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    Roma-Torino, ok entrambe le squadre a segno

    Il programma della 14ª giornata di campionato mette a confronto la Roma e il Torino. I giallorossi sono reduci dal successo ottenuto sul campo del Genoa (2-0) mentre i granata la scorsa settimana hanno conquistato l’intera posta in palio contro l’Udinese (2-1).
    Indovina il risultato esatto di Roma-Torino
    Giallorossi ok all’Olimpico
    Il club capitolino in questa prima parte di stagione ha dimostrato di giocare meglio davanti ai propri tifosi. I giallorossi all’Olimpico hanno mancato l’appuntamento con i tre punti solamente nelle ultime due partite disputate, allo 0-0 contro il Napoli ha fatto seguito la sconfitta per 2-1 contro il Milan. Il Torino, prossimo avversario dei giallorossi, nelle prime 6 trasferte non ha di certo raccolto buoni frutti. I granata con una vittoria, un pareggio e ben quattro sconfitte hanno fatto solamente meglio di Salernitana e Cagliari. Per le quote la squadra allenata da Mourinho parte con i favori del pronostico ma occhio alle possibili sorprese. Il Torino non ha mai segnato nelle precedenti tre sfide disputate fuori casa. Il Goal in controtendenza non si può quindi escludere del tutto. Al triplice fischio dell’arbitro intriga la “combo” che lega la doppia chance 1X all’esito che prevede entrambe le squadre a segno. LEGGI TUTTO

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    Roma, Mourinho: “Il Torino ha un suo stile, sarà difficile per noi”

    ROMA – Ritrovato il buon umore grazie alle vittorie contro il Genoa e lo Zorya Luhansk, José Mourinho si prepara alla sfida casalinga di domani contro il Torino di Ivan Juric. La Roma dello Special One cerca continuità di rendimento: “E’ una partita difficile – le parole di Mourinho nella conferenza stampa della vigilia – il Torino è una squadra che difende molto bene con uno stile suo. Non un modo unico perché lo fanno anche altre squadre, ma sono un bell’esempio di questo stile di gioco difensivo e non è facile. Non concedono tanti gol e opportunità, è veramente difficile, avremo bisogno di una partita di grande qualità offensiva per riuscire a fare gol”. L’allenatore portoghese non si sbilancia sulla possibilità di giocare a tre, come ha fatto nelle ultime uscite, o a quattro in difesa: “In questo momento la situazione migliora rispetto alle opzioni che abbiamo. Col Covid di Cristante e Villar e la squalifica di Veretout, il problema si è trasferito sul modulo. Il problema si è trasferito dai terzini al centrocampo. Mancano due titolari e Villar, un’opzione di qualità. Ma abbiamo un’opzione chiara di giocare a 4 o a 5 e prima no: senza terzini potevamo giocare in un solo modo”.
    La passione dei tifosi della Roma
    Domani lo stadio sarà quasi pieno, ma Mourinho non è meravigliato dalla passione dei tifosi della Roma: “La passione la conoscevo. Tutto questo amore per la squadra del cuore me lo aspettavo. L’ho sentito dal primo giorno. Però la cultura in Italia, prettamente in quella che ho conosciuto prima, non ha paragone con il calcio inglese dove ogni partita, con freddo, caldo o neve, era sempre con il tutto esaurito. In questo momento sento un piacere molto grande. C’è un’evoluzione positiva. I nostri tifosi hanno visto solo vittorie in casa? No, abbiamo perso, abbiamo giocato bene e così così, ma loro vanno allo stadio e hanno sempre una squadra che gioca per se stessa e per loro. Questo al tifoso fa sentire connessione, empatia. Questa è la ragione per cui la gente anche in Conference League, che quando comincia non è una competizione che innamora, era presente all’Olimpico. Per noi non è più facile giocare, ma più bello. Il calcio è così. Se abbiamo qualche responsabilità in questa positività piace anche a noi”. Poi lo Special One torna a parlare delle possibili soluzioni tattiche: “Mancini può giocare mediano? Certo! Principalmente perché fin questo momento abbiamo i quattro centrali disponibili. Se tocca a qualcuno di loro fare questo sacrificio, lo faranno. Ibanez ha già giocato terzino sinistro. Se Mancini giocherà a centrocampo lo farà. Ci sono cose impossibili da fare come mettere Zaniolo terzino o Vina attaccante. Ma ci sono giocatori come Mancini, Mkhitaryan e Ibanez che sono multifunzionali. E’ importante avere giocatori così in rosa. Anche la disponibile è importante. Mancini ha già giocato a centrocampo”. LEGGI TUTTO

