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    Sun: “Chelsea in vendita, i quattro nomi del dopo Abramovich”

    La conferma nel tardo pomeriggio di mercoledì: il Chelsea è in vendita. L’ufficializzazione è arrivata dallo stesso Roman Abramovich, patron dei Blues dal 2003, da quando acquistò il club londinese per 150 milioni di euro. “È stata una decisione incredibilmente difficile, ma l’ho presa nell’interesse della società. Non sarà una cessione super veloce, ma necessiterà dei suoi tempi”, si legge nel comunicato emesso dal magnate russo, che nel corso dei suoi (quasi) due decenni a Stamford Bridge ha cambiato il destino dei Blues, portati quest’anno sul tetto del mondo. Adesso il Sun ha rivelato quattro dei possibili acquirenti del club.
    Chelsea, McGregor ci pensa: “Costa 3 miliardi? Compriamolo”
    Sir Jim Ratcliffe 
    Nel 2018 è stato l’uomo più ricco del Regno Unito, anche se il suo patrimonio in questi ultimi anni è notevolmente diminuito. Vive a Monaco ed è il fondatore e proprietario di Ineos, l’azienda chimica che produce in tutto il mondo carburanti, lubrificanti, imballaggi alimentari e materiali da costruzione. Nonostante sia un grande tifoso del Manchester United, Ratcliffe possiede l’abbonamento per seguire le partite del Chelsea.  LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Tuchel: “Abramovich? Preoccupati dall'incertezza”

    “Non possiamo pretendere che questo non sia un tema. La situazione per tutti qui è orribile. Nessuno se lo aspettava, è davvero irreale. Sta annebbiando le nostre menti e il nostro entusiasmo in vista della finale”. Così Thomas Tuchel, allenatore del Chelsea, alla vigilia della finale di Carabao Cup contro il Liverpool prevista domenica 27 febbraio, commentando la situazione relativa al patron dei blues, Roman Abramovich, per quanto concerne il conflitto tra Russia e Ucraina. “Questa situazione porta incertezza, soprattutto alle persone maggiormente coinvolte – ha spiegato Tuchel -. C’è molta incertezza attorno alla situazione del nostro club, non ha molto senso che io ne parli adesso. Siamo consapevoli di tutto ma non abbiamo molte informazioni in più di voi giornalisti e non credo che sia giusto per squadra e staff pensare alla politica. Detto questo non vorrei commentare fin quando non ci sarà una decisione in merito. Tutto questo ci distrae e ci preoccupa e posso capire le critiche, ma chiedo anche di capire me come allenatore e i giocatori”.Guarda la galleryTorino, la Mole Antonelliana illuminata con la bandiera dell’Ucraina LEGGI TUTTO

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    Juve, imita il Chelsea: stop alla Superlega

    È accaduto soltanto quaranta giorni fa, ma è già storia del calcio. Ricordate? È la sera del 20 aprile scorso, a Stamford Bridge, una folla di tifosi del Chelsea grida «il calcio appartiene a noi non a voi», blocca il bus dei Blues impedendone l’accesso allo stadio. Soltanto l’intervento di Petr Cech, per undici anni portiere del Chelsea e ora suo dirigente, riesce a convincere i fan a togliere l’assedio. Di lì a poco, il club di Abramovich fa ufficialmente retromarcia, esce dalla neonata e già moribonda Superlega al pari degli altri cinque club inglesi cofondatori  e coaffossatori. Otto settimane più tardi, a Oporto, il Chelsea conquista la seconda Champions League della sua storia, fra il tripudio dei suoi fan, tre dei quali, da luglio, parteciperanno alle riunioni della dirigenza londinese. «Vogliamo fare il meglio per i nostri tifosi», assicura Cech.

    Ecco, forse è ancora lontano il giorno in cui immaginare tre tifosi della Juve nella stanza dei bottoni della Continassa insieme con Andrea Agnelli, John Elkann e lo staff bianconero. Ma, memori del precedente Chelsea, non è mai troppo tardi per la Juve perché arrivi il momento in cui molli il Real Madrid e il Barcellona al loro destino e si sganci dal carro che andrà a sbattere contro la stangata Uefa. I comunicati ufficiali che riflettono la strategia del muro contro muro, tanto a cara a Perez, hanno fatto il solletico a Ceferin. Tant’è vero che Evelina Christillin, signora del calcio italiano molto stimata  nel Palazzo del calcio mondiale dove il 21 aprile è stata confermata rappresentante Uefa in seno al consiglio Fifa, prima della finale di Oporto è stata chiara: «In questo momento ci sono due articoli, il 49 e 51 dello Statuto Uefa che sono stati disattesi. Ora o si trova un accordo oppure si andrà avanti. È competenza degli organi Uefa decidere la sanzione, poi ci sarà il ricorso al Tas e poi si potrebbe anche passare alla giustizia ordinaria. La situazione è tutta in divenire».

    Se è tutta in divenire, tutto può succedere ed è meglio che la Juve si sbrighi a fare la pace con l’Uefa. Ceferin dixit: «Bianconeri, Real e Barcellona? La nostra Disciplinare è indipendente, quindi non so niente, né quale sarà la portata della pena né quando sarà resa nota. La cosa che mi lascia basito è vedere che pubblicamente difendano la Superlega e poi vogliano giocare la Champions. È difficile capire che cosa vogliano davvero. Non ci può essere dialogo perché loro mandano solo lettere formali all’Uefa e agli altri nove club che sono usciti dal patto. Loro non comunicano, avrebbero dovuto chiamarci per un incontro». Il Chelsea è uscito dalla Superlega e ha vinto la Champions; la Juve rimane dentro la Superlega, ma vuole giocare nella prossima Champions che le frutterà almeno fra i 70 e gli 80 milioni, però rischia di esserne esclusa dall’Uefa. Non si può tenere il piede in due scarpe. La caduta può fare molto male. LEGGI TUTTO