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    Spalletti: “Al Napoli non manca nulla. Insigne? Un esempio”

    NAPOLI – Elogi a Insigne e al suo Napoli da Luciano Spalletti dopo la gara vinta per 2-0 in dieci contro il Venezia allo stadio Maradona nella prima giornata di campionato. “Calciatori come lui fanno crescere quelli che gli stanno vicini. Con atteggiamenti così importanti vengono presi come esempio”. Il tecnico si ‘coccola’ il numero 10 (in scadenza di contratto nel 2022), che ha sbloccato la gara su rigore dopo averne sbagliato uno poco prima: “È andato a battere il secondo e ha dimostrato che significa portare la fascia: significa che nei momenti di difficoltà esco e ti faccio vedere come si fa. Lui si è guadagnato sulla pelle la fascia di una squadra di livello così. Io non ho mai avuto dubbi, gli faccio i complimenti ma in carriera ha fatto vedere il suo comportamento e ha fatto bene a richiamare il pubblico che ci può dare una mano”.
    Napoli-Venezia 2-0: statistiche e tabellino
    “Non ci manca niente”
    Poi un’analisi del match: “Da partite come quella di stasera è facile spiegare che significa volere una squadra sfacciata, le conclusioni si traggono da quello che succede in campo. Nel primo tempo – ha detto Spalletti – siamo partiti un po’ lenti, Zanetti aveva impostato bene a tenere tutti dentro al campo e ripartire, nella ripresa abbiamo avuto più vivacità e qualità nel girare palla”. Il nuovo tecnico azzurro ha inoltre sottolineato anche che “nella ripresa con Koulibaly e Manolas siamo riusciti a stanare il centrocampista di parte del Venezia e creare degli spazi dove giocare. Nel primo tempo la palla l’abbiamo fatta girare troppo lentamente e troppo distanti dalla linea degli attaccanti del Venezia, dovevamo aggredirli di più”. Soddisfatto comunque della squadra: “Non ci manca niente – ha detto Spalletti – per questo non comincio a dire mi manca questo o quello, devi sapere dove andare non fare il portaborse, e lo dobbiamo fare vedere subito”. 
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    Serie A, la classifica
    Guarda la galleryNapoli, rosso a Osimhen ma Insigne e Elmas piegano il Venezia LEGGI TUTTO

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    Roma-Fiorentina 3-1: super Abraham, decidono Mkhitaryan e Veretout

