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    Inter, con il Salisburgo sono sei i nuovi acquisti in campo dal 1′: era successo solo a Salerno

    Il tecnico nerazzurro è convinto che l’inserimento dei nuovi sia definitivamente completato e dà loro spazio in un match che può regalare alla squadra la qualificazione agli ottavi con due turni di anticipo

    Alla Red Bull Arena gioca… il mercato. Inteso come i giocatori acquistati sul mercato questa estate dall’Inter. Contro il Salisburgo in campo dal 1′ andranno sei degli elementi che Marotta, Ausilio e Baccin hanno tesserato nell’ultima finestra della campagna trasferimenti. Finora erano successo solo a Salerno, il 30 settembre, nella vittoria per 4-0 contro gli uomini allora allenati da Paulo Sousa. Quello di stasera è anche un segnale chiaro: l’inserimento dei nuovi nello scacchiere tattico di Inzaghi va considerato completato.

    FILOSOLOFIA—  Inzaghi ha iniziato la stagione mettendo nell’undici iniziale solo il portiere Sommer e l’attaccante Thuram: ha aggiunto lo svizzero e il francese a una struttura che funzionava, quella che aveva centrato la finale dell’ultima Champions. Anche Pavard, adesso infortunato, ha dovuto attendere prima di scalzare Darmian dalla linea a tre dietro. Evidentemente Simone voleva che i nuovi memorizzassero il suo calcio e ha preferito metterli dentro gradualmente. 

    META’ SQUADRA—  Con il passare delle partite, però, il numero dei nuovi acquisti utilizzati dal 1′ è aumentato: con Pavard in difesa, ma anche altri hanno trovato spazio. Sul campo della Real Sociedad, per esempio, erano quattro (Sommer, Pavard, Carlos Augusto e Arnautovic). Sono diventati sei contro Salernitana (Sommer, Pavard, Klaassen, Carlos Augusto, Thuram e Sanchez) in una sfida nella quale il turnover ha coinvolto anche Lautaro e Mkhitaryan, mentre all’andata contro gli austriaci, due settimane fa a San Siro, erano cinque (Sommer, Pavard, Frattesi, Carlos Augusto e Sanchez). LEGGI TUTTO

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    LIVE Alle 21 Salisburgo-Inter, le ufficiali: c’è Sanchez in attacco, esordio da titolare per Bisseck

    Salisburgo-inter, le formazioni ufficiali—  

    Salisburgo (4-4-2): Schlager; Dedić, Baidoo, Pavlović, Ulmer; Sučić, Bidstrup, Capaldo, Gloukh; Šimić, Konaté. Allenatore: Struber.Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Darmian, Frattesi, Calhanoglu, Mkhitaryan, Carlos Augusto; Thuram, Sanchez. Allenatore: Inzaghi. LEGGI TUTTO

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    Bonucci… nel pallone: la battuta sulla Juventus di un tifoso del Napoli

    La reazione di Bonucci
    Il riferimento, ovviamente, è all’indimenticabile commedia “L’allenatore nel pallone” diretta nel 1984 da Sergio Martino, con protagonisti Lino Banfi, nei panni del tecnico Oronzo Canà, Camillo Milli (il presidente Borlotti) e il duo comico composto da Gigi Sammarchi (Giginho) e Andrea Roncato (Bergonzoni). Bonucci, visibilmente divertito dal siparietto, si è lasciato andare a una lunga e sincera risata. LEGGI TUTTO

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    Baroni, conferenza Genoa-Verona: “Ritiro? Parla la Juve! Lazovic…”

    “Siamo incazzati con noi stessi perché possiamo e dobbiamo fare di più”. Marco Baroni ha iniziato così la sua conferenza per parlare della prossima sfida contro il Genoa. Il suo Verona non sta attaraversando uno dei momenti più positivi della stagione e l’hanno dimostrato anche gli ultimi risultati: 5 sconfitte consecutive, ultima col Monza, considerando la Coppa Italia e un solo punto conquistato in Serie A nelle ultime 7 giocate, quello in trasferta contro il Torino. L’anticipo di venerdì contro i liguri in un campo difficile è senza dubbio un crocevia importante della stagione per la squadra. 
    Genoa-Verona, conferenza Baroni
    Marco Baroni ha parlato in vista della prossima sfida contro il Genoa: “Per noi rappresenta un’opportunità. Non dobbiamo spaventarci di un campo o l’altro perché sappiamo che l’avversario è in salute e sta facendo bene dal suo ritorno in Serie A”. Sull’atteggiamento: “Sul 2 a 0 col Monza siamo usciti dalla partita e non trovo una giustificazione per questo. Modulo? La soluzione non è nel sistema ma nel lavoro, oltre ad avere una testa un po’ spensierata, ci vuole energia, vitalità e voglia”. Sul ritiro: “Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte e la squadra mi segue, altrimenti non andresti a Torino perdendo all’ultimo secondo contro la Juve”. Sui singoli: “Cabal sta per rientrare, ha avuto una ricaduta, Lazovic e Dawidowicz torneranno dopo la sosta”. In chiusura sul percorso simile a Lecce: “I dati rimangono nello storico ma non mi servono, ora devo trovare quelli che ci possono aiutare a uscire dalla situazione attuale”.  LEGGI TUTTO

