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    Il Toro in trasferta, 167 giorni senza gol: paracadute 2 punte

    TORINO – Ancora zero gol in campionato, in due partite. Cinque subiti, contro l’Inter, ma nessuno finito nella porta dei nerazzurri o nel successivo pareggio con la Fiorentina, senza reti. In precedenza, un gol al Modena, in Coppa Italia, di Vlasic, segnato in una partita tribolata, in specie nel primo tempo, sino al cambio di modulo salvifico, con l’ingresso di un regista (Ilkhan). Il Torino ha dimostrato di fare fatica a creare occasioni pericolose, lo 0 a 0 contro LEGGI TUTTO

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    Torino, Zapata show: scatta, tira, segna, urla!

    TORINO – I compagni lo acclamano e gli dedicano cori, Baroni e i tifosi lo aspettano con ansia e lui intanto scalda i motori in allenamento. Continua a vele spiegate il recupero di Duvan Zapata dall’infortunio al ginocchio che lo ha colpito lo scorso 5 ottobre e lo ha costretto ai box per quasi un anno intero. Come in molti ricorderanno, infatti, nella gara a San Siro contro l’Inter (in cui il colombiano trovò anche la LEGGI TUTTO

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    Pagelle Toro: disastro Anjorin, Simeone ci prova, Zapata risorge

    Pagelle Torino 

    Israel 6 – Evita la goleada. Torna dopo la contusione alla testa subita a Montecarlo e si dimostra subito sicuro su una staffilata di Rioja dal limite. Sostanzialmente incolpevole sui gol.  

    Pedersen 5 – Patisce le avanzate altrui, sia di Gayà sia di Diego Lopez. Il terzino destro limitato che ricordavamo con Vanoli, insomma. 

    Coco 5 – E dire che lo Spartak Mosca offriva 16 milioni… Mah. Fatica sovente, crolla davanti a Hugo Duro nell’azione che poi porta al 2 a 0. 

    Maripan 6 – Va soprattutto su Hugo Duro: dura lotta per forza. E il cileno fa il suo. L’unico che si salva lì dietro, per un’ora.

    Ismajli (14’ st) 6 – Copre come può. 

    Biraghi 5 – Soffre le puntate degli esterni destri, anche lui viene tagliato fuori non solo nell’azione dell’1-0.

    Lazaro (14’ st) 6 – Tiene la posizione. 

    Anjorin 4 – Bruciato nell’azione dell’1 a 0 del Valencia, inspiegabilmente fermo. Fatica in generale, poi commette un fallo plateale su Hugo Duro e viene espulso già al 5’ della ripresa.  

    Casadei 6 – Prova a costruire, aggiusta cocci rotti, mostra fisicità.

    Ilkhan (43’ st) ng 

    Gineitis 5 – Ancora una volta esterno per forza maggiore, in attesa che Ngonge “accumuli” la forma migliore.

    Ilic (14’ st) 5.5 – Prova a dare sostanza. 

    Vlasic 6 – Reagisce dopo aver fatto a lungo il boia e l’impiccato, è suo il tiro (parato) più pericoloso dei granata nel primo tempo. Mediano aggiunto col Toro in 10. 

    Zapata (43’ st) ng – Ingresso simbolico e benaugurante, 308 giorni dopo il ko al ginocchio: non giocava da ottobre. 

    Aboukhlal 6 – Prima volta da titolare. Come a Monaco, anche qui viaggia a fiammate sia innescando Adams, sia arrivando anche a segnare (non convalidato per un dubbio fuorigioco). Gli manca la continuità.

    Ngonge (14’ st) 5.5 – Si vede poco. 

    Adams 5.5 – Non trova la porta per due volte, sullo 0 a 1, tirando male da dentro l’area. Ma si danna di continuo, questo sì.

    Simeone (14’ st) 6 – Corre molto, tocca parecchi palloni, cerca di farsi notare. 

    All. Baroni 5.5 – Squadra troppo leggera sulle fasce, dietro, e in generale nella fase difensiva anche centrale. Le cose migliori il Toro le ha fatte vedere nella fase offensiva, a fiammate, nel primo tempo. Manca qualità nella retroguardia. E il rosso di Anjorin ha chiuso definitivamente i giochi già a inizio ripresa. Nove gol subiti nelle ultime 3 amichevoli.   

