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    Juve, Allegri riparte dal muro: Chiellini rinnova, De Ligt è blindato

    TORINO – Il primo colpo Massimiliano Allegri lo ha voluto in difesa ed è stato accontentato: Giorgio Chiellini rinnoverà per un altro anno con la Juventus. Una conferma che vale come un acquisto importante. Non soltanto per il carisma del capitano, che il 14 agosto compirà 37 anni, ma per quanto si è visto in campo. Quando Chiellini è stato protagonista (25 presenze tra campionato e Coppe nell’ultima stagione), è risultato spesso e volentieri uno dei migliori. Allegri ha sempre avuto un debole per Giorgio e, durante la recente ospitata al Club di Sky Sport, lo ha ribadito una volta di più: «Quando vedevi Chiellini e Barzagli “due contro due” notavi proprio che godevano a difendere, una roba straordinaria. I migliori del campionato italiano? Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic e, quando gioca, Chiellini. Contro il Cagliari ho visto fare a Giorgio due interventi di lettura difensiva e mi sono quasi emozionato».

    Allegri non ha voluto rinunciare a Chiellini

    Per tutti questi motivi, il Conte Max non ha voluto rinunciare al capitano. Tanto Allegri quanto Chiellini, ovviamente, sono consapevoli che Giorgio non potrà giocarle tutte. Trattandosi di un professore del ruolo, un impiego part-time basta e avanza.

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    Tra Italia e Juve, Bernardeschi spacca

    Questione di Fede, in un certo senso. C’è chi ci crede, in Federico Bernardeschi, e chi proprio no. O comunque meno. Tra agnosticismo e pentimenti vari. Roberto Mancini, ad esempio, pare crederci convintamente. E lo dice chiaro e tondo: «Bernardeschi è una certezza». Farà parte dell’Euro-Gruppo. La maggior parte dei tecnici che hanno guidato la Juventus dal 2017 in poi, invece, qualche dubbio in merito alla funzionalità dell’ex viola al progetto bianconero l’ha maturato. E l’ha tradotto, con i fatti, in un utilizzo a singhiozzo del giocatore. Il quale, da parte sua, non è mai riuscito a fare pienamente breccia nemmanco nella piazza. I tifosi, anzi, sono parsi fin troppo severi nell’individuarlo quale capro espiatorio in talune situazioni difficili.Guarda la galleryBelotti e Bernardeschi gol! L’Italia ne fa sette a San Marino

    La costante, paradossale, è che – andando a ritroso – sia Andrea Pirlo, sia Maurizio Sarri, sia Massimiliano Allegri erano partiti con aspettative e buoni propositi in quantità, salvo poi rivedere i piani strada facendo. In maniera più o meno radicale. Tutti convinti che la chiave risiedesse nel ridefinire, correggere, aggiustare la collocazione tattica di Bernardeschi rispetto alla “precedente annata” per vederlo finalmente sbocciare al pari del l’effettivo potenziale. Epperò quella posizione ottimale pare non essere ancora stata individuata. E il paradosso per il quale Bernardeschi ha coltivato la sua carriera azzurra a dispetto degli alti e bassi bianconeri è andato via via crescendo.

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