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    Torino, per Schuurs altro esame superato a pieni voti

    Martedì sera c’era un uomo che toccava quota 50 partite a San Siro: Gigi Buffon. Ieri, invece, si è tenuto un battesimo speciale: quello di Perr Schuurs. In campionato, nella gara d’andata contro l’Inter, non era sceso in campo. Ma ha osservato dalla panchina i ritmi del calcio italiano, il tatticismo, l’ossessiva attenzione alla fase difensiva. Ha fatto tesoro del mestiere che ha rubato con gli occhi in pochissimo tempo, perché a distanza di quattro mesi dalla sconfitta del Toro contro l’Inter l’olandese ha sfoggiato una prestazione sontuosa, decisiva nel trionfo firmato Adopo. Attenzione maniacale, personalità da vendere, nessun pallone sprecato anche in inferiorità numerica. Dalle parti di Schuurs sono passati un po’ tutti: De Ketelaere e Diaz, ma anche i più pimpanti Leao e Giroud. Ma l’ex Ajax è uscito a testa altissima da ogni duello, con un piglio da veterano. La prova di Perr in Coppa Italia non è altro che una splendida conferma di ciò che sta dimostrando anche in campionato, con una continuità non banale. Schuurs sta bene, la decisione di evitare l’intervento alla spalla uscita malconcia contro la Sampdoria poco prima della sosta per i Mondiali ha pagato, per cui il rendimento del centrale è destinato a crescere ancora.Guarda la galleryLe pagelle di Milan-Torino: Milinkovic sembra Garella, Leao-Giroud flop

    La partita di Schuurs a San Siro

    A San Siro, al cospetto del reparto offensivo del Diavolo, ha fatto impressione il duello con Leao: il portoghese fa girare le gambe a velocità iperuraniche, ma Schuurs non si scompone mai. Resiste sempre, senza mai perdere la posizione. E poi il salvataggio provvidenziale su Tonali, che si stava avventando sul tiro respinto da Milinkovic-Savic, ai supplementari: più pesante di un gol. E ancora la spaccata sul tiro di Calabria, a pochi istanti dal fischio finale. Non è un caso che l’Inter lo stia seguendo attentamente. I nerazzurri hanno in programma una ristrutturazione della retroguardia: Skriniar sembra lontano da Milano, ma anche Acerbi, De Vrij e D’Ambrosio vivono una fase di precariato. Col Toro, tuttavia, nessuna possibilità di usufruire del bonus 110. Se il rifacimento della difesa dovesse passare da Schuurs, servono minimo 30 milioni di euro da consegnare a Cairo. Tanti soldi, che premiano il blitz estivo da 12 milioni di Vagnati in Olanda. Se ne riparlerà a giugno. Intanto Perr pensa al presente, al suo Toro, che dopo aver ottenuto lo scalpo del Milan può permettersi di sognare in Coppa Italia. La serata magica di ieri non la dimenticherà tanto facilmente. LEGGI TUTTO

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    Schuurs, patto col Torino. Chiesto Kyriakopoulos

    TORINO – Sì, l’Inter è interessata a Schuurs e si è già portata avanti con una serie di sondaggi preventivi, avendo in casa due difensori in scadenza a giugno dal rinnovo a dir poco difficile, concupiti da più top-club europei: Skriniar e De Vrij. Sono piovute conferme, ieri, dopo quanto rivelato su queste colonne. Conferme anche su quale potrebbe essere l’orizzonte realistico di un’offerta capace di far cambiare idea a Cairo, al momento non intenzionato a vendere l’olandese dopo appena un anno: 25 milioni, grossomodo (più del doppio della spesa del Torino ad agosto). Gli agenti di Schuurs hanno garantito ai vertici granata di non voler effettuare alcun tipo di forzatura in questa fase, in linea con quanto aveva dichiarato l’olandese prima di Natale («Sono felice di stare qui, di giocare così tanto e di crescere grazie a Juric. Adesso penso soltanto al Torino e a fare bene, non ad andare via in estate»). Il difensore si è sempre comportato in modo molto professionale non solo sul prato. Anche Cairo e Vagnati giocano però la loro partita: in caso di super offerte estive sia a Schuurs sia al Torino da parte di una big, che sia l’Inter o un club straniero (si parla di Liverpool, Tottenham), una partenza potrebbe rivelarsi la soluzione migliore, bilancio alla mano: tanto più se il ragazzo dovesse mostrare il desiderio di venir ceduto.