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    Daspo a tifosi Juve: attaccarono la polizia dopo il derby col Torino

    TORINO – La notifica di una serie di Daspo a tifosi della Juventus è in corso in questi giorni per iniziativa della questura di Torino. Il provvedimento, secondo quanto si apprende, è legato agli incidenti avvenuti lo scorso 2 ottobre nel capoluogo piemontese in occasione del derby della Mole contro i granata di Ivan Juric (match vinto all’Olimpico Grande Torino 1-0 con gol di Locatelli nei minuti finali). Almeno una settantina di persone, in base alle ricostruzioni della polizia, attaccarono lo schieramento delle forze dell’ordine all’esterno dello stadio dando vita anche a un lancio di oggetti. Del caso è investita l’autorità giudiziaria. Il Daspo, infatti, in molti casi è accompagnato dall’obbligo di presentazione alla polizia in concomitanza delle partite della Juventus, e contro questa misura è prevista la possibilità di ricorrere al tribunale. La procura, inoltre, valuterà le eventuali responsabilità di carattere penale. LEGGI TUTTO

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    Il Toro batte l'Udinese: è 11°. Magia di Brekalo, poi Bremer

    TORINO – Il Toro torna a vincere (la terza di fila in casa, non capitava dai tempi di Mazzarri), vola all’11° posto, scaccia i brutti ricordi di La Spezia, infiamma il pubblico non solo con i gol di Brekalo e Bremer (il difensore più prolifico in Europa nell’anno solare, con 6 centri), va più volte vicino al 3° gol, ma poi soffre anche parecchio davanti al forcing finale dell’Udinese: comunque porta a casa 3 punti pesantissimi per la classifica e il morale, meritati, con sugli scudi anche Vanja Milinkovic-Savic, per le sue parate decisive. Grande entusiasmo sugli spalti: una liberazione.

    Brekalo, colpo di genio

    Si parte con una sorpresa nel Torino. Aina spostato a destra con Vojvoda a sinistra e Singo in panca. Davanti, Praet con Brekalo dietro a Belotti, nonostante le condizioni imperfette del belga. Per l’Udinese, revisione del modulo (come già successo altre volte in queste prime giornate a seconda della tattica avversaria) e passaggio al 3-4-2-1 per mettersi a specchio rispetto al Torino, con Pussetto e Deulofeu alle spalle di Beto. Il quale, sin dall’inizio, ingaggerà un bel duello tecnico e muscolare con Bremer, tanto più dopo il vantaggio dei granata. Che arriva presto, già all’8′: il gol più veloce del Torino in questo campionato è un misto di prove al Fila (lancio chilometrico, precisissimo, di Milinkovic su Belotti quasi al limite dell’area) e di colpi di genio: non tanto l’ottimo servizio di testa del Gallo all’indietro, quanto il tiro di prima di Brekalo da almeno 25 metri, di piatto destro ma con grande forza, straordinariamente a effetto, basso, con ingresso nell’angolino alla sinistra di Silvestri. Standing ovation, col trequartista croato sempre più determinante per le sorti del Torino.

