consigliato per te

  • in

    Muscoli e tattiche, Juric atto 1°: fare un Toro in 17 giorni

    TORINO – Creare un Toro. Farne uno, in attesa dei rinforzi e che il gruppo si completi con i nazionali non venduti (Belotti?) o non lasciati liberi con una rescissione (Sirigu) Tra oggi e il 29 luglio si snoderanno 16 giorni pieni di lavoro. Il 30 sarà l’ultima mattina dei granata sotto il sole (o le nuvole) di Santa Cristina in Val Gardena. Nel corso della giornata la comitiva si trasferirà a Verona, da dove volerà in Francia in vista dell’amichevole del giorno dopo contro il Rennes. Il test più atteso, probabilmente dirimente, sicuramente probante. Per il valore dell’avversario, che ha chiuso l’ultimo campionato francese al 6° posto. E appunto perché il test si svolgerà al termine di 2 settimane e mezzo cominciate ieri in potenza con la salita in quota e da oggi battezzate materialmente da un lavoro continuo e durissimo a oltre 1.400 metri di altitudine. (…) Deve nascere un Toro, dunque, nei prossimi 16, 17 giorni. E saranno 3, in particolare, i torrenti che confluiranno nella foce del 30 agosto: la fine del ritiro in montagna. (…)Guarda la galleryTorino al Filadelfia: Juric studia le mosse per la prossima stagione

    Gli ingredienti indispensabili per la rosa di Juric

    L’aspetto fisico è il primo alveo da tenere presente. Juric sforna squadre potenti e prepotenti, dal punto di vista atletico. È abituato a lavorare con rose non certo infarcite di campioni o di chissà che talenti. Anche in granata (pur fatte le debite proporzioni) sarà così e allora la verve, la brillantezza fisica e la capacità di resistenza alla fatica diventano colonne fondamentali perché la squadra possa sfornare ugualmente un gioco «aggressivo, verticale, dinamico, coraggioso su ogni campo, cercando di vincere contro qualsiasi avversario». Parole di Juric in conferenza a Torino, fari che illuminano le consuetudini del tecnico. (…) Attorno a un 3-4-2-1 d’ordinanza e a una fisicità progressivamente sempre più feroce, e un giorno anche brillante, dovranno sedimentarsi nella rosa schemi nuovi, improntati ad accelerazioni continue, a un forcing alto, a un pressing prolungato. (…) A fine mese arriveranno anche sentenze con vista sul mercato di agosto, in entrata e in uscita.

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport

    Guarda la gallerySerie A, il tabellone del calciomercato: acquisti, cessioni e obiettivi dei 20 club LEGGI TUTTO

  • in

    Toro, Verdi-Sanabria: Juric si aggiusta (per ora)

    TORINO – Da oggi tutti lassù, a Santa Caterina in Val Gardena, per cominciare la preparazione vera e propria fatta di corsa, sudore e sacrifici. Tutti lassù meno il trequartista che sarebbe servito a Juric per cominciare “meglio” la sua avventura granata provando lo schema preferito: quello appunto con i due trequartisti dietro alla punta. E allora, come del resto (ahi, ahi) è successo a Giampaolo lo scorso anno, si dovrà accontentare di quello che ha a disposizione. Che sono poi gli stessi giocatori che hanno sfiorato la retrocessione lo scorso anno più alcuni rientri, giocatori reduci da esperienze deludenti nelle squadre in cui hanno militato. Lo scenario non è dei migliori ma la speranza non può che cercare di guardare oltre i fatti. Tutti lassù, dunque. Per ora i convocati sono 30: assenti ovviamente Belotti, Sirigu e gli altri nazionali reduci dagli Europei, Rodriguez e Linetty; in compenso, da oggi si aggregherà anche Meité, sperando sia in buone condizioni.Guarda la galleryTorino al Filadelfia: Juric studia le mosse per la prossima stagione

    La prova Verdi-Sanabria

    Juric, dopo alcuni giorni di allenamento sciogli-muscoli al Filadelfia, ha per adesso trovato il modo di convivere con questa precarietà in attesa di rinforzi, il cui mancato arrivo – seppur ufficialmente giustificato dalla volontà di studiare prima tutti i componenti dell’organico attuale – non lo ha comunque reso felice. Il tecnico croato, in alcune partitelle, ha provato Verdi e Sanabria dietro a Zaza. Spera che gli arrivi presto un giocatore adatto da affiancare a Verdi. Verdi sul quale l’allenatore è comunque disposto a scommettere, convinto di riportarlo ai tempi belli (e nel ruolo) di Bologna. Di sicuro – pur tra mille difficoltà, non avendo a disposizione da Cairo la liquidità necessaria e non avendo incassato ancora niente dalle vendite – Davide Vagnati sta cercando di accontentare il suo tecnico a breve giro di posta. (…) Insomma, la strada non è semplice ma se si vuole provare a fare un salto di qualità per abbandonare almeno un minimo la precarietà, un investimento bisogna farlo. Prima o poi.