    ROMA – Con un super Abraham, il gol di Mkhitaryan e la doppietta di Veretout, inizia nel migliore dei modi il campionato della Roma di Mourinho, che batte 3-1 all’Olimpico la Fiorentina di Italiano. L’ex Chelsea trascina i giallorossi, fa espellere Dragowski, regala due assist e colpisce una traversa. In mezzo, il momentaneo pari di Milenkovic, subito dopo il secondo giallo rimediato da Zaniolo. Nel finale il neoentrato Shomurodov regala il tris a Veretout.Guarda la galleryAbraham infiamma la Roma: show di Mkhitaryan e Veretout
    Le scelte di Mourinho e Italiano
    Senza Smalling e Spinazzola, Mourinho si affida al 4-2-3-1 con Rui Patricio tra i pali, Karsdorp e Vina terzini, Mancini e Ibanez al centro della difesa, Veretout e Cristante in mediana e il terzetto Zaniolo-Pellegrini-Mkhitaryan a supporto di Abraham. La risposta di Italiano è un 4-3-3 con Dragowski in porta, retroguardia formata da Venuti, Milenkovic, Igor e Biraghi, Bonaventura, Pulgar e Maleh a centrocampo e Callejon, Vlahovic e Gonzalez in avanti.
    Roma-Fiorentina 1-0 al 45′: decide Mkhitaryan
    Abraham si presenta da star all’Olimpico e impiega appena 17′ per anticipare netto Dragowski in uscita disperata fuori dalla propria area e provocare l’espulsione diretta del portiere polacco: Italiano inserisce Terracciano e rinuncia a Callejon. Al 26′, poi, l’ex Chelsea danza sul pallone e ricama un filtrante che Mkhitaryan trasforma in 1-0. Lunga revisione al Var per un sospetto fuorigioco che non c’è. Sotto di un gol e con l’uomo in meno, la Fiorentina rischia di capitolare sul tentativo di Zaniolo (31′), poi accenna una reazione nel finale: il tiro ravvicinato di Bonaventura al 34′ trova però la pronta risposta di Rui Patricio. Chance anche per Vlahovic ad un passo dal duplice fischio, ma l’attaccante classe 2000 tocca il pallone con il braccio. 
    Milenkovic pareggia per la Fiorentina, la doppietta di Veretout lancia la Roma
    C’è Castrovilli per Maleh in campo per la Fiorentina al rientro dagli spogliatoi per la ripresa, Mourinho conferma invece tutti gli effettivi. Abraham riprende da dove aveva lasciato, incantando i tifosi con giocate e sgroppate di alto profilo, Zaniolo complica i piani dello Special One al 52′: il secondo cartellino giallo rimediato dall’ex talento della Primavera dell’Inter ristabilisce la parità numerica. Grandissima occasione per la Viola centoventi secondi più tardi, con la spizzata di Nico Gonzalez e la girata di Vlahovic su cui Rui Patricio è decisivo, quindi Mkhitaryan si divora il 2-0 al 56′ e Pulgar impegna l’estremo difensore giallorosso al 58′. I ritmi sono altissimi, la squadra toscana attacca a testa bassa e trova il pareggio al 60′ con Milenkovic. Una magia di Pellegrini regala una chance ad Abraham, che sbatte però contro la traversa (62′), quindi il prodotto del vivaio romanista mette in moto l’ex Chelsea, che regala il 2-1 facile facile a Veretout (63′). Esausto, con un’espulsione provocata, due assist e un legno colpito, lo straripante Abraham fa spazio a Shomurodov. Dall’altro lato, Benassi fa tirare il fiato a Bonaventura, e cerca invano fortuna al 75′. Il sipario cala a 10′ dal termine, quando Shomurodov inventa un corridoio sul quale si getta a tutta velocità Veretout, che firma il 3-1 a tu per tu con Terracciano. Minuti anche per El Shaarawy (fuori Mkhitaryan) e Carles Perez (al posto di Pellegrini) da una parte, e per Sottil e Saponara (in luogo di Gonzalez e Venuti dall’altra): all’Olimpico, però, il risultato non cambia più, nonostante Shomurodov sfiori il poker a un passo dal 90′ e Vlahovic impegni Rui Patricio al 93′. LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri striglia Szczesny: “Certe palle vanno in tribuna!”

    UDINE – “Abbiamo fatto una buona partita, purtroppo il calcio è anche questo e succedono cose che sono inaspettate. Nel secondo tempo dovevamo far girare meglio la palla, non abbiamo saputo gestire”. Il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri, intervenuto ai microfoni di Dazn commenta il 2-2 subito in rimonta dai bianconeri alla Dacia Arena contro l’Udinese: “Meno male che siamo solo alla prima giornata. Ci dovrà servire da lezione. Locatelli? Può giocare sia da play che da mezz’ala, dipenderà da chi avrà affianco. È un po’ un ritardo di condizione, ma oggi Ramsey ha fatto una buona partita. Dovremo imparare a gestire meglio gli imprevisti. Nel secondo tempo abbiamo perso qualche palla di troppo, sicuramente eravamo stanchi e faceva caldo, ma non si possono prendere due gol così… Piuttosto ti metti dietro a difendere. Ma non abbiamo subito niente. Barzagli lo volevo nel mio staff? Sì, ma non ha voglia. È entrato Padoin che è bravissimo”.
    Udinese-Juve, Allegri su Cristiano Ronaldo e Szczesny
    “Cristiano Ronaldo? Sta bene. Pensando che siamo all’inizio della stagione, pensando al bene un po’ di tutti, ho preferito tenerlo in panchina per entrare nella ripresa. E lui si è messo subito a disposizione e infatti aveva anche fatto gol. Peccato che per un centimetro non fosse buono… Come lo gestirò? Dovrò gestirlo come tutti. Tra l’altro oggi per me è stata la prima volta con le 5 sostituzioni, dovrò imparare a gestirle. Dobbiamo migliorare la condizione, non è una questione tecnica. Dobbiamo capire i momenti. Szczesny è un grandissimo portiere. Non è questione di errore tecnico, è questione che, quando vieni da un rigore commesso, in quel momento buttare la palla in tribuna non è una vergogna. Servirà da lezione anche a lui. Noi abbiamo dei contropiedisti nati come Chiesa, Ronaldo, Cuadrado, Bernardeschi, Kulusevski e quando conquistiamo palla dobbiamo attaccare velocemente gli spazi, perché se invece veniamo attaccati, proprio per le caratteristiche di questi calciatori, rischiamo di lasciare i difensori a campo aperto”, conclude il tecnico bianconero.
    Guarda la galleryFollia di Szczesny, la Juve getta la vittoria ad Udine LEGGI TUTTO

