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    Alessio: “Milan, Morata e Giroud per il salto di qualità. Ma non in campo insieme”

    Parla il vice di Conte, che li ebbe entrambi al Chelsea: “Fra loro non c’è mai stata una gerarchia definita. Chiunque vorrebbe lavorare con ragazzi così” Chi li ha visti da vicino vota sì: “Morata e Giroud di nuovo insieme? Perché no. Sono due top per fare un salto di qualità”. L’endorsement alla possibile combinazione che fa riflettere il Milan arriva da Angelo Alessio, ex vice di Conte alla Juve e poi al Chelsea. Il tecnico ha vissuto i Blues per un paio di stagioni, dal 2016 al 2018, conquistando insieme ad Antonio la Premier League al primo colpo. Proprio dopo quel trionfo, nell’estate 2017, i londinesi hanno puntato su Alvaro Morata. LEGGI TUTTO

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    L’Inter e la maledizione della fascia: quest’anno chi la indossa fa flop

    Il capitano resta Samir, tanto che quando Inzaghi decide di schierarlo la fascia è sua: dopo il declassamento di inizio stagione, è accaduto due volte nel 2023 in campionato contro Udinese (vittoria per 3-1) e Spezia (2-1 per i liguri). Quest’anno ha giocato le prime otto partite di Serie A, da lì non ha più visto il campo prima appunto delle due sfide, alla 23ª e alla 26ª giornata. Chissà se avrà l’occasione di indossarla ancora una volta. LEGGI TUTTO

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    La famiglia, il calcetto, piazza Duomo: la Milano di Aubameyang

    La casa in Inghilterra, il cuore in Lombardia: non di rado il bomber gabonese torna sui suoi passi. Ed è anche questo feeling con la città a ravvivare la suggestione InterÈ l’inverno a cavallo tra il 2006 e il 2007 quando Pierre-Emerick Aubameyang firma il suo primo contratto per il Milan, ma il legame tra quel cognome e l’Italia è radicato a una decina di anni prima. Anzi, in realtà l’attuale attaccante del Chelsea è soltanto il quarto e ultimo calciatore con quel nome sulle spalle a provare il salto nel grande calcio emigrando al di sotto delle Alpi. LEGGI TUTTO

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    Dilemma Vlahovic: con la Serbia segna e con la Juve no

    Da ottobre a oggi il serbo ha segnato solo a Salerno in A, in coppa ha segnato di più ma non agli stessi ritmi che ha in nazionale. Le cifre a confronto Al ritorno dalla pausa per le nazionali la Juventus riabbraccia Dusan Vlahovic carico di fiducia dopo aver ritrovato i gol in serie con la maglia della Serbia. All’ottimismo per averlo visto rientrare dalla sosta restituito al suo smalto migliore, o comunque su quella strada, non può che fare da contrappasso la constatazione di un rendimento chiaramente distante tra nazionale e Juventus: perché con la Serbia segna a raffica e in bianconero molto meno? LEGGI TUTTO

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    Kyriakopoulos e Lykogiannis: “Il Bologna in Europa. Con Motta si può”

    I due giocatori protagonisti contro la Salernitana: “In Italia ci troviamo bene. Il tecnico? Un motivatore vero. Ora tutti concentrati fino alla fine”dal nostro inviato Matteo Dalla Vite28 marzo
    – Casteldebole (Bologna) Cava de’ Tirreni, 17 marzo, ritiro del Bologna pre-Salernitana, Charalampos Lykogiannis e Georgios Kyriakopoulos guardano Atalanta-Empoli. C’é un assist: di Ruggeri di destro, lui mancino. Lyko fa: “Domani lo farai anche tu”. Salernitana-Bologna, 18 marzo: Kyria fa un assist di destro per il gol di Ferguson e poi batte (di sinistro) l’angolo per il 2-2 di Lyko. LEGGI TUTTO

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    Chiesa, il ginocchio sta bene: sollievo Juve. Anche Kostic ora ci crede

    Il primo aprile incombe, ma per Federico Chiesa non è tempo di pesci né di scherzi. E nessuna sorpresa, in questo senso, ha riservato il consulto di routine cui l’esterno azzurro ha voluto sottoporsi nella giornata di ieri in Austria, al fine di ottenere rassicurazioni riguardo le condizioni delle sue ginocchia. Partito in mattinata da Torino e rientrato già nel primo pomeriggio, sfruttando una delle giornate di riposo accordate dallo staff tecnico bianconero nel corso della sosta per le Nazionali, il numero 7 ha ricevuto infatti il verdetto auspicato dagli accertamenti cui si è sottoposto a Innsbruck, presso la Clinica Hochru, dal professor Christian Fink. Ovvero il luminare che, poco più di un anno fa, lo aveva operato al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. LEGGI TUTTO

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    Juventus, la strategia per il futuro portiere: Carnesecchi se parte Szczesny

    Le Nazionali danno, le Nazionali tolgono: se qualcuno riesce a fare il pieno di fiducia, come Vlahovic, a suon di gol, qualcun altro fa preoccupare e deve rientrare prima, come Kostic. E qualche altro ancora, come Rabiot, è tornato ieri in campo con l’Irlanda. Gara da titolare nelle qualificazioni europee anche per Szczesny, che ha difeso (senza subire gol) i pali della Polonia nella vittoria contro l’Albania. Il portiere è una certezza della sua Nazionale e una sicurezza anche per la Juventus e per Allegri. Però non è detto che la sua avventura juventina possa andare avanti oltre l’estate. Perché? Il numero uno polacco è sotto contratto con i bianconeri fino al 2025, a Torino si trova molto bene così come nello spogliatoio. Tuttavia il club dovrà fare delle scelte e soprattutto tra qualche mese dovrà fare cassa da alcune cessioni e dal risparmio sul monte ingaggi. Szczesny è un punto di forza, ma il suo ingaggio è uno dei più alti di tutta la rosa: circa 12 milioni lordi. LEGGI TUTTO

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    Dunga: “Brasile, vedo bene Ancelotti. Non conta essere belli, ma vincere. E quella cena con Bearzot…”

    L’ex allenatore della Seleçao si racconta: “Il Real sembrava una squadra finita e Carlo l’ha rigenerata. I miei anni a Firenze con Baggio, brasiliano mascherato da italiano, e quella finale con la Juve…”Vive a Porto Alegre, è ricco ma se ne frega, festeggerà a ottobre i 60 anni ballando con i vecchietti amici dell’ospizio. Si divide tra i tre figli, le sue aziende, quella edile, l’altra rigorosamente no profit che distribuisce cibo e farmaci ai poveri, e le conferenze in giro per il Brasile dove racconta agli imprenditori la sua esperienza di uomo che ha gestito altri uomini. Per il resto, con Carlos Verri detto Dunga è quasi una rimpatriata nel nome di quel genio abnorme di Walt Disney. Dunga è il nome portoghese di Cucciolo, il nano preferito di Biancaneve. Dunga più Dotto fanno due su sette. LEGGI TUTTO