    Pagelle Valencia 

    Agirrezabala 6.5 – L’unico vero intervento difficile lo compie quando annulla una staffilata di Vlasic. 

    Foulquier 6.5 – Partecipa al confezionamento dell’1 a 0, si propone spesso a destra.

    Comert (33’ st) ng 

    Tarrega 6 – Copre con efficacia.

    Rubo (40’ st) ng 

    Copete 5.5 – In marcatura Adams gli va via più di una volta. Diakhaby (1’ st) 6 Più attento. 

    Gayà 7 – Terzino sinistro portato alla spinta, con tecnica e personalità. Vazquez (20’ st) 6 Equilibrato. 

    Javi Guerra 8 – A segno dopo un’ottima triangolazione con Foulquier. E poi la doppietta con uno scavetto delizioso. Sostanza e qualità. 

    Pepelu 6.5 – Utile frangiflutti davanti alla difesa.

    Santamaria (33’ st) ng 

    L. Rioja 7.5 – Presto pericoloso, fino alla rasoiata del 2 a 0.

    Gurendal (33’ st) ng 

    Raba 6.5 – Una zanzara sulla trequarti.

    Pablo Lopez (20 st) 6 – Rapido, voglioso. 

    Diego Lopez 6.5 – Svaria parecchio, punge qua e là.

    Otorbi (33’ st) ng 

    Hugo Duro 6.5 – Pivot, dà peso, inventa l’azione del 2 a 0 quando lo marca Coco e poi fa espellere Anjorin.

    Aimar (33’ st) ng 

    All. Corberàn 7 – Trofeo Naranja alzato al cielo senza soffrire e dando spettacolo. Prima vittoria estiva alla quinta amichevole. 

    Arbitro Martinez Munuera 5.5 – Arbitro di Valencia. Casalingo per definizione. Lascia dubbi su un gol annullato ad Aboukhlal per un fuorigioco millimetrico. Fiscalissimo nell’espellere Anjorin. LEGGI TUTTO

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    A Zapata l’onore di leggere i nomi del Grande Torino

    TORINO – Si avvicina il 4 maggio, sarà Zapata o Ricci a leggere i nomi dei giocatori del Grande Torino a Superga? “Sarà il capitano, quindi Duvan”, ha risposto senza esitazioni Paolo Vanoli. Un capitano, rispetto a tanti altri del passato, che non lascerà il Toro visto che ha appena prolungato il contratto fino al 2027. Ricordiamo gli ultimi ad aver avuto questo onore: Be LEGGI TUTTO

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    Zapata, che sorpresa! Al Fila tira già in porta

    Torino – Non è ancora il momento adatto per festeggiare il rientro. Non è ancora tempo per immaginare un ritorno in campo da qui a poche settimane, così come non è l’ora giusta per ritenere Duvan Zapata un giocatore recuperato. Il caso b, differente per mille motivi, ha insegnato molto al Toro e ai propri tifosi. Ma ieri il ritorno al Filadelfia del colombiano, ufficializzato con due stories su Instagram, è stato accolto LEGGI TUTTO

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    Allarme Toro: Zapata, limiti e ko. Serve solidità, ma la società?