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    Napoli-Venezia 2-0: Spalletti vince in dieci con Insigne e Elmas

    NAPOLI – Buona la prima per il Napoli di Luciano Spalletti, che si complica la vita da solo ma alla fine piega le resistenze del neo promosso Venezia e al debutto in campionato vince una partita che sembrava ‘stregata’. Il folle rosso rimediato da Osimhen (pugno a Heymans al 23′), l’infortunio muscolare accusato da Zielinski prima del riposo e il rigore sbagliato da Insigne al 57′ non sono bastati ai troppo timorosi lagunari per uscire indenni dallo stadio Maradona, dove alla fine gli azzurri si sono imposti con le reti di Insigne (a segno al 62′ sul secondo rigore concesso da Aureliano) e di Elmas (72′).
    Napoli-Venezia 2-0: il tabellino
    Spalletti unico volto nuovo, emergenza per Zanetti
    Senza novità di mercato e con Demme, Ghoualm e Mertens in infermeria, Spalletti si affida al tridente Politano-Osimhen-Insigne in attacco e in cabina di regia a Lobotka, affiancato da Fabian Ruiz e Zielinski mentre davanti a Meret c’è la coppia Manolas-Koulibaly con Di Lorenzo e Mario Rui terzini nel 4-3-3. Dall’altra parte ancora indisponibili per mancanza del transfer Ala-Myllymaki, Crnigoj, Okereke e per squalifica Aramu, Mazzocchi (napoletano doc), Modolo e Vacca: scelte quasi obbligate per Zanetti che schiera i lagunari ‘a specchio’ con i partenopei (4-3-3) puntando sulla velocità di Johnsen e Di Mariano a supporto del centravanti Forte, mentre a guidare la difesa c’è Caldara con Ebuehi, Peretz e Heymans altre novità tra i titolari.
    Pugno a Heymans e rosso a Osimhen
    Com’era prevedibile è subito il Napoli a fare la partita, aiutato dal portiere Maenpaa che prima serve con un rinvio corto Osimhen (steso da Peretz, punizione di Insigne sulla barriera) e poi fa il bis facendosi ribattere il pallone dallo stesso attaccante, che sfiora così la traversa all’8′. Il nigeriano cerca nuovamente la porta senza trovarla un minuto dopo e al 14′ riceve un nuovo ‘assist’ dal numero uno finlandese del Venezia, che poi (dopo un destro a lato di Di Lorenzo) rimedia parandogli il tiro e facendosi trovare pronto anche podo dopo sulla conclusione di Politano, ben servito da Insigne (22′). La squadra azzurra sembra pronta ad accelerare ma al 23′ resta improvvisamente in dieci uomini per una sciocchezza commessa proprio da Osimhen: pugno a Heymans sugli sviluppi di un corner e rosso diretto. E a complicare ulteriormente i piani di Spalletti arriva anche l’infortunio di Zielinski, costretto a lasciare il posto a Elmas per un problema muscolare (35′). Nonostante la superiorità numerica i lagunari faticano a costruire e a trovare varchi nello schieramento degli azzurri (ora disposti con Insigne vertice alto di un 4-4-1) ma non tremano praticamente più fino all’intervallo, a cui si arriva con il risultato ancora fermo sullo 0-0.
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    Insigne ed Elmas piegano i lagunari
    Dopo il riposo è un Napoli ancora nervoso quello che rientra in campo dagli spogliatoi e Spalletti viene subito ammonito per proteste. Sull’altra panchina intanto Zanetti effettua il primo cambio al 51′, inserendo Svoboda per Ebuehi, e un minuto dopo vede il suo portiere Maenppa respingere con i pugni una punizione di Insigne e Ceccaroni murare il successivo sinistro di Fabian Ruiz. Un sospiro di sollievo ancora più grande però quello che il tecnico dei lagunari può tirare al 57′, quando Insigne calcia alle stelle il rigore concesso dall’arbitro Aureliano di Bologna per un cross di Mario Rui respinto col braccio da Caldara. La partita sembra ‘stregata’ per i partenopei, che nonostante tutto passano però in vantaggio al 62′: altro braccio largo in area, questo di Ceccaroni, e nuovo penalty che stavolta capitan Insigne non sbaglia. Festa sugli spalti dello stadio Maradona, nuovamente gremiti dai tifosi, con il fin qui timoroso Venezia costretto ora ad attaccare. E al primo vero affondo gli ospiti sfiorano il traversone di Johnsen e girata di Forte che il palo. Scampato il pericolo Spalletti decide di cambiare qualcosa e getta nella mischia Lozano per Politano e il 21enne Gaetano per Fabian Ruiz. E un minuto dopo arriva il raddoppio: proprio il nuovo entrato Lozano scambia con Insigne, Ceccaroni chiude ma Elmas si avventa sulla palla vagante e ‘fredda’ Maenpaa sul primo palo (72′). Strada decisamente in salita ora per il Venezia, che sostituisce Heymans e Peretz con l’ex napoletano Dezi e il 20enne Galazzi ma non riesce più a impensirire la formazione di Spalletti che nel finale inserisce Petagna per concedere a Insigne la ‘standing ovation’ dello stadio Maradona.
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    Bologna-Salernitana 3-2: vittoria in rimonta per Mihajlovic

