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E ora se l’Atalanta vince è in Champions. Se vince la Roma sorpassa Juve e Lazio

Diventa sempre più appassionante la corsa ai due posti Champions rimasti a disposizione, dopo che Napoli e Inter hanno già staccato il pass. Nella bagarre attuale, le posizioni sono queste: Atalanta 68, Juve 64, Lazio 64, Roma 63, Bologna 62, Milan 60, Fiorentina 59. Il pareggio dell’Olimpico fra Lazio e Juve, seguito alla sconfitta del Bologna a San Siro contro il Milan, trasforma il posticipo di Bergamo nella sera del giudizio. Può essere decisivo per l’Atalanta: se vince, schizza a quota 71, è aritmeticamente terza e in Champions League a due giornate dalla fine. Ma il confronto del 12 maggio può risultare cruciale per la Roma: se batte l’Atalanta, scavalca sia la Juve sia la Lazio. Dopodiché, il calendario della penultima giornata proporrà in contemporanea: Genoa-Atalanta, Inter-Lazio, Juve-Udinese, Roma-Milan e Fiorentina-Bologna. L’1-1 fra Baroni e Tudor tiene in corsa entrambi per il quarto posto. Tuttavia, l’espulsione di Kalulu e le ammonizioni di Savona e Thuram, diffidati e quindi squalificati, complicano di molto il cammino dei bianconeri negli ultimi 180′ del campionato.  La verità è che dopo il rosso rimediato da Yildiz contro il Monza e costato due giornate al turco, la manata dell’ex milanista a Castellanos ha costretto la Juve in dieci contro undici dal 60′. Si è arresa nel finale alla veemente reazione della Lazio, culminata con il palo colpito da Dia (decisivo il guizzo Di Gregorio) e coronata dal gol di Vecino al 96′, aduso segnare reti pesanti per i biancocelesti. Eppure, il quarto centro in trasferta di Kolo Muani, dei sette totali firmati dal francese, sembrava avere spianato la strada alla vittoria bianconera. Non è andata così per le azzeccate contromosse di Baroni: da Dia e Pedro al posto di Dele- Bashiru-Isaksen e, soprattutto, Vecino per Rovella, sebbene  l’ex juventino non l’abbia presa bene. Alla fine, però, si presume che anche Rovella abbia gongolato per il pari firmato dall’uruguaiano. Conceiçao e Adzic, invece, si stanno ancora domandando come mai siano subentrati e poi sostituiti nel concitato finale di partita: il portoghese ha giocato quaranta minuti, il montenegrino ne ha raggranellati soltanto dieci. Malauguratamente per Tudor, né Gatti né Vlahovic al loro posto sono riusciti a evitare il pareggio. Una volta di più, il calcio l’ha ricordato: non è mai finita sino a quando non è finita. La Lazio può confermare.



Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/serie-a


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