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Roma, il Conclave a Trigoria

I 133 cardinali chiamati a eleggere il nuovo Papa hanno impiegato due giorni, quattro sedute, per consegnarci il capo della Chiesa. Dal 21 aprile, data della morte di Franciscus, a giovedì giornali, social e televisioni hanno segnalato una dozzina di nomi di porporati candidabili, fra i quali mancava però quello che dovrebbe sostituire Claudio Ranieri, il pontefice della Roma.

Non nego che abbiamo sperato fino all’ultimo che un’indicazione in tal senso giungesse addirittura dal Cielo. Ma niente: ciccia.

A Trigoria stanno confrontandosi da mesi extra omnes: i soli nomi usciti dalla cappella romanista sono quelli di chi non ha mai fatto parte della lista. Due in particolare: prima Stefano Pioli e poi Max Allegri, da noi del Corriere continuamente esclusi. Purtroppo, aggiungo, in particolare il secondo. Ranieri ha anche segato Montella, a voce.

Confessata l’occasionale “impotenza informativa” (ma non è ancora detta l’ultima parola) che ha contagiato altri specialisti del mercato, ammetto che Ghisolfi e Ranieri, più volte sfruculiati, sono stati bravissimi a nascondere le cose, talvolta perfino a sé stessi.

Da Trigoria, sempre da quel posto negato agli umani, hanno fatto sapere informalmente che il prossimo tecnico sarà un nome importante. Quelli contattati – e a noi noti – sono stati Gasperini, Emery, Fabregas e qualcuno ha aggiunto Palladino, anche se il suo procuratore smentisce qualsiasi avvicinamento a Raffaele che ha peraltro allungato di un anno con la Fiorentina.

Sono anch’io straconvinto che la guida della prossima Roma sarà davvero un big. Con o senza Champions. Perché non sarebbe divertente nemmeno per la società, oltre che per la tifoseria, ritrovarsi con una figura mediocre in panchina dopo quello che portò alla Roma Mourinho e ha fatto in questi mesi Papa Claudio da Testaccio.

PS. Saluto i tanti professionisti accostati erroneamente alla Roma (non da noi, spero che questo ci venga riconosciuto): i cardinali Vieira, Montella, Mancini, Pioli, Allegri, Ancelotti (boom!), Sarri, Farioli, Di Francesco, Conte, Xavi, De Rossi. Emery, Fabregas e Gasp, come detto, la chiamata l’hanno ricevuta. E qualcuno anche più di una.

Il morale della favola è questo: se volete che un segreto non venga diffuso rivolgetevi a Ghisolfi e Ranieri, sono persone super riservate. Di riservate, fino a ieri, pensavo ci fossero solo le prognosi.



Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/serie-a

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