    Milinkovic, che parate

    Da quel momento l’Udinese alza il baricentro e comincia a premere con insistenza, sfruttando anche gli inserimenti dei vari Pereyra, Udogie, Pussetto e Deulofeu, a ruota dietro ai movimenti di Beto. Con però una sola occasione veramente concreta nell’arco del primo tempo: un tiro anch’esso a giro e velenoso ma da dentro l’area di Pussetto, cui risponde Vanja Milinkovic-Savic con un gran tuffo salvifico (26′). La pressione dei friulani è insidiosa, ma frutta poco, detta in soldoni: merito anche della seconda fase del Torino, con copertura attenta degli spazi e ripartenze veloci, quando possibili. Belotti recupera e lavora bene più di un pallone, con ritrovato smalto e solita generosità, sino a creare anche pericoli (vedi una sua torre di testa per l’accorrente Pobega, con salvataggio in extremis di Silvestri).

    Belotti: spreco, palo e gol di Bremer

    Clamoroso il gol mangiato da Belotti al 2′, dopo un erroraccio di Molina (lanciato quasi in solitudine dall’avversario, il Gallo ignora l’arrivo al suo fianco di Pobega e non va oltre un tiro deviato fuori da Nuytinck). Ma il capitano si riscatta già un minuto dopo: gran colpo di testa sul palo, di lì in poi comincia un batti e ribatti tra più giocatori a due passi dalla linea di porta, con Bremer volpino nello spingere il rete una torre aerea di Pobega.

    Toro sciolto e ancora pericoloso

    Il doppio vantaggio scioglie, libera ancor più mentalmente i granata, ancora pericolosi al tiro da fuori, mentre i friulani, subito tramortiti, non vanno oltre una botta centrale di Walace, parata. Gotti prova a risvegliare la squadra con due cambi, Arslan per Nuytinck e Forestieri per Pussetto. Juric risponde con Linetty per Praet e Singo per Aina. Un sostanziale equilibrio caratterizza il cuore della ripresa, tuttavia con l’Udinese nuovamente protesa verso tentativi di forcing e il Toro saggiamente predisposto a leggere la doppia fase con ferocia e rapidità: con sugli scudi anche giocatori come Lukic e Vojvoda, non solo i più titolati.

    Forestieri riapre il match

    Altro cambio: Zima fa respirare Djidji (nei giorni scorsi operato per una frattura nasale). Sugli spalti tambureggia l’entusiasmo dei tifosi granata, ma al 32′ Forestieri a sorpresa riapre la partita con una punizione direttamente in porta da distanza anche lui chilometrica: colpevolmente lento tra i pali Vanja nei tempi di reazione e palla in rete. Pjaca per Brekalo e Zaza per Belotti: Juric vuole forze fresche per meglio difendere anche attaccando, obiettivo in realtà non centrato. Arslan va a un passo dal pareggio con un’incursione in area (sventola ben parata da Milinkovic), l’Udinese tenta il forcing finale e il Toro soffre, arretra e accusa il colpo. Al 91′ Vanja compie un mezzo miracolo con un volo angelico in angolo su un tiro ravvicinato di Forestieri dal cuore dell’area. È l’ultimo brivido del match, prima del triplice fischio finale: una liberazione, per i granata, finalmente in festa. Vittoria pesante, pesantissima. LEGGI TUTTO

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    Diretta Torino-Udinese ore 20.45: probabili formazioni, come vederla in tv e streaming

