consigliato per te

  • in

    Mandragora: il Toro non molla

    TORINO – Il Toro continua a insistere per Mandragora. Sono poche, sicuramente ridotte le possibilità per Vagnati di bruciare l’affondo della scorsa settimana della Fiorentina, ma il dt granata non ha ancora perso le speranze e ha riallacciato per l’ennesima volta i contatti con la Juventus, proprietaria del cartellino. I viola hanno già un accordo con i bianconeri sulla base di un’offerta da 10 milioni, Vagnati sta cercando di spuntarla a una cifra leggermente inferiore, contando sul fatto che per ora il centrocampista continua a ritenere il Torino la soluzione ideale, alla corte di Juric e dopo un anno e mezzo di militanza in granata. Presumibilmente in questa settimana dovrebbe definirsi una volta per tutte il giallo, anche perché la Fiorentina non potrà aspettare all’infinito Mandragora. Sono giorni caldi, insomma. Nei piani di Juric, l’ideale sarebbe un centrocampo comporto da Lukic, Ricci, Madragora e Maggiore (trattative con lo Spezia, il giocatore ha già detto sì). LEGGI TUTTO

  • in

    Inter-Bremer, è l'ora: verso l'appuntamento decisivo. Il Toro spinge per Nikolaou

    TORINO – Ci siamo. O meglio: siamo alla resa dei conti per far quadrare i conti del Toro. La prossima settimana è previsto un incontro tra il club granata e l’Inter per Gleison Bremer. In questi giorni i nerazzurri sono impegnati a chiudere la situazione Lukaku, dopodiché si concentreranno sulla questione del difensore brasiliano che Simone Inzaghi vuole a tutti i costi. Il direttore sportivo nerazzurro Ausilio ha fissato l’appuntamento con il collega Vagnati. L’Inter si sente forte del fatto di avere l’accordo con il giocatore, un’intesa di alcune settimane fa: offre uno stipendio da top, nonché la possibilità di giocare in una grande squadra che punta a vincere lo scudetto e lotta per la Champions League. Tutti requisiti che il giocatore, a questo punto ex granata, tiene in grande considerazione. E poi Bremer preferirebbe giocare in Italia per un motivo tutt’altro che secondario: se la sua Nazionale dovesse dimenticarsi ancora di lui come ha fatto sino ad oggi, il 25enne potrebbe accettare la proposta azzurra. E per questo motivo, considerando che la moglie sta portando avanti le pratiche per il passaporto italiano, anche lui inizierà presto l’iter burocratico per diventare italiano. Ed è chiaro che giocando per una squadra come quella nerazzurra, ambiziosa sotto tutti i punti di vista, la sua speranza può trasformarsi in realtà.
    TUTTI I NOMI – Intanto il Toro sta già pensando al sostituto di Bremer. Al primo posto c’è il greco Dimitris Nikolaou, 23 anni, centrale dello Spezia. Vagnati e Pecini ne stanno discutendo da tempo, anche perché alla società ligure interessa Linetty che, però, vorrebbe tornare alla Sampdoria dal suo “maestro” Giampaolo. Per non restare scoperto, il ds granata ha riallacciato i contatti con il Cagliari per Walukiewicz. Tra un discorso (Joao Pedro) e l’altro si è discusso anche del polacco. In questo settore, Juric può contare su Izzo, Buongiorno, Djidji e Zima e con un nuovo arrivo completerebbe il reparto. Di sicuro, nessuno potrà mai colmare la lacuna Bremer. Il brasiliano sarà insostituibile, visto che è diventato il più forte difensore del campionato e uno dei più forti d’Europa. Insomma, grandi manovre anche in difesa. LEGGI TUTTO

  • in

    Mercato Toro: granata all'attacco tra Dovbyk, Piatek e Joao Pedro. E in porta c'è Gabriel

