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    Next Gen Juve in rampa di lancio: chi sono i nuovi Miretti e Fagioli

    Sulla gestione dei giovani nella Juve c’è stato un cambio di rotta netto. Per Allegri sono adesso pedine fondamentali dello scacchiere, con una certa priorità sulla scala di preferenza. Dopo Miretti e Fagioli, tra i più impiegati della rosa, e ancora Iling, Soulé e Barrenechea, chi sono i prossimi giovani che possono affacciarsi in prima squadra da qui alla fine della stagione? Ecco alcune candidature. LEGGI TUTTO

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    Cessione da 11 milioni o ala del futuro? Iling stupisce, la Juve riflette

    Il 2003 inglese continua a fare onde anche in nazionale e piace alle big in patria, ma i bianconeri l’hanno blindato fino al 2025 e ci puntano. Tutti gli scenari Le ultime prestazioni esaltanti in nazionale di Iling Jr non sono poi così straordinarie. L’esterno mancino sta vivendo una stagione positiva, la doppietta contro la Germania Under 20 è solo un promemoria su ciò che ha messo su la Juve negli ultimi tre anni, da quando l’esterno inglese ha scelto di proseguire a Torino la sua carriera dopo aver fatto tutta la trafila giovanile al Chelsea. Il classe 2003 è cresciuto molto tra Under 17 e Primavera soprattutto, il salto di qualità lo ha fatto però in Next Gen, quando si è ritrovato a giocare con gli adulti. LEGGI TUTTO

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    Altobelli: “All'Inter per il dopo Inzaghi vorrei Conte o Mourinho”

    MILANO – Alessandro Altobelli, 209 realizzazioni con la maglia dell’Inter, è il secondo goleador della storia nerazzurra. Uno che di gol se ne intende e che esprime senza peli sulla lingua i suoi pensieri: «L’Inter ha una buona rosa, ma non sono tanto soddisfatto dei risultati. Non si possono perdere nove partite in campionato. Su 27 incontri è una sconfitta ogni tre gare. Non mi piace pure il fatto che si incassino troppi gol, nonostante la propria forza: i nerazzurri non rendono per il proprio valore». Ultimamente anche l’attacco fa fatica. «Vero, l’attacco dell’Inter dovrebbe segnare molti più gol».  Cosa pensa di Lukaku? L’Inter dovrebbe continuare a puntare su di lui? «È un giocatore particolare. Con Conte è stato un trascinatore, determinante per la vittoria dello scudetto. Poi è andato al Chelsea e in Inghilterra non gli è andata bene. Così è voluto tornare in Italia, ma oggi non è più quel Lukaku che tutti si ricordavano nella prima avventura nerazzurra. Non sta passando un buon momento, non segna, fa fatica. Per di più è pure in prestito: penso che la storia di Lukaku con l’Inter sia finita. A meno che da qui alla fine non faccia vedere cose straordinarie».  Oggi l’attaccante principe dell’Inter è Lautaro. «A me piace molto, lo considero uno dei migliori goleador del campionato italiano. E lo si vede anche dalla classifica cannonieri. Lui partecipa all’azione, rincorre e difende. Per me è un giocatore completo. Sono soddisfatto di lui. Poi è vero, per le qualità che possiede potrebbe segnare di più, mi auguro arrivi presto questo salto di qualità perché con le reti di Martinez l’Inter potrebbe arrivare lontano nelle coppe e vincere più partite in campionato».  Magari però dovrebbe smetterla di calciare i rigori. «Diciamo questo. Quando il risultato è in bilico, che lasci tirare Lukaku o qualcun altro. Però quando la squadra sta vincendo e se la sente, potrebbe comunque continuare a calciarli. Almeno io fossi in lui farei così».  Dzeko ha tirato tanto la carretta, ma non segna da inizio gennaio.  «È vero, ma a me piace come tipo di attaccante. Sa quello che deve fare, conosce i momenti della partita. Può dare una mano alla squadra».  Lo terrebbe a Milano un altro anno? «Non voglio parlare di cifre, ma solo del piano tecnico, anche perché se guardassimo il lato economico, dovremmo tornare indietro agli ultimi dieci anni vedendo quanti debiti ha fatto l’Inter con acquisti sbagliati. Precisato questo, io Dzeko lo terrei».  LEGGI TUTTO

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    Capitano con la Spagna, panchinaro all'Atletico: Morata, il bomber sempre in bilico