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    Youth League, il Napoli spezza il tabù: prima vittoria contro l’Union Berlin

    Con un rigore di Lorusso gli azzurrini vincono la prima gara della stagione, cinque anni dopo l’ultimo successo contro la Stella Rossa

    A distanza di cinque anni dall’ultima volta (Napoli-Stella Rossa 5-3 con show e tripletta di Gianluca Gaetano), il Napoli torna a vincere in Youth League superando nella desolante cornice di Cercola – l’impianto lontano dalla città dove gli azzurri giocano anche le gare di Primavera 2 – l’Union Berlino. Festa grande e meritata nello spogliatoio per i ragazzi di mister Tedesco, artefice insieme ai suoi giovani di una piccola impresa visto che appunto i partenopei hanno infranto un vero e proprio tabù. A decidere il match il rigore di Lorusso in apertura (minuto 13, dopo un fallo di mani in area di un difensore ospite). 

    fiducia napoli—  Una rete che ha dato fiducia a Turi e compagni che erano chiamati – tra l’altro – a riscattare non solo la sconfitta di Berlino dell’andata ma anche i tre ko consecutivi in questo girone nel quale stavano recitando il ruolo di comparsa. Proprio il portiere Turi ha salvato i suoi con un intervento prodigioso nel finale della prima frazione su tentativo di Kramer. Nella ripresa i teutonici hanno spinto forte e sfiorato il pari con Asanji prima ed Engelbreth poi ma il Napoli ha tenuto botta nonostante l’espulsione di Mutanda nel concitato finale. Anzi è stato Russo poco prima del triplice fischio a colpire la traversa su punizione certificando in pratica il meritato successo azzurro. LEGGI TUTTO

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    Mourinho chiama, Dybala non risponde: “Ho trovato cinque chiamate perse”

    Immaginatevi la vittoria del Mondiale con l’Argentina. Immaginatevi quanti messaggi e chiamate possa aver ricevuto Paulo Dybala subito dopo il trionfo in Qatar ai rigori contro la Francia. Bene e ora immaginatevi Mourinho, innamorato di ognuno dei suoi calciatori e felice dei loro successi anche personale, che chiama la Joya prima ancora di realizzare e festeggiare il fatto di essere diventato campione del Mondo. Un curioso e particolare aneddoto raccontato proprio dal campione argentino a Tyc Sports.

    Dybala: “Mourinho era felice per noi”

    Paul Dybala ha raccontato l’aneddoto nell’intervista al quotidiano argentino: “Finita la partita non avevo il cellulare con me. Arrivo nello spogliatoio, alzo il telefono per parlare con la mia famiglia e mi trovo cinque chiamate perse da Mourinho. Quando l’ho chiamato era felice. Ama gli argentini e ha sempre parlato bene anche dei giocatori che ha allenato: Lo Celso, Foyth, Lamela ma anche di Di Maria e Paredes”. Proprio su Paredes poi la Joya ha rivelato un altro retroscena riguardante il suo arrivo a Roma in estate dopo la parentesi alla Juventus: “Mi aveva detto che sarebbe tornato a Parigi e doveva capire com’era la situazione con l’arrivo di Luis Enrique. Ne ho parlato con Mourinho e mi ha detto che l’idea gli è piaciuta. Poi un giorno è venuto da me e mi ha chiesto ‘Allora Leandro viene da noi?’ e gli ho risposto di sì con certezza. Da quel momento ho chiamato Lea (Paredes n.d.r.) e gli ho detto che doveva venire a Roma. Per fortuna è successo. Volevo venisse qui perché ci troviamo bene e il calcio è vissuto come in Argentina. Stiamo bene e siamo felici con le nostre famiglie qui, ci sentiamo a nostro agio”.  LEGGI TUTTO