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    Otto partite senza gol presi? Solo in cinque nella storia meglio di questa Juve: chi sono

    Tre mesi. La Juventus non prende gol dall’8 ottobre in casa del Milan campione. Più precisamente dal minuto 54 della sfida di San Siro, rete del 2-0 di Brahim Diaz. E va bene che in mezzo c’è stata la sosta mondiale, ma da allora sono otto le vittorie consecutive dei bianconeri. E sono otto le partite consecutive dei bianconeri senza gol subiti. Per l’esattezza, 756 minuti di imbattibilità, secondo quanto riferiscono le rilevazioni Opta. Il tassametro dice 12 clean sheet dopo 17 giornate di A: l’anno scorso per la Juve furono 13 in tutto il campionato. Gli otto di fila inanellati adesso, ancora secondo le rilevazioni Opta, entrano di diritto nella Top 10 della storia della Serie A. Solo cinque volte qualcuno è riuscito a fare meglio. Vediamo chi. LEGGI TUTTO

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    La ricetta anti-Roma di Sacchi: “Pressing, cross per Giroud e uno-due rapidi”

    L’ex tecnico rossonero sulla sfida di San Siro: “La chiave è l’organizzazione, così può arrivare anche lo scudetto. Ma occhio alle ripartenze, Dybala può sempre inventarsi qualcosa”Arrigo Sacchi si accomoda sulla panchina del Milan, ed è come sentirsi a casa. Scruta i volti degli avversari e quelli dei suoi ragazzi e, prima che l’arbitro fischi l’inizio, sentenzia: “Queste sono partite nelle quali devi avere il dominio del gioco. Se hai il dominio, cresce l’autostima e crolla quella dei tuoi rivali. E poi è necessario che il ritmo sia sempre molto alto”. LEGGI TUTTO

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    Dietro il disastro di Monza: che fine ha fatto il vero Lukaku

    Segnali di risveglio contro il Napoli, ma all’U-Power il belga non ne ha azzeccata una. Per il club resta un calciatore al centro del progetto, a patto però che sia quello “vero”. I motivi del momento noBen 22 milioni di euro. Per avere in rosa Romelu Lukaku per un anno, l’Inter sborserà in tutto 22 milioni, senza alcun diritto di riscatto e restituendo di fatto il calciatore al Chelsea a fine anno. Certo, pare scritto che il 29enne rimarrà a Milano senza passare da Londra ma, a quel punto, la proprietà dovrebbe spendere la stessa cifra per una seconda stagione, tra onerosità del trasferimento e stipendio al lordo. Tanti soldi, sicuramente troppi rispetto a quanto finora i nerazzurri hanno avuto in cambio dal volto dello scudetto del 2021. LEGGI TUTTO

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    Cannavaro e De Rossi, com'è dura la B

