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    Roma, c'è Zaniolo nella lista per l'Europa League

    ROMA – Nicolò Zaniolo è stato inserito dalla Roma nella lista Uefa, ma questo non vuol dire che tra le parti sia tornata la quiete. Il club, entro la mezzanotte di ieri, ha inviato la lista dei giocatori a disposizione di Mourinho per l’Europa League e sebbene tra questi ci sia il il 22 giallorosso, lui continuerà a rimanere fuori dal progetto del club dei Friedkin. Da Trigoria, infatti, spiegano che la sua presenza sia solo formale (è nell’elenco dei giovani formati in Italia), perché alla luce dei paletti imposti dall’Uefa sul Settlement Agreement non avrebbe avuto senso escluderlo.
    Roma, Zaniolo nella lista Uefa
    All’interno della lista Uefa sono stati inseriti anche Karsdorp e Wijnaldum. Questa mattina è invece tornato a Trigoria Zaniolo che è stato sottoposto a una visita psicofisica dal club giallorosso, che conferma la necessità del giocatore di fermarsi. Il 31 gennaio, infatti, Zaniolo aveva presentato certificato medico evidenziando il bisogno di un periodo di riposo (30 giorni). I tempi di rientro non sono ancora chiari e verranno stabiliti dopo nuovi controlli.  LEGGI TUTTO

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    Baldanzi: “Miretti, Scalvini e Fabbian, anche in Italia abbiamo i Bellingham, i Gavi e i Pedri”

    L’Empoli è fucina di talenti. Storicamente ne ha sempre lanciati tanti. Una vera e propria fabbrica per la crescita del talento. Dall’arrivo a Monteboro fino alle porte della prima squadra sono tanti i giocatori che, tra presente e passato, hanno vissuto la gioia di cimentarsi con il calcio dei grandi. L’ultimo in ordine cronologico è Tommaso Baldanzi. Una stagione davvero importante la sua con quattro reti è uno dei classe 2003 più decisivo in Europa. Quattro gol in campionato compreso quello da tre punti contro l’Inter. I paragoni non si sprecano, ma piedi per terra senza montarsi la testa. Un po’ come l’intervista rilasciata a Dazn nel format ‘Piedi x Terra’ dove si è raccontato tra aneddoti, obiettivi e la sua Empoli. Guarda la galleryBaldanzi decide Inter-Empoli: l’esultanza alla Del Piero gela il Meazza
    Empoli, la fabbrica del talento: Baldanzi si racconta
    L’Empoli è casa sua. C’è cresciuto e da piccolo seguiva dallo stadio le partite della prima squadra: “Il mio primo ricordo dell’Empoli è una partita dei play-out di Serie B. Oggi è un onore giocare con Caputo e Tonelli, che qualche anno fa vedevo dalla tribuna Allo stadio andavo con mio nonno e sono sicuro che sarebbe orgoglioso di me”. La dedica con lo sguardo volto al cielo dopo ogni gol e quel “tatuagio a lui dedicato”. Ragazzo per bene e con la testa sulle spalle conscio delle sue qualità e di dover ancora migliorare sotto diversi punti di vista. 
    “Difficile azzardare paragoni con i vari Gavi, Bellingham o Pedri, ma anche in Italia ci sono tanti talenti”. Lui è tra questi, un diamante che ad Empoli hanno saputo coccolare e far brillare nel momento giusto. Ma per il classe 2003 ci sono anche altri ragazzi intressanti: “Miretti, Fabbian e Scalvini tra quelli della mia età mi piacciono tanto”. Poi il rapporto con i vari allenatori avuti: “Buscé è come un secondo padre”, ma non solo “Zanetti mi ha aiutato tantissimo. Se stiamo facendo cosi bene è merito suo. Poi devo ringraziare anche Dionisi e Andreazzoli per aver creduto in me”.  LEGGI TUTTO

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    Chiesa-Patric come Ronaldo-Iuliano: Juve-Lazio, moviola Coppa Italia

    TORINO – Nessun episodio da moviola nella prima frazione di gioco. La partita scorre senza problemi di direzione di gara. Soltanto al 27’ c’è un contatto in area laziale tra Chiesa e Patric che si oppone con il corpo al tentativo di verticalizzazione dell’attaccante bianconero ma non ci sono gli estremi per il rigore con un contrasto stile basket in cui è sempre labile il confine tra sfondamento oppure ostruzione.