    TORINO – Reduce dal ko contro lo Spezia nell’ultima giornata di campionato, il Torino, che è stato agganciato a quota 14 punti in classifica dall’Udinese, vittorioso contro il Sassuolo, cerca un successo proprio contro la formazione friulana di Luca Gotti. Nella scorsa stagione la formazione friulana si era imposta nel capoluogo piemontese con il punteggio di 3-2, cadendo poi in casa nella sfida di ritorno, 1-0 con gol di Belotti. La sfida andrà in scena questa sera alle ore 20-45 allo stadio Olimpico Grande Torino. 
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    Torino-Udinese, dove vederla in tv e streaming
    Il match tra Torino ed Udinese, in programma questa sera alle 20.45, sarà visibile su Dazn, Sky Sport Calcio (numero 202 del satellite e 483 del digitale terrestre) e Sky Sport (numero 251 satellite), oltre che in streaming su SkyGo, Now e TimVision. Sarà inoltre possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
    Le probabili formazioni di Torino-Udinese
    TORINO (3-4-2-1): V. Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Buongiorno; Singo, Lukic, Pobega, Ola Aina; Linetty, Pjaca; Belotti. All. Juric. A disp. Berisha, Izzo, Zima, Vojvoda, Rincon, Baselli, Praet, Kone, Brekalo, Verdi, Zaza, Sanabria. Indisponibili: Ansaldi, Edera, Mandragora, Rodriguez. Squalificati: –
    UDINESE (3-4-2-1): Silvestri; Becao, Nuytinck, Samir; Molina, Walace, Arslan, Udogie; Deulofeu, Pereyra; Beto. All. Gotti. A disp. Padelli, Carnelos, Perez, Zeegelaar, De Maio, Soppy, Jajalo, Samardzic, Forestieri, Success, Pussetto, Nestorovski. Indisponibili: Stryger Larsen. Squalificati: Makengo.
    Arbitro: Pezzuto di Lecce.Assistenti: Lombardo e Capaldo.IV uomo: Rapuano.Var: Fourneau.Avar: Galetto. LEGGI TUTTO

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    Torino-Udinese, 14 gol segnati nell'ultimo quarto d'ora

    Torino-Udinese è il secondo posticipo che chiude il 13° turno di Serie A. Le squadre di Juric e Gotti hanno 14 punti in classifica e questo non è l’unico dato che accomuna granata e bianconeri…
    Pronostici di Serie A, indovina il risultato di Torino-Udinese e vinci i premi in palio!
    Torino, festival di No Goal e Under 1,5 al primo tempo
    Stessi punti ma anche stesso numero di gol segnati, 15 a testa, con una particolare “predilezione” per l‘ultimo quarto d’ora. Già, perché piemontesi e friulani finora hanno realizzato rispettivamente 8 e 6 gol nei minuti che vanno dal 75’ a fine partita. Di più, con Bremer e compagni in campo è andata in onda la saga del No Goal primo tempo, esito uscito 12 volte su 12. Solo sfiorato l’en plein in fatto di Under 1,5 primo tempo: 11 su 12, l’Over 1,5 al riposo è uscito nel match Torino-Genoa (2-0/3-2).
    Occhio allora anche ai primi tempi dell’Udinese. Il No Goal primo tempo fa registrare 10 apparizioni e l’Under 1,5 primo tempo otto. Nelle 5 trasferte disputate Pereyra e compagni sono andati in svantaggio al riposo solo contro la Roma, chiudendo 3 volte sullo 0-0 e una volta in vantaggio per 2-1 a Genova contro la Sampdoria. Anche questo tipo di dettagli possono fare la differenza… LEGGI TUTTO

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    Toro, Verdi al bivio: deve convincere Juric o a gennaio sarà addio

    TORINO – Dove eravamo rimasti? Tutto sommato, si potrebbe anche dire che un piccolo beneficio lo ha prodotto il caso Verdi, scoppiato prima della sosta a cavallo di La Spezia. Almeno, così, il problema è venuto definitivamente a galla […] Juric parlò di lui prima della trasferta in Liguria, sottolineandone la serietà: «Non posso dire una parola negativa su di lui. E’ ritornato dopo l’infortunio, nei minuti finali contro la Samp è entrato in campo con lo spirito giusto e sicuramente domani a La Spezia potrebbe giocare dall’inizio: adesso sta bene, ci potrà dare una mano. L’importante è che giochi senza troppi pensieri». Era venerdì mattina. Ma nell’ultimo allenamento al Fila, nel pomeriggio, Juric rimase deluso e s’imbufalì. Non vide Verdi abbastanza feroce nel lavoro. Ivan la prese male, decise di non fare sconti e il giorno dopo lo mise in panca. E li lo lasciò per tutti i 90 minuti, nonostante l’assenza di Brekalo, Pjaca tornasse dopo una vita e Praet fosse più bollato che sano. Altro che schierare Simone titolare, come aveva progettato. Piuttosto rispolverò proprio il belga malconcio, del quale sempre alla vigilia aveva detto: «Domani Praet non ci sarà, si è allenato poco, non è riuscito a recuperare a livello fisico». Ma poi, una trentina di ore dopo, a partita conclusa: «Ho dovuto schierarlo lo stesso, è stata una scelta forzata che non avrei voluto prendere» […]

