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    Toro: adesso tocca a Juric

    TORINO – Ivan Juric ha usato parole prudenti e rigorose nella prima conferenza stampa post mercato. Bene ha fatto, perché di sicuro non appartiene al suo pragmatico carattere lasciarsi andare ad affermazioni avventate o buone soltanto per incendiare gli animi dei tifosi. Ma una certezza c’è: il tecnico ha tra le mani un Toro più forte rispetto alla passata stagione, quando la squadra granata concluse al decimo posto. Non ci si lasci condizionare dalla pessima prestazione di una settimana fa in casa del Milan: le mancate cessioni di Schuurs e Buongiorno (la seconda per volontà della bandiera granata) rendono la difesa una delle migliori del campionato, la coppia di centrocampo formata da Ricci (altro giocatore richiestissimo e però rimasto) e Ilic è garanzia di solidità e fosforo e là davanti la coppia Zapata-Sanabria può fare male a tutti. Certo, sarà necessario un po’ di tempo, perché il colombiano deve trovare la condizione migliore e il paraguaiano è fermo per un guaio muscolare. Ma i ragionamenti vanno fatti in prospettiva e seguendo la logica dei progressi, quelli che quasi ogni calciatore ha mostrato nelle formazioni allenate da Juric. Sappiamo che Zapata rappresenta una scommessa per via dei tanti infortuni delle ultime due stagioni: però le basi per un salto di qualità sono state gettate. Il destino del Toro, adesso, è solo nelle (buone) mani del tecnico. LEGGI TUTTO

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    Il Toro deve tenersi stretto Sanabria. Dall’estero cominciano a bussare

    TORINO – Sono tutti impazziti per Tonny Sanabria, l’attaccante paraguaiano che anche contro la Fiorentina è andato in gol e ha raggiunto quota 12 nella classifica dei marcatori. Così ha superato il record personale che risale alla stagione 2015-2016 quando con la maglia del Gjion realizzò 11 reti. Il Toro conta molto su di lui, il presidente Urbano Cairo ha detto che stravedeva per il giocatore anche quando non segnava. Considerando che l’attaccante ha solo 26 anni e un contratto in scadenza nel 2025, il club granata ha intenzione di blindarlo perché attorno a lui verrà costruita la squadra del futuro. Oltretutto alcuni club italiani e stranieri hanno cominciato a mettergli gli occhi addosso, quindi meglio chiarire subito le cose. LEGGI TUTTO

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    Schuurs, Seck e il Toro: “Tifosi, così svoltiamo!”

    SETTIMO TORINESE – Perr Schuurs e Demba Seck hanno presenziato alla nascita della partnership tra JD Sports e il Torino. Tutti e due i giocatori granata pensano alla sfida contro la Fiorentina di domenica 22 maggio, importantissima per arrivare all’ottavo posto. «Sarà una battaglia, i viola sono forti ma noi davanti alla nostra gente possiamo vincere. E ovviamente invitiamo i tifosi a starci vicino. Abbiamo bisogno di loro, assieme andremo lontano». Poi hanno parlato del loro futuro rimandando tutto a fine stagione. «Adesso abbiamo in testa e nel cuore solo queste ultime tre sfide che ci potrebbero portare lontano». Firmato Perr Schuurs e Demba Seck. LEGGI TUTTO

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    Torino su Parisi: Vagnati in missione a Monza

    TORINO – Missione a Monza per cercare un terzino sinistro. E così il direttore tecnico dei granata Davide Vagnati, accompagnato dal suo vice Emiliano Moretti, ieri pomeriggio ha seguito dalle tribune dell’U-Power Stadium il match tra i brianzoli e l’Empoli, vinto dalla squadra di Palladino per 2-1. Osservato speciale l’esterno dei toscani, Fabiano Parisi, 22 anni, 7 presenze nell’Under 21, che il Toro aveva già messo nel mirino e corteggiato a dicembre. C’era stata una proposta di trattativa (prestito con obbligo di riscatto), ma i toscani non se la sentirono di perdere un giocatore così importante a metà stagione (in campionato, a oggi, 22 presenze e 2 gol), visto che l’obiettivo, tra l’altro molto vicino, praticamente a portata di mano, è quello di salvarsi. Ad assistere al match – per la cronaca – anche Fausto Salsano, uno degli assistenti del ct Roberto Mancini, che ha seguito con grande attenzione lo stesso Parisi, ma anche Tommaso Baldanzi, 19 anni, 16 presenze e 4 gol in questo campionato, jolly offensivo dell’Empoli. Ma torniamo a Parisi. L’Empoli acquistò il ragazzo dall’Avellino (Serie C) nel settembre del 2020 per 500 mila euro e adesso vale tra gli 8 e 10 milioni. LEGGI TUTTO

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    Lazaro, Vagnati tratta con l’Inter: Torino tra rinnovi e riscatti

    TORINO – Il rinnovo di Gvidas Gineitis è solo il primo passo di un lunghissimo lavoro che attende Davide Vagnati da qui ai mesi estivi. Il fronte più caldo, vista la caratura dei giocatori, è senza dubbio quello relativo ai riscatti dei cartellini che in questo momento non sono di proprietà del Toro. A partire da Ivan Ilic e Nemanja Radonjic: due storie così uguali, ma allo stesso tempo profondamente diverse. Uguali perché sugli accordi con Verona e Marsiglia ci sono obblighi di riscatto già pattuiti: il primo a 16 milioni (17 con le provvigioni), il secondo a 2. Diversi, invece, sono i momenti che stanno vivendo in granata: il primo è appena sbocciato, il secondo è in rotta di collisione con Juric dopo lo scontro col tecnico nel derby. Poi ci sono i casi spinosi: Nikola Vlasic (per farlo restare sotto la Mole servono 15 milioni da versare al West Ham) e Aleksej Miranchuk (l’Atalanta chiede 12 milioni e non farà sconti) sono in attesa di conoscere il loro destino. In questo caso, sarà decisiva la volontà di Cairo: rilanciare oppure lasciarli andare disattendendo le idee di Juric? Servirà un’attenta riflessione, dalla quale passa il Toro che verrà. LEGGI TUTTO

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    Domenica ore 11.15: tutti i tifosi al Filadelfia per caricare il Toro!

    TORINO – Ecco in anteprima i dettagli della giornata speciale di domenica 26 febbraio per i tifosi granata, Juric e i suoi giocatori. L’allenamento sarà visibile a tutti, come da previsioni, ma cambiano gli orari rispetto a quanto era emerso la scorsa settimana. Il tecnico ha intenzione di far svolgere l’allenamento al Filadelfia a metà mattinata, di conseguenza i cancelli si apriranno intorno alle 11 e un quarto. Di lì in poi, avanti con un bagno di folla, con cori, applausi e continui incitamenti alla squadra in vista del derby del 28. Esattamente quanto aveva chiesto la curva Maratona unita (tutti i gruppi organizzati) per stare vicino al Toro, nonostante la volontà di boicottaggio del settore ospiti dell’Allianz. La Maratona contesta duramente le modalità di vendita dei tagliandi, decise dal club bianconero (obbligo di una preiscrizione al sito della Juventus). LEGGI TUTTO

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    Toro in festa, riecco il Filadelfia aperto: 500 tifosi all'allenamento

    TORINO – L’ultima volta era successo il 4 maggio 2022. Dopo poco più di nove mesi, dunque, si riaprono le porte del Filadelfia e cinquecento tifosi sono accorsi a seguire l’allenamento del Torino, che venerdì 10 febbraio sarà in campo a San Siro contro il Milan. C’è entusiasmo sugli spalti, sia per l’evento in sé, sia per la vittoria sull’Udinese che ha permesso ai granata di balzare al settimo posto: nell’era dei tre punti, dopo ventuno giornate soltanto in una occasione il Toro si era trovato così in alto. Cori e applausi per tutti, in particolare per Schuurs, uno dei giocatori che i tifosi amano di più, per le qualità e per la determinazione che dimostra in ogni occasione, e per Aina, che si è girato a salutare il pubblico con un sorriso. Frecciatina a Juric, che di recente aveva criticato la poca presenza dei tifosi granata allo stadio: «Hai visto che noi ci siamo, Ivan?», ha urlato uno spettatore scatenando l’ilarità quando il tecnico è entrato sul campo. A parte si sono allenati Ilic, che aveva saltato l’Udinese per una botta rimediata in allenamento, e Radonjic, da un paio di settimane alle prese con un affaticamento muscolare. Insomma, la società ha scelto di riaprire le porte e il popolo granata ha risposto con convinzione: un provvedimento che, si spera, verrà ripetuto a breve e con regolarità. LEGGI TUTTO

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    Gol, tre punti, settimo posto, goduria: che gran Toro!

    TORINO – Il Toro si rialza subito, dopo l’eliminazione in Coppa Italia. Batte l’Udinese grazie al gol di Karamoh, al secondo centro consecutivo, la sorpassa in classifica al 7° posto e comincia a sentire il profumo dei preliminari di Conference (ma, stando così le cose, l’Inter dovrebbe vincere la Coppa Italia per promuovere il Toro in Europa). Partita gagliarda, equilibrata, cresciuta nelle emozioni e nell’intensità strada facendo. Toro di roccia, per spirito e ricerca del gioco, attenzione e impegno. Una bella vittoria che rinfranca grandemente il morale e significa tanto, tantissimo in classifica. Un applauso lo meritano i granata, senza dubbio. L’Udinese si è svegliata troppo tardi. Solo dopo il gol, dando più l’impressione, in precedenza, che badasse in primo luogo a non prenderle.

    Possesso e affondi

    Udinese con alcune assenze pesanti, da Deulofeu a Nestorovski a Masina. Granata senza Ilic (contusione 2 giorni fa per l’ultimo arrivato), Lazaro, Zima e Radonjic, con Vlasic in panchina («E’ stanco», aveva ammesso alla vigilia Juric) e Karamoh, alla prima da titolare, sulla linea di Miranchuk. Tanto equilibrio in campo per tutto il primo tempo, con marcature attente e formazioni che si muovono a fisarmonica. Granata più decisi a cercare il possesso palla e l’affondo, ma a lungo senza riuscire a sfondare nella maginot bianconera. Friulani più portati alle ripartenze, con Success abile a svariare su tutta la trequarti. E Toro apprezzabile in particolar modo nella parte finale del tempo, con il baricentro più alto e un pressing maggiore, quando Miranchuk inizia a dettare lanci in infilata, creando brividi. Bravo Silvestri nei 45’ a parare una botta da lontano di Vojvoda e una mezza sforbiciata ravvicinata di Karamoh su cross di Aina.

    Bravo Vanja

    I meriti e il predominio del Torino danno comunque risultato al 4’ della ripresa, quando Aina serve in profondità in area: si avventa in anticipo Karamoh e devia in gol (2° timbro di fila, dopo la rete in Coppa Italia a Firenze). Gol subito annullato per fuorigioco, ma poi convalidato post Var. L’Udinese però dimostra immediatamente grande personalità e capacità di cambiare atteggiamento e partita. Aumenta subito il forcing, opprime il Torino, obbliga Vanja a sbrogliare più di una situazione pericolosa (non solo un’uscita sui piedi di Beto). Sottil prova ad aumentare la fase offensiva mettendo dentro il neoarrivato Thauvin (3-4-1-2), dopo minuti in cui i granata erano riusciti a riprendere in mano il pallino. Sull’altro fronte, esordio anche per Vieira, per rinforzare il filtro, con Linetty cotto. Ultima fase della partita concitata, Udinese in avanti con la forza dei nervi, granata coriacei dietro e più volte pericolosi negli spazi in contropiede. Poi la fine. Sorpasso: Toro settimo. Ossigeno per la classifica e più ancora il morale. LEGGI TUTTO