    Alla fine del 1° tempo l’azione del gol di Bremer finisce sotto la lente del Var ma la posizione del difensore brasiliano è regolare. Nella ripresa il primo episodio che fa discutere avviene alla mezzora quando Zaccagni, già ammonito, rifila una gomitata a Cuadrado ma l’arbitro Maresca della sezione di Napoli non sanziona il laziale che sarebbe stato espulso con il secondo cartellino giallo. LEGGI TUTTO

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    Milan in Champions League, la lista Uefa: dentro Thiaw per Dest, out Maignan e Ibrahimovic

    Il club rossonero ha presentato all’Uefa l’elenco dei giocatori che prenderanno parte alla fase a eliminazione diretta della Champions League. In difesa dentro Thiaw che prende il posto di Dest, restano fuori Ibra, Vranckx e Adli. Out anche Maignan che, però, ha ancora chance di rientrare. La squadra di Pioli se la vedrà con il Tottenham negli ottavi di Champions LEGGI TUTTO

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    Juve, una vittoria per capire la lezione del Monza. Lazio, che errore Maximiano

    Quattro giorni dopo la lezione del Monza, la Juve ha rialzato la testa dimostrando di avere capito che cosa debba fare per non tenerla bassa, in questo periodo così delicato della sua stagione. Serve come il pane la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia, dove i bianconeri affronteranno l’Inter dello specialista in trofei tricolori a nome Simone Inzaghi. Se è vero che l’uscita a vuoto di Maximiano ha favorito il gol di Bremer, è altrettanto vero che la Juve ha cercato la vittoria con maggiore insistenza rispetto a una Lazio più che mai bisognosa del miglior Immobile. È evidente quanto il capitano abbia bisogno di tempo per recuperare la condizione dopo l’infortunio: tant’è vero che il solo tiro in porta dei biancocelesti ribadisce quanto il quattro volte capocannoniere sia indispensabile a Sarri. Questi, da quando ha lasciato la Juve, non è più riuscito a batterla, sebbene proprio Sarri sia stato l’uomo che ha firmato l’ultimo dei nove scudetti consecutivi bianconeri.Sullo stesso argomentoJuve-Lazio, Bremer: “Siamo di alto livello. Per i problemi extra-campo c’è la società”Juventus

    Ha detto bene Perin: la Juve ha dato la risposta che era chiamata dare, dopo la pessima prova contro il Monza, dominatore allo Stadium in lungo e in largo. Stavolta, il corto muso di Allegri ha funzionato, compattando una squadra che ha bisogno di ritrovare la continuità di rendimento, fondamentale per riscoprire se stessa. In aprile, la semifinale con l’Inter sarà anche la rivincita della finale dell’ultima edizione del trofeo, vinta dai nerazzurri, eppure, in questo momento la Juve deve avere la forza di concentrarsi su ogni partita che l’attende, a cominciare dalla Salernitana. Vlahovic è tornato a giocare in maglia bianconera dopo 104 giorni di assenza e per lui vale lo stesso discorso di Immobile. Per la prima volta insieme dal primo minuto, Dusan ha fatto coppia con Chiesa che, quanto a stato di forma, sta meglio del compagno, ma è soltanto questione di tempo. La Lazio ha pagato a caro prezzo l’assenza di Milinkovic Savic, al quale Sarri ha risparmiato la Juve perché stanchissimo, dopo avere già giocato oltre tremila minuti fra club e Serbia. Le fatiche di Sergej pesano.

