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    Zhang: “Vorrei un giocatore cinese. Dopo l’Inter la mia squadra preferita è…”

    MILANO – Il presidente dell’Inter Steven Zhang pensa già alla prossima stagione alzando maggiormente l’asticella dopo lo scudetto vinto in questa stagione. Nell’intervista rilasciata al canale Tik Tok di Liu Teng (opinionista cinese) Zhang ha rilanciato le ambizioni dei nerazzurri: “Ogni stagione l’obiettivo è puntare al massimo, ogni trofeo ha il suo significato. Molti tifosi dicono di abbandonare certe competizioni, ma questo non è realistico, non si può rinunciare facilmente a nessun onore. Stabiliremo gli obiettivi a seconda delle circostanze specifiche”.

    Il ruolo di presidente dell’Inter e la dedica a Moratti

    “Inizialmente non avevo intenzione di diventare presidente, ma poi alcune parole di Moratti mi hanno spinto in questa posizione. Durante i miei studi non immaginavo cosa significasse gestire un club, non sapevo nemmeno cosa fosse lo sport. Puoi percepire questa cultura solo attraverso gli occhi dei tifosi, dagli stadi, puoi sentire la cultura di questa terra e capire che la cultura sportiva americana è diversa da quella europea. Qui è veramente una fede nel cuore di ogni persona – aggiunge – Ho chiamato Moratti per ringraziarlo, forse senza di lui, noi tifosi cinesi non avremmo mai sentito parlare dell’Inter. Da piccolo avevo sentito parlare dell’Inter, della Juventus e del Milan; se non fosse stato per lui e per suo padre, forse noi fan cinesi non avremmo avuto questo legame. Oggi sono io a mettere la seconda stella, ma senza i trofei che ha vinto lui prima, non avrei raggiunto quello che ho raggiunto oggi”.

    Tifo

    “Dopo l’Inter la mia squadra preferita è la Nazionale argentina. Prima di quell’Inter-Udinese quando mi presentai con la delegazione di Suning non avevo ancora visto una partita di calcio”.

    Rapporto con i giocatori

    “Io e i giocatori abbiamo un’età relativamente simile. All’epoca avevo solo 24 anni, non molto tempo dopo la laurea, e molte persone in Italia pensavano che fossi solo un bambino. Glielo leggo negli occhi, hanno sempre 10.000 punti interrogativi: questo è il presidente dell’Inter? Ormai sono tante le volte in cui vado allo stadio e mi fermano. Ho sempre la sensazione che i miei giocatori siano i migliori e quelli che lavorano più duramente, se guardi molti di loro come Mkhitaryan, Nicolò Barella, Stefan De Vrij, si sente che la loro vita è seria, concentrata e semplice. Tornano a casa dopo l’allenamento, prestano grande attenzione al cibo e alle bevande, e prestano attenzione alla famiglia e all’ambiente circostante. Penso che l’attuale competizione sportiva si sviluppi sempre più in questa direzione. Quanto più le star sono importanti, tanto più prestano attenzione ai loro aspetti personali. Quando sono entrato nel team per la prima volta, in effetti non era così coeso come lo è adesso. Dal punto di vista quotidiano, devo prestare attenzione ai dettagli e prendere sul serio il mio lavoro, che può finalmente riflettersi nei risultati del gioco. A quel tempo, sentivo che i nostri concorrenti avevano tali qualità”.

    Mercato e stadio

    “Mi sono sempre ricordato del gol che Eriksen ci fece col Tottenham nella prima partita in Champions League del 2018. Quando mi è stato detto c’era l’opportunità di ingaggiare Eriksen, ho detto subito sì. Con Pavard è successa la stessa cosa: ci fece gol l’anno scorso col Bayern Monaco, lo ricordo sempre. Rinnovi? Non dovrebbero esserci problemi con il rinnovo contrattuale dell’attuale rosa. Non avverrà nell’immediato, ma richiederanno un iter – sullo stadio – In Italia il problema è molto complicato, rischia di essere una lunga questione”

