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    Donadoni: “Mi disse: se segni ti regalo un quadro. Il giorno dopo il gol arrivò il corriere”

    L’acquisto (da giovanissimo) dall’Atalanta, il gol in Coppa Campioni contro il Real, l’ultima telefonata. Roberto Donadoni racconta chi è stato per lui Silvio Berlusconi”Ah caro Roberto, grazie! Ti ricordi ancora del tuo presidente…”. E mentre Donadoni ricorda quelle parole la voce all’altro capo del telefono si spezza.Qualche secondo di silenzio. Poi riprende: “È successo poco tempo fa, dopo il primo ricovero. Quando è uscito dall’ospedale gli ho telefonato, così ho parlato come sempre con la sua segretaria per lasciargli un messaggio. E come sempre mi ha richiamato. Trovava sempre il tempo per i suoi giocatori, per le persone che conosceva. Oggi sono triste”. LEGGI TUTTO

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    Leao, una maglia da far brillare di nuovo: tutti i numeri 10 del Milan

    La maledizione della numero 9 è stata sfatata da Giroud. Quella della numero 10 potrebbe essere messa da parte da Rafael Leao. Con l’addio di Diaz, il numero per eccellenza della fantasia al potere ha trovato un nuovo padrone in casa rossonera. Dopo anni, gli ultimi, un po’ troppo discontinui nell’ambito di una maglia che in certi casi al Milan ha fatto la storia, e in altri flop su tutta la linea. Da Savicevic (il primo da quando esiste la numerazione personalizzata, stagione 1995-96) a Diaz, ecco com’è andato chi l’ha indossata fin qui. LEGGI TUTTO

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    Quella volta che Silvio in Gazzetta fece la profezia del Grande Milan

    All’epoca il giornale aveva una rubrica di successo: le telefonate dei lettori. Voleva mostrare a tutti quanto era forte, intelligente, avanti sui tempiMolto, se non tutto, è opinabile nella figura di Berlusconi imprenditore e politico: se ne discuterà per decenni perché il personaggio è entrato a vele spiegate nella storia italiana. Ma una cosa è graniticamente certa e inattaccabile: Silvio è stato il più grande presidente del Milan e uno dei massimi del calcio mondiale. Gli albi d’oro lo dimostrano incontrovertibilmente. In quella seconda metà degli Anni 80 imparammo a conoscerlo anche noi della Gazzetta. LEGGI TUTTO

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    Capello: “Il miglior presidente nella storia del calcio. Dedichiamogli lo stadio”

    L’ex tecnico del Milan: “Un genio che mi ha cambiato la vita. È stato più grande di Bernabeu. Il club potrebbe intitolargli il nuovo impianto”Chi lo conosce si accorge delle lievi incrinature nella voce. Una sfumatura minuscola, ma quanto basta per capire che la morte di Silvio Berlusconi ha lasciato una cicatrice che non si rimarginerà. Comprensibile. Fabio Capello ha legato alcuni dei migliori anni della sua vita al Cavaliere e al Milan, raccontandoli così. LEGGI TUTTO

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    Il sogno di Berlusconi avverato a metà: l’epopea della polisportiva Milan

    Negli anni Novanta, sull’onda dei successi del Milan, il Cavaliere lanciò il progetto Mediolanum: una polisportiva che raccogliesse le squadre di volley, rugby, hockey e baseball, con i loro campioni più affermatiL’idea veniva dal passato, e anche dall’estero. Costruire una polisportiva, mettere insieme le forze, unire tante discipline sotto un unico ombrello. Silvio Berlusconi ci provò fondando nel 1989 la Polisportiva Mediolanum, che ne era lo sponsor. LEGGI TUTTO

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    Berlusconi, Del Piero e il ricordo silenzioso: una foto iconica

    Berlusconi, il messaggio di Del Piero
    Del Piero ha voluto ricordare Silvio Berlusconi tramite un’iconica foto che li ritrae insieme postata nelle storie del suo account Instagram. L’immagine risale addirittura al 6 gennaio 2007, durante il post partita dello storico Trofeo Berlusconi: in quel caso Pinturicchio mise a segno un gol, anche se poi la sfida venne vinta dal Milan con il risultato di 3-2. La foto, che mostra Del Piero e l’ex presidente dei rossoneri che sorridono insieme, è stata accompagnata dalla didascalia: “Rip”. LEGGI TUTTO

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    Da Dida a Van Basten passando per Pirlo, Gullit e…: la Top 11 di Berlusconi

    Quando neutralizzò i rigori degli juventini a Manchester, nella primavera del 2003, e regalò la Champions League al Milan, entrò definitivamente nel cuore del presidente. Che si considerava ben protetto da quell’armadio d’uomo, agile come una pantera, silenzioso e saggio, autentico leader senza mai alzare la voce. Poi venne l’altra Champions League, nel 2007 ad Atene, e allora Dida fu per sempre il portiere dell’era berlusconiana. Senza però dimenticare le qualità di Giovanni Galli, di Abbiati e del giovane Donnarumma, il cui lancio fu fortemente caldeggiato dal presidente. LEGGI TUTTO