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    Parma e Venezia cercano il bis

    Grande entusiasmo in Laguna, invece. Non solo la vittoria sul Como ha fatto capire che la squadra di Paolo Vanoli potrebbe lottare per la A diretta. Ma nelle ultime ore patron Niederauer ha respinto tutti i tentativi di acquistare Pohjanpalo che anzi, sarebbe a un passo dal rinnovo del contratto (in cambio, il Venezia otterrebbe la cancellazione della clausola per la quale il bomber finlandese può partire per soli 3 milioni). Inoltre, nelle ultime ore sono arrivati dal Cagliari Altare e Lella che completeranno – e italianizzeranno almeno un po’ – la rosa di Vanoli. Ma attenzione al Cosenza, galvanizzato dal ritorno della bandiera Tutino che quest’anno mira (almeno) a una salvezza meno tribolata del solito.

    Le altre cinque gare tutte alle 20.30. Il clou è Cremonese-Bari, entrambe reduci da uno 0-0 nel turno d’esordio: i lombardi non hanno piegato in casa il Catanzaro, i pugliesi si sono trovati in nove (per due espulsioni) contro il Palermo al San Nicola e sono riusciti a portare a casa un punto prezioso. Pagato però caro: grave infortunio per Menez (ne avrà per mesi), problema muscolare per Diaw che lo terrà fuori per un po’. Insomma, per Mignani grossi problemi in avanti mentre il ds Polito tratta col Genoa per l’arrivo di Puscas e Aramu. Il Parma, considerato dalle agenzie di scommesse la prima favorita alla A, gioca di nuovo in casa (dopo il debutto col 2-0 sulla Feralpisalò) e riceve il rinnovato Cittadella che all’esordio ha piegato 1-0 la Reggiana e prima in Coppa Italia aveva eliminato una squadra di A come l’Empoli.

    Ovviamente gli emiliani di Pecchia sono favoriti ma questo Citta imbottito di giovani talenti pescati in C va guardato con grande rispetto. Curiosità anche per Como-Reggiana, forse le squadre che più hanno steccato all’esordio. I lariani in settimana hanno cercato di metabolizzare il tonfo in Laguna con l’arrivo di Verdi dal Toro, da tempo nel mirino. Basterà  per vedere un Como all’altezza delle richieste della proprietà, i fratelli Hartono, che vorrebbero la A? Certo, la sconfitta di Venezia è stata assai preoccupante, Longo è chiamato a cambiar subito registro. La Reggiana di Nesta invece, punta alla salvezza e magari a qualcosa di più ma non si può dirlo perché l’ultima apparizione in B (2020/21, Alvini in panchina), si risolse con l’immediato ritorno in C e dunque è giustamente vietato volare alti.

    Debutto in campionato invece per il Modena (ha saltato il primo turno perché avrebbe dovuto giocare con una delle due squadre che mancano alla composizione della B). Fra i canarini, molta curiosità per l’esordio in panchina (e in Serie B) di Paolo Bianco, giunto dalla Juve, era nello staff di Allegri. Al Braglia sbarca un Ascoli ancora frastornato per la sciagurata prova d’esordio, è stato un record per la B chiudere il primo tempo con tre espulsi, al momento la squadra marchigiana non è solo in difficoltà in campo ma anche sul mercato, con una squadra che per ora appare meno competitiva di quella che nella passata stagione non andò lontano dai playoff.

    Nel frattempo, la società ha reintegrato due elementi di peso come Eramo e Dionisi. Attenzione anche a Feralpisalò-Sudtirol, confronto fra quella che potrebbe essere la B del futuro, fatta anche di squadre non tradizionali ma ben organizzate, in grado di fare ottimi campionati. Come quello che fece il Sudtirol nella passata stagione. E Bisoli è ripartito da un confortante 3-3 interno contro il quotato Spezia, per tre volte avanti e per tre volte raggiunto. Invece per i gardesani di Vecchi (oggi un ex), il ko di Parma ha dato comunque indicazioni positive, era l’esordio assoluto nella categoria e la squadra ha dimostrato di poter dire la sua (il 2-0 del Parma alla fine era giusto ma anche un po’ bugiardo).