    Tournèe in Cina e giocatori cinesi

    “Non credo che questa cosa sia definitiva al 100% e non lo do per certo adesso, ma questo è quello che abbiamo pensato. L’attuale direzione dei lavori è simile a quella di molti altri club più grandi, non so se hanno fatto un annuncio ufficiale, e probabilmente non l’hanno fatto. Si andrà a Chengdu nel caso? Sì, ho parlato con i giocatori ieri. È un posto dove puoi vedere molti panda giganti – aggiunge – In questi otto anni ho pensato a questo aspetto di avere un giocatore cinese in rosa, ma ho voluto pensare soprattutto alla formazione dei calciatori. Al momento non ci sono giocatori adatti, poi se ne spuntassero, uno spero di portarlo in Italia. Del resto, la società si chiama Internazionale: già quando venne fondata aveva giocatori di diverse nazionalità”. LEGGI TUTTO

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    Inter, Zhang continua a far parlare di sé: ha dato buca ai suoi creditori

    MILANO – A Milano manca dall’estate, ma Steven Zhang continua a far parlare di sé. Ieri infatti ha dato buca al tribunale di Hong Kong, dove era stata fissata un’udienza per la causa promossa da China Construction Bank. Non è la prima volta che accade. Va ricordato che il presidente dell’Inter è stato condannato al pagamento di oltre 300 milioni per un prestito non saldato: obiettivo del tribunale è fare “l’esame del debitore”, in pratica interrogarlo per chiedergli se ha debiti, quanti debiti gli sono dovuti e quali altri beni o mezzi ha per soddisfare la sentenza. Il nuovo dibattimento è fissato per il 25 gennaio ma non si fa peccato a pensare che la “melina” possa essere legata a quanto si sta sviluppando intorno all’Inter dove entro fine gennaio dovrà essere trovato l’accordo per il rifinanziamento: Suning, tramite Goldman Sachs, sta parlando con Sixth Street e Ares Management per “andare oltre” a Oaktree.

    Inter, settlement rispettato

    Ieri intanto è stato pubblicato il documento relativo alla trimestrale di Inter Media Communication fortemente condizionata in positivo dal raggiungimento della finale di Champions a Istanbul. Il dato più importante riguarda il futuro: la qualificazione agli ottavi di finale (già ottenuta) garantirà un ricavo minimo di 60 milioni. L’Inter ha inoltre soddisfatto i paletti previsti dal Settlement Agreement firmato con la UEFA nell’agosto 2022. Questo significa che non sono previste trattenute sul montepremi spettante nella stagione sportiva 2023/24. Nel documento viene infine annunciato come il nuovo format della competizione dovrebbe garantire un 30% di risorse in più ai club partecipanti. S&P Global in un documento del 25 ottobre ha inoltre confermato il rating di emissione “B” al bond emesso dal club nerazzurro, questo grazie ai contratti di sponsorizzazione firmati negli ultimi mesi.

    Mercato Inter: Ausilio in pole per Djaló

    Oltre che grazie a Inzaghi per i risultati ottenuti sul campo, il miglioramento dei conti nerazzurri è dovuto alla bontà delle strategie di mercato portate avanti dal ds Ausilio e dal suo vice Baccin. In quest’ottica va letta l’accelerazione per Tiago Djaló, uno degli svincolati più ambiti sul mercato. Il centrale del Lille già un paio di estati fa era stato scelto come erede di Skriniar e Ausilio non ha mai mollato la presa: l’Inter si sente in pole, ma il rischio è – essendo in scadenza – che il Lille provi a vendere il giocatore a gennaio nell’estremo tentativo di monetizzare. LEGGI TUTTO

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    Colpani, Samardzic, Zhang, stadio e rinnovo Lautaro: Inter, parla Marotta