    Con la Norvegia indosserà la fascia in quanto giocatore con più presenze nella Roja, con Simeone trova poco spazio: il paradosso di Alvaro, che ora strizza di nuovo l’occhio alla Serie ADal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci
    @filippomricci
    25 marzo
    – madrid Panchinaro nell’Atletico Madrid, capitano in nazionale. Il momento attuale di Alvaro Morata se vogliamo rispecchia un po’ tutta la sua vita calcistica, sempre sospeso tra gloria e frustrazione, trionfo e delusione. Il madrileno è passato due volte per la Juventus, due volte per il Madrid e due volte per l’Atletico. LEGGI TUTTO

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    Griezmann in gol coi capelli viola! La top 10 dei calciatori con le acconciature più folli

    Un Piccolo Diavolo dalla testa fucsia, difficile che non si noti in campo. Eppure, nonostante si muova praticamente da evidenziatore sul raccordo fra centrocampo e attacco, ha seminato il panico contro l’Olanda: avvia e conclude l’azione dell’1-0 all’alba del match con un sinistro piazzato che non lascia scampo agli Orange. E poi la solita prova da leone in mediana. Un aiuto prezioso anche per i telecronisti: se vedi saltare di testa un puntino simile ad una melanzana, è per forza lui… LEGGI TUTTO

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    La Juve Women cala il tris: Inter ko e nerazzurre a -11