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO

  • in

    Lapadula vede Toro: si lavora a uno scambio con Zaza

    TORINO – È  appena rientrato dal Brasile e dalla Copa America dove con il suo Perù è stato grande protagonista: 4 gol e un assist in sette partite trascinando la Nazionale al quarto posto giocandosela alla pari con tutte le grandi squadre. Ed è diventato, ancor più di quanto già non fosse, l’idolo del Perù. Da Lima alle altre città fino ai villaggi sulla Cordigliera delle Ande stravedono per questo ragazzo torinese, 31 anni, naturalizzato per via della mamma Bianca nata proprio in Perù, che ha tramesso grinta, cuore e senso di appartenenza alla Nazionale sudamericana. Stiamo parlando di Gianluca Lapadula, attaccante del Benevento ma con tutti gli affetti a Torino. La moglie Alessia, il papà Gianfranco che è suo grande tifoso sin dai tempi in cui il figlio giocava nelle giovanili assieme al fratello David e, ovviamente, la mamma Bianca che gli ha permesso di ottenere il passaporto peruviano. (…)
    Il giocatore indicato per Juric
    È una seconda punta che vede la porta con grande facilità: centravanti dinamico e forte fisicamente, ha un sinistro potente e sa interpretare il ruolo di ala destra o sinistra. Viene spesso lodato poiché dimostra temperamento e rabbia agonistica fuori dal comune. Insomma, il classico giocatore che piace, o dovrebbe piacere, a Ivan Juric. Ed eccoci qua. Prima di partire per il Brasile, Lapadula ha detto ai suoi agenti che gli piacerebbe tornare a Torino, la sua città, per indossare la maglia granata. Discorso portato avanti anche dal padre che lo segue con grande attenzione nella sua carriera. Con Vagnati, per adesso, c’è stato qualche contatto informale: il giocatore sembra indicato per Juric,ma prima di affrontare il discorso con più decisione il Toro deve trovare una collocazione per Zaza che in questi anni non ha mai convinto più di tanto. (…)
    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport
    Guarda la galleryTorino al Filadelfia: Juric studia le mosse per la prossima stagione LEGGI TUTTO

  • in

    Il Toro punta su Warming: la scommessa danese che non segna molto ma costa poco

    TORINO – Non segna molto, retrocede in Serie B danese (nelle file del Lyngby, a marzo) e costa pochissimo. Ma la carta d’identità, visto che l’8 giugno ha compiuto 21 anni, gioca a suo favore. Guai a porre limiti alla provvidenza: il Toro a sorpresa ha preso Magnus Warming. Ma per diversi osservatori a livello giovanile non è un nome per cui valga la pena di perdere il sonno, eppure è lui il secondo acquisto per Ivan Juric, dopo quello del secondo portiere Etrit Berisha. Warming si è presentato ieri mattina al Centro di Medicina dello Sport per le visite mediche, poi ha fatto un salto al Filadelfia e infine le foto di rito al Grande Torino. Ha firmato un contratto triennale con opzione e il Toro lo ha pagato circa 1.2 milioni di euro. Si spera davvero che Davide Vagnati, che ha ascoltato il parere del capo degli osservatori Gianmario Specchia, abbia pescato un gioiellino dalla Danimarca. (…)
    Ecco chi è Warming
    Attualmente Warming fa parte della nazionale Under 20: i norvegesi del Bodo Glimt, nella passata stagione, lo avrebbero voluto come sostituto di Hauge, andato poi al Milan. Alla fine non se ne fece nulla. Ma le caratteristiche sono pressoché le stesse del talento rossonero, guarda caso nel mirino del Toro. Warming, preso dal Lyngby, è un esterno sinistro offensivo, che può anche agire da punta centrale. Quest’anno ha totalizzato 35 presenze: 8 gol e 3 assist. Juric avrà la missione di valorizzarlo: giusto concedergli il tempo per capire il calcio italiano. Per sua fortuna Warming, classe 2000, approda al Toro pochi giorni prima del ritiro di Santa Cristina: già da lì avrà la possibilità di farsi conoscere, togliendosi di dosso l’etichetta dell’oggetto misterioso. (…)
    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO

  • in

    Toro, la Maratona insiste: “Cairo vattene”

    TORINO – Il glaciale silenzio della non accoglienza ha fatto da cornice al primo giorno di lavoro del Torino di Ivan Juric. E ha permesso, tutto intorno al Filadelfia, di assorbire i rumori di una macchina che inizia a muovere i propri ingranaggi. Hanno rimbombato i palloni, certo, ma giusto a corredo di una fase di riscaldamento e di attivazione muscolare dopo tanto tempo lontano dal terreno di gioco. (…) Restrizioni e sparpagliamenti vari dei giocatori non hanno aiutato, è evidente, ma la mancata accoglienza – in tutta la sua indifferenza – suona peggio anche di una sana contestazione.
    Un messaggio per Cairo
    Come quella che ieri pomeriggio il presidente Urbano Cairo ha ribadito di non vedere intorno a sé durante la conferenza stampa di presentazione di Juric («Ho visto qualche camion vela in giro: sono anche folcloristici, ma a parte quelli non mi pare ci sia tutto questo dissenso»), curiosamente nello stesso momento in cui la Maratona affiggeva un eloquente striscione nel piazzale davanti al Filadelfia: «Cairo vattene». (…) Il conciso messaggio è stato nuovamente recapitato, ieri, anche e soprattutto sulla scorta degli accadimenti delle ultime settimane: i tifosi imputano oggi all’imprenditore alessandrino di aver avviato un processo di trasformazione del Torino in una succursale della Spal, società dignitosissima, ma mestamente retrocessa in Serie B appena un anno fa. Non soltanto: irrita un mercato che – eufemismo – stenta a decollare, mentre ha creato tangibili malumori nella piazza l’allontanamento degli ultimi, riconoscibili, cuori granata – da Bava a Comi – dall’organigramma del club. (…)
    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO

  • in

    Toro, inizia il lavoro al Filadelfia: Meité marca visita, c’è Chiarlone

    TORINO – Quella di oggi è l’alba dell’era Juric. La doppia sessione di tamponi (svolti ieri e martedì) e le vaccinazioni, effettuate nel pomeriggio di ieri, sono entrambe alle spalle. Così il Toro può dedicarsi solo ed esclusivamente al campo: c’è da preparare una stagione che dovrà necessariamente diventare quella del riscatto. (…) Sono 29 i convocati per la ripresa degli allenamenti di stamane al Filadelfia, a porte chiuse. Una rosa che naturalmente non comprende alcuni giocatori: Andrea Belotti e Salvatore Sirigu, ancora impegnati con la Nazionale agli Europei, al pari di Ricardo Rodriguez e Karol Linetty, che hanno da poco terminato il torneo e per questo proseguiranno le vacanze. Manca all’appello anche Soualiho Meité: non per esigenze legate al mercato e nemmeno per una scelta da parte di Juric, ma solo per motivazioni prettamente personali (ancora incerti i tempi; per ora non si può muovere dalla Francia, dov’è).

    C’è Chiarlone

    La vera sorpresa, tuttavia, è un altro giovane, sconosciuto alla stragrande maggioranza dei tifosi granata. Il volto nuovo del Toro odierno è Lorenzo Chiarlone, difensore centrale classe 2003. I granata lo hanno prelevato dalla Sampdoria la scorsa estate: il ragazzo ha disputato un ottimo campionato con l’Under 18 di Franco Semioli, raggranellando la bellezza di sedici presenze. (…) Non ha ancora debuttato in Primavera, per questo motivo la convocazione in prima squadra ha subito destato stupore, ma è un prospetto molto interessante. Da oggi Chiarlone sarà uno degli osservati speciali di Juric, che di giovani da lanciare nel grande calcio se ne intende.

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO

  • in

    Messias, incontro con la Fiorentina. Toro, devi sbrigarti

    TORINO – Gianni Vrenna e Giuseppe Ursino, presidente e ds del Crotone, sono a Milano anche per entrare nel vivo della cessione di Messias: giocatore, come annunciato e ribadito dal ds dei calabresi, dichiaratamente sul mercato. Così come quel Simy autore di 20 reti nella scorsa A e inseguito dalla Fiorentina, per la prossima stagione. Ieri i vertici dirigenziali rossoblù si sono confrontati proprio con gli uomini mercato dei viola per fare il punto sullo stesso Simy e su Messias, che è pure il principale obiettivo del Torino, per il ruolo di trequartista. La Fiorentina non ha ancora rivolto al Crotone l’offerta irrinunciabile, e comunque non ha messo sul piatto una cifra tale da indurre i calabresi a frenare se non stoppare la corsa dei granata. Anzi Vagnati ha ancora margine di manovra, per mettere le mani sul brasiliano, ma è implicito che i tempi, man mano che si procede, siano sempre più stretti. (…)

    Stallo per Hauge, Orsolini e Walukiewicz

    Per mettere all’angolo la Fiorentina e convincere il Crotone – con il sudamericano i granata hanno una intesa di massima -, Cairo è entrato nell’ottica di prevedere una spesa di circa 8 milioni, con allegata la cessione del difensore francese, e magari il prestito di un giovane disposto a giocarsela in Serie B (per tornare in A, in base ai propositi dei rossoblù). In tal senso la rosa da cui pescare è ampia: si va dai difensori Celesia e Chiarlone, ai centrocampisti Kone e Segre (giovane sì, ma indubbiamente l’elemento con più esperienza del lotto), agli attaccanti Karamoko, Millico e Rauti. (…) Si pensi ad Hauge, per il quale il Milan parte da una richiesta di 15 milioni (l’Eintracht si è spinto fino a 8 più 4 di bonus: no la riposta dei rossoneri). O a quell’Orsolini che resta un obiettivo, ma non, anche qui, ai 15 milioni fissati dal Bologna. (…) Che dire poi di Walukiewicz, per il quale non è facile convincere il Cagliari (che vuole confermarlo), e tanto meno a fronte del prestito chiesto da Vagnati (bocciata pure la proposta di uno scambio con Baselli). (…)

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO