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    Plusvalenze Juventus, la giustizia del capro espiatorio

    È chiaro che il problema non sono le plusvalenze: il problema, per la giustizia sportiva, è la Juventus. Perché la sentenza della Corte d’Appello Federale non è tecnicamente spiegabile se non prendendo in considerazione anche l’accanimento nei confronti del club bianconero e la volontà di affossarlo. È un cecchinaggio feroce e insensato che calpesta il diritto applicando una disparità di giudizio ingiustificabile. La Juventus è l’unica società punita per una violazione, le plusvalenze fittizie, che si commette in due. Se un vantaggio illecito viene tratto dal gonfiare il prezzo di due giocatori coinvolti in uno scambio, questo lo ottengono due club. Come è possibile, quindi, che la Juventus sia l’unica a essere penalizzata? LEGGI TUTTO

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    Diretta Salernitana-Napoli ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    SALERNO – L’ultima gara del girone di andata del campionato di Serie A regala un importante derby campano tra Salernitana e Napoli. Momento particolare per le due squadre con i granata che dopo la debacle di Bergamo contro l’Atalanta, tornano in campo sotto le direttive di Davide Nicola, esonerato e poi richiamato sulla panchina dell’Arechi in una lunga settimana. 7 giorni nei quali anche la capolista azzurra ha dovuto fare i conti con una sorprendente eliminazione ai rigori in Coppa Italia contro la Cremonese. La macchina perfetta di Spalletti si è inceppata con un ko che costa l’addio ad una delle tre competizioni stagionali, inoltre si è fermato anche Kvarastkhelia che non sarà del derby. Tante le motivazioni per una sfida che si preannuncia piena di emozioni.
    Dove vedere Salernitana-Napoli streaming e diretta tv
    Salernitana-Napoli è in programma alle 18 allo stadio Arechi di Salerno e sarà trasmesso in diretta e streaming su Dazn e zona Dazn.
    Guarda Salernitana-Napoli su DAZN. Attiva ora
    Salernitana-Napoli: le probabili formazioni
    SALERNITANA (4-3-2-1): Ochoa, Daniliuc, Pirola, Gyomber, Bradaric; Nicolussi Caviglia, Bohinen, Coulibaly; Vilhena, Candreva; Dia. Allenatore: Nicola.A disposizione: Fiorillo, Sambia, Lovato, Capezzi, Botheim, Kastanos, Valencia, Piatek, Bonazzoli. Indisponibili: Bronn, Mazzocchi, Maggiore, Radovanovic, Sepe. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.
    NAPOLI (3-4-2-1): Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Elmas Allenatore: SpallettiA disposizione: Marfella, Sirigu, Bereszynski, Olivera, Ostigard, Zedadka, Demme, Gaetano, Ndombele, Zerbin, Lozano, Raspadori, Simeone. Indisponibili: Kvarastkhelia, Juan Jesus. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.
    Arbitro: Chiffi di Padova. Assistenti: Mokhtar e Palermo. IV uomo: Volpi. Var: Nasca. Avar: Massa. LEGGI TUTTO

