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    L’accoppiata con Casadei, l’exploit alla Reggina. Fabbian, ora la A. Ma in prestito

    Il centrocampista ha segnato il primo gol dell’estate dell’Inter nell’amichevole contro il Lugano, ma pesano soprattutto gli 8 in B con i calabresi: adesso è pronto per il livello successivo

    Giovanni Fabbian ha già fatto innamorare i tifosi dell’Inter. Lo scorso anno ci ha messo poco, soltanto qualche mese in Serie B: prima si è fatto conoscere e poi è diventato un tema caldo per il popolo nerazzurro, che già sperava di vederlo nella rosa della prima squadra per la stagione 2023-2024, quella che è cominciata la scorsa settimana con il raduno di Appiano Gentile. LEGGI TUTTO

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    Milan, il peggior Origi è un flop da 4 milioni l’anno. E quanto è dura piazzarlo…

    Il belga, arrivato la scorsa estate a parametro zero dopo l’esperienza al Liverpool, ha deluso le aspettative e per il club rossonero non fa più parte del progetto. Il problema è l’ingaggio pesantissimo e la volontà del giocatore di rimanere. Trovare una soluzione non sarà semplice

    L’uomo dei gol decisivi in Champions è stato solo un ricordo. La prima stagione di Divock Origi in maglia rossonera è bastata al Milan per fare valutazioni nette. “Seconda chance? No, grazie”. Il belga, escluso dalla tournée americana, dovrà trovarsi una nuova sfida. E per il Diavolo, al momento, rappresenta una zavorra importante su più fronti.  LEGGI TUTTO

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    Torino, Karamoh: “Resto in granata per fare grandi cose”

    PINZOLO – Yann Karamoh si racconta, con entusiasmo e fiducia, dai canali di comunicazione del club. Promette massimo impegno come sempre e non si accontenta del rinnovo del contratto. Crede del Toro, parla di futuro, dei compagni, di Juric, di questi primi giorni di ritiro a Pinzolo. Le sue giocate sempre imprevedibili gli hanno permesso di salire nelle gerarchie del tecnico e i suoi gol hanno fatto il resto: nell’ultimo campionato 20 presenze e 4 reti.
    Karamoh, come si sente dopo aver rinnovato il contratto?
    «Sono contento, ma lo considero solo il primo passo perché voglio migliorarmi e diventare ancora più importante per il Torino, non mi fermo al presente. E so che con Juric posso crescere ancora molto».
    Per lei quello granata è l’ambiente giusto?
    «Sì. Qui si possono fare grandi cose».
    E allora come vede la prossima stagione?
    «Siamo una squadra solida, un gruppo ben formato: ci sono giovani bravi e giocatori d’una certa esperienza che completano il gruppo. Qui a Pinzolo, poi, ci sono diversi compagni della passata stagione e questo è un aspetto importante. Sono sicuro che faremo ancora meglio perché c’è il giusto equilibrio».
    Perché?
    «Ci conosciamo l’un con l’altro, sappiamo come muoverci, basta un’occhiata per intenderci. E con il futuro miglioreremo ancora».
    Che cosa le ha consigliato Juric in questi primi giorni di ritiro?
    «Di fare le cose semplici, di non strafare. Poi con il passare del tempo arriveranno le giocate più complesse».
    Quelle che, in alcune circostanze, ha fatto vedere la scorsa stagione.
    «L’ho detto prima, punto a fare ancora meglio, sempre meglio, non voglio farmi scappare l’occasione. Qui mi trovo bene, riesco ad esprimermi con serenità».
    Un primo commento al lavoro dell’inizio ritiro?
    «Durissimo. Due allenamenti al giorno e un gran caldo: non è uno scherzo, credetemi. Ma ce lo ritroveremo nel corso della stagione».
    E come supera la fatica?
    «Dormendo il più possibile. Il poco tempo libero lo passo a letto. Il modo più efficace per recuperare».
    Poco tempo fa hai dichiarato di essere maturato come uomo. Questa sua trasformazione cosa porta al Karamoh calciatore?
    «Sono libero di testa e questo si traduce in campo con buone prestazioni». LEGGI TUTTO

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    Berardi, Calabria e Toloi, quando ancora sventolano le bandiere

    L’attaccante del Sassuolo in 12 anni non ha mai cambiato maglia. Per il rossonero sarà la decima stagione e l’atalantino comincia la nona

    r omanticismo è una parola che non va più di moda, nel calcio. Soprattutto in un periodo storico in cui i club miliardari – prima quelli della Premier, ora quelli dell’Arabia Saudita – spezzano anche i legami più forti. Tipo quello tra il Liverpool e Jordan Henderson, pronto a trasferirsi all’Al Ettifaq allenato da un’altra leggenda Reds come Steven Gerrard. Inutile dunque aspettarsi storie da amore assoluto e indissolubile, come Francesco Totti e Paolo Maldini, per 25 anni in campo sempre con la stessa maglia con cui sono cresciuti, o come Alex Del Piero e Javier Zanetti, fidanzati da giovanissimi con Juve e Inter e sposati a quei colori per quasi vent’anni. Nemmeno le squadre più nobili possono resistere a certe offerte, figurarsi le società più piccole.  LEGGI TUTTO

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    “Via il pederasta”. E i fascisti fanno cambiare allenatore alla Juve

    Carlo Carcano aveva vinto 4 scudetti coi bianconeri negli Anni 30. Ma un’infamante accusa, in uno spogliatoio di vipere, gli costò la carriera

    All’inizio è un’allusione, poi una voce, un do di gomito, un sussurro velenoso in sua assenza; poi diventa un pettegolezzo sudicio, quindi una chiacchiera volgare, un’offesa, una calunnia e infine una colpa. Ma la colpa non c’è. C’è invece un trafiletto su un paio di quotidiani dove si dà contezza dell’esonero di Carlo Carcano, l’allenatore pluridecorato, il miglior mister italiano che ha vinto quattro scudetti consecutivi e – la stagione è quella del 1934/35 – ha praticamente ipotecato il quinto. Sarà la coppia Bigatto-Gola a prendere il posto di Carcano. LEGGI TUTTO