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    Barcellona-Juve, i convocati di Allegri: tre assenti

    Test di assoluto livello per Massimiliano Allegri. La Juve è pronta per la terza amichevole del suo pre-campionato: dopo i successi contro Cesena e Monza, questa sera alle ore 21.30 i bianconeri sono attesi dall’affascinante sfida in Catalogna contro il Barcellona, valevole per il Trofeo Gamper 2021. La squadra è partita in mattinata dall’aeroporto di Caselle ed è arrivata intorno all’ora di pranzo: Dybala, Rabiot e Arthur gli unici assenti.Guarda la galleryJuve, la formazione ufficiale di Allegri per il Barcellona
    Juve, i convocati di Allegri
    Wojciech Szczesny, Mattia Perin, Carlo Pinsoglio, Mattia De Sciglio, Giorgio Chiellini, Matthijs De Ligt, Danilo Luiz, Juan Cuadrado, Alex Sandro, Luca Pellegrini, Leonardo Bonucci, Daniele Rugani, Koni De Winter, Aaron Ramsey, Weston McKennie, Federico Bernardeschi, Federico Chiesa, Rodrigo Bentancur, Filippo Ranocchia, Cristiano Ronaldo, Alvaro Morata, Dejan Kulusevski, Alejandro Marques. LEGGI TUTTO

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    Allegri: “Juve, c’è voglia di tornare a vincere. La rosa è ottima”

    Quella di domani sera non sarà un’amichevole qualunque. Il Trofeo Gamper in palio con il Barcellona, per Massimiliano Allegri, sarà anche l’occasione per capire a che punto è la sua nuova Juve. ”Una bella sfida fra due grandissimi club, da affrontare come la Juve affronta tutte le partite, con serietà, una partita speciale che alza il livello di attenzione e ci fa preparare bene all’inizio della stagione. E che mi servirà per vedere la condizione della squadra e dei giocatori. Arriviamo con una settimana di allenamenti tutti insieme, compresi gli ultimi arrivati. La squadra si è allenata bene, con entusiasmo, con voglia. È una tappa intermedia perché poi abbiamo un’altra amichevole con l’Atalanta prima dell’inizio del campionato. Cosa mi piacerebbe vedere? Che si giochi di squadra, sia quando abbiamo la palla che quando non l’abbiamo. E la crescita di alcuni giocatori. Non dico che ci saranno degli esperimenti ma abbiamo dei calciatori che possono ricoprire dei ruoli di metà campo e domani li voglio vedere. La rosa è ottima, l’anno scorso ha vinto due trofei, si è qualificata per la Champions ed è arrivata negli ottavi di Champions”.Guarda la galleryBonucci e Chiellini blindano la Juve, davanti ci pensa Dybala
    Allegri: “Continuerò il lavoro di Pirlo”
    “Bisogna lavorare – continua Allegri a Juventus Tv – Il mio compito è continuare il lavoro che mi ha lasciato Andrea (Pirlo, ndr) e cercare di migliorare quello che ho trovato. Per fare questo e arrivare agli obiettivi di maggio ci vuole spirito di sacrificio e voglia di mettersi in discussione tutti i giorni, questo è il Dna della Juve e attraverso quello arriveremo ai risultati”. Allegri annuncia che tutti i giocatori a disposizione avranno spazio col Barcellona eccetto Dybala: “Ho preferito fargli fare altri due giorni di allenamento, sarebbe stato un rischio portarlo con noi. Ho parlato con Paulo e abbiamo deciso che l’ideale è che resti qui”. Di moduli il tecnico bianconero preferisce non parlare perché “dipende dalle caratteristiche dei giocatori che sceglierò. I ruoli sono più o meno definiti ma ho due curiosità, voglio vedere se alcuni giocatori possono giocare in determinati ruoli”. Allegri si aspetta molto anche dai giovani, dai più affermati come Kulusevski e De Ligt, ai prodotti dell’Under 23 come De Winter e Ranocchia. “Nel settore giovanile hanno lavorato molto bene e ho trovato gli altri ben disposti e con voglia di rivincita per tornare a vincere lo scudetto. Con i giovani c’è molto margine di miglioramento, dipende da loro e dalla loro voglia di migliorare e dall’ambizione di arrivare a certi risultati. Abbiamo un anno intero per migliorare i singoli e metterli a disposizione della squadra”. LEGGI TUTTO

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    Barcellona-Juve, la probabile formazione di Allegri

    TORINO – Domani la Juventus volerà a Barcellona per la prima partita senza Leo Messi, ma con i campioni d’Europa in campo, anche se soltanto per uno scampolo di gioco. Il Trofeo Gamper, amichevole estiva di prestigio, avrà un significato storico e toccherà ai bianconeri battezzare la nuova era blaugrana. Orfani del capitano e del loro numero 10, ma non sarà una passeggiata per Matthijs de Ligt e compagni: l’olandese ritroverà Frenkie de Jong, amico fin dai tempi dell’Ajax, che inutilmente nel 2019 ha cercato di convincerlo a seguirlo a Barcellona, e dovrà alzare il muro difensivo contro un altro connazionale, Memphis Depay, neo acquisto blaugrana, e contro Antoine Griezmann.

    Un tasso di difficoltà senza paragoni rispetto ai 50 minuti in campo sabato scorso con il Monza, nel Trofeo Berlusconi: De Ligt dovrà dimostrare a Massimiliano Allegri di essere sulla strada giusta nella preparazione, mettendoci fisicità e determinazione. Toccherà a lui guidare la difesa, in attesa di Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci, che hanno nelle gambe soltanto pochi giorni di allenamento. LEGGI TUTTO

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    Salvetti:”Allegri e Chiellini? Vi dico tutto”

    «E’ il segno di una città che nei decenni ha sfornato tanti campioni e tanti personaggi, bravi non solo tecnicamente, ma dotati di grande appeal con l’opinione pubblica: come è stato Armando Picchi e come sono Giorgio Chiellini e Massimiliano Allegri. Ma vorrei ricordare anche Igor Protti e Cristiano Lucarelli, che quando il Livorno era in Serie A sapevano attrarre grande attenzione quando giocavano ma anche quando parlavano, come Chiellini e Allegri nella Juve»

    A proposito di personaggi sportivi livornesi, è fresco l’argento olimpico di Aldo Montano.