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    Diretta Fiorentina-Torino ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    FIRENZE – Il sabato della 19ª giornata di Serie A si chiude allo stadio Franchi di Firenze dove la Fiorentina ospita il Torino nella prima delle due sfide tra le due squadre nei prossimi 10 giorni (1 febbraio quarti di finale di Coppa Italia sempre a Firenze). Entrambe le squadre sono a pari punti in classifica (23 a -2 dall’Udinese 7ª) e reduci da una sconfitta, i Viola a Roma contro i giallorossi (2-0) mentre i granata di Juric sono stati beffati per 1-0 in casa contro lo Spezia. L’allenatore serbo sa dell’importanza del momento e della partita odierna: “È una squadra di alto livello che a inizio stagione ha pagato gli impegni di Coppa però sono forti, e allenati da un tecnico che mi piace tanto come Italiano. Nonostante le assenze mi aspetto una grande prestazione, a Firenze. Sì, dove il 1° febbraio torneremo per i quarti di Coppa Italia. Sarà una partita molto importante, vogliamo la semifinale con tutte le nostre forze, però prima c’è il campionato. Per il quale sono fiducioso, abbiamo recuperato le energie che si erano perse con lo Spezia e dobbiamo ritrovare la nostra strada. Questa, adesso, è la mia preoccupazione”.
    Dove vedere Fiorentina-Torino streaming e diretta tv
    Fiorentina-Torino è in programma alle 20:45 allo stadio Franchi di Firenze e sarà trasmesso in diretta e streaming su Dazn, Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio (canale 202) e Sky Sport (canale 251) e in streaming sulla piattaforma Now.
    Guarda Firoentina-Torino su DAZN. Attiva ora
    Fiorentina-Torino: le probabili formazioni
    FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Venuti, Milenkovic, Igor, Biraghi; Amrabat, Duncan; Ikoné, Bonaventura, Saponara; Kouamé. Allenatore: Italiano.A disposizione: Cerofolini, Martinelli, Terzic, Ranieri, Kayode, Krastev, Bianco, Mandragora, Barak, Jovic, Gonzalez. Indisponibili: Cabral, Castrovilli, Quarta, Sottil. Squalificati: Dodo. Diffidati: Mandragora e Igor.
    TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Zima, Buongiorno, Rodriguez; Singo, Ricci, Linetty, Vojvoda; Vlasic, Radonjic; Sanabria. Allenatore: Juric.A disposizione: Berisha, Gemello, Bayeye, Schuurs, Djdji, Dembelé, Garbett, Adopo, Karamoh, Gineitis, Ilkhan, Seck, Miranchuk. Indisponibili: Lazaro, Lukic, Ola Aina, Pellegri. Squalificati: nessuno. Diffidati: Lazaro.
    Arbitro: Dionisi (L’ASquila). Assistenti: Vivenzi e Cipressa. IV uomo: Feliciani. Var: Mazzoleni. Avar: Longo. LEGGI TUTTO

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    Inter-Skriniar, un brutto finale: 20 milioni e va al Psg

    Il milione se l’è tenuto in tasca Skriniar. La forbice con l’offerta dell’Inter (6,5 milioni per arrivare a 6,8 nell’ultimo anno di contratto, accordo quadriennale), non era poi così ampia come poteva sembrare considerato che – nonostante le sparate – da Parigi è pervenuta una proposta da 8 milioni per il centrale slovacco. Quasi superfluo rimarcare che tutti all’Inter si aspettavano ben altro attaccamento alla causa da parte di Skriniar (promosso capitano dopo il sorpasso di Onana ai danni di Handanovic vista la contemporanea assenza di Brozovic) invece l’Equipe ha certificato quanto tutti sapevano, ovvero che il giocatore ha un accordo con il Paris-Saint Germain. All’Inter lo sospettavano da un po’, considerato che Roberto Sistici, procuratore del giocatore, non ha mai dato modo di pensare che l’offerta nerazzurra sarebbe stata accettata. Il club era convinto di chiudere la partita addirittura a novembre, anche alla luce di quanto captato dagli atteggiamenti di Skriniar, ma poi evidentemente deve essere successo qualcosa (altrimenti Marotta non si sarebbe esposto in quel modo a livello ufficiale) e l’epilogo nerissimo della vicenda rischia di creare malumori di cui nessuno ad Appiano sentiva di aver bisogno nella notte di lunedì quando nei piani societari ci sarà la grande celebrazione per la Supercoppa vinta a Riad sul Milan. Facile immaginare che Skriniar non sarà accolto con mazzi di fiori, considerando che nelle ultime gare giocate dall’Inter i tifosi si erano spesi con cori e striscioni per smuoverlo dall’impasse.Guarda la galleryCalciomercato, lo Scadenza Fc: la formazione di chi si libera a giugno
    Se parte, serve un sostituto
    Invece, puntualmente, terminata la missione in Arabia Saudita la verità è venuta a galla. Ma non è finita qui perché dalla Francia è rimbalzata pure un’altra notizia: il Psg sarebbe pronto a offrire 10- 15 milioni per avere subito Skriniar, un atto in nome dei buoni rapporti tra i due club e, soprattutto, motivato dall’imminenza della supersfida in Champions con il Bayern, vero spartiacque per la squadra di Christophe Galtier, come sa bene Luís Campos, l’uomo che ha convinto Al-Khelaïfi ad andare in pressing su Skriniar sin dall’estate. Dall’Inter trapela la volontà di tenere Skriniar fino alla fine della stagione però per un’offerta importante, magari 20 milioni, la prospettiva potrebbe cambiare anche se si aprirebbe la ricerca a un altro centrale (difficile pensare che Simone Inzaghi accetti di arrivare a fine stagione con i soli D’Ambrosio e Darmian nel ruolo).

    Dumfries via? C’è Buchanan
    L’Inter anche qualora non dovesse muovere alcuna pedina a gennaio, potrebbe comunque incassare 5-6 milioni grazie al 15% fissato con la Roma sulla rivendita di Nicolò Zaniolo ma, al di là di quello che potrebbe accadere sull’asse col Barcellona per Kessie (Brozovic nell’affare) resta sempre sul piede di addio Denzel Dumfries. Marotta e Ausilio guardano soprattutto verso il Chelsea anche se Rafaela Pimenta – che ha sempre sottolineato di lavorare per il trasferimento del suo assistito nella sessione di gennaio – sta scandagliando anche altre piste in Premier. In questo caso, anche se il “solito” Darmian – ormai titolare fisso nei pensieri di Inzaghi – abbia dato ampie garanzie (e dietro di lui ci sia pure Bellanova) l’Inter potrebbe decidere di reinvestire parte delle entrate per assicurarsi a un prezzo ancora accessibile Tajon Buchanan, esterno destro canadese del Bruges promosso a pieni voti da Ausilio al Mondiale. Operazione che sarebbe in linea con le intenzioni del direttore sportivo, ovvero ringiovanire la rosa con giocatori dall’ingaggio più sostenibile. LEGGI TUTTO

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    Oddo esclusivo: “Giu le mani dal Milan. La società ha un progetto, serve calma”

    Lazio favorita martedì: è d’accordo?
    “Sicuramente a livello emotivo la Lazio ci arriva meglio del Milan…”.
    Che Milan ha visto a Riad?
    “Ho visto un’Inter più convinta in campo, un’Inter più squadra del Milan, con più voglia di vincere”.
    Una prima crisi che sta facendo molto rumore…
    “Io non drammatizzerei così tutto quanto. È normale che ci sia un momento di flessione. C’è stato un Mondiale dove Theo e Giroud sono arrivati in fondo. Questo momento non esaltante coincide con due-tre risultati negativi, con un trofeo che il Milan non è riuscito ad alzare e tutto è un po’ più amplificato. Io credo che il Milan abbia le possibilità di proseguire il suo cammino che è stato straordinario, oltre le più rosee aspettative”.
    Processo esagerato?
    “Facile puntare il dito oggi. Il Milan ha sposato un progetto giovani. Quando vinci lo scudetto si alza l’asticella e ci si aspetta sempre qualcosa di più. Ma mettere in discussione il progetto Milan, i suoi dirigenti, l’allenatore e i giocatori è un errore grande, da non commettere. Non è facile aumentare il livello del Milan, rafforzare la squadra anche nel contesto che vive il calcio italiano”.
    Fiducia quindi al progetto voluto da Paolo Maldini?
    “Prima esaltiamo Maldini, Pioli e giocatori. Facciamo le canzoni e poi buttiamo via tutti dopo qualche risultato no? Ma non scherziamo. Bisogna stare calmi, lavorare ed essere consapevoli che questi momenti ci possono essere. Bisogna credere in quello che si fa e il Milan e Maldini hanno sempre creduto fortemente in questo progetto, in questo allenatore e in questi giocatori. Da quando c’è Paolo il Milan ha preso anche Ibrahimovic, Giroud gente che può far crescere i piccoli campioni. E così ha vinto”.
    A proposito: Rafael Leao è un giocatore fenomenale o deve dimostrare ancora tanto?
    “Io credo che Leao abbia il potenziale per fare molto, ma molto, molto di più di quello che sta facendo. È un giocatore che può davvero ambire a diventare uno dei primi al mondo. Ma i giocatori che vincono il Pallone d’Oro o arrivano sempre nelle prime posizioni sono quelli che hanno talento nei piedi ma anche una grande forza mentale. Sono lì, sempre sul pezzo, non mollano mai. Affinché un talento diventi un campione c’è bisogno di un processo mentale diverso”.
    Ora il Milan rischia di perderlo…
    “È normale che se arriva un grande club di Premier League un pensiero ce lo possa fare, ma questo dipende anche dai progetti del Milan. E questi li conosce Leao attraverso quello che gli dice la dirigenza”.
    Cosa le piace di Pioli e Sarri?
    “Di Pioli mi piace la comunicazione, il modo in cui fa stare in campo le squadre, il modo in cui le fa esprimere. Ha un’identità ben precisa come le squadre di Sarri. Un allenatore che se assecondato riesce a esprimere al meglio le sue idee di calcio”.
    A Torino non è successo…
    “Un po’ per la squadra che aveva, un po’ perché gli allenatori come Sarri devono essere un tutt’uno con il proprio club. Se scegli Sarri devi essere con lui contro tutto e tutti. Un po’ come fece Berlusconi con Sacchi. Da lì il Milan diventò il Milan di Sacchi…”.
    Torniamo all’Olimpico: quanto peserà l’assenza di Immobile?
    “Tanto. Tanto perché fa un gol una domenica e l’altra pure. È un giocatore importante anche dal punto di vista della leadership per i propri compagni. È il capitano e la sua spinta potrebbe mancare anche se non è la prima volta che lui non c’è…”.
    Chi farà volare la Lazio?
    “Dico Luis Alberto. È un giocatore che fa girare la squadra. Se gira lui, gira tutta la Lazio”.
    E per il Milan?
    “Dico Leao. Se è sul pezzo, ha voglia e convinto è dura fermarlo”.
    Se vince il Milan cosa succede?
    “Che si rilancia. Batte una diretta concorrente, una squadra forte e magari torna a credere nei propri mezzi. E la Lazio continuerà a essere una squadra a cui manca il cambio di passo. Una vittoria col Milan sarebbe un grande passo in avanti…”.
    E se vince la Lazio?
    “La Lazio prende grande consapevolezza dei propri mezzi e diventa una bella mina vagante. Per il Milan diventerebbe invece una situazione psicologica ancora più difficile…”. LEGGI TUTTO

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    Juventus, come cambia la classifica con i 15 punti di penalizzazione

    La Corte Figc si è pronunciata e ha disposto 15 punti di penalizzazione nei confronti della Juventus. Una vera e propria stangata per la società bianconera. Una decisione addirittura più pesante rispetto ai nove punti chiesti dalla Procura federale. Prosciolti gli altri 8 club interessati nell’inchiesta (Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara).
    Juve penalizzata di 15 punti: come cambia la classifica
    La penalizzazione avrà effetto immediato e dunque sconvolge la classifica di Serie A portando la squadra di Massimiliano Allegri dai 37 punti conquistati fin qui sul campo a 22, scivolando così dal terzo al decimo posto. Ecco dunque come cambia la classifica di Serie A: Napoli 47; Milan 38; Inter 37; Lazio 34; Roma 34; Atalanta 34; Udinese 25; Torino 23; Fiorentina 23; Juventus 22; Bologna 22; Empoli 22; Monza 21; Lecce 20; Spezia 18; Salernitana 18; Sassuolo 16; Verona 9; Sampdoria 9; Cremonese 7. LEGGI TUTTO

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    Calciomercato Juventus, i nomi del mercato intercettati: tutti gli obiettivi di Paratici e Cherubini

