Al ventiseiesimo del secondo tempo della sua vita, Fabio Pisacane si siede a guardare i tre mari che ogni giorno fonde dentro in un oceano sconfinato e calmo come un lago. Strano, vero? Ma è così. C’è un mondo che si agita, fuori. Ci sono violenza, accidia, fame, tentazioni e malattie: sono ovunque, anche nei dintorni del suo passato, del primo tempo che ha giocato fino all’ultimo minuto nonostante l’allenatore avesse deciso di sbatterlo in tribuna per s
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