    «L’argento di Montano è la 99ª medaglia olimpica di Livorno, a testimonianza del connubio unico tra lo sport e la città: la più rappresentata d’Italia a Tokyo in rapporto al numero di abitanti e la più medagliata, 556 medaglie, tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei».

    Un connubio tra sport e città che vive un momento di­fficile con il Livorno: qual è la situazione?

    «Il Livorno ha vissuto un periodo straordinario, dal 1991, quando era fallito e finito in Eccellenza, a 4-5 anni fa. Grazie ai presidenti, Caresana, Achilli e il primo Spinelli, capace di dare tanto, è risalito con una scalata incredibile: io da giornalista di Granducato Tv ho raccontato sei promozioni. In 14 anni dall’Eccellenza alla Coppa Uefa, un record: solo il Chievo ha fatto altrettanto. Poi purtroppo in sette anni dalla Serie A è passato a sparire dal calcio. Ora siamo qui a cercare di ricosturire un futuro, per ripartire dopo che chi ha gestito il Livorno negli ultimi tempi ha fatto danni»

    Tornando ad Allegri e Chiellini, che livornesi sono?

    «Allegri è un livornese a 360 gradi: spontaneo, genuino, molto pronto al confronto e anche molto schietto. Chiellini ha la forza interiore, la grinta e il carattere dei livornesi nel giocare a calcio. Fuori dal campo è un ragazzo con valori e riferimenti molto chiari che gli ha dato la famiglia, molto più calmo e pacato rispetto ad Allegri. Entrambi hanno il carattere, la grinta, l’orgoglio e diciamo anche la sfrontatezza dei livornesi: Allegri sempre e comunque, Giorgio soprattutto in campo».

    Con Allegri giocava da bambino: com’era?

    «Era il più bravo di tutti calcisticamente, era il capitano della squadra… e poi era indubbiamente esuberante, simpatico, divertente come è adesso»

    Voi compagni pensavate che potesse giocare in Serie A?

    «Sì. Non ci saremmo aspettati, neppure quando era un calciatore affermato, che potesse diventare allenatore, anche per questo carattere. Invece in realtà questo è un punto di forza, comune a tanti allenatori toscani: Allegri, ma possiamo metterci Mazzarri, Sarri stesso, Spalletti, ora Cristiano Lucarelli. Sono tanti allenatori toscani che hanno successo per la capacità di vivere lo spogliatoio e le sue sfumature, capire se uno ha il broncio o se è troppo svagato, e sanno gestirlo».

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    Il codice Allegri per tornare al top

    Massimiliano Allegri, detto Max dagli amici e dal suo presidente, è tornato con la spavalderia che la gente di Livorno ha quasi in esclusiva tra i toscani già altezzosi di loro. Ma così è e alla Juventus va benissimo dopo la gnagnera di Pirlo e la malacreanza di Sarri. Allegri si presenta con portafoglio e incombenze pesanti, sarà un boss all’inglese, già detta le condizioni, sui calci di punizione e sulla fascia di capitano, non usa la diplomazia, va diritto al problema che è poi ridare alla squadra quel censo e quella rabbia che sembra o sembrava aver smarrito. Molte chiacchiere e distintivi nel suo discorso d’avvio ma fa parte del repertorio di molti allenatori che hanno studiato la parte e sanno interpretarla (non tutti) almeno all’inizio della scuola. Poi, quando verranno le partite, le chiacchiere staranno a zero e si dovrà agire.Guarda la galleryElastici e un tabellone da basket: così si allena la Juve di Allegri

    Non va dimenticato come Allegri sia stato allontanato dalla Juventus, fu un colpo a sorpresa, accompagnato dalla commozione del diretto interessato e non certo dalla compassione del liquidatore. Allegri ha avuto due anni per imparare di più. Ma la storia del Real Madrid andrebbe gestita meglio, perché rifiutare il club più football del mondo per una questione di amore bianconero fa bene al cuore dei tifosi ma pone anche qualche interrogativo: non avrebbe fatto bene, ad Allegri, una esperienza all’estero, come è accaduto ad altri suoi colleghi, juventini e non? Meglio così, per il popolo bianconero, quello stesso che lo criticava e si ritenne liberato dal colpevole del “non gioco” e del risultatismo, frasi adaniste che non hanno alcun significato.

    Guarda la galleryMorata diventa Hulk per il compleanno di Alessandro e Leonardo

    Allegri appartiene alla scuola degli allenatori che prediligono la tecnica sulla tattica, dunque non spaccia calcio, non è depositario di teorie e religioni ma è pur vero come, ogni tanto, il coraggio batta la prudenza che si trasforma in paura (vedi alla voce Bayern-Juventus). Il compito non è facile ma, rispetto a Sarri e Pirlo, Allegri 2 punto zero conosce tutti gli attori del teatro, l’atmosfera dello stadio e la pelle dei tifosi. Sono curioso di vedere come saprà sciogliere alcuni dubbi, non di gioco, ma di formazione, l’organico è interessante, eventuali arrivi possono irrobustirlo, il risultato della Nazionale accentua l’autostima. Totale: la variante Juve può riprendere il discorso interrotto. LEGGI TUTTO

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    Allegri, la voce del padrone

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