    MILANO – Dal mercato ai rinnovi fino al nuovo stadio dell’Inter, parla a margine della presentazione della 40esima edizione di ‘Sport Movies & Tv – Milano International Ficts Fest’, l”amminsitratore delelgato nerazzurro Giuseppe Marotta. E proprio dagli obiettivi per rinforzare la rosa parte l’ex dirigente dela Juve che viene subito incalzato sul tema Colpani: “Con il Monza abbiamo ottimi rapporti e il Monza ha ottimi elementi, validi sia per le squadre di club che per la nostra Nazionale”. Complimenti per il talento del Monza da parte di Marotta che poi torna sullo scorso weekend e sul ritorno di Lukaku a San Siro da avversario: “Su quell’argomento abbiamo parlato a più riprese, fa parte del nostro passato. Dobbiamo concentrarci sul presente, che è impegnativo: il capitolo Lukaku è chiuso, come ribadito più volte”.
    Samardzic e il rinnovo di Lautaro 
    Sulle certezze del futuro dell’Inter, Marotta non ha dubbi e il rinnovo del capitano è in agenda: “Lautaro? Per lui e per tanti altri nostri giocatori, con Ausilio stiamo affrontando la fase delle negoziazioni per prolungare la vita di questi atleti con l’Inter. C’è senso di appartenenza e questo non può che lusingarci. Non è situazione che ci crea problemi e la faremo con calma”. Tornando sul mercato c’è il nome di Samardzic accostato di nuovo all’Inter: “No… è già stato fatto. Siamo concentrati sul presente e non sul futuro. Questo rappresenta qualcosa di futuro e in questo momento non è di attualità”.  LEGGI TUTTO

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    Inter, approvato il bilancio: Suning copre 86 milioni di euro di perdite

    Il CdA dell’Inter ha approvato il bilancio al 30 giugno 2023, con perdite in calo per 55 milioni di euro (passando da 140 a 85 milioni) coperte dalla proprietà con una ripatrimonializzazione per 86 milioni. Nel corso del 2023, l’azionista di maggioranza ha immesso nuovi finanziamenti soci per 51 milioni.

    “Il continuo supporto della proprietà ha permesso di spingere le performance del club verso livelli sempre più alti, assorbendo l’impatto delle perdite”, si legge in una nota, con investimenti che “proseguono nel sostenere la crescita a livello organizzativo e gli investimenti infrastrutturali per l’Inter”.

    Inter in vendita? Ecco qual è il nemico invisibile di Zhang

    La nota dell’Inter

    “Il Consiglio di Amministrazione di F.C. Internazionale Milano S.p.A. ha approvato la proposta di bilancio per l’anno fiscale 2022/23, al termine della riunione che si è tenuta oggi presso la sede del Club”, ha ufficializzato l’Inter. “Il bilancio sarà sottoposto all’approvazione da parte dell’Assemblea degli Azionisti di F.C. Internazionale Milano S.p.A., che sarà convocata per la fine di ottobre”.

    Inter, conferme sull’offerta a Suning: il fondo è legato ai sauditi LEGGI TUTTO

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    Inter, c’è da sistemare il bilancio: 60 milioni da trovare

    MILANO – Il 26 ottobre 2018, quando Steven Zhang è diventato presidente, aveva annunciato che il club avrebbe puntato ai migliori tra dirigenti, allenatori e giocatori. Parole che non sono rimaste lettera morta, considerato che il suo primo colpo è stato Beppe Marotta, l’architetto dei trionfi bianconeri, chiamato da Suning a fare altrettanto in nerazzurro. All’epoca dei fatti, gli orizzonti erano molto diversi, considerato che il governo di Pechino favoriva ancora gli investimenti cinesi nel calcio in Europa e le ambizioni erano altissime. Il vento è poi cambiato, ma l’amministratore delegato, pur non avendo più in mano la fuoriserie che gli era stata consegnata, è ugualmente riuscito nell’obiettivo: riportare l’Inter ai fasti morattiani. Con la Supercoppa vinta a Riad, per Marotta è il 4° trofeo milanese, dove – almeno a livello italiano – ha già completato la collezione una stagione fa (allo scudetto conquistato da Antonio Conte, si erano aggiunte Coppa Italia e Supercoppa portate in dote da Simone Inzaghi). Un percorso virtuoso che fa da trait-d’union con gli anni bianconeri, in cui Marotta ha messo in fila, prima dell’addio nell’autunno del 2018, sette scudetti, quattro Coppe Italia e tre Supercoppe di Lega. Una fama di “vincente seriale” sempre più cementata dai risultati: anche per questo nei giorni del ribaltone societario a Torino, più di un tifoso bianconero sognava il ritorno dalla porta principale dell’amministratore delegato. Il quale, invece, forte del contratto firmato con l’Inter fino al 2025, si è posto entro la fine del mandato come obiettivo primario la conquista della seconda stella che lo porterebbe (e porterebbe Suning) nella storia del club e pure del calcio italiano.Guarda la galleryInter, il rientro a Milano e i festeggiamenti sull’aereo con la Supercoppa LEGGI TUTTO

