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Pochi soldi e troppi stranieri: così è il calcio Italia no

Gattuso, il ct, sta facendo il giro delle sette chiese e passa più tempo a salutare colleghi e dirigenti che a incontrare giocatori da Nazionale: incrocia solo facce straniere e quando gli capita di fronte un italiano rimane quasi sorpreso.

Continuiamo a essere colpevolmente esterofili. Anche se l’Atalanta vorrebbe multare Lookman, ma non sa come comunicarglielo, visto che da giorni risulta introvabile. Ademola chiede il rispetto della parola data, o della promessa fattagli, Percassi quello della società.

Nel frattempo l’Inter parla d’altro: non batte ancora piste alternative per non irritare lo stesso Lookman che ci sta mettendo la faccia e anche qualcos’altro. Sucic e Luis Henrique hanno il compito di ricordare ai tifosi di essere nuovi e forti. Calha ha fatto pace con Lautaro e forse anche con se stesso.

Il Napoli ha venduto per 220 milioni e comprato per 150, milione più milione meno. Conte è parzialmente soddisfatto (il giorno che lo sarà del tutto non sarà più Conte). Manna va avanti a lexotan per tentare di arginare le sollecitazioni di De Laurentiis e Chiavelli.

Il Milan ha finalmente acquistato Jashari e Estupiñan, scoprendo che Allegri stravede per Bartesaghi. Tare ha un’operatività condizionata: prima di chiudere un affare deve confrontarsi, nel disordine, con Furlani, Moncada, Trimboli o Busardò (si scherza, Paolo), Cardinale, Ibra, Allegri, Pellegatti e il cavallo di Pellegatti. A ottobre si aggiungerà Galliani, voluto da Cardinale via Briatore e Nathan Falco. Ma Adriano is Adriano.

La Juve ha risorse per il Mercatino di Forte dei Marmi, avendo speso troppo in passato. Ma al Forte potrebbe incontrare Andrea Agnelli e allora tutto è in mano a Comolli, Modesto e Chiellini, passato dalla BBC alla CMC. Troppe le zavorre da scaricare: non presento l’elenco per mancanza di spazio. Se ne riparla dopo ferragosto.

Chi ha visto Massara un mese fa e lo rivede oggi lo trova invecchiato di dieci anni. E Gasperini non ha ancora cominciato a gasperiniarlo seriamente per avere ciò che gli serve. GpG dice di inseguire la credibilità che peraltro ha già in dosi massicce, dal momento che l’Olimpico si presenta esauritissimo. In realtà punta a un attaccante in grado di dare un senso al reparto. Dovbyk, pagato 41 milioni e a bilancio a 34, è incedibile ma vero: i Friedkin sperano in una cura alla Retegui.

Il Bologna resiste alle richieste per Lucumi e Holm, avendo promesso a Italiano che avrebbe ceduto solo due pezzi grossi. Zanoli soddisfa il tecnico, così come Immobile e Bernardeschi. Se Sartori azzecca il sostituto di Ndoye e se Orso si ripete e Cambiaghi trova il gol e la smette di pensare troppo prima di tirare in porta, la squadra è in grado di ripetere l’ultima stagione.

S’è mossa bene la Fiorentina con Dzeko e Sohm; Mandragora e Dodo sono piccoli fastidi gestibili. Nel complesso la squadra affidata a Pioli è di buon livello.

La Lazio ’25/26 è tutta nella differenza tra Baroni e Sarri, inutile fare discorsi diversi: stessa squadra, stesso mare.

Due pilloline: spero che Di Francesco possa riuscire ad aggiungere al gioco la salvezza. Trovo intrigante la scelta di Pisacane a Cagliari dove è arrivato un mio pallino, Kilicsoy: ho la sua maglia da un anno.

La griglia provvisoria è Napoli e Milan (o Inter), una milanese e Juve, Roma e Bologna, Atalanta e Lazio (o Fiorentina).



Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/serie-a


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