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    Napoli-Juventus, la probabile formazione di Allegri

    TORINO – Non c’è ancora Paul Pogba, ma la concorrenza nel centrocampo bianconero comincia a farsi serrata. Dopo gli spezzoni giocati contro Cremonese e Udinese, l’ultimo impreziosito dal tocco delizioso con cui ha pescato Chiesa in area friulana innescando l’azione del gol di Danilo, in vista della grande sfida di venerdì al Maradona Leandro Paredes prova a risalire le gerarchie del reparto per strappare un posto da titolare. LEGGI TUTTO

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    Filadelfia, si lavora alle vele. Il Torino cerca privacy

    TORINO – (e.e.) Un pomeriggio soleggiato e ventoso, di lunedì, ha fatto da cornice al lavoro, al Fila. Con i granata di Ivan Juric reduci dal pari deludente di Salerno e impegnati in una seduta di scarico, gli operai si sono arrampicati con la gru per sistemare le vele. Quelle strappate, infatti, vengono sostituite dal nuovo sistema automatizzato di occultamento. Il Toro e il tecnico croato cercano privacy per gli allenamenti. A posto il lato di via Filadelfia, ora si opera su via Spano. E continua la sistemazione anche delle aree limitrofe ai campi, con tanto di calcinacci e rifiuti accumulati. All’interno, invece, è stata inaugurata la sala Beretta Lounge che si affaccia sul campo principale (grazie alle vetrate mangiare lì è spettacolo nello spettacolo).
    Torino, i Giochi, l’abbandono
    Tutt’attorno, invece, è il solito tran tran. Qualche negozio, il bar covo granata con le serrande abbassate e i monopoli e poi gli ex mercati generali sbarrati e abbandonati. Se solo qualcuno avesse i mezzi e la volontà di investire, ci sarebbe spazio da vendere per allestire una città del Toro. Invece, di fronte agli occhi di turisti incuriositi, coppie di passanti e studenti che vanno al Lingotto c’è solo l’eredità olimpica sempre più triste.
    Guarda la galleryIl Toro al Fila: via col vento e via le vele strappate LEGGI TUTTO

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    Lazaro, lungo stop e riscatto in bilico. E il Toro resta con Singo e Vojvoda

    TORO – Ivan Juric resta con gli uomini contati: gli esterni a tutta fascia sono soltanto due, ovvero Mergim Vojvoda e Wilfried Singo. Valentino Lazaro, infatti, resterà fermo a lungo per la lesione di alto grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro, andato ko a Salerno. «Purtroppo ho dovuto lasciare il campo dopo essere stato colpito al ginocchio… volevo continuare ad aiutare la squadra a vincere. Ma tornerò presto a lottare fianco a fianco con i miei colleghi per i nostri obiettivi. Grazie per i vostri messaggi e per il supporto. Forza toro», scrive il nazionale austriaco. E torna in discussione anche il riscatto dall’Inter, vista la situazione. Ancora fermo ai box anche Ola Aina, che va pure a scadenza. Insomma, una situazione critica.Guarda la galleryFlop Radonjic, Milinkovic-Savic evita la sconfitta: le pagelle di Salernitana-Torino LEGGI TUTTO

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    Napoli-Juventus, l’ultima di Agnelli presidente a casa di De Laurentiis

    TORINO – Tanto sportivamente quanto politicamente è tutt’altro che banale l’incastro in conseguenza del quale la sfida contro il Napoli coincide anche con la partita che metterà “fattualmente” termine all’era juventina di Andrea Agnelli. Dal punto di vista simbolico giusto qualche giorno dopo, il 18 gennaio, verrà convocato e ratificato il nuovo Cda che porrà fine, anche formalmente, alla sua presidenza. Dal punto di vista sportivo perché proprio il Napoli è stato l’avversario più irriducibile, tenace e in definitiva pericoloso nei 13 anni della sua presidenza. Politicamente, infine, perché tra lo stesso Agnelli e Aurelio De Laurentiis c’è stata spesso una condivisione di intenti e di strategie nelle dinamiche interne alla Lega di Serie A, tanto che non è azzardato sostenere come siano stati contemporaneamente avversari sul campo (spesso) alleati in politica.Guarda la galleryJuventus prima nella classifica dei secondi tempi LEGGI TUTTO