    TORINO – Il buco nero per il Toro ha un nome e non c’è bisogno di aver letto i libri di Stephen Hawking per comprendere che si chiama Zapata. In un secondo, quel maledetto secondo che alla fine della partita ha inghiottito in un colpo solo il suo ginocchio sinistro e il 30% della forza e delle potenzialità del Torino, un terremoto si è abbattuto sulle speranze, sulle ambizioni, sulle prospettive, sulla solidità e sui destini della squadra di Vanoli. Ceduto Buongiorno, che per i granata rappresentava un leader universale, e venduto anche Bellanova, il miglior produttore di pericoli e assist della scorsa stagione, era rimasto il colombiano a trascinare i compagni con i suoi movimenti a tutto campo, con il suo alto indice di aggressività e con i suoi gol (3 in campionato più uno in Coppa Italia, dopo la dozzina di reti della scorsa stagione), e a rappresentare un punto di riferimento fondamentale nello spogliatoio, con la sua personalità. Fine: in un istante tutto è andato in fumo, è evaporato.
    L’infortunio di Zapata
    E, in attesa delle sentenze mediche ufficiali, fin d’ora la prospettiva di dover rinunciare a Zapata per tutta la stagione assume davvero i contorni di un buco nero, all’interno del quale si è dissolto improvvisamente tutto un mondo. «Puntiamo all’Europa», avevano già detto più giocatori. Puntare all’Europa, provarci, era anche il vademecum emerso dalle discussioni di inizio stagione tra Cairo, Vagnati e Vanoli. E il brillante inizio di campionato aveva persino sfornato, una tantum, quel 1° posto in solitudine alla 5ª giornata: un viatico, ma pure un piedistallo concreto per la lievitazione delle ambizioni. Invece, adesso… Mettiamo i fattori in fila: 1) data la voragine che si è aperta in attacco (e vediamo anche se Adams continuerà così spesso a segnare, senza i movimenti scardina-difese di Duvan); 2) dato il processo di sgonfiamento del soufflé uscito dal forno a settembre (3 ko di fila, considerando anche l’eliminazione dalla Coppa Italia); 3) dati i preesistenti limiti strutturali della rosa in specie in difesa e sulle fasce; 4) e dato pure il contesto (l’esordiente Vanoli con al fianco una società scheletrica e globalmente non all’altezza), non si può escludere a priori, purtroppo, il rischio, l’incubo che questa squadra tra qualche mese si ritrovi risucchiata nelle parti mediobasse della classifica.
    Alludiamo al pericolo del dissolvimento della fiducia, della scomposizione dell’unità di gruppo e di uno scollamento rispetto alla rivoluzione tattica e di mentalità propugnata da Vanoli: non sia mai! Ma i pericoli vanno compresi e affrontati, per prevenirli: e un allenatore va coadiuvato e difeso anche aiutandolo a sbagliare il meno possibile. Mentre i giocatori non vanno soltanto motivati, ma anche rimessi dentro a un recinto quando deragliano nei comportamenti, nello spirito di sacrificio, nell’attaccamento. Tra l’altro: quel richiamo lanciato da Vanoli alla vigilia di San Siro proprio quanto ai comportamenti, agli stili di vita e all’impegno in allenamento ci aveva già fatto pensare, e parecchio.
    I prossimi impegni in campionato
    Per la tranquillità di tutti, meglio bloccare subito l’emorragia e fare punti alla ripresa del campionato sia a Cagliari, sia dopo col Como. I 3 ko di fila sono arrivati sotto una mole di reti incassate (8; e già 11 sono i gol presi in 7 giornate). Questa squadra, così indebolita in difesa (non dimentichiamo anche l’uscita di scena dell’ex capitano Rodriguez, non sostituito da un braccetto di ruolo per il centrosinistra), ha già ampiamente dimostrato di ballare troppo (nessun’altra formazione ha subito più tiri nello specchio) e di andare troppo spesso per merenda sia nelle cosiddette transizioni difensive, sia nelle marcature (a Milano il non plus ultra in negativo, sui 3 gol dell’Inter). Non abbiamo compreso appieno i ripetuti cambiamenti dell’assetto difensivo nelle scelte dei titolari e lo spostamento forzato negli ultimi tempi di Coco da centrale a braccetto: la fase difensiva appariva più solida a inizio stagione. E la mediocrità delle fasce, tra fragilità difensive e scarso apporto alla manovra offensiva, rappresentano un altro limite strutturale imputabile a Cairo e al suo organico dt.
    Vagnati, intanto, scalda, cura, protegge, accresce l’attaccamento dei giocatori (e il fegato dei tifosi) andando in tv a dire che li prende con l’idea di venderli a una squadra più importante magari anche già l’anno dopo: «Così ho convinto Adams», mentre Ricci ormai è diventato così bravo da poter giocare «con qualsiasi allenatore in qualsiasi squadra». Un vilipendio sportivo, storico, strategico, sentimentale e morale. Cairo, contestatissimo, non si vede allo stadio da maggio e non sappiamo che presa reale abbia sulla squadra. Vagnati, con le sue qualità ma anche con i suoi limiti oggettivi, è l’unico vero assistente dirigenziale di Vanoli (il vicedt Moretti sta un passo indietro), nonché l’unico preside per la scolaresca dello spogliatoio. Con Cairo, da sempre, le debolezze della squadra sono amplificate dalle debolezze societarie. Quando le cose vanno benino, gli allenatori si illudono a turno di coprire loro stessi le latitanze e le omissioni della società. Quando invece le cose vanno male per lungo tempo, o ci lasciano le penne oppure devono compiere imprese per portare la barca in salvo. E questo lo dicono i fatti, la storia, i campionati, i 19 anni di Cairo. Se anche il destino fosse arrabbiato con lui, non avrebbe potuto colpirlo meglio a ‘sto giro: ficcando Zapata in un buco nero, ha levato al presidente e al suo dt un mare di alibi, di pretese e di scudi protettivi. I nodi, e il solito pettine. LEGGI TUTTO