    TORINO – Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi: com’è dura la Serie B. Giunti lo scorso autunno sulle panchine di Benevento e Spal, sono fra le più grandi delusioni di questa annata. Come dire, non basta il nome roboante, non è detto che essere stati Campioni del Mondo, giocatori di fama planetaria, porti automaticamente al successo da allenatori. Certo, nell’immediato l’operazione funziona, quando Benevento e Spal li scelsero a stagione in corso ricompattarono le proprie piazze, crearono forti entusiasmi e anche un certo marketing. Poi però, c’è il campo. Che sta dicendo come entrambi abbiano problemi enormi a far rendere le proprie squadre come ci si aspettava in estate: il Benevento è 14°, a -4 dai playoff e a +2 dai playout; la Spal è 16ª, oggi disputerebbe i playout col Venezia. Cannavaro è stato assunto dal Benevento il 21 settembre, al posto dell’esonerato Fabio Caserta che aveva una media di 1.16 punti a partita. Col Pallone d’Oro 2006 in panchina, ne sono arrivati 15 in 13 uscite per una media di 1.15, dunque di fatto non è cambiato nulla rispetto al predecessore. O meglio, a Benevento ci si era illusi di aver svoltato quasi un mese fa quando arrivarono due vittorie di fila (a Parma e in casa sul Cittadella). Ma l’ultima uscita, a Santo Stefano, ha portato la bruciante sconfitta interna dal Perugia, un successo ineccepibile che ha permesso agli umbri di lasciare dopo mesi l’ultimo posto, con quell’antico artigiano di Fabrizio Castori che ha dato una lezione tattica al blasonato collega, incapace di raddrizzare la partita una volta andato sotto, anzi, la squadra è evaporata nella ripresa. Non c’era insomma per il Benevento modo peggiore per andare alla sosta. Il mercato potrebbe portare qualche novità ma è tutto da verificare che i nomi associati al Benevento (Valoti del Monza il più celebre, ma anche Rodriguez e Listowski del Lecce) possano invertire un andazzo preoccupante, ad oggi per la Strega i sogni sono vietati, prioritario è mettere in sicurezza il campionato, nonostante gli investimenti fatti, anche l’ultima estate, da patron Vigorito. E a Daniele De Rossi va pure peggio, anche se l’organico della Spal a inizio stagione appariva inferiore a quello del Benevento e la squadra, seppur teoricamente potenziata, non è molto dissimile da quella che nella passata stagione si salvò alla penultima giornata. De Rossi è in sella dall’11 ottobre, quando rilevò l’esonerato Roberto Venturato che aveva raccolto 9 punti in 8 giornate (media 1.12). Con De Rossi ne sono arrivati 11 in 11 uscite ma al di là della media leggermente inferiore, quel che preoccupa sono i passi indietro che ha fatto la squadra. Col senno di poi, l’esonero di Venturato appare oggi un po’ frettoloso. E’ vero, la squadra nelle ultime due uscite s’era piantata, ma aveva perso da Genoa e Frosinone, cioè terza e prima forza del campionato. Prima erano arrivati risultati confortanti (vittorie su Cagliari e Venezia, pari a Bari rimontando 2 gol) che De Rossi non ha saputo replicare. Perlomeno dell’ex mediano giallorosso va apprezzata la schiettezza: su come gli stia andando, non cerca mai scuse anzi, sa essere perfino spietato con se stesso, tanto di cappello visto che non lo fa nessuno dei suoi colleghi. Ma il futuro, è una grossa incognita. Esposito, la stella della mediana spallina, dal giugno scorso nel giro della Nazionale, è  appena passato in A allo Spezia come è giusto che sia, un elemento simile non può stare ancora in B. Ma è una perdita da non poco, con la quale però si dovrebbero trovare i denari per finanziare il mercato. Basterà? Resta il fatto che Cannavaro e De Rossi stanno pagando un pesante dazio alla B, entrambi sono debuttanti su panchine italiane, era lecito aspettarsi di più certo, ma non è semplice per nessuno convincere tutti al primo colpo. Poi però, fa un certo effetto vedere il podio della B proprietà di altri tre Campioni del Mondo a Germania 2006 (Frosinone primo con Fabio Grosso, Reggina seconda con Pippo Inzaghi, Genoa terzo con Alberto Gilardino). Ma anche loro, prima di raggiungere i successi attuali, hanno dovuto masticare amaro. Ecco, Cannavaro e De Rossi, possono prendere esempio proprio da Super Pippo che addirittura debuttò in panchina nel Milan. Non gli andò bene ma per imparare al meglio il mestiere con grande umiltà ripartì dalla C, da Venezia, per costruirsi una carriera a cui oggi tutti guardano con grande rispetto. Chissà, anche a Cannavaro e De Rossi potrebbe accadere qualcosa di simile, alla lunga potrebbe anche pagare, come per Super Pippo. LEGGI TUTTO

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    Polemiche, frecciate, gesti: Mou contro il Milan, 9 sfide mai banali

    Il primo confronto tra il mondo rossonero e l’uragano Mou si svolge in campo neutro: 29 agosto 2003, Stadio Louis II di Montecarlo, Supercoppa Europa, Milan-Porto. Vent’anni fa. Ancelotti ha appena vinto la Champions, José la Coppa Uefa, ma il solito Shevchenko infila di testa un cross di Rui Costa regalando al Milan l’ennesimo trofeo. Il Porto è un insieme di giocatori cult che nove mesi dopo, a Gelsenkirchen, alzeranno la grande coppa battendo 3-0 il Monaco. Il 10 è Deco, la punta Derlei, il centrale Carvalho, il mediano Costinha, futura meteora bergamasca qualche anno dopo. C’era un volta il Porto di José. LEGGI TUTTO

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    Il dolore di Cathryn: “Luca, il marito e il padre più affettuoso”

    La signora Vialli affida un messaggio alla Gazzetta: “Siamo devastati, grazie per l’ amore e il supporto”. Funerali “non tristi”, per volere di GianlucaDal nostro inviato Andrea Ramazzotti8 gennaio
    – londraCathryn Vialli è devastata. Lo dice lei, senza vergognarsi, senza nascondersi. È una donna forte che ora sa di dover andare avanti crescendo la diciottenne Olivia e la sedicenne Sofia senza l’appoggio dell’amore della sua vita. Dentro ha un dolore lancinante, impossibile da spiegare con le parole, eppure ieri per ringraziare i tifosi di tutto il mondo, che sui social stanno sommergendo di affetto la famiglia, ci ha voluto consegnare un pensiero. LEGGI TUTTO