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    Torino: preso il giovane brasiliano Silva Pertinhes

    TORINO – Un nuovo colpo per la Primavera del Torino, che dopo un ottimo inizio sta un po’ faticando in campionato ma che ha comunque dimostrato di essere sulla strada giusta dopo un lungo periodo di difficoltà. La società granata ha perfezionato il tesseramento del brasiliano Jonathan Silva Pertinhes, classe 2004. Il centrocampista si allena con la Primavera già da luglio, ma il club granata lo ha ufficializzato solamente adesso per questioni legate al passaporto. Silva Pertinhes sarà convocato per la sfida che la squadra allenata da Scurto disputerà domenica mattina contro il Milan. LEGGI TUTTO

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    Toro, Primavera da urlo: spunta il premio scudetto

    TORINO – Nel Toro si torna a parlare di scudetto dopo tanti anni e per stimolare ancora di più la corsa la società ha deciso di stanziare un premio. Non è per la prima squadra, che nonostante i miglioramenti di queste ultime due stagioni non è ancora in grado di puntare al tricolore, ma riguarda i giovani della Primavera, che guidano la classifica del loro campionato con 13 punti in 5 partite (4 vittorie e un pareggio) con 2 lunghezze di vantaggio su Juventus e Fiorentina.  Nel mondo del calcio giovanile il Toro di Ludergnani è tornato ad essere preso come esempio. E questo è già un successo importante, considerando che nelle ultime stagioni la squadra si è salvata per un soffio. Quest’anno sono arrivati giocatori di spessore e qualità. Tanti i volti nuovi della Primavera del Toro. In primis l’attaccante Francesco Dell’Aquila, classe 2004 proveniente dalla Spal nell’ambito dell’operazione che ha portato Seck a Torino: già tre reti realizzate in campionato, per un giocatore che nella passata stagione ha trascinato gli emiliani alla vittoria dello scudetto Under 18. Ma il mercato di Ludergnani è stato ricco: si è assicurato il portiere Pietro Passador dal Pordenone, il terzino destro Ali Dembelé dal Troyes, il centrocampista centrale Joan Ruiz dal Villarreal, l’interno di centrocampo Marcel Ruszel dal Cincinnati, il trequartista ex Psg Daouda Weidmann e altri due attaccanti, ovvero Oliver Jurgens e Giacomo Corona: il primo dall’Inter, il secondo (figlio dell’ex attaccante Giorgio Corona) dal Palermo, inserito nella cessione di Jacopo Segre ai rosanero. E alcuni di questi, credete, sono già stati “adocchiati” da Juric. Martedì scorso, per esempio, l’intera squadra di Scurto, con una partitella, è stata al Filadelfia ad allenarsi con i grandi.

    Il premio scudetto

    Detto questo, arriviamo al premio scudetto, apprezzatissimo da tutti i ragazzi e dall’intero gruppo. Non è uno stimolo in più, ci mancherebbe, perché il vero riconoscimento per questi giovani è quello di mettersi in evidenza, continuare a vincere, arrivare primi per conquistare un posto in prima squadra. Questo è l’obiettivo primario, ma il premio va letto come incentivo in più. La società, infatti, ha deciso di stanziare 200.000 euro per l’intero staff, compresi tecnici, preparatori e medici. Circa 6.000 euro a testa di rimborsi. E così in casa Toro torna a esserci un premio scudetto. La speranza dei tifosi è che prima o poi arrivi per la prima squadra. Il settore giovanile granata, sia pure tra mille difficoltà logistiche, sta gettando delle basi importanti. Le squadre nazionali, infatti, sono costrette a girare per i campi torinesi con punto di riferimento al Cit Turin, dove lavora la Primavera (e altre formazioni nazionali) che, tra l’altro, disputa le sue partite a Vercelli in attesa di avvicinarsi a Torino (andando a Chieri). Viene da chiedersi che cosa diventerebbe il Toro dei giovani nel momento in cui avrà un centro sportivo tutto suo. E qui si guarda al Robaldo, dove i lavori sono cominciati e dove si spera di poter sfruttare qualche campo prima che i lavori generali siano completati. I ragazzi del Toro lo meriterebbero. Intanto bisogna applaudire il lavoro di Ludergnani che, come conferma la classifica, ha costruito una squadra che vince, gioca e diverte ma soprattutto che presenta alcuni ragazzi che sono a un passo dalla prima squadra. Giusto poi esaltare Scurto, un tecnico che è arrivato in punta di piedi, senza grandi pretese. Un allenatore che ha subito compreso le carenze strutturali e si è immediatamente calato nella parte. Senza lamentarsi, ma pensando solo a lavorare.