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    Inter, c’è Thohir con Lavrov! I casi della vita…

    MILANO – Si era presentato all’Inter dicendo che il suo idolo era Nicola Ventola (!) e in questi giorni in cui i grandi del mondo sono riuniti per il G20 a Bali, ha accolto al suo sbarco dall’aereo planato sull’isola da Mosca Serghey Lavrov, ministro degli esteri russo, nonché braccio destro di Vladimir Putin. Di strada ne ha fatta Erick Thohir che, dopo aver comprato l’Inter da Massimo Moratti e averla rivenduta a Suning il 28 giugno 2016 – ma del club è rimasto presidente fino al 26 ottobre 2018 quando ha ceduto la carica a Steven Zhang – ha usato la popolarità derivata dall’essere stato proprietario del club nerazzurro per fare una carriera fulminante in politica.
    Il Berlusconi d’Indonesia
    La parabola di Thohir è molto simile a quella di Silvio Berlusconi: imprenditore nel campo dell’editoria e della televisione, nel 1993 ha creato il Mahaka Group e nel 2011 è diventato il proprietario del quotidiano indonesiano Republika, oltreché della televisione JakTV. Parallelamente – per accrescere la sua popolarità in patria – ha investito nello sport diventando proprietario del Persib Bandung (la Juve d’Indonesia), poi azionista dei Dc United in Mls e dei Philadelphia 76ers in Nba, fino a compiere la scalata sull’Inter, acquistata da  Moratti il 15 novembre 2013, insieme a Rosan Roeslani e Handy Soetedjo. Una volta ritiratosi in patria, è stato eletto presidente del Comitato Olimpico Indonesiano (31 ottobre 2015) e ha iniziato la carriera in politica che prima lo ha visto come coordinatore degli affari economici nel governo Widodo e oggi lo vede come ministro delle imprese statali. Una stella, quella di Thohir, in continua ascesa tanto che molti pronosticano per lui un futuro da premier. Con sentiti ringraziamenti anche… all’Inter.
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    Inter, guai per Zhang: banche cinesi all'assalto del suo patrimonio

    Il presidente del club nerazzurro non ha presentato ricorso e si sono attivate, quindi, le azioni esecutive della sentenza dello scorso luglio. Tra queste anche la richiesta al tribunale di Milano di annullare il verbale del consiglio di amministrazione del club milanese con il quale si stabilisce che Zhang non riceve compensi per l’incarico di presidente della società nerazzurra. La prima udienza è già stata fissata il prossimo 8 marzo 2023 davanti al giudice Alima Zama. A fare da traino al procedimento contro l’imprenditore è la China Construction Bank, una quelle quattro grandi banche pubbliche di Pechino, istituto con il quale ha chiuso l’operazione la Great Matrix Ltd, società interamente controllata dallo stesso Zhang. Nel corso del procedimento, come detto, Zhang ha rinnegato l’operazione, ribadendo che le firme sui documenti di garanzia di rifinanziamento erano contraffatte e di non essere a conoscenza dell’operazione: il giudice ha però respinto tali affermazioni.  LEGGI TUTTO

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    Cessione Inter: Ranadivé e il codice Da Vinci