    Inter-Juve Women 1-3, il racconto della partita
    97′ – Finisce qui, dopo un minuto di recupero aggiuntivo: Inter-Juve 1-3. Nel prossimo turno della Poule Scudetto le bianconere riposeranno mentre le nerazzurre saranno impegnate in trasferta contro la Fiorentina.
    93′ – Sembrant resta a terra dopo un colpo di testa di Chawinga, facile preda di Peyraud-Magnin. Solo un duro colpo, si riprende a giocare.
    90′ – Sei minuti di recupero.
    90′ – Gol della Juve. Van Der Gragt tenta di calciare lungo, Girelli ci mette una gamba e ruba palla, entra in area e col tacco smarca Bonansea a tu per tu con Durante: nessuno scampo per il portiere nerazzurro, battuto sul primo palo. Da rivedere la posizione della Bonansea, ma è festa Juve al “Breda”.
    88′ – Gol dell’Inter. Chawinga va via a Salvai e calcia con l’esterno sinistro, miracolo di Peyraud-Magnin che non può nulla sul tap-in di destro a porta vuota dell’attaccante delle nerazzurre.
    88′ – Doppio cambio anche per la Juve: dentro Cantore e Nilden per Beerensteyn e Lenzini.
    84′ – Doppio cambio per l’Inter: Robustellini per Merlo e Marinelli per Njoya.
    80′ – Juve in controllo. L’Inter non riesce ad affacciarsi dalle parti di Peyraud-Magnin.
    78′ – Cambio Juve: Girelli per Nystrom.
    75′ – Pronta a entrare Cristiana Girelli.
    69′ – Gol della Juve. Gunnasdottir attacca il primo palo e gira di testa alle spalle di Durante su corner di Caruso (secondo assist di giornata) e corre a esultare con le compagne di squadra in panchina. Secondo gol in campionato per la centrocampista islandese, a bersaglio proprio mentre i tifosi bianconeri erano intenti a riprodurre il celebre Geyser Sound.
    67′ – Doppio cambio per l’Inter: dentro Santi e Polli, fuori Eckhoff e Fordos.
    65′ – Calcio di punizione di Cernoia, colpo di testa di Sembrant: intercettato dalla difesa dell’Inter.
    62′ – Ancora Juve! Nystrom, destro a incrociare: tiro di poco sul fondo.
    61′ – Juve vicina al raddoppio: cross di Gama per Beerensteyn, che si avvita di testa dopo aver lasciato sul posto Thogersen. Palla a lato di un nulla.
    58′ – Njoya in fuorigioco. La Juve si difende con ordine, tenendo serrati le distanze tra i reparti.
    57′ – Thogersen tenta il cross: solo esterno della rete.
    55′- Cambio Inter: Simonetti rileva Karchouni.
    51′ – Karchouni ci prova, si immola Bonansea.
    46′ – Si riparte con un cambio nella Juve: fuori Grosso, dentro Cernoia.
    46′ – Tutto pronto per l’inizio del secondo tempo di Inter-Juve Women.
    Intervallo
    Il commissario tecnico della Nazionale, Milena Bertolini ai microfoni di LA7 nell’intervallo di Inter-Juve Women: “Partita piacevole, credo che sul gol della Sembrant abbia inciso anche il vento che ha accompagnato la traiettoria del pallone messo in mezzo da Caruso. La Poule Scudetto è sempre emozionante, a prescindere dalla scarsa presenza di giocatrici italiane in questo momento in campo. C’è bisogno di investire nel nostro movimento promuovendo eventi come Roma-Barcellona all’Olimpico”.
    Primo tempo
    45′ – Fine primo tempo. Juve al riposo in vantaggio dopo un primo tempo di marca nerazzurra sul fronte del possesso palla, ma in cui le occasioni migliori le hanno avute le bianconere. Decide, per il momento, il gol al 15′ di Sembrant.
    45′ – Peyraud-Magnin! Gran parata di piede su puntata ravvicinata di Thogersen servita da una torre di Alborghetti.
    41′ – Beerensteyn si accentra, entra in area di rigore della desta e calcia: blocca a terra Durante.
    40′ – Fase interlocutoria chiusa da un tentativo insistito di Chawinga, genorsissima in ripiegamento difensivo Bonansea, che libera l’area di rigore.
    33′ – Thogersen in profondità per Chawinga, sale bene la difesa di Montemurro: fuorigioco.
    32′ – Si fanno sentire i tifosi della Juve presenti sugli spalti dello stadio “Breda” di Sesto San Giovanni.
    30′ – Scintille tra Gunnarsdottir e Merlo, l’arbitro Scatena le redarguisce e riporta la calma.
    26′ – Ammonita Sembrant per una trattenuta su Njoya.
    26′ – Dribbling i serie e tiro di sinistro di Bonansea, Durante si stende sulla sua sinistra e para permettendo a Merlo di allontanare.
    24′ – Merlo tenta il tiro da fuori: alto.
    20′ – Juve in controllo dopo il vantaggio arrivato al culmine di un predominio territoriale dell’Inter, che si era affacciata con maggior costanza nella trequarti avversaria.
    15′ – Gol della Juve. Angolo di Caruso direttamente in porta, spinto dal vento a favore, Thogersen tenta di allontanare di testa sulla linea di porta e centra la traversa. Sembrant è al posto giusto nel momento giusto per spingere in fondo al sacco. L’Inter protesta, seppur non in maniera vibrante, per un presunto tocco di braccio con cui la svedese avrebbe stoppato il pallone prima di appoggiarlo in rete.
    12′ – Gama murata dalla difesa dell’Inter, che prova il contropiede spinto da Njoya. Lenzini è brava a intercettare la conclusione dell’attaccante: angolo per l’Inter, allontana la difesa della Juve.
    9′ – Chawinga scappa via sulla corsia mancina, Peyraud-Magnin le si para davanti in uscita chiudendole l’uscita: tiro in precario equilibrio, esterno della rete.
    7′ – Bonansea tenta il passaggio filtrante per Beerensteyn, Fordos chiude la linea di passaggio.
    5′ – Salvai chiude in scivolata su Chawinga, la più vivace tra le nerazzurre.
    3′ – Slalom di Chawinga interrotto dalla difesa della Juve non senza qualche affanno.
    3′ – Calcio d’angolo per la Juve, lo batte Grosso: Durante sicura in presa alta fa suo il pallone.
    3′ – Tweet della Juve per incoraggiare le ragazze di Montemurro: “Forza Juve”. LEGGI TUTTO

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    Stramaccioni: “Da Nesta a Retegui, vi spiego perché non produciamo più campioni”

    Parla l’ultimo tecnico italiano capace di vincere la Champions League giovanile: “Servono le seconde squadre, stop ai play out in Primavera e torniamo a insegnare calcio ai ragazzini. Altro che possesso palla e pressing” Andrea Stramaccioni è l’unico tecnico italiano ad aver vinto la NextGen Series, la Champions League dei giovani poi trasformata dalla Uefa in Youth League, quando ancora lavorava con il settore giovanile dell’Inter. Nella stagione 2011-12, pochi giorni prima di sostituire Claudio Ranieri sulla panchina della prima squadra, Strama ha guidato la Primavera nerazzurra al successo (dopo i calci di rigore) contro l’Ajax e, anche se da allora in poi è passato nel calcio dei grandi, ha una vasta esperienza di giovani, di come si allenano e si fanno crescere. LEGGI TUTTO