    Le strategie del Torino

    E tutto il resto? E le prospettive sportive dei granata? E le esigenze e le ambizioni di Juric? E le speranze dei tifosi? Un bell’allargare le braccia. Per cui Vagnati sta cercando di cautelarsi dando l’assalto a Hien del Verona, già trattato in estate. Sul piatto 5,5 milioni, mezzo milione in più dell’Espanyol. No dei veneti, che ne chiedono 7. Nuove trattative in questi giorni. Si parla di una cessione immediata (al Verona farebbe comodo incassare liquidità) con a quel punto una permanenza in prestito in gialloblù sino a giugno. Capitolo esterni difensivi di spinta, post grave infortunio di Lazaro (tra 2 e 3 mesi di stop). Juranovic del Celtic costa troppo, più di 8 milioni. Su di lui anche il Monza (stesso problema del Toro). Chiesto il nazionale greco Kyriakopoulos in prestito con diritto: il Sassuolo pretende l’obbligo di riscatto (un po’ come per l’attaccante Shomurodov della Roma). Sondaggio col Parma per il giovane Oosterwolde. Risposta degli emiliani: se ci date 10 milioni… Tanti saluti, insomma. Reggina in pressing per avere al più presto Bayeye in prestito secco. Offerto anche al Toro l’attaccante Antiste dello Spezia, in prestito al Sassuolo dove non ha spazio. LEGGI TUTTO

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    Diretta Milan-Torino ore 21: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Per il Torino quella a San Siro contro il Milan, valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia, non è una partita che va soltanto onorata. No, va giocata tenendo a mente la competizione è stata vinta cinque volte (nel ’36, ’43, ’68, ’71 e ’93), che i granata sono stati i primi nel 1943 a centrare la doppietta associandola al campionato, che il giocatore nella storia del club con più presenze nel torneo è Giorgio Ferrini (80), il Capitano, e che Paolino Pulici detiene il record di reti segnate: 30 gol in 72 presenze. Lo sa bene Juric, che al tempo stesso è ben a conoscenza che contro, dall’altra parte, ci sarà un Pioli determinato ad andare avanti: “Vogliamo vincere qualcosa – ha detto l’allenatore rossonero – e vogliamo rimanere nella storia del Milan. Per farlo dobbiamo continuare a vincere anche quest’anno. Abbiamo grande fame”.Guarda la galleryIl Toro al Fila: via col vento e via le vele strappate
    Dove vedere Milan-Torino: streaming e diretta tv
    La partita di Coppa Italia fra Milan e Torino si gioca a San Siro alle ore 21. L’incontro sarà trasmesso in tv, in chiaro, su Canale 5, e in streaming su Mediaset Infinity.
    Guarda la galleryLe pagelle di Milan-Roma: Brahim Diaz è il vero Dybala, Zaniolo ectoplasma
    Milan-Torino: probabili formazioni
    MILAN (3-5-2): Tatarusanu; Kalulu, Gabbia, Tomori; Saelemaekers, Vranckx, Tonali, Pobega, Dest; De Ketelaere, Brahim Diaz. Allenatore: Pioli. A disposizione: Mirante, Nava, Calabria, Bozzolan, Theo Hernandez, Bennacer, Adli, Bakayoko, Lazetic, Leao, Messias, Giroud. Indisponibili: Ballo-Touré, Florenzi, Ibrahimovic, Kjaer, Krunic, Mirante, Origi, Rebic, Vasquez. Squalificati: Thiaw. Diffidati: nessuno.
    TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Schuurs, Rodriguez; Singo, Lukic, Ricci, Vojvoda; Miranchuk, Vlasic; Sanabria. Allenatore: Juric. A disposizione: Berisha, Gemello, Buongiorno, Zima, Bayeye, Dembelé, Adopo, Gineitis, Linetty, Karamoh, Seck, Radonjic. Indisponibili: Aina, Ilkhan, Lazaro, Pellegrini. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.
    ARBITRO: Rapuano di Rimini. Assistenti: Palermo e Moro. Quarto uomo: Marcenaro. Var: Abbattista. Avar: Nasca. LEGGI TUTTO