    Insomma, non è da escludere che la Feralpisalò possa imitare il campionato che fece il Sudtirol nella scorsa annata, chiusa al 6° posto e in semifinale playoff, anche loro ebbero un inizio di stagione difficile (3 ko su 3 nelle prime uscite) ma poi sbocciarono con l’avvento di Bisoli. Quel che però penalizza i gardesani è il fatto di dover giocare, probabilmente per tutta la stagione, al Garilli di Piacenza. Un vero peccato che il Brescia di Cellino abbia negato alla Feralpisalò la possibilità di giocare nel più vicino Rigamonti, poteva essere una festa per tutta la provincia di Brescia. Sarà dunque un’impresa riempire il Garilli, anche se sono previsti grossi sconti per gli abbonati del Piacenza che tornerebbero a vedersi il calcio di una categoria a cui mancano da tanto tempo. LEGGI TUTTO

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    Vanoli, schiaffi al suo Venezia: “Non capiscono, peggior partita finora”

    Il Venezia esce con le ossa rotte dalla difficile partita contro la capolista Frosinone (qui tutti i risultati della 28^ giornata di Serie B). I ragazzi di Vanoli non trovano la vittoria da quattro partite e occupano al momento la sedicesima posizione in classifica. L’allenatore ha parlato in conferenza stampa del momento delicato, senza troppi giri di parole. LEGGI TUTTO

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    Pisa, col Venezia per ritornare in alto

    TORINO – La 25ª giornata di Serie B si apre stasera, fischio d’inizio alle 20.30, con l’anticipo Pisa-Venezia, ovvero, le ambizioni dei toscani, almeno da playoff, si confrontano con l’obiettivo salvezza dei lagunari. Il Pisa aveva iniziato male il 2023, perdendo quel passo clamoroso col quale in tre mesi D’Angelo, richiamato sulla panchina nerazzurra, aveva cancellato il pessimo avvio di stagione con Maran: aveva preso la squadra all’ultimo posto e s’era spinto fino al quinto (ora il Pisa è settimo). Ma col nuovo anno sono arrivati 2 ko interni con Cittadella e Sudtirol e i pari esterni in casa di Genoa e Como. Nell’ultimo turno però, potrebbe esserci stata la svolta, visto che il Pisa è andato a vincere in casa della Reggina, grazie a un secondo tempo da incorniciare. Anche il Venezia ha una storia di un allenatore subentrato, Paolo Vanoli, che ha raccolto una squadra in grosse difficoltà, da Ivan Javorcic. Certo, Vanoli non è riuscito, come D’Angelo, a dare un altro volto alla stagione, visto che la squadra difficilmente potrà andare oltre la salvezza. Ma intanto, nel 2023 sta facendo meglio del collega, visto che il Venezia nel nuovo anno ha raccolto 2 punti più del Pisa, 7 in tutto, messi insieme nelle ultime 3 uscite, arrivando all’appuntamento di Pisa con due vittorie di fila, a Benevento e in casa con la Spal. Successi che hanno permesso al Venezia di staccarsi di un punto dalla zona playout. La squadra avrebbe le potenzialità per ambire a qualcosa di più ma al momento i playoff distano sette lunghezze. Un successo del Pisa permetterebbe ai nerazzurri di tornare forse in lizza anche per la A diretta, vincere vorrebbe dire portarsi temporaneamente a -2 dalle tre squadre al terzo posto (Bari, Reggina e Sudtirol) e a -5 dalla A diretta, cioè dal 2° posto del Genoa. “Mancano ancora tante partite, per la A è tutto aperto”, ha detto D’Angelo alla vigilia, invitando i suoi a non prendere sottogamba il Venezia perché ha un organico da alta classifica. Vanoli invece, vorrebbe sfruttare l’effetto emotivo delle ultime due vittorie di fila per provare ad allontanarsi dalla zona calda. Entrambe le squadra sono praticamente al gran completo. Nel Pisa torna a disposizione la punta Torregrossa, pienamente recuperato, “non viene in panchina per fare numero”, dice D’Angelo, lasciando intendere che a gara in corso potrebbe tornare buono. Nel Venezia assente il solo difensore Modolo. LEGGI TUTTO