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    Osimhen-Bremer, il duello chiave di Napoli-Juve: il muro di Allegri è Gleison

    TORINO – L’incrocio scudetto è alle porte e la domanda che gira nella testa dei tifosi juventini è più o meno la stessa, che suona all’incirca così: «Ma avete visto che forza Osimhen? E chi lo ferma?». La risposta di Massimiliano Allegri è nei numeri: otto partite di fila vinte senza subire gol. E adesso l’esame di laurea contro l’attacco atomico del Napoli e contro il bomber più letale della Serie A. La replica di Max è calare uno dei suoi assi: Gleison Bremer, probabilmente il miglior marcatore puro del campionato, nella retroguardia a tre tutta brasiliana con capitan Danilo e Alex Sandro. La supersfida del Maradona di venerdì dirà tanto della lotta scudetto, «ma non è decisiva» aveva sentenziato qualche giorno fa Luciano Spalletti. Vero per il Napoli, forse, ma non altrettanto per la Juventus: la speranza bianconera di rientrare nella corsa per il tricolore è aggrappata allo scontro diretto, anche perché sprofondare nuovamente a -10, in caso di sconfitta, avrebbe l’impatto di un colpo da ko sulle possibilità di impresa, o quasi. Ma adesso la Juventus ci crede, a una manciata di giorni dalla prova più difficile, quella contro uno degli attacchi più esplosivi della Serie A e contro quel Victor Osimhen che a tratti sembra davvero inarrestabile. Basta guardare e riguardare l’ultimo gol, quello alla Sampdoria. Quando si parla del centravanti nigeriano non si fa riferimento soltanto a un attaccante che veda la porta come pochi, da autentico finalizzatore, ma anche di un calciatore capace di catalizzare le attenzioni della difesa avversaria, aprendo inesorabilmente spazi per i compagni: è infatti anche un’arma tattica che il Napoli capolista di Spalletti utilizza per attaccare la porta oppure per allungare le distanze sulla trequarti, lì dove si detta l’ultimo passaggio e vanno a inserirsi i “guastatori” azzurri. Osimhen è dunque dominante in due maniere differenti: individualmente, con giocate come quella con la Samp o all’interno del sistema spallettiano, dato che, se viene lasciato libero di attaccare la profondità, non perdona. E se raddoppiato o triplicato, visto che può colpire da sponda per le altre frecce di Lucio. Ma l’antidoto si chiama Bremer, tenuto a riposo volutamente per preservarlo in chiave Napoli, pensando a Osi: se c’è qualcuno che può portare a termine la missione, quello è l’ex granata. Con l’Udinese un affaticamento muscolare e la necessità di ragionare già sul big match scudetto del Maradona hanno portato Allegri a cambiare difesa (Rugani al centro), con lo stesso risultato delle sette partite di Serie A precedenti: porta blindata.Guarda la galleryJuventus prima nella classifica dei secondi tempi LEGGI TUTTO

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    Napoli e Juventus volano, l’Inter rallenta: le classifiche a confronto della Serie A

    Napoli e Juventus volano sempre di più, l’Inter rallenta ancora (-2), mentre la Lazio fa registrare, nonostante il pari contro l’Empoli, un leggero incremento (+1) rispetto al differenziale di cinque giorni fa (al termine delle sfide del 16° turno). Ora la squadra di Maurizio Sarri, rispetto alla stagione passata, ha sei punti in più. La Roma, invece, pareggiando contro il Milan mantiene sempre un saldo positivo nel confronto con l’anno scorso ma nell’arco di 120 ore passa da +5 a +3. I rossoneri di Pioli, invece, non variano il loro differenziale: il pari di San Siro contro i giallorossi lo lascia sul -2 rispetto alla stagione passata. Anche Il Torino di Juric, con il pari di Salerno, conserva un saldo positivo ma dal +3 del 4 gennaio scende al +1 di oggi. Questi i dati più interessanti sul confronto tra le classifiche di Serie A (prendendo in considerazione sia il differenziale della giornata precedente che quello dopo 17 giornate di campionato).Guarda la galleryAllegri da “out” a santo subito: tutti sul carro di Max con la Juve seconda! LEGGI TUTTO

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    Diretta Milan-Roma 1-0: dove vederla in tv, in streaming e formazioni ufficiali