    Sullo stesso argomentoJuve-Lazio, Chiesa illumina: che giocata per servire Vlahovic!JuventusGuarda la galleryDa Olimpia in gabbia al ritorno del corto muso di Allegri: le reazioni social dopo Juve-Lazio LEGGI TUTTO

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    Juve-Lazio, Bremer: “Siamo di alto livello. Per i problemi extra-campo c'è la società”

    TORINO – “Sono contento per il gol e per aver passato il turno. Ci siamo parlati e compattati, non potevamo fare ancora male come con il Monza. Noi dobbiamo pensare al campo, la società pensa ai problemi extra-campo. La Juve è una squadra di alto livello e dobbiamo pensare a fare più punti possibili, poi vediamo dove siamo. Dobbiamo continuare su questa strada”. Gleison Bremer, match winner del quarto di finale di Coppa Italia vinto di misura dalla Juventus con la Lazio, è intervenuto ai microfoni di Mediaset. LEGGI TUTTO

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    Juve-Lazio, Chiesa illumina: che giocata per servire Vlahovic!

    TORINO – Titolari insieme dal primo minuto: la lunga attesa per vedere Chiesa e Vlahovic in bianconero termina in Coppa Italia nel quarto di finale contro la Lazio. Grande grinta da parte del numero 7 che prima di uscire dal campo, al minuto 75′, ha provato in tutti i modi ad impegnare la difesa biancoceleste. Da solo o a disposizione del compagno di reparto, l’esterno azzurro all’ora di gioco ha illuminato lo Stadium con una super giocata: cross dalla destra e aggancio di esterno destro a liberare il compagno d’attacco serbo che non capisce però le intenzioni, lasciandosi anticipare dalla difesa di Sarri. Entusiasmo da parte del pubblico dopo il numero di Chiesa che all’uscita dal campo è stato abbracciato dai suoi tifosi con una standing ovation. LEGGI TUTTO

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    Cuadrado, quattro mesi allo sprint e poi… ciao Juve!

    TORINO – Dalla sfida di Coppa Italia con la Lazio ai prossimi quattro mesi, quasi certamente gli ultimi di una serie di otto anni intrisi di juventinità, Juan Cuadrado è giunto al dunque. E il dunque, nel caso dell’88 colombiano, significa provare a tornare trascinatore di una compagnia che in questo momento ha estremo bisogno di punti di riferimento. Non esattamente sicuri in prospettiva, visto che l’ex Chelsea se ne andrà a fine stagione (dove non si sa, ma le offerte da luoghi esotici fioccano), però il tifoso bianconero sarebbe ben felice di ritrovare il proprietario di quel “lato B” – per esempio – che decise un derby nel 2015 avviando la super rimonta della Juve con vista sullo scudetto.
    Indispensabile, a modo suo
    Anche Cuadrado lo desidera, considerato quanto abbia tenuto a rientrare in tempo per dare una mano in una delle stagioni più complicate della storia bianconera. Perché il Panita, che dava del Panita a molti compagni “made in Sud America” e non solo, non vuole abbandonare la Juventus senza aver lasciato un segno ulteriore della sua presenza. Vero, non è più un ragazzino e quando a suo tempo si è trattato di rinnovare il contratto (dal 2022 al 2023), fece scattare l’opzione automatica sull’accordo con il club, valida al raggiungimento della 40ª presenza stagionale, ma senza accettare di ridursi lo stipendio da cinque milioni di euro netti. No a una spalmatura dell’ingaggio, no a un futuro juventino fino a fine carriera, però resta il fatto che Cuadrado non sia esattamente un calciatore così facilmente sostituibile. Non è che la rosa di Massimiliano Allegri, ad oggi, abbondi di uomini in grado di saltare l’uomo e così creare superiorità numerica, né di elementi bravi nel conquistarsi punizioni da mattonelle particolarmente invitanti. Ma della sostituzione del colombiano ci si occuperà quando sarà il momento. In assenza di novità dal mercato invernale, alla Juve conviene tenerselo stretto, e viceversa, finché interruzione del rapporto non separi le parti. LEGGI TUTTO