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    Venezia, Vanoli e la mossa per scuotere lo spogliatoio: ecco cosa ha appeso

    Tre punti che possono valere una stagione: il Venezia contro il Benevento si gioca una fetta importante della salvezza. Un vero e proprio scontro diretto, tra due squadre che non conquistano la vittoria da diverse giornate. In vista della trasferta, Vanoli ha rilasciato alcune dichiarazioni nella classica conferenza alla vigilia.Guarda la galleryAgata Centasso, boom sui social: quanti auguri per il compleanno
    Venezia, le dichiarazioni di Vanoli
    L’allenatore ha subito risposto in merito al calciomercato: “I nuovi arrivi sono degli innesti importanti, fra ottimi conoscitori della categoria e ragazzi di prospettiva”. Il pensiero però è andato subito sulla prossima partita con il Benevento: “Adesso dobbiamo mettere tutti la testa al prossimo match, con la consapevolezza che gli obiettivi di mercato sono stati raggiunti. Ho ripetuto tante volte che avrei voluto solo giocatori disposti a lottare. Adesso sono certo di averli e ringrazio la società che ha soddisfatto le mie richieste. Devo ringraziare anche i ragazzi che ci hanno accompagnato fino ad ora in questo percorso, che hanno dato tanto a questa squadra. Siamo pronti a combattere per la salvezza centimetro dopo centimetro, e in questo senso devo ringraziare i nostri tifosi per averci spronato. Ho attaccato la loro lettera negli spogliatoi, dobbiamo combattere e crederci tutti insieme, fino alla fine”.
    “Cannavaro? Rendeva tutto più semplice”
    Poi su Cannavaro: “Domani ci aspetta una partita difficile sotto l’aspetto tattico e mentale, sarà una vera e propria finale. Che ricordi ho di Cannavaro? Ho avuto il privilegio di giocare con lui, avere un compagno di reparto come Fabio, rendeva tutto più semplice”. Infine un’analisi sulla condizione della squadra: “La squadra è viva. Dai miei giocatori adesso mi aspetto più incisività, più carattere, più dinamismo. La partita di domani vede fronteggiarsi due squadre che non immaginavano di trovarsi nell’attuale situazione in classifica. Siamo già stati in questa posizione e abbiamo avuto la capacità di tirarci fuori, dobbiamo ripeterci. Il campionato darà sicuramente sorprese fino all’ultimo”. LEGGI TUTTO

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    Il Genoa di Gilardino dà l'assalto alla A