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    Torino, Scurto: “Missione Primavera: portare giocatori in A”

    TORINO – Il nuovo corso della Primavera del Torino è iniziato sotto il segno di Giuseppe Scurto. Il tecnico palermitano, 38 anni e un trascorso da calciatore in Serie A con le maglie di Roma (dove è cresciuto) e Chievo Verona, è chiamato a risollevare le sorti di una squadra che nella passata stagione – con Federico Coppitelli in panchina – ha conquistato la salvezza alla penultima giornata ed è stata costretta a disputare le gare casalinghe a Biella. Ai microfoni di Torino Channel, Scurto si è presentato e ha spiegato la sua idea di settore giovanile. «Per un allenatore – ha sottolineato Scurto – l’obiettivo è far crescere i ragazzi e dare un contributo affinché possano approdare in prima squadra o avere delle opportunità tra i professionisti. Questo è il nostro compito: poi è chiaro che fare risultati importanti è qualcosa che aiuta, che dà maggiore visibilità ai ragazzi e al lavoro stesso. La maggiore soddisfazione è vedere ragazzi che hai allenato tra i professionisti, possibilmente in Serie A».Sullo stesso argomentoTorino, è Scurto il nuovo allenatore della PrimaveraTorino

    A Torino, l’ex allenatore della Roma Under 18 e della Primavera della Spal ritroverà Ruggero Ludergnani, responsabile del settore giovanile granata con cui ha già lavorato nella stagione 2020/2021 a Ferrara. «Alla Spal, in un anno ricco di soddisfazioni, abbiamo avuto la possibilità di far crescere tanti ragazzi, raccogliendo buoni risultati e chiudendo quasi in zona playoff. Lì ho conosciuto il direttore. Nella stagione passata sono tornato a Roma da allenatore dell’Under 18 per fare esperienza in un settore giovanile che lavora bene. Conoscere Ludergnani e aver lavorato insieme credo possa essere un vantaggio. Sappiamo le difficoltà del campionato e del lavoro che ci aspetta, ma abbiamo grandi motivazioni, voglia di far bene e di far crescere questi ragazzi. Non dimentichiamoci che questo è l’obiettivo principale di un settore giovanile».

    Sullo stesso argomentoTra mercato, attese, polemiche e allenamenti ecco un Toro da… MondialeTorino

    Al Toro si troverà a gestire un gruppo rinnovato, anche grazie alle operazioni di mercato in entrata: «Ai ragazzi chiederò di comportarsi da professionisti, con serietà e dedizione. Devono capire l’importanza di quello che si stanno giocando, perché dopo la Primavera il settore giovanile finisce e quindi hanno a disposizione una possibilità importante per approdare tra i professionisti. Cercheremo di sfruttare questo periodo per farci trovare preparati al meglio ad affrontare un campionato complesso e con tante squadre ben attrezzate. Il livello negli ultimi anni è salito». Insomma, idee chiare per un settore giovanile che deve tornare ai fasti di un tempo.

    Sullo stesso argomentoToro, i tifosi contro Cairo: “Manca solo Belotti alla Juve”Torino LEGGI TUTTO

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    Toro: il caso Bremer sempre più intricato, Piatek e non solo

    TORINO –  Con Camillo Forte dalla redazione di Tuttosport analizziamo il mercato del Toro. Partiamo da Bremer? «Incredibile, ma è ancora tutto fermo. Il brasiliano ha ribadito in un’intervista che vuole andare in Champions e in Nazionale. Il Torino chiede tanto, forse addirittura 40 milioni, soldi importanti da reinvestire dal mercato. Tottenham e Napoli ci sono, il club partenopeo se vende Koulibaly si lancia. Loro oltre alla solita Inter che parte davanti e offre contropartite». Sbloccando la cessione del difensore, Cairo può puntare a rafforzare la squadra. «Sì, anche in attacco dove il nome di Piatek potrebbe essere quello giusto. Il polacco non verrà confermato a Firenze e il Toro lo ha contattato anche lo scorso inverno. Ma, ribadiamo, tutto ruota attorno alle cessioni e all’ingresso di denaro fresco». Per chiudere, la Primavera ha trovato l’allenatore. «Sarà Giuseppe Scurto, ex Roma. E non Raffaele Palladino; si vede che Galliani ha ancora appeal e l’ha trattenuto al Monza…». LEGGI TUTTO