    Nelle intercettazioni sulle telefonate di Cherubini, Paratici, Agnelli e altri dirigenti della Juventus, si parla anche di mercato, di quelli che sarebbero stati i piani della società bianconera. Si fanno infatti dei nomi, dei profili, anche piuttosto interessanti, che sarebbero finiti nel mirino della Vecchia Signora ma che, poi, in realtà a Torino non sono mai sbarcati. Operazioni in entrata ma anche in uscita. Tra i calciatori valutati dalla Juventus all’epoca c’era anche un centrocampista che poi in Italia è arrivato veramente, ma è andato al Napoli.
    La Juventus e Ndombele: le considerazioni dei dirigenti
    Si tratta di Tanguy Ndombele del quale Cherubini diceva: “Io non l’ho ancora inquadrato, Max l’ha inquadrato nel senso che secondo lui da un lato c’ha delle grandi qualità dall’altro il fatto che fa un po’ casino in campo”. Dello stesso avviso Paratici: “Sì in effetti conoscendolo […] è più un giocatore da confusione in Inghilterra. Qui c’è una confusione…puoi capire che non è un calcio ordinato come quello di Max”. Nessun dubbio, però, sulle qualità del classe ’96: “Sta benissimo fisicamente – continua l’ex dirigente bianconero ora proprio al Tottenham -, se togli che tocca la palla una/due volte in più…il problema è che poi non la perde neanche mai quando la tocca, quindi bisogna anche già dirgli la verità, cioè giocatore è un grande giocatore…ma grande cioè è da Real Madrid, da queste squadre qua. Poi è uno che non si trova bene qua, non si trova bene…”. Sul francese, sottolineava però Paratici, c’erano anche Barcellona e Real Madrid: “Sì, con questo giocatore può andare solo a queste squadre perché è un giocatore che giustamente va solo a queste squadre. Così lo sai e ci pensi, mi dici ‘guarda possiamo provare’ e vediamo cosa riusciamo a fare”.
    Guarda la galleryFerrero all’Allianz Stadium: la prima partita da presidente della Juventus LEGGI TUTTO

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    La maglia orange, l'idolo Cruijff e un futuro alla Juve: la storia di Di Biase

    Uno sguardo alla Serie A e uno al mercato. A scendere la Juventus sta cercando di tenere sotto controllo tutte le situazioni anche per quanto riguarda la Next Gen e le giovanili. Sul mercato la società si sta muovendo soprattutto per il futuro e in questi giorni si sarebbe assicurata il giovanissimo Di Biase. Classe 2005 che in Serie D con la maglia della Pistoiese sta davvero facendo parlare di sé alla prima stagione coi grandi. Esterno mancino, dotato di doti tecniche importanti e con un ottimo fiuto del gol. Le sue prestazioni non sono passate inosservate soprattutto ai piani alti, ma i bianconeri sono stati più bravi e lesti a fiutare il colpo per la Next Gen.Guarda la galleryCoppa Italia, alla Juve Next Gen non basta il gol di Poli: il Foggia vince 2-1
    Juve, la Next Gen fa gola sul mercato: Di Biase e il futuro in bianconero
    Ecco proprio la Next Gen può aver aiutato nell’occasione per far accettare la proposta al giovanissimo attaccante. La Pistoiese avrebbe acconsentito alla cessione soltanto se il suo percorso fosse volto più verso la prima squadra rispetto che alla Primavera. Ed ecco che la seconda squadra della Juventus può fare davvero al caso suo. Uno step intermedio dopo le ottime partite in Serie D.
    A Torino il suo arrivo è previsto per l’estate, in modo tale che possa continuare a giocare e ad esprimersi al meglio con la Pisotiese. Una storia davvero particolare la sua, visto che il suo salto dalle giovanili alla prima squadra è stato abbastanza repentino e le retrocessione dei toscani dalla Lega Pro ne ha sicuramente agevolato e accelerato il processo. Attaccante con il vizio del gol e un idolo inusuale per la sua generazione. Maglia arancione, numero 14 sulle spalle e pensieri dirottati in una sola e unica direzione: l’Olanda di Johan Cruijff. LEGGI TUTTO