Partiamo dal principio: alcuni tifosi non hanno gradito il suo arrivo e l’hanno presa di mira. Lei è stato costretto a chiudere i commenti sul suo profilo social. Cosa ha pensato?
«Non ne parlo tanto volentieri, perché per me è già il passato. Io sono qui per lavorare, dare tutto in campo e far ricredere anche chi ha espresso un’opinione negativa ancora prima di conoscermi».
È vero che Koné la sta prendendo sotto la sua ala protettiva?
«Abbastanza. Con lui è più facile, parliamo la stessa lingua e abbiamo entrambi 24 anni».
L’intesa è nata spontanea?
«Sì, forse perché siamo cresciuti nello stesso campionato. C’è già molto affiatamento, dobbiamo solo perfezionarci e in questo può aiutarci l’allenamento».
Gasperini l’ha utilizzata a centrocampo e contro l’Everton anche da trequartista. Dove si trova meglio?
«Mi crede se dico che non ho una posizione preferita?».
Lo dicono tutti.
«Al Lens giocavo più avanti e ho segnato 8 gol nell’ultima Ligue1. Però l’ho detto a Gasp: può utilizzarmi dove vuole».
Intanto le chiede di attaccare e di difendere, “box to box” come direbbero gli inglesi.
«Se fai il centrocampista devi avere una visione complessiva, non puoi pensare solo a te stesso. Io sono abituato ad aiutare la squadra. Come dite voi? Sono un jolly: mi piace occupare l’area di rigore degli altri, però anche proteggere la mia. Il palleggio è nel mio repertorio, così come l’inserimento».
C’è ancora qualcosa che non riesce a fare? La difficoltà principale?
«Le richieste sono tante e io so di poter migliorare in tutto. Non mi accontento del livello a cui sono ora. Spero solo che le persone siano pazienti con me: è la prima volta che lascio la Francia».
E le manca la cucina francese? O preferisce quella italiana?
«Dove scelgo, scelgo bene. Però sono sincero: io impazzisco per la pasta».
Il suo idolo?
«Iniesta, ma ovviamente non mi metto neanche in competizione con lui. Troppo grande».
A qualcuno ricorda Nainggolan.
«Wow, è un grande complimento e un modello al quale ispirarsi. È un calciatore che ha fatto la storia recente della Roma, al quale i tifosi volevano bene».
A proposito di storia, la Roma cos’era per lei prima che la scegliesse?
«Una squadra da ammirare, piena di campioni. Ricordo un Roma-Juventus, c’era ancora Digne qui. Gol di Dzeko e Pjanic per noi, e di Dybala per i bianconeri».
I tifosi invece che impressione le hanno fatto?
«Sto imparando a conoscerli: straordinari. A Liverpool durante la partita sentivamo cantare solo loro. Ovunque siamo, loro sono con noi».
Questa Roma è da Champions?
«C’è un gap da colmare con le quattro che l’anno scorso sono arrivate davanti. Quindi ripartiamo da quinta forza del campionato e dovremmo preparare ogni partita senza trascurare alcun dettaglio».