    MILANO – Imprenditore di successo. Brillante filantropo. Magnate che avrebbe fortemente voluto cenare con Leonardo da Vinci. Vivek Ranadivé, come il genio del Rinascimento italiano, è oggi riconosciuto da tutti per creatività e idee innovative. Per lui la massima soddisfazione nella propria esistenza è quella di «migliorare la vita delle persone». Un mantra che lo ha fatto arrivare lontanissimo. Un’altra similitudine tra Ranadivé e Leonardo è che pure il 64enne milionario – interessato all’acquisto dell’Inter – ha costruito la propria fortuna col duro lavoro e con l’abnegazione allo studio.

    L’Inter costa 1,2 miliardi. Zhang, c’è Ranadivé

    Cresciuto in India (i suoi zii, Balkrishna Trimbak Ranadive e Ahilya Rangnekar, erano due leader comunisti), la leggenda narra che abbia lasciato il Paese natio pove rissimo, con soli 50 dollari in tasca. Difficoltà che non hanno fermato la sua ascesa, con la realizzazione meritata e fortemente voluta negli Stati Uniti. Formatosi a Cambridge, dopo aver conseguito la laurea e il master in ingegneria elettronica al MIT, non ancora soddisfatto del livello di istruzione ricevuto (per una sete di sapere che rimanda ancora una volta a Leonardo) ha completato le sue conoscenze ad Harvard.

    Dalla bravura sui banchi di scuola a quella nel mondo del lavoro, il passo è brevissimo: Ranadivé fonda una società di consulenza, la UNIX e si distingue successivamente con risultati strabilianti nel settore della tecnologia, gestendo due colossi come Teknekron e TIBCO, altra azienda creata da lui, che attraverso il proprio software di fatto alimentava la maggior parte delle agenzie governative di tutto il mondo. Le sue doti e il saper capire quando (e dove) intervenire, gli valgono anche l’appellativo di «Mr. Real Time» per la digitalizzazione di Wall Street e l’abilità nel saper trovare la soluzione perfetta ai problemi nel momento più appropriato (che fondamentalmente era quello che faceva Leonardo secoli fa).

    Inter, occhio a Stankovic se Inzaghi non svolta

    Il suo legame con lo sport nasce per amore della figlia che praticava il basket alle medie: per non deludere la ragazzina Ranadivé era addirittura diventato coach della squadra locale. Un compito che precede quello del 2010 quando è co-proprietario dei Golden State Warriors in NBA. Nel 2013 vende le sue quote e investe oltre un miliardo di euro per divenire azionista di maggioranza dei Sacramento Kings. Negli scorsi mesi si era parlato di un suo (presunto) interessamento per l’acquisizione del Chelsea e successivamente della volontà di supportare Red Bird per il rilancio del Milan. Nulla è andato in porto, con l’affare Inter che quindi potrebbe essere l’occasione da sfruttare, per una nuova ed entusiasmante sfida da affrontare. La richiesta di Zhang, che valuta il club 1,2 miliardi di euro, viene considerata eccessiva, ma c’è tutto il tempo per trattare e trovare eventualmente una quadra che soddisfi tutte le parti in causa. Intanto l’ad nerazzurro Beppe Marotta, stuzzicato sull’argomento nel pre partita di ieri, non si è voluto esporre più di tanto: “Queste notizie sono ormai due anni che circolano. Posso solo dire che la famiglia Zhang ama l’Inter e ha rispetto dei tifosi, sa cosa deve fare per garantire presente e futuro. L’area tecnica di cui sono responsabile deve essere esente da queste considerazioni perché tutto è sempre garantito nel migliore dei modi. Oggi le risposte le aspettiamo dalla squadra, non certo dalla proprietà. Sono cose che sono sopra la mia testa, non entro nel merito di quelle che sono le strategie della proprietà. Posso che il futuro è garantito e che la famiglia Zhang non verrebbe mai meno a questo tipo di impegno”.

    Guarda la galleryL’Inter riparte: contro il Torino basta l’acuto di BrozovicIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO