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    La Juve Women cala il tris: Inter ko e nerazzurre a -11

    Inter-Juve Women 1-3, il racconto della partita
    97′ – Finisce qui, dopo un minuto di recupero aggiuntivo: Inter-Juve 1-3. Nel prossimo turno della Poule Scudetto le bianconere riposeranno mentre le nerazzurre saranno impegnate in trasferta contro la Fiorentina.
    93′ – Sembrant resta a terra dopo un colpo di testa di Chawinga, facile preda di Peyraud-Magnin. Solo un duro colpo, si riprende a giocare.
    90′ – Sei minuti di recupero.
    90′ – Gol della Juve. Van Der Gragt tenta di calciare lungo, Girelli ci mette una gamba e ruba palla, entra in area e col tacco smarca Bonansea a tu per tu con Durante: nessuno scampo per il portiere nerazzurro, battuto sul primo palo. Da rivedere la posizione della Bonansea, ma è festa Juve al “Breda”.
    88′ – Gol dell’Inter. Chawinga va via a Salvai e calcia con l’esterno sinistro, miracolo di Peyraud-Magnin che non può nulla sul tap-in di destro a porta vuota dell’attaccante delle nerazzurre.
    88′ – Doppio cambio anche per la Juve: dentro Cantore e Nilden per Beerensteyn e Lenzini.
    84′ – Doppio cambio per l’Inter: Robustellini per Merlo e Marinelli per Njoya.
    80′ – Juve in controllo. L’Inter non riesce ad affacciarsi dalle parti di Peyraud-Magnin.
    78′ – Cambio Juve: Girelli per Nystrom.
    75′ – Pronta a entrare Cristiana Girelli.
    69′ – Gol della Juve. Gunnasdottir attacca il primo palo e gira di testa alle spalle di Durante su corner di Caruso (secondo assist di giornata) e corre a esultare con le compagne di squadra in panchina. Secondo gol in campionato per la centrocampista islandese, a bersaglio proprio mentre i tifosi bianconeri erano intenti a riprodurre il celebre Geyser Sound.
    67′ – Doppio cambio per l’Inter: dentro Santi e Polli, fuori Eckhoff e Fordos.
    65′ – Calcio di punizione di Cernoia, colpo di testa di Sembrant: intercettato dalla difesa dell’Inter.
    62′ – Ancora Juve! Nystrom, destro a incrociare: tiro di poco sul fondo.
    61′ – Juve vicina al raddoppio: cross di Gama per Beerensteyn, che si avvita di testa dopo aver lasciato sul posto Thogersen. Palla a lato di un nulla.
    58′ – Njoya in fuorigioco. La Juve si difende con ordine, tenendo serrati le distanze tra i reparti.
    57′ – Thogersen tenta il cross: solo esterno della rete.
    55′- Cambio Inter: Simonetti rileva Karchouni.
    51′ – Karchouni ci prova, si immola Bonansea.
    46′ – Si riparte con un cambio nella Juve: fuori Grosso, dentro Cernoia.
    46′ – Tutto pronto per l’inizio del secondo tempo di Inter-Juve Women.
    Intervallo
    Il commissario tecnico della Nazionale, Milena Bertolini ai microfoni di LA7 nell’intervallo di Inter-Juve Women: “Partita piacevole, credo che sul gol della Sembrant abbia inciso anche il vento che ha accompagnato la traiettoria del pallone messo in mezzo da Caruso. La Poule Scudetto è sempre emozionante, a prescindere dalla scarsa presenza di giocatrici italiane in questo momento in campo. C’è bisogno di investire nel nostro movimento promuovendo eventi come Roma-Barcellona all’Olimpico”.
    Primo tempo
    45′ – Fine primo tempo. Juve al riposo in vantaggio dopo un primo tempo di marca nerazzurra sul fronte del possesso palla, ma in cui le occasioni migliori le hanno avute le bianconere. Decide, per il momento, il gol al 15′ di Sembrant.
    45′ – Peyraud-Magnin! Gran parata di piede su puntata ravvicinata di Thogersen servita da una torre di Alborghetti.
    41′ – Beerensteyn si accentra, entra in area di rigore della desta e calcia: blocca a terra Durante.
    40′ – Fase interlocutoria chiusa da un tentativo insistito di Chawinga, genorsissima in ripiegamento difensivo Bonansea, che libera l’area di rigore.
    33′ – Thogersen in profondità per Chawinga, sale bene la difesa di Montemurro: fuorigioco.
    32′ – Si fanno sentire i tifosi della Juve presenti sugli spalti dello stadio “Breda” di Sesto San Giovanni.
    30′ – Scintille tra Gunnarsdottir e Merlo, l’arbitro Scatena le redarguisce e riporta la calma.
    26′ – Ammonita Sembrant per una trattenuta su Njoya.
    26′ – Dribbling i serie e tiro di sinistro di Bonansea, Durante si stende sulla sua sinistra e para permettendo a Merlo di allontanare.
    24′ – Merlo tenta il tiro da fuori: alto.
    20′ – Juve in controllo dopo il vantaggio arrivato al culmine di un predominio territoriale dell’Inter, che si era affacciata con maggior costanza nella trequarti avversaria.
    15′ – Gol della Juve. Angolo di Caruso direttamente in porta, spinto dal vento a favore, Thogersen tenta di allontanare di testa sulla linea di porta e centra la traversa. Sembrant è al posto giusto nel momento giusto per spingere in fondo al sacco. L’Inter protesta, seppur non in maniera vibrante, per un presunto tocco di braccio con cui la svedese avrebbe stoppato il pallone prima di appoggiarlo in rete.
    12′ – Gama murata dalla difesa dell’Inter, che prova il contropiede spinto da Njoya. Lenzini è brava a intercettare la conclusione dell’attaccante: angolo per l’Inter, allontana la difesa della Juve.
    9′ – Chawinga scappa via sulla corsia mancina, Peyraud-Magnin le si para davanti in uscita chiudendole l’uscita: tiro in precario equilibrio, esterno della rete.
    7′ – Bonansea tenta il passaggio filtrante per Beerensteyn, Fordos chiude la linea di passaggio.
    5′ – Salvai chiude in scivolata su Chawinga, la più vivace tra le nerazzurre.
    3′ – Slalom di Chawinga interrotto dalla difesa della Juve non senza qualche affanno.
    3′ – Calcio d’angolo per la Juve, lo batte Grosso: Durante sicura in presa alta fa suo il pallone.
    3′ – Tweet della Juve per incoraggiare le ragazze di Montemurro: “Forza Juve”. LEGGI TUTTO

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    Stramaccioni: “Da Nesta a Retegui, vi spiego perché non produciamo più campioni”

    Parla l’ultimo tecnico italiano capace di vincere la Champions League giovanile: “Servono le seconde squadre, stop ai play out in Primavera e torniamo a insegnare calcio ai ragazzini. Altro che possesso palla e pressing” Andrea Stramaccioni è l’unico tecnico italiano ad aver vinto la NextGen Series, la Champions League dei giovani poi trasformata dalla Uefa in Youth League, quando ancora lavorava con il settore giovanile dell’Inter. Nella stagione 2011-12, pochi giorni prima di sostituire Claudio Ranieri sulla panchina della prima squadra, Strama ha guidato la Primavera nerazzurra al successo (dopo i calci di rigore) contro l’Ajax e, anche se da allora in poi è passato nel calcio dei grandi, ha una vasta esperienza di giovani, di come si allenano e si fanno crescere. LEGGI TUTTO

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    Inter al lavoro per il dopo Skriniar: tutti i nomi sul taccuino

    Gli uomini mercato nerazzurri al lavoro: Demiral è già nel mirino dall’anno scorso, ma altre due piste portano in Spagna e in Austria..Tra una visita iper-specialistica in Francia, organizzata nei dettagli e benedetta dal Psg e le cure naturalmente prescritte dallo staff interista a Milano, Milan Skirinar scolora nell’orizzonte nerazzurro. Il club non sa ancora quanto i guai alla schiena potranno consentirgli di essere in battaglia in un aprile di fuoco: meglio allora pensare già al dopo. LEGGI TUTTO

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    Alla scoperta di Camarda e Mosconi, baby bomber luccicanti di Milan e Inter

    A 15 anni incantano nei campi di tutta Italia giocando come “sotto età”, con il tratto comune dei gol a grappoli con cui trascinano le rispettive squadre: già stabili nel giro delle nazionali giovanili, promettono di essere protagonisti della Primavera che verràMichele Antonelli – Matteo Nava24 marzo
    – MilanoLa città è la stessa, la sponda del Naviglio è quella opposta. Ma ad accomunarli c’è la stessa voglia di spaccare il mondo a suon di gol. Camarda e Mosconi illuminano i settori giovanili di Milan e Inter, lacerano le difese avversarie con disarmante puntualità e mirano a essere gli uomini copertina delle formazioni Primavera del futuro, poi chissà. LEGGI TUTTO

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    Old but gold: da Ibra a Brady, quando l’età è solo un numero

    Le carriere infinite di alcuni grandi campioni. Fame, determinazione, dedizione totale e una sola motivazione: l’amore per lo sport “Old but gold”, vecchio ma comunque di valore. “Gallina vecchia fa buon brodo”, “non è mai troppo tardi”, “mai dire mai” e così via: chi più ne ha, più ne metta. Le frasi fatte sulla vecchiaia sono potenzialmente infinite e le abbiamo sentite talmente tante volte da fargli quasi perdere di qualsiasi significato. Eppure, la saggezza popolare non dice cose banali, dice cose semplici che, lette tra righe, in un modo o nell’altro, finiscono sempre con l’insegnarti qualcosa. E anche qui, ovviamente, non si fa eccezione. Prima discriminante è, nello sport, è la relatività del tempo. Ci sono discipline in cui si è vecchi a 25 anni, altre a 35, altre ancora a 50. E ad ogni modo, anche nel caso di queste ultime, per esempio, una volta finita la carriera, non è più possibile essere considerati vecchi, perché di strada da fare dopo, ci si augura, ce ne dovrebbe essere ancora molta. Ma se dovessimo proprio scegliere il detto che, meglio di tutti gli altri, descrive il rapporto tra lo sport di alto livello e il tempo che passa è l’inossidabile “chi ha il pane non ha i denti”. LEGGI TUTTO

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    Il rebus del 9: mancano i centravanti ma nessuno li costruisce

    Non è solo il c.t. Mancini ad avere poche opzioni. Tolto il Napoli, molti devono risolvere il problema offensivo: dall’Inter alla Lazio, fra errori di valutazione e giocatori “vecchi” ma dalle giovanili non arriva nulla L’argomento centrale, per quanto riguarda la Nazionale, è da tempo uno solo: la caccia al centravanti. È stato sottovalutato Immobile che – come è successo a tanti grandi giocatori – viene criticato quando c’è per poi accorgersi della sua importanza quando non c’è. È poi cominciata la girandola, fino ad arrivare a Retegui, catapultato in campo dopo appena tre giorni di allenamento con i compagni. E di cui si parla insistentemente in queste ore, perché il gol al debutto gli ha comunque regalato un posto in copertina. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Miretti dopo Milik: Allegri recupera i pezzi

    TORINO – Ultimo allenamento della settimana alla Continassa per la Juventus di Massimiliano Allegri prima dei tre giorni di riposo in vista di un ricco ed importante mese di aprile che si aprirà sabato 1° aprile in casa (20:45) contro il Verona. La sessione è stata composta da torelli, esercitazioni su sfide di uno contro uno e tre contro due prima di chiudere la sessione con una partitella finale. Per l’allenatore bianconero, privo dei giocatori impegnati con le rispettive nazionali, una sessione importante perché dopo il rientro di Arek Milik (allenato parzialmente in gruppo mercoledì) anche Fabio Miretti è tornato in campo allenandosi parzialmente con i compagni: il giovane bianconero ha sofferto di un problema all’adduttore seguito all’indurimento muscolare che l’ha costretto a guardare il match di Europa League a Friburgo dalla panchina bianconera e a saltare i prossimi impegni con la Nazionale U21 di Nicolato. LEGGI TUTTO

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    Dalla foresta alla gloria, fino a Torvaianica: Elza e Garrincha, amore maledetto

    Galeotta fu la chiamata del Brasile alla cantante per il Mondiale 1962: il “passerotto” di Pau Grande lasciò per lei la moglie e 7 figli. Una storia che fece impazzire i rotocalchi, passata per Roma e devastata dall’alcol Venivano entrambi dalla miseria e dalla disperazione, ne portavano le cicatrici sulla pelle. Erano memorie del passato che la gloria del presente avrebbe dovuto allontanare per sempre, ma dal dolore, quando ce l’hai dentro, non ti separi mai. E così fecero loro due: impararono a convivere con i fantasmi che li tormentavano, di giorno e di notte, e cercarono di domarli con il talento di cui madre natura li aveva dotati. A lui bastava buttare un pallone tra i piedi per vederlo sorridere. A lei, invece, s’illuminavano gli occhi quando poteva prestare la sua voce roca a una musica, e quel timbro scuro, quasi soul, tanto la faceva assomigliare a una cantante di jazz. Il loro successo, considerando le loro radici, era una specie di miracolo: un risarcimento che il destino aveva concesso dopo tanti patimenti. LEGGI TUTTO