    TORINO – Alessandro Baretti dalla redazione di Tuttosport delinea la situazione del mercato del Torino. Ci sono diversi nodi da sciogliere a partire dall’attacco: «Il primo giocatore individuato dai granata per sostituire Belotti, sempre più in uscita, è l’ucraino Artem Dovbyk, centravanti del Dnipro, che anche con la sua Nazionale si sta comportando molto bene. Per ora il Dnipro chiede troppo per Vagnati, c’è una forbice sostanziale tra domanda e offerta perché il Toro offre 9 milioni e gli ucraini ne chiedono 12. Ricordiamo che il club granata ha un bilancio negativo di 38 milioni, quindi il ds non avrà libertà di spesa e dovrà fare di conto. In questo senso, Vagnati potrebbe andare su un giocatore in prestito con diritto di riscatto, la stessa formula con cui il giocatore in questione era passato alla Fiorentina: si tratta di Krzysztof Piatek, che dunque entra in concorrenza con Dovbyk. Ma il Toro ha seguito a lungo anche un jolly offensivo come Joao Pedro, che piace a Juric ma anche tantissimo al Monza la cui concorrenza è forte. I granata, tuttavia, possono giocarsi ancora le loro carte, per adesso con il Cagliari c’è una distanza di 1-1,5 milioni sul prezzo del cartellino e qualcosa va limato sull’ingaggio». Capitolo portieri: «Il presupposto di base è che Milinkovic Savic non ha convinto Juric, nonostante il tecnico gli abbia dato ampia fiducia, e andrà via in prestito. Il Toro ha dunque deciso di scommettere su Gabriel, reduce dalla promozione in A con il Lecce: un colpo a costo zero. Sarà messo in concorrenza con Berisha, che si è discretamente comportato nel corso dell’ultima stagione. Certo, c’è un pizzico di azzardo nell’affidarsi a un portiere che viene dalla B, anche perché esistono colleghi di reparto che sulla carta avrebbero potuto garantire maggiore sicurezza, come Cragno e Meret. Però mettere in concorrenza Gabriel e Berisha è una mossa chiara da parte del Torino». LEGGI TUTTO

  • in

    Toro-Salernitana: si scalda l'asse di mercato. E c'è il sondaggio per Mazzocchi

    TORINO – Il Toro è (anche) a caccia di un terzino destro. Con Ansaldi che non è stato confermato, nella rosa è rimasto solo Singo, visto che Vojvoda è stato spostato a sinistra mentre Ola Aina non convince più di tanto e molto probabilmente sarà ceduto. E allora il club granata, approfittando del discorso aperto che c’è con la Salernitana per Verdi e forse anche per Izzo e Zaza, ha chiesto notizie di Pasquale Mazzocchi, classe 1995, che i campani hanno riscattato dal Venezia. Un esterno destro che può giocare anche alto. Davide Vagnati lo sta monitorando con grande attenzione, considerato che il ragazzo ha solo 26 anni e percepisce un ingaggio annuale al di sotto dei 200mila euro. E nei prossimi giorni sull’asse Torino-Salerno potrebbe succedere qualche cosa di importante, visto che ci sono diversi giocatori nel mirino dei due club. Insomma, il mercato sta entrando nella fase calda. LEGGI TUTTO

  • in

    Torino, Vagnati: “Belotti sta facendo le sue valutazioni. Bremer vicino all'Inter? Esagerato”

    Davide Vagnati, direttore dell’area tecnica del Torino, ospite di “Calciomercato – L’Originale” su Sky Sport, ha parlato del mercato in entrata e in uscita dei granata. A tenere banco è ancora la questione legata al capitano Andrea Belotti. Il contratto del Gallo scadrà il 30 giugno e non è stato ancora trovato un accordo per il rinnovo. A tal proposito Vagnati commenta: “Sta facendo le sue valutazioni legittimamente, ma lui è una pagina importante del Toro, comunque vada a finire. Noi per quella che è la nostra storia dobbiamo guardare avanti in vista della prossima stagione”. Restando al parco attaccanti continua: “Abbiamo qualche giocatore importante come Sanabria, che ha grandi qualità tecniche. Per Pellegri stiamo trattando con il Monaco per tenerlo”. 
    Anche Juric vota Gnonto: Torino in pole con altri tre club
    Su Joao Pedro e Bremer
    Tra i profili che il Torino sta osservando con attenzione c’è quello di Joao Pedro che, difficilmente, resterà in Serie B con il Cagliari visto anche il suo oneroso stipendio. A proposito dell’italo-brasiliano, il direttore dell’area tecnica dice: “È sicuramente un buon giocatore, con Capozucca abbiamo fatto due chiacchiere ma attualmente non ci sono le condizioni. È presto”. In uscita il nome calcio è quello di Gleison Bremer: “È stato il migliore del campionato, è stato votato. Oltre a essere un gran difensore, è anche un ragazzo eccezionale e un grande leader. Ci sono tante richieste ma vedremo con lui. L’Inter è una possibilità, ma dire che sia vicino ai nerazzurri mi sembra esagerato”.
    Torino, Vagnati sulle operazioni in entrata

    Non solo Joao Pedro, il Torino sta anche valutando altri rinforzi per la rosa di Ivan Juric, tra cui Dovbyk e Solomon: “Dovbyk è un attaccante, mancino… (ride, ndr). A parte tutto, abbiamo tante situazioni in corso, è un ragazzo interessante e stiamo valutando bene. Solomon è uno di quei giocatori con le caratteristiche ideali. Dobbiamo fare tante operazioni sul mercato”. Infine anche un pensiero sul Monza, squadra neopromossa ma già tra le più attive del calciomercato: “Il Monza ha fatto un importante campionato di Serie B e hanno grande possibilità economica. Sicuramente saranno tra le squadre con più movimenti in questo calciomercato”.
    Torino, tutto fatto per il vice Berisha: preso Gabriel LEGGI TUTTO

  • in

    Toro, Yilmaz spinge: Vagnati alza l'offerta

    Il suo nome e il suo cognome, se li traduciamo in italiano, possono significare “Il paradiso non si arrende”. Ridvan Yilmaz. Ridvan per i turchi: il suo nome di battesimo sulla maglia del Besiktas, come da loro abitudini per identificare i giocatori. Alla maniera occidentale, invece, Yilmaz. Il cognome della famiglia. Un cognome da Toro, nei piani del club granata. Ed effettivamente il paradiso non si arrende. Nel senso che questo terzino sinistro di spinta, molto rapido nella corsa e nel pensiero, tecnicamente ben dotato, protagonista nel Besiktas di stantuffate su e giù sulla fascia mancina senza soluzione di continuità, questo terzino, dicevamo, davvero non si arrende. Non vuole tirarsi indietro di fronte al braccio di ferro nato sul mercato tra la sua società e il Torino. Vuole giocare anche lui la partita: per Juric, udite udite.Sullo stesso argomentoCalciomercato Toro, riaperta una pista sulla fascia: YilmazCalciomercato Torino

    Il club granata ha cominciato a trattarlo già qualche settimana fa, ha trovato un primo sostanziale accordo con il giocatore e poi ha cominciato a far luccicare il denaro sotto il naso dei vertici della società di Istanbul. In testa il presidente, Ahmet Nur Cebi, rieletto giusto una settimana fa al vertice del sodalizio bianconero. La prima offerta, di poco inferiore ai 4 milioni, è finita nei fatti nel nulla. Respinta, perché giudicata prematura e comunque troppo bassa. E successivamente anche mal commentata a parole, qualche tempo fa: in un paio di dichiarazioni pubbliche non esattamente accomodanti, nei confronti della società granata. Normale amministrazione, in sede di mercato. Ma proprio la recente rielezione di Ahmet Nur Cebi ha messo il Torino nelle condizioni di poter nuovamente bussare alle porte del Besiktas, senza più ambiguità sul nome dell’interlocutore a capo del club.

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport

    Sullo stesso argomentoToro, avanti con Dovbyk e SolomonCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

  • in

    Toro all'attacco per Praet: incontro Vagnati-Leicester

    Settimana importante sul conto di Dennis Praet, 28 anni, centrocampista belga del Leicester che nell’ultima stagione, nonostante alcuni problemi fisici, ha deliziato i tifosi del Toro. Davide Vagnati, dopo un periodo d’attesa, ricontatterà il club inglese per dare un’accelerata. Ricordiamo che per il riscatto definitivo i granata avrebbero dovuto versare 15 milioni. Una cifra non indifferente che la dirigenza non ha “sborsato”: le qualità del giocatore non si discutono, così come la propensione agli infortuni e i ventotto anni da poco compiuti. Come raccontato più volte, l’intenzione del Toro sarebbe ottenere un rinnovo del prestito con rinvio del riscatto al termine della prossima stagione, ma bisognerà fare i conti con la volontà del club inglese. Se nel frattempo non ha trovato nessuna squadra interessata a pagare una somma così alta per acquistarlo potrebbe prendere in considerazione la proposta che arriva da Torino. Quel che è certo è l’intenzione dei granata di continuare a puntare sul belga, che gode della fiducia di Juric e che diventerà ancor più importante con l’addio di Brekalo visto che attualmente sulla trequarti ci sono solo trattative ma ancora nessun acquisto.Sullo stesso argomentoToro, Cairo si dice pronto ad un sacrificio per PraetCalciomercato Torino

