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    Torino, scatta l'operazione Strefezza

    Il Toro ha iniziato la trattativa per Gabriel Strefezza. Con il contestuale assalto all’israeliano Manor Solomon, presupponendo la conferma di Demba Seck e per ora nell’attesa di notizie fronte Leicester per il ritorno di Denny Praet, il direttore tecnico Davide Vagnati cerca di infittire i discorsi alla voce trequartisti. […] Ebbene, per completare un reparto che potrebbe avere in Solomon e Praet – detto che uno va preso e l’altro fatto tornare – i due titolari, la dirigenza granata si sta orientando sempre più concretamente sull’esterno brasiliano di passaporto italiano. Un 25enne minuto (meno di 168 centimetri per 164 chilogrammi di peso), che se in A realizzasse la metà delle reti con le quali ha contribuito alla promozione del Lecce, tra un anno sarebbe in odore di Nazionale: ben 14, i suoi gol, con allegati 6 assist.Sullo stesso argomento LEGGI TUTTO

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    Toro, un filo di preoccupazione: Juric chiede garanzie a Cairo

    TORINO – Domanda secca: è preoccupato di perdere tanti protagonisti? Risposta di Juric, venerdì notte: «Sì, c’è sempre un po’ di preoccupazione. Quando allenavo il Verona avevo visto che i giocatori possono migliorare in modo fantastico solo col tempo, lavorandoci assieme per almeno due anni. Ma fin dall’inizio qui al Toro sapevo che avremmo avuto gente in scadenza e diversi prestiti con riscatti molto alti. Tuttavia abbiamo ugualmente disputato un campionato a ottimi livelli, molto bello. Tutto l’ambiente ha cambiato clima e atmosfera», dopo i precedenti due anni da incubo.Sullo stesso argomentoToro, le 10 richieste di Juric a Cairo: in ballo c’è il futuro granataTorino

    «I ragazzi sono andati oltre le mie aspettative, sono stati splendidi, hanno sempre dimostrato tanta voglia di migliorare. Lunedì», quindi oggi, «mi vedrò con Cairo e Vagnati e si faranno bene tutte le valutazioni. Abbiamo fatto tanti progressi in questa stagione, ma molto bisogna ancora fare. In molti andranno via e altri non verranno riscattati. Io vorrei puntare all’Europa, vorrei provarci, i tifosi lo chiedono e fanno bene: dopo un anno così bello non si può che cercare di migliorare per forza, se sei il Toro. Ma adesso la società dovrà decidere quale strada intraprendere. Per crescere servono rinforzi giusti, di maggiore qualità: dieci. Sì, dieci. Su questo io ho le idee chiarissime. Voglio conoscere l’opinione della società, a questo punto». Dall’alfa all’omega, in queste dichiarazioni c’è tutto il decisionismo di Juric. La sua lucidità di pensiero. I proponimenti, le ambizioni, ma anche i dubbi, i timori.

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    Sullo stesso argomentoSegnale Toro, Juric prepara il ritiro estivo: i dettagliTorino LEGGI TUTTO

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    Belotti? Aspetta Juric! Il Gallo si prende qualche giorno in più

    TORINO – Si è preso qualche giorno in più, Belotti, per decidere: Toro sì o Toro no? Ma non immaginatelo come un Amleto scespiriano del 2022, che di notte vaga per le vie di Torino con un teschio in mano, mentre si pone quesiti esistenziali. «Tra un paio di giorni il Gallo ci darà la sua risposta finale e finalmente sapremo tutto», diceva Juric venerdì sera, dopo la Roma. Parole assolutamente simili le aveva già dettate il giorno prima, alla vigilia della partita. Ordunque, le speranze del tecnico andranno deluse: a meno di sorprese in mattinata, sulla carta non escludibili a priori ma a ieri sera davvero inattese, Juric oggi a Milano si siederà davanti a Cairo e Vagnati senza avere in tasca l’esito della Belotteide. Un dubbio in più, una problematica aperta in più: inevitabilmente, piaccia o non piaccia.Sullo stesso argomentoTorino, Vagnati: “Belotti? Non mi espongo, ma ha il cuore granata”Torino

    Ma perché Belotti ha deciso di procrastinare la sua risposta? Si fa banalmente sospirare da primadonna o forse attende surrettiziamente un’offerta in particolare da altri club? No, il motivo principe, la chiave va ricercata in primo luogo in una riflessione fin semplice, per quanto a lungo elaborata, studiata, dibattuta nel cuore e con la moglie: il Gallo si fida pressoché ciecamente di Juric («Nella scorsa settimana ci siamo parlati a lungo», aveva rivelato Ivan nei giorni scorsi), per cui preferisce attendere per l’appunto l’esito dell’incontro odierno tra il tecnico, il presidente e il direttore sportivo del Torino. Soltanto dopo riterrà di avere le idee sufficientemente chiare.

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    Sullo stesso argomentoBelotti, quella faccia un po’ così di chi non sa che cosa fareCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Vlahovic uomo simbolo della Juve e già torinese doc

    TORINO – Dusan Vlahovic è già l’uomo simbolo della Juventus e lo sarà ancora di più con la rivoluzione bianconera, dopo qualche mese di “apprendistato” e i primi 9 gol dell’avventura sotto la Mole. L’attaccante serbo è già ben inserito nel tessuto cittadino, si gode ogni angolo di Torino, come alla vigilia del match di Firenze, ultima di campionato contro la sua ex squadra. Una merenda in piazza San Carlo, camicia bianca, occhiali e un sorriso grande così. Sì, Dusan è già un torinese doc. E non vede l’ora di vincere qualche trofeo, dopo gli zero tituli di quest’anno. LEGGI TUTTO

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    Torino, siamo ai saluti di numerosi big

    Il Torino si affaccia a una nuova estate, sotto il profilo dell’organico da consegnare a Juric per la sua seconda stagione in granata, con più interrogativi che certezze. Interrogativi che, a stretto giro di posta, potrebbero trasformarsi in buchi nella rosa da andare a colmare. Un bel problema, soprattutto dal punto di vista numerico. Ma anche una golosa opportunità, come solleticato ieri dal tecnico croato in conferenza stampa, per risolvere questioni in sospeso da troppo tempo e per aspirare ad alzare il livello qualitativo della squadra. In un caso proprio no, il virtuoso presupposto non potrà trovare compimento: pressoché impossibile trovare sul mercato, a cifre da Torino, un altro Bremer, fatto e finito. Se la partenza del centrale brasiliano è pressoché certa, invece del tutto sicura è ormai quella di Brekalo, in una zona del campo in cui è inevitabilmente previsto un sostanzioso restilying. Il croato farà ritorno al Wolfsburg per poi spiccare il volo verso altri lidi, ma anche Pjaca non sarà riscattato.Sullo stesso argomentoToro, pressing su Belotti: “Roma, poi sì o no”Calciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Serie A, il pronostico di Torino-Roma

    La finale di Conference League di Tirana si avvicina e per la Roma, nel frattempo, c’è da giocare l’ultimo match di campionato. L’undici allenato da José Mourinho, reduce dal pareggio per 1-1 con il Venezia, ha ancora la classifica dalla sua parte e con una vittoria sarebbe certo di partecipare alla prossima edizione dell’Europa League.
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    Giallorossi favoriti ma… scopri il pronostico
    Per le quote i giallorossi partono con i favori del pronostico ma non si può escludere la possibiltà che Pellegrini e compagni vogliano conservare le energie per l’appuntamento più importante della stagione. Il “2” può uscire al novantesimo, in alternativa però si possono provare sia l’Under 2,5 (uscito con i granata in campo in 22 match su 37) che il Multigol Ospite 1-2. LEGGI TUTTO

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    Ezio Rossi: “Juric l'allenatore più da Toro dell'era Cairo”

    Se sei cresciuto a pochi metri dal Filadelfia, entrandoci per la prima volta a 8 anni e militando nel vivaio, essere del Toro è una scelta di vita. Per Ezio Rossi – 192 presenze con 12 reti da giocatore e due stagioni (dal 2003 al 2005) nelle vesti di allenatore – ci sono valori che le trasformazioni del calcio non hanno intaccato: appartenenza e identità. Gli stessi che quest’anno, anche grazie al lavoro di Ivan Juric, il Torino ha riproposto in campo per la gioia dei suoi tifosi.

    Rossi, Juric è riuscito a far rinascere il Toro. A Verona il settore ospiti era gremito di torinisti. Se lo aspettava?

    «Per il tifoso è importante lo spirito della squadra e della società, che negli ultimi anni si era perso. Al popolo granata basta poco per ravvivarsi e dimostrare quello che ha sempre dimostrato nella storia. Sicuramente la figura di Juric è la migliore che possa esserci per riaccendere questa fiammella. Speriamo che tutto quello che c’è intorno lo segua e che la società si faccia delle domande. Chiaro che i risultati aiutano, ma bisogna riuscire ad avere uno zoccolo d’oro che si identifichi anche nella società, e tutto questo negli anni non c’è stato. Mi rendo conto quanto il calcio sia cambiato, ma bisognerebbe recuperare la gente delusa».

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    Torino, avanti tutta su Gollini

    A una giornata dal termine del campionato per il Toro è tempo di bilanci definitivi. Ivan Juric sta procedendo con il dentro o fuori, cioè con la scrematura della rosa. Alla voce portieri, per partire dalla base, il quadro è piuttosto chiaro. Anche assecondando una spinta societaria, il tecnico croato ha per lunghi tratti della stagione dato fiducia a Milinkovic-Savic, riproponendolo (dopo lo Spezia) contro l’Atalanta per l’abilità sui lanci lunghi nonostante avesse già scelto quale titolare Berisha. Troppe le indecisioni dell’ex della Spal nell’arco del campionato, tuttavia, per pensare di proseguire con il serbo. Per il quale è così scattata la ricerca di un club a caccia di un portiere che resta da rifinire tecnicamente, prima di poterlo riproporre ad alti livelli. «Ha qualità di base, ma deve lavorare per migliorarsi più di quanto abbia fatto in passato», spiegava il tecnico croato all’alba della stagione.Sullo stesso argomentoPortiere Toro, spunta GolliniCalciomercato Torino

    In quest’annata Milinkovic ha fatto dei passi avanti, ma il percorso va completato. E così, con Gemello che sarà presumibilmente mandato in B a farsi le ossa, l’unica certezza per la prossima stagione ora come ora è Berisha. Il quale nel complesso ha restituito una sensazione di sicurezza maggiore rispetto a Milinkovic, ma che nel Toro versione 2022-23 ha l’ideale ruolo di riserva di buon livello. Ciò che va quindi reperito è il titolare. Nel giro d’orizzonte in atto lo sguardo si è posato con interesse anche su Pierluigi Gollini. I primi sondaggi per riceverlo in prestito sono scattati. Con i granata che, forti della stessa formula attraverso la quale il Tottenham di Conte lo ha ricevuto, puntano perlomeno a rimandarne l’acquisto definitivo. Dopo la cessione a titolo temporaneo e senza vincoli agli inglesi, ora l’Atalanta – che di suo andrà avanti con Musso – vuole inserire l’obbligo di riscatto.

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    Con gli Spurs il diritto, che non sarà esercitato, è di 15 milioni di euro. Il Toro, vista la stagione vissuta da Gollini alle spalle di Lloris senza mai insediarne il posto in Premier League, potrebbe spuntare un obbligo non lontano dai 10 milioni di euro. Una cifra non distante da quella che il Cagliari andrebbe a chiedere per Cragno, se tra pochi giorni i rossoblù dovessero scendere di categoria. Se invece la squadra affidata ad Agostini dopo l’esonero di Mazzarri dovesse restare in A, per le comprensibili logiche di mercato il suo presso lieviterebbe. A una cifra anche se di poco inferiore ai 15 milioni. La differenza, sostanziale, è che il pagamento di Gollini sarebbe procrastinato di un anno, mentre andando su Cragno il presidente Cairo dovrebbe prevedere una spesa immediata, a meno che il Cagliari, che però punta a monetizzare subito, pure non finisca per aprire al prestito.

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    Tra i portieri di buon livello messi fin qui nel mirino dai granata entra anche Meret. Su questo fronte va però attesa la decisione ultima del Napoli. «Ospina come chi è a scadenza ha dimostrato personalità: li terrei tutti», ha dichiarato ieri sul tema il tecnico degli azzurri Spalletti. In caso di prolungamento con il colombiano che compirà 34 anni il 31 agosto, va da sé che Meret, pur allettato dalla possibilità di giocare la Champions, sarebbe più orientato a cambiare casacca. I costi, qui, sono però più alti rispetto a quanto serva per prendere uno tra Gollini o Cragno. Ricordando che il Toro ha messo sotto stretta osservazione anche Varela del Vitoria Guimaraes, resta da tenere in considerazione un’ulteriore via: senza disponibilità di spesa ecco la soluzione Gabriel, a scadenza con il Lecce. Juric ripartirebbe con il brasiliano e Berisha: un azzardo, dopo quello costato diversi punti nella stagione che va terminando.

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