in

La Juve ricorda Boniperti a un anno dalla scomparsa

Esattamente un anno fa, 18 giugno 2021, all’età di 92 anni ci lasciava Giampiero Boniperti. Icona della Juve prima da calciatore e poi da dirigente, incarnava i valori del club e quella smania di arrivare al successo. Fu infatti lui a coniare il lo slogan, rimasto poi emblema della società e dei suoi tifosi, “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Ha sempre difeso i colori bianconeri, sia sul rettangolo di gioco che dietro la scrivania. Il suo nome è indissolubilmente legato alla Vecchia Signora che, a un anno esatto dalla morte, lo ha voluto omaggiare attraverso una nota ufficiale apparsa sul proprio sito.

Giampiero Boniperti, il ricordo della Juve: “Un anno senza il Presidentissimo”

“Succedeva esattamente un anno fa. Il 18 giugno 2021, all’età di 92 anni e a pochi giorni da quello che sarebbe stato il suo compleanno numero 93, se ne andava Giampiero Boniperti. Quel giorno per noi fu un momento di commozione, di tristezza, ma fu anche l’occasione per guardare, ancora una volta, alla grande, immensa storia che ha legato quel ragazzo di Barengo, in provincia di Novara, ai colori bianconeri – si legge –. Una storia d’amore vera, durata una vita, in cui prima Giampiero diede tutto come calciatore, in un’epopea straordinaria dal 1947, scrivendo pagine di storia che quasi sempre cominciavano con quel tris di nomi, da pronunciarsi a memoria: Boniperti-Charles-Sivori. 179 in tutto le sue reti da calciatore, ma i numeri sono qualcosa di freddo, se non raccontano emozioni, abbracci, storie. Se non segnano le vite. E la vita di Boniperti e quella della Juve, da allora, furono destinate a procedere per sempre in parallelo: nel 1971, iniziò il secondo tempo di questa storia pazzesca. Un secondo tempo nel quale Boniperti fece capire al mondo cosa significa il motto che tutti gli juventini conoscono a memoria, e che lui stesso gridò quella notte, in cui la nostra nuova casa, l’Allianz Stadium, veniva inaugurato: ‘Vincere non è importante: è l’unica cosa che conta’. Perchè da quando lui divenne Presidente, la Juve vinse semplicemente tutto. Ma oggi, a un anno esatto dalla sua scomparsa, non ricordiamo solo la sua storia, le sue vittorie, i suoi trionfi: oggi ricordiamo uno degli uomini che più di tutti scrisse la leggenda Juventus, perché la Juventus era il suo DNA. Una storia infinita: infinita, come lui”.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


Tagcloud:

La Juve festeggia Fabio Capello, 76 anni oggi

Torino, voglia di Mandragora. Proposti alla Juve 8 milioni: ne balla uno