    Il rischio, in caso di mancata conferma, sarebbe infatti quello di ripartire da zero in una zona del campo che Juric considera fondamentale: ecco perché ad oggi la permanenza di Praet sta divenendo uno scenario ancor più probabile. Il piano del Toro è già sul tavolo del Leicester da diverso tempo: rinnovo del prestito (oneroso) con diritto di riscatto. In un primo tempo gli inglesi hanno risposto di no. Ma ci riferiamo ad una ventina di giorni fa e nel frattempo, se – come detto prima – non sono arrivate proposte di acquisto, il discorso con il Torino si potrebbe riaprire. Magari in prestito, però stavolta con obbligo di riscatto. Ma a questo punto il Toro vorrebbe mettere dei paletti: presenze da titolare del giocatore, per cautelarsi in caso di problemi fisici, e piazzamento finale della squadra. Situazioni che comunque vanno analizzate e discusse. Dunque: sicura la chiamata granata con prefisso di Leicester. Davide Vagnati non ha voluto mettere fretta agli inglesi ma, ora, la fretta ce l’ha lui: del resto sta passando il tempo e i granata, oltre a non aver ancora riscattato nessun giocatore, sono ancora fermi al palo.

    Sullo stesso argomentoTorino-Solomon, scatto di Vagnati: si trattaCalciomercato Torino

    Come loro tante altre squadre, certo, ma a differenza degli altri la situazione granata è precaria visto che i più forti se ne sono andati o se ne andranno presto (Bremer sicuro, Belotti molto probabilmente). Oltretutto Ivan Juric ha posto Praet come primo obiettivo. Il tecnico vuole costruire il nuovo Toro proprio attorno al trequartista belga. E poco importa se le condizioni fisiche del giocatore non sono sempre ottimali, l’allenatore ha imparato a gestirlo con allenamenti differenziati che lo portano alla partita in piena forma. Lui e il suo staff durante la settimana lo sottopongono ad allenamenti differenziati e mirati, fatto sta che il giocatore in campo riesce sempre a fare la differenza.

    Sullo stesso argomentoToro, Vagnati si muove per Strefezza: sul tavolo 5 milioniCalciomercato Torino

    Senza di lui il Toro frena, con lui vola. Sarà solo un caso? Ecco perché questa è la settimana di Praet. Una settimana da dentro o fuori, una settimana importantissima per il Toro. Per dare un segnale forte non solo a Juric ma anche a quei giocatori che sono nel mirino granata e che prima di accettare un eventuale trasferimento vogliono capire le intenzioni della società. Non con le parole ma con i fatti. Perché il tempo corre e dei dieci giocatori chiesti da Juric non ne è arrivato neppure uno e all’inizio del raduno manca un mese. C’è ancora tempo ma per allestire una rosa ci vogliono dei punti fermi. E uno di questi deve essere Praet. Il giocatore, tra l’altro, ha già fatto sapere di voler restare al Toro perché con Juric si trova bene e, soprattutto, sa di essere al centro del progetto. Anche Urbano Cairo, fatto tutt’altro che trascurabile, lo considera fondamentale. Ecco perché in settimana partirà l’assalto decisivo.

    Sullo stesso argomentoToro, colpo di scena: trattative congelate per Verdi e IzzoCalciomercato Torino

    Del resto il mercato del Toro ha bisogno di una spinta, anzi uno scossone, per partire. Come si può vedere dalla tabella qui a fianco in questo momento c’è grande ristrettezza tecnica e numerica, oltre a molta mediocrità in tutti i reparti. E per mediocrità intendiamo la mancanza di quei giocatori in grado di poter dare un contributo importante visto che le aspettative sono quelle di poter puntare ad un posto in Europa. Al momento le trattative imbastire da Vagnati sono tante, alcune di un certo spessore, sicuramente giocatori che hanno il gradimento di Juric. Che è in vacanza in Croazia e aspetta notizie, forte e speranzoso delle rassicurazioni ottenuto nell’incontro con Cairo e Vagnati il lunedì dopo la fine del campionato negli uffici milanesi del presidente.

    Sullo stesso argomentoToro, Vagnati cerca tre jolly offensivi: sale Laurienté con SolomonCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