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    Schuurs, esame alla Scala del calcio. E quanti ammiratori

    TORINO – Per Schuurs domani sera c’è la Scala del Calcio. E arriva nel momento migliore visto che il centrale olandese, scuola Ajax, sta dimostrando tutto il suo valore al punto che dopo solo pochi mesi di Serie A diversi grandi club italiani gli hanno messo gli occhi addosso. Di più: si stanno già muovendo. E tra questi Inter e Napoli, oltre ad alcune società di Premier. E, guarda caso, domani il giocatore scenderà in campo nello stadio dell’Inter anche se davanti ci sarà il Milan.

    Marotta prende appunti su Schuurs

    Beppe Marotta, con Skriniar in scadenza, pensa proprio al giocatore granata la cui valutazione avvicina già i 25 milioni. E potrebbe salire ancora. Perché l’impressione è che il ragazzone olandese, 23 anni, con un tecnico come Juric possa ancora migliorare di molto. Magari in fase difensiva, visto che con palla al piede è irresistibile. Intanto se lo gode il Toro almeno fino al termine della stagione con la speranza di andare avanti in Coppa Italia. Perché se il Toro gioca come spesso sa fare può anche fare il colpo a Milano e ripetere il successo di fine ottobre in campionato. L’importante è che trovi un po’ più cattiveria in zona gol, dal momento che a Salerno i granata si sono divorati almeno dieci occasioni. Alcune clamorose, altre un po’ meno. Ma comunque sempre occasioni. Di sicuro il Toro se la giocherà a viso aperto, com’è nelle abitudini di Juric.

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    Torino, a San Siro contro il Milan con la squadra migliore

    TORINO – Il Toro migliore per battere di nuovo il Milan e conquistare i quarti di Coppa Italia, evento accaduto solo tre volte nell’era Cairo. Juric ha bene in mente la partita che i granata disputarono il 30 ottobre in campionato, quando impartirono una severa lezione ai campioni d’Italia, spreconi all’inizio ma poi sopraffatti dal pressing asfissiante del Toro. Finì 2-1 con le reti di Djidji e Miranchuk nel giro di due minuti e Messias nella ripresa. Pioli avrà fatto tesoro della sconfitta, chiaro, e proprio per questo il tecnico croato sta preparando nuove soluzioni per provare a sorprenderlo ancora. Ma una certezza c’è: giocherà la squadra migliore. Juric a Salerno ha lasciato inizialmente fuori Djidji, Rodriguez, Ricci e Miranchuk: tutti e quattro dovrebbero essere titolari domani sera a San Siro, con l’esclusione di Zima, Buongiorno, Linetty e Radonjic. Per il resto, davanti a Milinkovic-Savic fiducia a Schuurs, con Singo – schierato al posto dell’infortunato Lazaro – e Vojvoda sulle fasce e Lukic a fare coppia con Ricci. L’imprevedibilità di Vlasic e il grande lavoro di sponda di Sanabria completeranno l’undici iniziale. LEGGI TUTTO

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    Filadelfia, si lavora alle vele. Il Torino cerca privacy

    TORINO – (e.e.) Un pomeriggio soleggiato e ventoso, di lunedì, ha fatto da cornice al lavoro, al Fila. Con i granata di Ivan Juric reduci dal pari deludente di Salerno e impegnati in una seduta di scarico, gli operai si sono arrampicati con la gru per sistemare le vele. Quelle strappate, infatti, vengono sostituite dal nuovo sistema automatizzato di occultamento. Il Toro e il tecnico croato cercano privacy per gli allenamenti. A posto il lato di via Filadelfia, ora si opera su via Spano. E continua la sistemazione anche delle aree limitrofe ai campi, con tanto di calcinacci e rifiuti accumulati. All’interno, invece, è stata inaugurata la sala Beretta Lounge che si affaccia sul campo principale (grazie alle vetrate mangiare lì è spettacolo nello spettacolo).
    Torino, i Giochi, l’abbandono
    Tutt’attorno, invece, è il solito tran tran. Qualche negozio, il bar covo granata con le serrande abbassate e i monopoli e poi gli ex mercati generali sbarrati e abbandonati. Se solo qualcuno avesse i mezzi e la volontà di investire, ci sarebbe spazio da vendere per allestire una città del Toro. Invece, di fronte agli occhi di turisti incuriositi, coppie di passanti e studenti che vanno al Lingotto c’è solo l’eredità olimpica sempre più triste.
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    Lazaro, lungo stop e riscatto in bilico. E il Toro resta con Singo e Vojvoda