    MILANO – Momentaneamente superato al secondo posto della classifica della Serie A dalla Juventus, che ha sconfitto ieri di misura tra le mura amiche l’Udinese, il Milan campione d’Italia in carica ospita al Meazza la Roma di Mourinho (che sarà sostituito da Foti in panchina) e Dybala. I rossoneri, che sono ripartiti in campionato dopo la sosta per i Mondiali con il successo a Salerno, hanno allungato a quattro partite la striscia di risultati utili consecutivi, dopo le vittorie con Spezia e Fiorentina, inframmezzate dal pareggio con la Cremonese. I giallorossi, invece, attualmente quinta forza della graduatoria (ex aequo con i cugini della Lazio), sono fermi a tre: gli 1-1 con Sassuolo e Torino e l’1-0 inflitto al Bologna lo scorso 4 gennaio.
    Milan-Roma, diretta live
    46′ – INIZIO SECONDO TEMPO
    45+2′ – FINE PRIMO TEMPO
    45+1′ – Ammonito anche Zaniolo nella Roma.
    41′ – Azione di Zalewski, che si accentra bene e tenta il tiro a giro: fuori di poco.
    34′ – Chance per Dybala, che non trova il guizzo giusto in area rossonera.
    30 – GOL DEL MILAN: Kalulu sblocca la partita, rete di testa su azione di corner.
    26′ – Cartellino giallo per Leao, per fallo su Abraham.
    25′ – Milan pericoloso su azione di calcio d’angolo.
    9′ – Prime ammonizioni: cartellino giallo per Celik e per Mancini.
    3′ – Primo tentativo del Milan: cross di Leao dalla sinistra, colpo di testa di Tonali e palla fuori.
    1′ – Fischio d’inizio LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri: “Di Maria superiore, Paredes straordinario. Napoli favorito per lo scudetto”

    TORINO – “Stagione raddrizzata? Stiamo facendo un percorso bello, ma ricollegandomi a quanto detto da Chiesa, dobbiamo alzare l’asticella a livello di prestazioni”. Al termine di Juventus-Udinese, match vinto 1-0 grazie al gol di Danilo nel finale, il tecnico bianconero Massimiliano Allegri è intervenuto ai microfoni di Dazn: “A Cremona non abbiamo fatto una buona partita a livello di attenzione, stasera abbiamo fatto meglio, anche se nel primo tempo non abbiamo fatto granché. Abbiamo avuto 2-3 situazioni favorevoli, ma abbiamo anche concesso qualcosa: ma l’Udinese è una squadra forte fisicamente e tecnicamente. Nel secondo tempo siamo cresciuti e abbiamo avuto diverse occasioni, con una buona condizione fisica e mentale nel finale”. Guarda la galleryParedes, Chiesa e Danilo: Juventus-Udinese, l’1-0 capolavoro
    Allegri su Di Maria e Paredes
    “Per vincere le partite l’aspetto tecnico è fondamentale: Di Maria ha fatto delle giocate straordinarie e quando la palla arrivava a lui, veramente, ha dimostrato di essere di un altro livello. Paredes ha dato un’ottima palla, ma poi se non hai la voglia di metterti in discussione di fare quel centimetro in più le partite non le porti a casa. Noi dobbiamo continuare a lavorare in silenzio, perché siamo partiti in ritardo. Oggi è una vittoria importante, soprattutto perché ci consolida nelle prime quattro posizioni”. 
    Allegri: “Di Maria ha giocato a grandi livelli”
    “Abbiamo difeso bene, perché in area non sono più entrati. Abbiamo aggredito alti e abbiamo preso delle buone punizioni. Di Maria ha giocato 60-70′ a grandi livelli, veniva da 15 giorni in cui era stato fermo, poi si era fermato di nuovo prima della Cremonese, ma ha fatto una buona partita. Sono contento di lui e di tutti i ragazzi, perché oggi hanno messo il cuore e la voglia. Ora è importante recuperare tutti, perché quando inizieremo a giocare ogni quattro giorni ci sarà bisogno di tutti per recuperare energie mentali. Dobbiamo continuare ad andare in avanti sia nella fase di possesso che di non possesso. Nel primo tempo siamo stati troppo precipitosi quando eravamo nella metà campo avversaria, con cross e giocate troppo frettolose, abbiamo sbagliato troppi palloni”. LEGGI TUTTO