    Cosa potrebbe succedere a gennaio

    […] Potenzialmente, la ricaduta di Praet dovrebbe nuovamente aprire qualche spiraglio per Simone almeno a gara in corso, di qui in avanti. Dipenderà da come continuerà ad allenarsi e da come lo vedrà Juric, allenatore sicuramente duro nella gestione del lavoro. Simone, caratterialmente, non è mai stato l’emblema di un mostro di ferocia […] Gli ultimi colloqui tra gli agenti e i vertici societari han prodotto un passo in avanti. Simone sarà malleabile, di fronte all’ipotesi di una partenza a gennaio in prestito con diritto (si vocifera di Samp, Genoa, Cagliari). Se Juric continuerà a non vederlo, un distacco risulterà la soluzione migliore. Per il club, che potrà risparmiare 6 mesi di ingaggio, confidando pure in una sua rinascita altrove con possibilità di cessione post-datata. Per Ivan, che in cambio potrà invocare un rinforzo a lui più consono. E per Simone stesso: perché eviterà di macerarsi in panca. 

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    Toro, Pobega porta a Krunic del Milan: le strategie per gennaio

    TORINO – Gli obiettivi sono chiari, le vie attraverso le quali centrarli ancora no. O meglio il giro d’orizzonte di cui è protagonista il responsabile dell’area tecnica granata Davide Vagnati non ha ancora prodotto l’avvio di autentiche trattative in vista di gennaio. Diversi i sondaggi, le richieste preliminari rivolte ad agenti di giocatori o agli uomini mercato dei club, ma si è ancora nella fase esplorativa. Nella fase in cui ragionando sulla possibilità di chiudere un affare, si possono aprire le porte per concretizzarne un altro. Ad esempio il Toro ha sì provato a mettere le basi per un discorso rivolto almeno a prolungare il rapporto con Pobega, se non addirittura a trovare la formula per convincere il Milan ad aprire alla soluzione prestito con diritto di riscatto, però si è anche scontrato con la ferma volontà della società rossonera. Decisa a far tornare il centrocampista alla base, dopo il buono messo in mostra nel passato campionato con lo Spezia e le continue conferme arrivate in maglia granata. Che gli sono valse per naturale conseguenza la prima convocazione in maglia azzurra. Fisiologico che un club come il Milan, già convinto dalle qualità del giocatore al punto da concederlo soltanto in prestito secco, ora non voglia intavolare nessuna trattativa col rischio di perderlo.

    L’interesse per Krunic e la posizione di Maldini

    Nell’ambito dei confronti in ripida salita per Pobega, il Toro ha però accarezzato l’idea di tornare su un vecchio obiettivo: doppiamente utile per la capacità di giostrare sia a centrocampo che sulla trequarti. I granata da qualche sessione di mercato a questa parte gravitano su Rade Krunic. Non un inamovibile, per quanto in seno al club il bosniaco goda della stima che nei suoi confronti nutre Paolo Maldini, responsabile dell’area tecnica rossonera. Una stima che pur senza fretta potrebbe concretizzarsi in una proposta di rinnovo del contratto che attualmente scade nel 2024. Anche su questo fronte Vagnati non ha insomma la strada propriamente in discesa, tuttavia nemmeno avrebbe le porte chiuse in faccia senza possibilità di replica.

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