    TORO – Ivan Juric resta con gli uomini contati: gli esterni a tutta fascia sono soltanto due, ovvero Mergim Vojvoda e Wilfried Singo. Valentino Lazaro, infatti, resterà fermo a lungo per la lesione di alto grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro, andato ko a Salerno. «Purtroppo ho dovuto lasciare il campo dopo essere stato colpito al ginocchio… volevo continuare ad aiutare la squadra a vincere. Ma tornerò presto a lottare fianco a fianco con i miei colleghi per i nostri obiettivi. Grazie per i vostri messaggi e per il supporto. Forza toro», scrive il nazionale austriaco. E torna in discussione anche il riscatto dall’Inter, vista la situazione. Ancora fermo ai box anche Ola Aina, che va pure a scadenza. Insomma, una situazione critica.Guarda la galleryFlop Radonjic, Milinkovic-Savic evita la sconfitta: le pagelle di Salernitana-Torino LEGGI TUTTO

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    Torino, summit con la Roma: Shomurodov

    TORINO – Potrebbe essere questa la settimana decisiva per Shomurodov: starà al Torino decidere come incanalare le prossime trattative con la Roma. Il dt del Torino, Vagnati, nonché gli agenti dell’attaccante uzbeko torneranno a fare un punto con Tiago Pinto e i suoi collaboratori. Il dt della Roma finora ha alzato il muro davanti alle richieste del Torino: che non è andato oltre una richiesta di prestito oneroso con diritto di riscatto. Il giocatore ha già dato il suo via libera al trasferimento, sa bene di non avere spazio sufficiente nella Roma di Mourinho e non può rischiare di gettare nel cestino quasi tutta la stagione da riserva pura. Anche per questo sta spingendo per favorire l’emersione della proposta granata. A Torino se la giocherebbe con Sanabria e (quando tornerà a disposizione) Pellegri: da prima punta potrebbe ritrovare un minimo di continuità e persino tornare a brillare, come nella stagione 2020- 2021 nel Genoa, quando segnò 8 reti in campionato in 31 presenze.

    Resta comunque una sorta di scommessa, per Cairo, Vagnati e Juric: perché da agosto in poi Shomurodov è stato in campo soltanto per 151 minuti, tra campionato (una sola volta titolare più 5 spezzoni) ed Europa League (due comparsate finali, mettendo però a segno un gol: l’unico di questa stagione). Si tratta dunque di un giocatore che avrà bisogno di trovare il ritmo partita e non solo di abituarsi al modo di giocare di Juric, ai suoi dettami. L’anno scorso, quasi sempre entrando a gara in corso, era arrivato a mettere assieme 40 presenze nella Roma, tra campionato e Coppe, con 5 reti e 6 assist-gol. Godeva di maggior credito. Quest’anno, invece, è ancor più scivolato nelle retrovie giallorosse. E a bilancio è sostanzialmente uno… spreco, per la Roma: oltre 3 milioni di ingaggio lordo con valore del cartellino depauperato per forza di cose. Su queste leve cerca di appoggiarsi Vagnati per alzare l’asticella della trattativa senza arrendersi nel braccio di ferro. Un prestito con diritto di riscatto a una decina di milioni, a giugno. Aumentare il costo dell’affitto può essere una chiave per cercare di ammorbidire la posizione della Roma, che invece continua a pretendere l’obbligo di acquisto tra 6 mesi. E in questo caso la distanza riguarda la formula stessa del trasferimento, non solo il prezzo del cartellino (che il Torino abbasserebbe grandemente, in assenza di un diritto, in caso di obbligo di acquisto). Vagnati, Tiago Pinto e gli agenti dell’uzbeko torneranno a parlarsi. Starà al Torino decidere se andare avanti nel braccio di ferro, prolungando la trattativa e sperando di concluderla a proprio favore più avanti a gennaio, oppure se accettare un obbligo di riscatto, purché a cifre ben inferiori ai 10 milioni. LEGGI TUTTO