    BOLOGNA – Gol, emozioni ed espulsioni (ben tre) al Dall’Ara, dove il Bologna di Mihajlovic  reagisce alla figuraccia fatta in Coppa Italia contro la Ternana e piega in rimonta la Salernitana di Castori nella prima giornata di campionato.  A 23 anni di distanza dall’ultima apparizione in Serie A (era la stagione 1998/99), i campani si illudono due volte con il rigore trasformato da Bonazzoli e la rete di Mamadou Coulibaly, ma vengono ripresi prima da De Silvestri e poi da Arnautic per arrendersi infine alla doppietta del terzino.
    Bologna-Salernitana 3-2: statistiche e tabellino
    Le scelte degli allenatori
    Out Dijks, Denswil, Tomiyasu e Santander per Mihajlovic che piazza Orsolini, Soriano e Barrow dietro al centravanti Arnautovic nel suo 4-2-3-1, mentre Schouten e Dominguez fanno coppia in mediana e devanti a Skorupski ci sono Medel e Bonifazi con De Silvestri e Hickey terzini. Sull’altro fronte indisponibili Vesely e lo squalificato capitan Di Tacchio per Castori, che nel suo 3-5-2 punta su Bonazzoli in tandem con Djuric davanti (parte dalla panchina Simy) mentre Jaroszynski e Gyomber affiancano Stranberg in difesa, con Kechrida e Ruggeri esterni e i due Coulibaly (il senegalese Mamadou e il maliano Lassana) ad affiancare il regista Capezzi.
    Guarda la galleryBologna, che rimonta: Arnautovic e De Silvestri stendono la Salernitana
    Bonazzoli illude Castori
    A fare la partita in avvio ci prova il Bologna, il cui palleggio non sembra però impensierire una Salernitana attenta e compatta. Poche così le emozioni e per la prima occasione bisogna aspettare il 20′, quando i campani vanno vicini al vantaggio: pronti i riflessi di Skorupski, che se la cava in tuffo sulla punizione di Bonazzoli deviata da Soriano. I padroni di casa faticano a trovare spazi ma la strada sembra mettersi in discesa quando Stranberg si prende due gialli in un minuto (il primo per fallo su Orsolini e il secondo per un braccio largo a fermare un tiro di Arnautovic) e al 34′ lascia i suoi in dieci, costringendo Castori a correre ai ripari e a passare al 4-4-1. Gli emiliani provano subito ad approfittarne ma sull’assist ‘pennellato’ da Arnautovic sfiora solamente il palo di testa Dominguez. L’inferiorità numerica non scoraggia intanto i granata che spaventano ancora Skorupski con Djuric: colpo di testa su cross di Kechrida e palla alta di poco (42′).  
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    Salernitana raggiunta due volte
    Si va al riposo sullo 0-0 e nella ripresa (iniziata senza cambi) ci si aspetterebbe un Bologna arrembante, ma al 49′ il match cambia ancora volto: dopo un corner per la Salernitana il Var richiama Rapuano di Rimini, che al monitor vede una gomitata di Soriano su Djuric ed espelle l’argentino (seconda ammonizione per lui) dopo aver indicato il dischetto. Dagli undici metri va Bonazzoli che non sbaglia e porta in vantaggio i campani (49′), costringendo Mihajlovic a cambiare i suoi piani: fuori Hickey e Barrow per passare a un 3-4-1-1 con Vignato e Sansone schierato a sostegno di Arnautovic. I due nuovi entrati danno subito la ‘scossa’ agli emiliani che al 59′ tornano a galla: angolo calciato da Sansone e colpo di testa vincente di De Silvestri (capitano dopo l’uscita di Soriano) con Belec che respinge la palla quando aveva già varcato la linea di porta. Il gol del pari galvanizza il Bologna che ci riprova subito con Arnautovic (servito in verticale da Dominguez), la cui conclusione è però troppo centrale per impensierire il portiere. Decide allora di cambiare qualcosa anche Castori, che richiama in panchina Djuric e getta nella mischia l’ex crotonese Simy (al debutto in granata). A riportare inaspettatamente avanti gli ospiti è però Mamadou Coulibaly, che risolve una mischia in area bolognese piazzando la palla all’incrocio con un delizioso sinistro a giro e festeggiando così insieme ai mille tifosi campani giunti all Dall’Ara la sua prima rete in A (70′).
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    De Silvestri si veste da bomber, Bologna in festa
    In campo ora c’è però un Bologna diverso rispetto a quello del primo tempo e quattro minuti dopo la Salernitana viene ripresa di nuovo da Arnautovic: controllo orientato col destro e sinistro letale su cui non può nulla Belec (74′). Raggiunto per la seconda volta, Castori torna alla difesa a tre e con gli ingressi di Bogdan e Zortea (fuori Lassana Coulibaly e Kechrida) ridisegna ancora la squadra, stavolta con un 3-4-2 che non basta però a evitare il sorpasso: di nuovo fatale un corner, battuto da Orsolini, con De Silvestri lasciato solo di colpire e regalarsi un’incredibile doppietta. Gli ingressi di Schiavone e Obi tra i granata (out Jaroszynski e Capezzi) e quelli di Skov Olsen, Svanber e Van Hooijdonk tra i rossoblù (fuori Orsolini, Dominguez e l’applauditissimo Arnautovic) sono le ultime mosse dei due tecnici per un finale che il Bologna gioca in nove uomini per l’espulsione di Schouten (secondo giallo per un intervento in ritardo su Obi all’88’). I sei minuti di recupero lasciano ancora speranze alla Salernitana, che non ha però più la forza di andare a riprendersi il pareggio. LEGGI TUTTO