  • in

    Toro, Vagnati prepara l'affondo per Dovbyk dopo la Nazionale

    In attesa della decisione di Andrea Belotti, il Toro tiene sotto stretto controllo Artem Dovbyk, 24 anni, bomber del Dnipro e della Nazionale ucraina. I dirigenti granata aspetteranno ancora qualche giorno prima di prendere la decisione definitiva, ma nel frattempo non perdono di vista l’attaccante del Dnipro tant’è che stasera, in occasione della semfinale playoff per il Mondiale tra Scozia e Ucraina a Glasgow, un uomo di fiducia del club granata seguirà il giocatore. E in caso di successo dell’Ucraina lo farà anche domenica quando ci sarà la finale contro il Galles. In questi cinque giorni Vagnati spera ancora di avere il sì del Gallo, in caso contrario affonderà il colpo Dovbyk: il giocatore, ospite a Torino e del Torino, portato a visitare le strutture sportivo e successivamente ad assistere a Milan-Torino, ha già dato il proprio assenso al trasferimento, entusiasta di intraprendere l’avventura italiana. La strategia granata, dunque, è delineata e il comportamento di Belotti comincia a infastidire non poco il presidente Cairo che solo poco tempo fa, tramite Vagnati, gli ha fatto pervenire una proposta di rinnovo economicamente molto importante.Sullo stesso argomentoDovbyk, primo sì al TorinoCalciomercato Torino

    L’impressione è che, alla luce del piano Dovbyk, i granata aspetteranno il Gallo ancora una settimana, dopodiché si muoveranno verso Dnipro per trovare un accordo con la società che detiene il cartellino del giocatore. Un primo contatto con gli ucraini è già avvenuto. Più che altro un incontro esplorativo nel quale il Dnipro ha chiesto 12 milioni per il suo gioiello. Il Toro ne ha preso atto senza entrare nei particolari anche se per il giocatore è disposto ad investire una cifra vicino ai dieci milioni, più meno che più. Considerando la volontà dell’attaccante la trattativa non sembra impossibile, anzi, anche perché i granata corteggiano il giocatore da più di un anno. Dovbyk è un centravanti di buona struttura (189 centimetri d’altezza per 76 chilogrammi di peso) che nell’ultima stagione ha confermato tutte le buone impressioni che si erano da subito avute sul suo conto. Dopo un 2020-2021 con dieci reti in 27 partite tra campionato e Coppa, in questa ha cominciato ad andare a bersaglio in maniera eccezionale.

    Sullo stesso argomentoBelotti così perde Juric e i tifosi del ToroCalciomercato Torino

    Che fosse la stagione della sua definitiva consacrazione lo si era capito da subito: alla prima giornata è Dovbyk con una doppietta a consentire al Dnipro di pareggiare in trasferta contro la Vorskla Poltava e dopo 11 partite da titolare su 12 è arrivato a quota 6. Praticamente un gol ogni due match. Ma è nei mesi di novembre e dicembre – prima dello stop imposto dalla guerra – che il suo nome comincia a circolare con una certa insistenza tra i direttori sportivi d’Europa: tra il primo novembre e il 10 dicembre il Dnipro disputa sei partite vincendole tutte e Dovbyk è il grande trascinatore con 8 gol. E per impreziosire la sua quotazione internazionale a novembre va anche a bersaglio con la sua Nazionale nel successo per 2-0 contro la Bosnia. In totale, con l’Ucraina, 6 presenze e 2 reti. Questa sera, nella partita più attesa contro la Scozia, partirà dalla panchina ma non è escluso che – anzi è molto probabile – venga buttato nella mischia nel secondo tempo, soprattutto se l’Ucraina dovesse aver necessità di recuperare il risultato.

    Sullo stesso argomentoToro, caso Mandragora: continua la partita a pokerCalciomercato Torino

    L’attaccante ucraino, comunque, non è l’unico per l’eventuale (probabile) dopo Belotti. Continuano, infatti, i contatti con il Cagliari per Joao Pedro. La formazione sarda retrocessa in serie B non può trattenere uno dei suoi giocatori più rappresentativi e il Toro si è rifatto sotto. Per lui i granata, considerando anche l’età del giocatore (30 anni) non sono disposti a spende[1]re più di 7 milioni contro i 15 che i sardi avevano chiesto la scorsa estate. Comunque sia anche questa trattativa potrà decollare solo nel momento in cui il Toro conoscerà la decisione del Gallo, perché se il capitano decidesse di restare sul capitolo attaccanti Vagnati metterebbe sopra una bella croce per poi concentrarsi su altri obiettivi. Di sicuro la prossima settimana il mercato del Toro potrebbe svoltare, o meglio cominciare a delinearsi. Perché oltre al discorso Belotti sempre aperto e sempre più difficile da digerire per i tifosi c’è il discorso sui prestiti da riscattare che vanno presi di petto. I granata, dopo un periodo d’attesa-tattica, cercheranno di chiudere il discorso Praet, giocatore che Juric considera indispensabile per poter presentarsi al via del prossimo campionato con un Toro competitivo.

    Sullo stesso argomentoVerdi e Izzo: Sabatini tratta i due del ToroCalciomercato Torino LEGGI TUTTO