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 18.45, la 20ª giornata di Serie B si chiude con un interessante posticipo, Genoa-Venezia. Dopo la sorprendente sconfitta della Reggina, sabato in casa dalla Spal, i rossoblù di Gilardino hanno l’occasione di agganciare i calabresi al 2° posto, cioè in zona A diretta. Il Venezia di Vanoli invece, ripiombato in zona retrocessione dopo i risultati della giornata, non può lasciare altri punti per strada. Nel complesso, è la sfida fra due allenatori che da subentrati stanno incidendo non poco sulle sorti della squadra che è stata loro affidata. Gilardino ha ereditato dal tedesco Blessin un Genoa con tanti problemi, che rischiava di abdicare nella lotta per la promozione diretta, nonostante sia considerata la squadra più forte del campionato. Nelle ultime 4 uscite del 2022, il suo Grifone ha messo insieme un bottino di 10 punti in 4 partite (media 2.50), un ottimo biglietto da visita che fa quasi rimpiangere la sosta per le feste, è sempre un’incognita, basta guardare certi risultati a sorpresa del week end (non solo il ko della stessa Reggina ma anche del Pisa in casa dal Cittadella). Con Gilardino, il Genoa s’è finalmente calato nella categoria, si sono risolti alcuni problemi d’assetto, la squadra dà la sensazione di seguire il nuovo tecnico, sensazione che non si avvertiva nelle ultime uscite di Blessin. Anche perché i punti raccolti sono stati fatti contro squadre in salute: esordio battendo il Sudtirol (che arrivava a Marassi imbattuto da 12 gare) e, dopo lo 0-0 di Ascoli, successi sulla capolista Frosinone e in casa del Bari (che sabato, col 4-0 sul Parma, ha riacciuffato, almeno temporaneamente, i rossoblù al terzo posto). Giovedì scorso il Genoa è stato eliminato in Coppa Italia dalla Roma (1-0) ma è stato un test che ha dato comunque indicazioni positive: il Genoa è capitolato solo per una prodezza del subentrato Dybala, ha tenuto bene il campo contro una big della A e comunque, la priorità resta la partita di stasera e la A da riconquistare. Il Venezia invece, dal 7 novembre scorso è guidato da Paolo Vanoli, tornato in Italia dopo aver vinto la Coppa di Russia con lo Spartak Mosca, in precedenza era stato assistente di Conte ai tempi di Inter e Chelsea e ancora prima collaboratore di Ventura nella Nazionale, dopo aver iniziato con le giovanili azzurre. Vanoli ha ereditato, da Ivan Javorcic e dall’interim di Andrea Soncin, una squadra che aveva raccolto 9 punti in 12 partite, ma le potenzialità dell’organico dicono che il Venezia vale molto di più, solo che la squadra è una babele di stranieri non facile da assemblare. Con Vanoli sono arrivati 11 punti in 7 uscite (media 1.57), la squadra ha trovato una certa compattezza, anche perché molto dotata fisicamente, di fatto con lui il Venezia ha sbagliato solo la trasferta di Perugia del 19 dicembre (ko per 2-1), mentre nell’ultima uscita prima della sosta faceva 2-2 in casa col Parma rimontando 2 reti agli emiliani. Anche se non mancherebbero le potenzialità per un campionato di vertice o quantomeno da playoff, nell’ambiente si parla solo di salvezza, giacché Vanoli ha ereditato una situazione piuttosto pesante, con una piazza tutta da riconquistare dopo la delusione per la retrocessione dalla A. Resta il fatto che stasera, Venezia permettendo, il Genoa ha un occasione d’oro per mettersi in linea con le attese d’inizio stagione. Gilardino alla vigilia ha parlato della necessità di trascinare dalla propria parte lo straordinario (e spesso decisivo) pubblico del Ferraris che, prima del suo avvento, in stagione aveva vissuto poche gioie nel Tempio di Marassi (con Blessin, solo una vittoria sul Modena, il Gila ha vinto entrambe le gare interne disputate sotto la sua gestione). Vanoli, conscio della difficoltà dell’impegno, invita i suoi a giocare con coraggio e umiltà. Nei veneti, serata particolare per l’esterno destro Francesco Zampano, nato a Genova 29 anni fa, cresciuto nelle giovanili di Sampdoria ed Entella, prima di girare per mezza Italia: ci terrà a fare un figurone, anche se in stagione ha sempre fatto buone partite, pure quando il Venezia faticava di più, lui non demeritava mai. LEGGI TUTTO

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    Stasera il Venezia di Vanoli vuole stupire ancora

    TORINO – La 18ª giornata di Serie B si chiude stasera alle 20.30 col posticipo Perugia-Venezia. Ospiti in gran forma, risollevati dall’approdo di Paolo Vanoli in panchina. Col sostituto di Ivan Javorcic sono arrivati 10 punti in 5 partite, tre vittorie nelle ultime 4 uscite, coi veneti finalmente in linea coi loro grandi mezzi, c’è ancora tutto il tempo per fare un altro campionato, complice la classifica cortissima della B, se si manterrà questa media da 2 punti partita, che è la stessa del Frosinone primo e del Pisa per il periodo di tempo sotto la guida di Luca D’Angelo. Per stasera però, Vanoli ammonisce i suoi: il Perugia è sì ultimo, ma vivo, come ha dimostrato nell’ultimo turno, quando ha rimontato 2 gol a Cagliari prima di soccombere 3-2. E tutto sommato, la pesante classifica degli umbri risente anche del funesto interregno con Silvio Baldini che non raccolse un punto in 4 uscite. L’ambiente del Perugiai però, è depresso e il Venezia cercherà di approfittarne, anche se non recuperano Cheryshev, Cuisance e Modolo ma si rivede Ceppitelli. Sull’altro fronte Castori invita i suoi a non mollare, pur sapendo che stasera si troverà di fronte una delle squadre più in forma della B. Tuttavia, col suo Perugia a 6 punti dalla zona playout, un’altra caduta rischia di essere fatale per il prosieguo del campionato.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Parma, si può dare di più

    TORINO – Scatta la 15ª giornata di Serie B con due anticipi, domani le altre otto gare. Alle 18 il confronto fra due squadre della serie “si può dare di più”: Cagliari-Parma. I sardi, a inizio stagione, erano considerati la seconda favorita per la A (dopo il Genoa) ma non riescono a decollare, stazionano a centro classifica, a -3 dalla zona playoff. Non mancano però gli aspetti positivi per la squadra di Liverani. Nell’ultimo turno, il Cagliari ha fatto un figurone in casa della capolista Frosinone, un 2-2 con qualche rimpianto, visto il gol della vittoria annullato ai sardi nell’ultimo minuto del recupero. Non solo, bomber Lapadula va a segno da 4 partite di fila ma in generale tutta la squadra nell’ultima uscita ha fatto passi avanti. Inoltre, rientra Goldaniga (la difesa ha molto risentito della sua assenza), anche se probabilmente partirà dalla panchina (Mancosu invece, resta fuori, assieme a Rog). Dall’altra parte il Parma di Pecchia, sesto a -4 dalla zona Serie A, cioé dalla Reggina seconda. Gli emiliani, pur sembrando più competitivi della passata anonima stagione, non riescono a trovare la continuità giusta, visto che nelle ultime cinque uscite hanno alternato tre sconfitte a due vittorie e devono riscattare il ko interno nel derby col Modena che ha inflitto al Parma una lezione di praticità. Inoltre Inglese, che sembrava tornato il bomber dei bei tempi che furono, non va a segno da sei partite. In porta rientra Chichizola, assenti Buffon, Sohm, Romagnoli, Ansaldi, Cobbaut e Charpentier. Alle 14 apre il turno Venezia-Ternana, sulla panchina degli umbri fa il suo debutto Aurelio Andreazzoli, ufficializzato soltanto ieri sulla panchina delle Fere (nelle scelte lo assisterà il collaboratore Carlo Mammarella, entrato nel suo staff, che conosce già i giocatori). La Ternana era stata capace di andare in testa da sola raccogliendo 5 vittorie di fila. Nelle successive 5 uscite, sono arrivati 2 ko e solo 3 pari (frutto di altrettanti 0-0), costati la panchina a Cristiano Lucarelli (che però resta sotto contratto con gli umbri fino al 2025), Ternana comunque a -4 dal 2° posto. Oggi, vista l’indisponibilità di Favilli e Donnarumma in avanti, Andreazzoli rilancia Pettinari, pesante l’assenza di Palumbo per squalifica, out anche Capuano, Defendi e Spalluto. Il Venezia, penultimo, vede per la terza uscita Paolo Vanoli in panchina. Dopo il ko nell’esordio con la Reggina, è arrivata l’incoraggiante vittoria di Palermo. Oggi si capirà se gli arancioneroverdi stanno svoltando, i mezzi tecnici per dare alla stagione tutt’altro volto non mancherebbero. Assente la stella russa Cheryshev, infortunato, che probabilmente rientrerà dopo la sosta invernale. Out anche Joronen per un problema muscolare, lo rileva in porta l’altro portiere finlandese, Maenpaa, al rientro assieme a Cuisance. LEGGI TUTTO

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    Vanoli, l'allievo di Conte e la sfida Venezia

