barriere del tempo, così come la sua classe, dentro e fuori dal campo, la cui purezza rimane inarrivabile a distanza di generazioni. In realtà, quando si descrivono un Campione ed un Uomo così grandi, le parole diventano sempre riduttive e, dopo anni, continuiamo a mischiarle in cerca della definizione migliore di un simbolo della nostra storia, di un esempio di sport e di vita.”
    Sarai sempre con noi
    Il messaggio conclude con l’abbraccio collettivo: “Per questo, a 33 anni di distanza da quella tragica notte del 3 settembre 1989 in cui “Gai” ci lasciò, vogliamo solo stringerci in un abbraccio alla famiglia di Gateano e a tutto il popolo bianconero per ricordare un esempio senza eguali, il cui valore va al di là di qualsiasi parola. Al di là di tutto. Ciao Gateano. Sarai sempre con noi”.
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    Juve, omaggio a Scirea per il compleanno: “Sempre con noi, leggenda”

    TORINO – “Sempre con noi, leggenda”. La Juventus non lo ha dimenticato, così come i suoi tifosi. Oggi Gaetano Scirea avrebbe dovuto compiere 69 anni. Il club bianconero lo ha ricordato attraverso un breve post pubblicayo sui propri profili social. Sette scudetti, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa Uefa, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea e il Mondiale del 1982 con l’Italia: un palmares semplicemente eccezionale per uno degli uomini-simbolo della Juventus di Trapattoni. LEGGI TUTTO

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    Scirea, il ricordo della Juve: “Indimenticato e indimenticabile”

    TORINO – A 32 anni dalla morte di Gaetano Scirea, arriva il ricordo della Juventus. Il club bianconero, sul suo sito ufficiale, ha dedicato un pensiero ad una delle sue bandiere più grandi. “Indimenticato e indimenticabile. Avevamo descritto così Gaetano Scirea, in occasione dell’inaugurazione della mostra a lui dedicata. Aggettivi che infrangono le barriere del tempo – ha scritto la Juventus – così come la sua classe, dentro e fuori dal campo, la cui purezza rimane inscalfibile e inarrivabile a distanza di generazioni. In realtà, quando si descrivono un Campione ed un Uomo così grandi, le parole diventano sempre riduttive”.
    Scirea, 32 anni fa l’incidente in Polonia
    Gateano Scirea morì il 3 settembre 1989 in un incidente stradale in Polonia, dove si era recato, per conto del tecnico juventino Dino Zoff, a studiare i prossimi avversari dei bianconeri in Coppa Uefa: i polacchi del Gornik Zabrze. “A 32 anni di distanza da quella tragica notte del 3 settembre 1989 in cui “Gai” ci lasciò, vogliamo solo stringerci in un abbraccio alla famiglia di Gateano e a tutto il popolo bianconero per ricordare un esempio senza eguali, il cui valore va al di là di qualsiasi parola”.
    Scirea e la Juve, 14 anni e sette scudetti
    Quattordici stagioni a Torino, 554 presenze totali, 34 gol e sette scudetti. Nel palmares di Scirea ci sono anche una Coppa dei Campioni, una Supercoppa Europea, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa e il Mondiale spagnolo del 1982. Ma mai nessun numero potrà spiegare ciò che ha rappresentato per la Juventus e il calcio italiano. Uno dei massimi interpreti del ruolo di libero. Un difensore amato dai tifosi bianconeri e rispettato dai sostenitori avversari, per i suoi modi gentili e la classe innata. “Ciao Gateano. Sarai sempre con noi”, ha concluso il club bianconero.

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    Juve, Danilo: “Possiamo vincere lo scudetto”. Su Dybala…

    Prima partita con la maglia numero 6, quella che fu di Gaetano Scirea, per Danilo. Il terzino brasiliano, al termine del match contro l’Under 23 di Zauli, vinto per 3-0 dalla squadra di Allegri (in gol Dybala, Morata e Ramsey), ha parlato dell’inizio della stagione ufficiale e dell’esordio in campionato di domenica contro l’Udinese: “Stiamo lavorando bene con tanta corsa e intensità in vista dell’esordio. L’obiettivo è portare già da Udine subito i primi tre punti. Dobbiamo dimostrare che ogni partita è importante. È questo quello che ci è mancato lo scorso anno, domenica dobbiamo cominciare a 100 all’ora e pensare che ogni partita sia una finale per noi. Se facciamo così sicuramente possiamo vincere la Serie A”, commenta Danilo ai microfoni di Sky.
    Sulla 6 di Scirea e su Dybala
    “Numero 6 di Scirea? È una maglia importante per un difensore centrale, un terzino. Spero di onorarla e averla per tanti altri anni”.  Infine su Dybala: “Sta bene, c’è tanta fiducia, sono felice di averlo come compagno. Quando le cose sono difficili gli passo la palla e lui sistema tutto. Con lui mi diverto”. LEGGI TUTTO

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    Danilo, il numero 6 della Juve e quel richiamo a Scirea

    Il terzino brasiliano della Juve Danilo in questa stagione indosserà una maglia che dalle parti della Torino bianconera ha un solo padrone: Gaetano Scirea. L’ex Real Madrid, che la scorsa stagione aveva sulle spalle il 13, ha deciso di cambiare e indossare la mitica 6. Un numero che suscita particolari emozioni per i tifosi un po’ più attempati, un numero che la leggenda del nostro calcio e della Juve ha portato orgogliosamente per tantissimi anni.
    L’annuncio di Danilo sui social
    Danilo ha deciso di annunciare il cambio di numero di maglia attraverso un messaggio su Instagram nel quale ha voluto omaggiare chi quella 6 l’ha indossata prima di lui rendendola straordinariamente pesante. “Una scelta non casuale: un omaggio a chi per questa maglia ha sudato e faticato, con in testa sempre il lavoro e la correttezza – scrive Danilo -. Noi siamo pronti per una nuova stagione, e tu lo sei?”. LEGGI TUTTO

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    Scirea, il ricordo della Juve: “Oggi nasceva una leggenda”

    TORINO – “Oggi nasceva una leggenda, Gaetano”. Con questo post sul proprio profilo ufficiale Twitter, la Juventus ricorda una delle sue bandiere più grandi: Gaetano Scirea. Quattordici stagioni a Torino, 554 presenze totali, 34 gol e sette scudetti. Nel palmares di Scirea ci sono anche una Coppa dei Campioni, una Supercoppa Europea, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa e il Mondiale spagnolo del 1982. Ma mai nessun numero potrà spiegare ciò che ha rappresentato per la Juventus e il calcio italiano. Uno dei massimi interpreti del ruolo di libero. Un difensore amato dai tifosi bianconeri e rispettato dai sostenitori avversari, per i suoi modi gentili e la classe innata.
    Scirea, oggi avrebbe compiuto 68 anni
    Gateano Scirea morì il 3 settembre 1989 in un incidente stradale in Polonia, dove si era recato, per conto del tecnico juventino Dino Zoff, a studiare i prossimi avversari dei bianconeri in Coppa Uefa: i polacchi del Gornik Zabrze. Oggi avrebbe compiuto 68 anni.
    Scirea, il ricordo di Del Piero: “Sempre nel cuore”
    Anche Alessandro Del Piero ha voluto rendere omaggio a Gaetano Scirea. Attraverso una stories su Instagram, l’ex numero dieci bianconero ha ricordato il campione del Mondo del 1982, con una foto in cui mostrava orgoglioso la maglia numero sei e un messaggio significativo: “Oggi avresti compiuto 68 anni, sempre nel cuore”.
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