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Verona, ecco Lovato: “Il gioco di Juric è adatto a me”

VERONA – Il Padova gli ha permesso di mettersi in luce in Serie C e Matteo Lovato ci è riuscito al meglio, tanto da essere acquistato a gennaio dal Verona, che oggi lo ha presentato alla stampa: “È un privilegio essere qui, è difficile per me spiegare per me quello che provo. È un gruppo fantastico, sono ottimi giocatori e persone dentro e fuori dal campo. Devo ringraziarli per l’accoglienza che mi hanno dato. La differenza rispetto alla C ovviamente c’è, ma proverò a non farla pesare. Il mio arrivo è stato improvviso”. Il classe 2000 verrà allenato da uno dei tecnici che più crede nei giovani in Serie A: Juric ti trasmette grinta, voglia di migliorarti. Ho avuto la possibilità di vederlo al Genoa, ed è una grandissima persona. Al Padova, Sogliano e Mandorlini mi hanno parlato benissimo di lui sin da subito. Anche ex giocatori del Verona come Cherubin e Hallfredsson mi hanno spinto a prendere questa strada”.

Lovato descrive poi le sue caratteristiche tecniche: “Ho molto da migliorare, soprattutto tecnicamente e sui movimenti difensivi. Ma mi reputo un difensore che cerca di essere il più aggressivo possibile, per questo il gioco del mister è in linea con le mie caratteristiche. Sono un giocatore da uno contro uno”. Sull’esperienza al Padova: “La differenza tra il settore giovanile e il professionismo è il dover fare risultato la domenica. Nel settore giovanile non hai questo pallino, non ci sono retrocessioni. Quando ti trovi a giocare con i sentimenti dei tifosi è una sensazione che ti spinge a fare sempre meglio ogni partita. Cosa mi ha detto Juric? Mi ha dato il benvenuto e mi ha detto che bisogna lavorare. Mi ha detto qual è l’obiettivo, quali sono i prossimi step. Sono contento e prontissimo a dare il massimo per riuscire a migliorarmi, dare il mio contributo alla squadra”. I tifosi biancoscudati hanno preso male la cessione del giovane talento: “Mi dispiace, perché i tifosi in questi sei mesi mi avevano dato molto. Però sono dinamiche che nel calcio sono normali. Ci sono accordi tra le società. Mi sono trovato questa opportunità, di giocare in A in una buonissima società, che sta facendo risultati sorprendenti. Non ci ho pensato molto. Devo molto al Padova, ma quando ti capita un’opportunità così a vent’anni non puoi dire di no. Questo non è un traguardo, è un punto di partenza. Devo pormi obiettivi sempre maggiori. Sono passi in avanti, speravo di avere questa opportunità: sono qui per giocarmi le mie carte”.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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