    TORINO – “Pensavo di allenare in Italia per il piacere di tornare a parlare italiano coi giocatori. Invece, qui a Venezia, devo parlare inglese come quando ero all’estero”. Lo ha detto Paolo Vanoli, da due giornate allenatore del Venezia, dopo la vittoria di Palermo che ha permesso al club arancioneroverde di riaccendere la speranza di raddrizzare la stagione. Parole che spiegano bene la difficoltà a guidare il club lagunare, una babele di giocatori, però dotati di un certo talento, molto più di quel che dica il penultimo posto in classifica occupato dal Venezia. Il successo di domenica a Palermo però, col gol di un pezzo da 90 come Pohjanpalo, fa ben sperare, anche perché la classifica s’è fatta ancora più corta e il Venezia ha tutti i mezzi per risalire la china. Tocca a Vanoli raddrizzare la baracca dopo i tanti problemi, soprattutto in casa, vissuti durante la gestione di Ivan Javorcic. Vanoli aveva esordito, nel turno prima della sosta, con un beffardo 1-2 patito al Penzo dalla vice-capolista Reggina. Ma non mancavano riscontri positivi. Perché in quella partita il Venezia era passato per primo e aveva avuto parecchie occasioni per chiudere la gara, prima di prodursi in un secondo tempo in linea con le prove precedenti e subire il ritorno dei calabresi. Ma qualcosa sta cambiando a Venezia, lo dicono i 3 punti con cui la squadra è tornata da Palermo. E’ vero che i siciliani si sono divorati il possibile pareggio, ma per quanto visto in campo, per l’atteggiamento aggressivo mostrato fin da subito dal Venezia, alla fine il risultato non fa una grinza. E offre l’occasione per parlare di Vanoli, 50 anni, alle spalle una buona carriera da esterno sinistro, passata per lo stesso Venezia, oltre a Verona, Parma, Fiorentina, Bologna, Rangers e Vicenza, con 2 presenze in Nazionale. Per poi svolgere un lungo apprendistato da allenatore, passato per sette anni nelle nazionali giovanili azzurre, una collaborazione con Gian Piero Ventura quando era ct dell’Italia, prima di diventare assistente tecnico di Antonio Conte nelle esperienze vissute per Chelsea e Inter. Soltanto un anno fa diventava primo allenatore, quando fu assunto dallo Spartak Mosca. E lì, s’è capito che a Vanoli la stoffa non manca, visto che ha subito vinto un titolo, la Coppa di Russia, prima di separarsi dal club moscovita alla luce del conflitto con l’Ucraina. Da Javorcic ha ereditato una situazione non semplice ma neanche compromessa, proprio per l’imprevedibilità della B che consente recuperi insperati. La situazione attuale del Venezia è anche figlia di una retrocessione dalla A che ha lasciato scorie pesanti, di uno scollamento che s’è creato col proprio pubblico. Sta a Vanoli provare a riconquistare i tifosi. Nelle 5 restanti uscite del 2022, il Venezia deve arrivare alla sosta invernale in una posizione di classifica migliore, perché i mezzi tecnici ci sono tutti. Si parte sabato alle 14 in quel Penzo che va conquistato (finora zero vittorie interne), contro una Ternana alla prima partita dopo l’esonero di Lucarelli che dovrebbe essere temporaneamente guidata dal tandem Vanigli-Mammarella. Quindi, nell’infrasettimanale dell’Immacolata, trasferta a Modena. Poi, l’11 dicembre, arriverà il Cosenza. Quindi uscita al Curi di Perugia e chiusura a Santo Stefano in casa col Parma. Senza dimenticare che le sorprese in B sono sempre dietro l’angolo, è un calendario sulla carta decisamente abbordabile: facendo almeno 8-10 punti, il Venezia di Vanoli entrerebbe nel 2023 con l’autostima giusta e con tutt’altro clima rispetto a quello che si viveva fino a pochi giorni fa. E anche la finestra del mercato di gennaio si farebbe più interessante, con giocatori che sarebbero più stimolati a venire eventualmente al Venezia. LEGGI TUTTO