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    Diretta Udinese-Juve ore 18.30: probabili formazioni, dove vederla in tv e in streaming

    UDINE – Il campionato 2021-22 della Juve parte dalla Dacia Arena di Udine. I bianconeri, dopo il biennio Sarri-Pirlo, ripartono da Massimiliano Allegri. Il tecnico toscano, che con la Vecchia Signora ha vinto ben cinque scudetti consecutivi, ha il compito di riscattare il deludente quarto porto della scorsa stagione e riportare il tricolore sulle casacche bianconere. Intanto Cristiano Ronaldo e compagni faranno il loro esordio ufficiale in campionato alle 18.30 contro l’Udinese di Gotti. La Juve sfidò i friulani alla prima di campionato nella stagione 2015-16 incassando un ko interno firmato Thereau. I bianconeri hanno poi vinto sette delle ultime otto partite contro l’Udinese in Serie A (1P), realizzando 24 gol nel parziale, esattamente tre in media a partita.
    Juve-Udinese: dove vederla in tv e in streaming
    Juve-Udinese è in programma alle ore 18.30 alla Dacia Arena di Udine e sarà visibile in esclusiva in diretta su DAZN tramite smart tv o attraverso app per cellulare, pc e altri device. In alternativa, sarà possibile seguire live il match anche su tuttosport.com.
    Le probabili formazioni di Udinese-Juve
    UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Nuytinck, Samir; Molina, Pereyra, Walace, Makengo, Udogie; Deulofeu, Pussetto. Allenatore: Gotti.
    A disposizione: Padelli, Scuffet, Zeegelaar, Larsen, De Maio, Arslan, Jajalo, Palumbo, Samardzic, Okaka, Cristo Gonzalez, Ianesi. 
    JUVE (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Ramsey, Bernardeschi; Chiesa, Dybala, Ronaldo. Allenatore: Allegri.
    A disposizione: Perin, Pinsoglio, De Sciglio, Chiellini, Danilo, Pellegrini, Rugani, Locatelli, Ranocchia, Kulusevski, Morata, Kaio Jorge.
    ARBITRO: Pezzuto di Lecce.
    ASSISTENTI: Paganessi-Longo.
    IV UOMO: Prontera. 
    VAR: Mariani.
    ASS. VAR: Carbone.
    Tutta la Serie A TIM è solo su DAZN: 7 partite in esclusiva e 3 in co-esclusiva a giornata. Attiva Ora LEGGI TUTTO

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    Inter-Genoa 4-0: Calhanoglu e Dzeko show

    La nuova Inter è…la vecchia Inter. I nerazzurri sono ripartiti con una bellissima vittoria, 4-0 ai danni del Genoa di Ballardini: Skriniar, Calhanoglu, Vidal e Dzeko in gol nella prima in campionato di Simone Inzaghi. Voto altissimo in pagella per l’ex Milan: gol, assist e standing ovation nel momento del cambio con il giovane Satriano. Ottima anche la prova del bosniaco, alla sua prima ufficiale con i campioni d’Italia. Ha colpito una traversa e prima del recupero ha calato il poker con un perfetto colpo di testa. Il tecnico può essere soddisfatto del suo esordio, anche se già da stasera sarà tempo di pensare alla prossima trasferta di Verona contro l’Hellas di Di Francesco.Guarda la galleryCalhanoglu e Dzeko, è subito show: Inter-Genoa 4-0
    Vidal show, gol e assist!
    Bella, cinica e decisa. La nuova Inter di Simone Inzaghi è partita nel migliore dei modi. Skriniar ha sbloccato il risultato di testa al 6’, Calhanoglu ha firmato il raddoppio a ridosso del quarto d’ora presentandosi ai nuovi tifosi con un destro al bacio in combinazione con Dzeko. L’ex romanista ha anche avuto l’occasione del colpo del ko, ma la sua conclusione (deviata da Criscito) è stata strozzata dalla traversa. Soltanto il baby Kallon ha tentato in qualche modo di far rialzare un Genoa piuttosto intimorito dall’intensità del pressing della squadra di Inzaghi, che s’è vista annullare per fuorigioco i possibili tris di Perisic e ancora di Calhanoglu. Nel finale nuovo show dei campioni d’Italia: Dzeko è andato per ben due volte a un passo dal 3-0, il neo entrato Vidal lo ha invece trovato su assist di Barella al 74’. Poco prima del recupero la prima in Italia di Dumfries, l’erede di Hakimi che ha stupito tutti agli Europei con la maglia dell’Olanda, accolto dal boato di San Siro. Lo stesso che è stato riservato al centravanti bosniaco, autore all’88’ del poker che ha chiuso la giornata trionfale dell’Inter. LEGGI TUTTO

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    Spalletti: “Il mercato del Napoli? Le lamentele non fanno classifica”

    Spalletti: “Il Napoli deve avere la convinzione di essere forte”
    “Non mi convinceranno mai a non pretendere cose importanti da loro. Si vedrà strada facendo quale sarà la nostra ambizione, ma ci confronteremo per dare il massimo contro chiunque. Non mi sembra manchi nulla. Abbiamo avuto questa settimana per completare le ultime cose. Conosciamo la strada che vogliamo percorrere e dove vogliamo andare. Mi aspetto di vedere la convinzione di cui ho già parlato in passato, la convinzione di essere forti. Juan Jesus? Ha la duttilità di fare anche il terzino sinistro. E’ un giocatore forte fisicamente, veloce, perfettamente integro. Lo hanno accolto nel migliore dei modi, saprà farsi valere”.
    Spalletti: “I tifosi vogliono vincere? Anche noi”
    “Essere con me significa essere con il Napoli. Voglio tutte le responsabilità che ci sono. C’è una rosa importante a disposizione. Se si fanno passi ordinati e bene in linea dall’inizio, quelli successivi verranno fatti ordinati e in linea. Si tratta di una bella sfida. Tengo molto in considerazione che mi capitano. Questa sfida? E’ quella più arrapante. Il coro ‘Noi vogliamo vincere’? Hanno ragione. Anche noi vogliamo vincere. Avere i tifosi presenti ci permetterà di vedere nei loro occhi in maniera diretta la loro passione e ci domanderemo se stiamo facendo il massimo o no per onorarla. Da qui bisogna partire. Napoli non è una piazza come tutte le altre. Dobbiamo avere la forza di saper sopportare gli occhi e non solo le presenze allo stadio. Gli occhi sono tanti, sono migliaia. Che ci sia pubblico o meno abbiamo la pressione di tutti gli occhi che ci guarderanno. Tutti ci vogliamo prendere tutte le responsabilità”.
    Spalletti: “Io con le lamentele non faccio classifica”
    “Ci sono altri elementi per alternarsi con Mario Rui o anche prendergli il posto. Pure se non ha un dirimpettaio che venite a chiedere, ce ne sono 4-5 che possono fare quello che fa lui, siamo a posto. Io con le lamentele non ho mai fatto la classifica. Non mi porta benefici dire ci manca questo o quello, ai giocatori deve interessare che non ci manca niente e io devo scegliere chi tenere fuori, non ho problemi di mancanze. Lamentarsi è da sfigati. Vincere? Mettete il carico pesante, vedremo alla fine di quella strada di cui parlavamo. Lei ha visto giocare il più grande di tutti in quello stadio, i grandissimi giocatori, viene facile dire che è il nostro livello ma lui era il più grande. Dovremo parlare ai tifosi tramite il lavoro e l’attaccamento alla maglia, poi vedremo perché ce ne sono tanti che vogliono vincere e non bisogna esagerare chiedendo subito il massimo. Partiamo e valutiamo le cose con calma, tanto ci rivedremo tutte le settimane, pure due volte”.
    Spalletti: “Koulibaly il più umile di tutti”
    “Mi è piaciuta la duttilità nel passare da 4-2-3-1 a 4-3-3, impostare a 3 dietro, ma soprattutto la qualità degli elementi, delle persone, di livello nel comportamento nel vivere un allenamento e nel venire in un luogo dove bisogna adattarsi, farsi capire, capire, la disponibilità ad essere un gruppo mettendoci dentro anche quelli come Tommy (il magazziniere Starace, ndr), il cuoco Paolo, tutti coloro che vivono qui dentro, siamo un gruppo compatto e la differenza la fa il comportamento di uno regale come Koulibaly, parlando con tutti con semplicità e che potrebbe permettersi qualsiasi cosa ma è il più umile di tutti, composto, normale, corretto, così si lavora in questi ambienti”.
    Spalletti: “Sabatini? Apprezzo sempre quel dirigente lì…”
    “Sabatini? Quel dirigente lì è molto apprezzato nel calcio e da me in particolare. Una volta ha detto che Spalletti è un po’ pazzo, ma sono sempre apprezzate le sue dichiarazioni perché trova sempre qualcosa di particolare. Osimhen è uno che va su ogni pallone, altri che ho avuto si lamentano se gliela dai non precisa. La punta può avere vantaggi da avere altri due che si buttano esternamente, ma lo valuteremo perché dobbiamo fare entrambe le cose, non dimentichiamo i tanti attaccanti esterni”.
    Spalletti: “Insigne? Non è turbato”
    “Insigne turbato? Arriva sempre sorridente e voglioso, mi sembrerebbe strano un turbamento per il mercato, riguarda altri campi non il nostro mondo. La Serie A è il sogno di tutti sin da bambini, mica ci facciamo turbare dal nostro nome eventualmente sul mercato. Quella che lei chiama turbativa, Insigne la schiaccia col piedino o la calcia come fa al limite dell’area e la mette dove gli pare. Ho chiesto alla società la permanenza di Insigne e Manolas? Ho già risposto, il presidente ne ha parlato, io venendo qui ho pensato al Napoli immaginando quei nomi lì e Insigne e Manolas ne fanno parte, sono calciatori che alzano il livello della qualità degli altri che ci giocano vicino. Certezza di averli? Per me sì, perchè no, poi bisogna essere anche ottimisti nelle cose”.
    Spalletti: “Napoli, una roba bellissima”
    “I miei primi mesi a Napoli? Ogni volta che ci provo mi vengono in mente subito i mille colori di Pino Daniele, c’è sempre questa luce, questi riflessi sul mare, una roba bellissima. Mi hanno portato anche a cena in due ristoranti e ci tornerò appena posso. Poi non abbiamo da dire, ma solo respirare la loro passione e portarla dentro al campo, siamo noi che dobbiamo portare quell’entusiasmo e quei sogni che loro non possono esaudire”. LEGGI TUTTO