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    Vazquez: l'esplosione a Palermo, la doppia nazionale, la rinascita al Parma

    Franco Vazquez vero leader del Parma. Il classe 1989 sta letteralmente trascinando i gialloblu in una tranquilla qualificazione ai play off: anche nell’ultima sfida, il big match del Granillo con la Reggina, è risultato decisivo con un gol a 20′ dalla fine, regalando ai suoi 3 punti pesantissimi. Da due anni a questa parte è l’uomo in più dei gialloblu. Una carriera di up&down, piena di contraddizioni, anche quella con le nazionali: ha infatti vestito le maglie di Italia e Argentina. LEGGI TUTTO

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    Bakayoko, il curioso caso continua: da ospite indesiderato a primo cambio in mediana

    A gennaio (ma anche la scorsa estate) il Milan ha provato a cederlo più volte, senza riuscirci. Ora Pioli lo preferisce a Pobega e Vranckx nelle rotazioni a centrocampo. E i tifosi si interroganoIl curioso caso di Tiémoué Bakayoko continua. Potrebbe in effetti valere una sceneggiatura la stagione del centrocampista francese, che prosegue a fornire ampi spunti di conversazione fra i tifosi rossoneri. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Bereszynski regala la sua maglia autografata al noto barbiere dei calciatori

    Vi autorizzo al trattamento dei miei dati per ricevere informazioni promozionali mediante posta, telefono, posta elettronica, sms, mms e sondaggi d’opinione da parte di RCS Mediagroup S.p.a.ACCETTO NON ACCETTOVi autorizzo alla comunicazione dei miei dati personali per comunicazione e marketing mediante posta, telefono, posta elettronica, sms, mms e sondaggi d’opinione ai partner terzi.ACCETTO NON ACCETTO LEGGI TUTTO

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    Prandelli e la corsa Champions: “Milan, brutta frenata. A Roma Allegri non può sbagliare”

    L’ex c.t. e l’Europa: “Lazio e Inter restano favorite. Milan tranquillo malgrado la frenata, per i bianconeri è decisiva la partita con la Roma: se vince può sperare”“Un posto in Champions è del Napoli, che di fatto ha già vinto il campionato, e per gli altri tre sarà bagarre fino all’ultima giornata. Ma Lazio, Inter e Milan hanno qualcosa in più della Roma. L’Atalanta può diventare la mina vagante, della squadra di Gasperini mi piace un sacco Hojlund. E poi occhio alla Juventus, penalizzata ma anche lanciata”. Cesare Prandelli, ex c.t. dell’Italia vice campione d’Europa 2012 e protagonista in Champions ai tempi della prima avventura alla Fiorentina, analizza la corsa all’Europa che conta. LEGGI TUTTO

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    Shahida e i morti di Cutro meritavano un minuto. I due Lucio, Totti e Baggio

    Dopo il silenzio del presidente Mattarella è mancato quello della Serie A. Dalla e Battisti come Francesco e Robi: tu chiamale emozioni Il primo a vedere con i propri occhi l’orrore del naufragio di Cutro è stato un pescatore di nome Vincenzo, come Iaquinta, campione del mondo a Berlino, nato a Cutro. All’alba di domenica scorsa, Vincenzo è entrato nel mare che gli dà da vivere e ha cercato di strappare alla morte i disperati partiti dalla Turchia e naufragati a pochi metri dalla costa calabrese. Non ha badato alle onde gonfie o ai rischi, solo a restringere i contorni della tragedia che aveva davanti: cadaveri e carcasse di legno galleggianti. Credeva di avercela fatta quando ha estratto dall’acqua un corpicino di 3 anni. “Aveva gli occhi aperti. Ero convinto fosse vivo. Invece era morto. Glieli ho chiusi e l’ho posato sulla sabbia. Rivedo quegli occhi tutte le notti. Non devo dormire, devo restare sveglio. Altrimenti li rivedo”. LEGGI TUTTO

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    Juve, ti ricordi Diego? “Non scattò la scintilla. Ma io e Del Piero insieme potevamo giocare”

    Il brasiliano che nel 2009 segnò due gol all’Olimpico: “La nostra era una squadra di grandi individualità che non diventò mai un gruppo coeso. Oggi i brasiliani di Allegri sono un esempio per i giovani” “Quella è stata la mia miglior partita con la maglia della Juventus”. Il 30 agosto 2009, la Juventus batte la Roma 3-1 all’Olimpico con la doppietta di Diego. Sembrava essere la nascita di una nuova stella, ma il brasiliano fu l’emblema delle difficoltà vissute dai bianconeri in quella stagione. Arrivato alla Juventus per 25 milioni dal Werder Brema dopo aver eliminato il Milan ai sedicesimi di Coppa Uefa, Diego non ha fatto esplodere il proprio talento a Torino ma è sicuro che “con una stagione in più avrei potuto fare meglio”. LEGGI TUTTO

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    Con Damian il Sudtirol fa il giro del mondo

    Una cosa del genere non l’avrebbe mai immaginata. Damian Gruber, 25 anni, bolzanino, dipendente della Confartigianato altoatesina, mai immaginava che avrebbe fatto il giro del mondo il suo raid Bolzano-Benevento-Bolzano via Bergamo-Napoli. Millesettecento chilometri fra andata e ritorno, in auto e in aereo, ritrovandosi unico tifoso nella curva ospiti del Vigorito a sostenere il Sudtirol, società e squadra modello, autentica rivelazione della Serie B alla quale partecipa per la prima volta nella sua storia. La foto che l’ha immortalato tutto solo, fra i seggiolini gialli e rossi, è rimbalzata sui siti ai quattro angoli del globo, per non dire dei tributi sulle pagine Facebook degli appassionati sotto ogni bandiera. In Inghilterra, il Sun ha dedicato un servizio al ragazzo di Bolzano; in Argentina, La Nacion ha fatto altrettanto, per non dire del Brasile, dell’Olanda, del Portogallo, della Francia, della Germania. Elogi, ammirazione, simpatia. Una rassegna stampa tanto inattesa quanto voluminosa che ha trasformato Damian nel miglior testimonial della squadra di Pierpaolo Bisoli in piena zona playoff e nella plastica dimostrazione di che cosa sia la passione di un tifoso vero, la passione che non conosce ostacoli. E non è un modo di dire. Ha raccontato Gruber a Cronache di spogliatoio: «Il viaggio a Benevento non è stato improvvisato. Vado in trasferta ogniqualvolta posso, soprattutto nei weekend. Sapevo che nessuno del nostro gruppo organizzato sarebbe partito, sebbene in una stagione così importante come questa la nostra tifoseria ci tenga tanto a essere presente anche in campo esterno. Stavolta è stato diverso, poiché si trattava di un turno infrasettimanale e non tutti riescono o possono organizzarsi. Ho 25 anni, sono nato e cresciuto a Bolzano e nella vita faccio l’impiegato. Grazie a Dio, ho un grandissimo capo che, consapevole della mia sconfinata passione per il Südtirol, mi permette di seguire la squadra in tutta Italia. Così ho preso due giorni di ferie e sono partito per Benevento». LEGGI TUTTO