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    Un super Zapata regola l’Empoli e lancia il Toro: Juric è ottavo

    TORINO – Terzo risultato utile consecutivo per il Torino che supera l’Empoli al Grande Torino nel 16° turno di Serie A e batte un colpo nella lotta alla zona Europa salendo a quota 23 punti all’ottavo posto. Nulla da fare per la formazione di Andreazzoli che dopo due pareggi di fila torna ad interrompere il suo cammino restando al terzultimo posto, in compagnai dell’Udinese con 12 punti. Entusiasmo per i granata di Juric che infilano la terza vittoria nelle ultime tre gare casalinghe e rispondono al successo del Napoli quarto che resta distante 4 lunghezze.

    Torino-Empoli, la partita

    Partono forte gli uomini di Juric che hanno subito due occasioni con Sanabria, una si trasforma in una splendida rete, ma il fuorigioco in partenza dell’azione frena la gioia granata. Al 25′ può finalmente esplodere il pubblico del Grande Torino con la discesa di Bellanova sulla destra, innescato alla grande da Sanabria, che porta al cross sulla testa di Zapata: incornata schiacciata a terra che non lascia scampo a Berisha per l’1-0. Un minuto più tardi Ilic sfiora il raddoppio, mentre alla prima occasione l’Empoli pareggia con Ebuehi che solo il Var segnala in posizione di offisde millimetrico salvando il vantaggio del Toro. Al 44′ gli ospiti torvano ancora la via del gol, ma anche in questa occasione Cacace parte oltre la linea difensiva granata e all’intervallo è 1-0. Ad inizio ripresa è l’Empoli a provarci con Cancellieri, è super Milinkovic in uscita. Il Torino si copre bene e gestisce il vantaggio, il ritmo della sfida cala notevolmente e nel finale sono troppo deboli i tentativi di pareggio degli uomini di Andreazzoli. Vince il Torino nel giorno della panchina numero 100 in granata di Ivan Juric. LEGGI TUTTO

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    Zapata, doppietta e lacrime per Juric che commenta così dopo Torino-Atalanta

    TORINO – “Oggi era importante questa vittoria. Abbiamo segnato noi attaccanti, era importante per prendere fiducia. Questa partita ce la meritavamo perchè magari contro Monza e Bologna abbiamo fatto buone partite ma non siamo stati ripagati dai punti sempre per errori nostri. Ripartiamo da questa partite per proseguire l’anno nella miglior maniera”. Sono le parole di Duvan Zapata, ex della sfida e autore di una doppietta, ai microfoni di Dazn al termine del match vinto 3-0 contro l’Atalanta di Gasperini.
    La commozione di Zapata
    “Quello di questa sera è il Toro che abbiamo in testa? Anche quello di prima lo era. Abbiamo accettato l’uno contro uno nel campo oggi, sapevamo che la partita era questa. Abbiamo fatto tutti bene, complimenti ai ragazzi perchè l’Atalanta è una grandissima squadra. Questa vittoria è meritata. È una partita che può far scoccare la scintilla? Ripartiamo da questa partita. Piano piano costruiamo il campionato che vogliamo fare. Oggi ci siamo trovati molto bene in campo ma nei momenti di sofferenza lo abbiamo fatto tutti insieme. L’abbraccio con Juric? Sto ripagando l’amore che mi ha dato da quando sono arrivato. So che ha molta fiducia in me. Sto ripagando a tutti quanti l’amore che mi hanno dato”, le parole di Zapata, visibilmente commosso. Ai microfoni di Dazn, poi, è arrivato anche Ivan Juric… LEGGI TUTTO