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    Ansaldi: «Sempre Forza Toro, vi saluto con il cuore e grazie mille»

    TORINO – Un saluto e qualche lacrima. Con un bel post su Instagram,  Cristian Ansaldi saluta tutto il mondo Toro. «Voglio ringraziare tutti i tifosi granata per le emozioni che mi avete regalato durante questi 5 anni. Non posso che dirvi grazie per tutto l’amore e l’affetto che ho ricevuto. Vi porterò sempre nel mio cuore. Voglio ringraziare anche il presidente, i dirigenti, gli staff tecnici, i dottori e i fisioterapisti con cui ho lavorato. Di ciascuno di loro porterò con me tutte le cose buone, ma anche quello che non è piaciuto. Ho imparato in ogni caso. Grazie al Torino per avermi aiutato a crescere nella mia carriera. Che Dio vi benedica… Forza sempre Toro, vi saluto con il cuore e grazie mille». Dal 2017 ha dato tutto per la maglia granata, tra i soliti guai fisici: ma tecnica e cuore sono stati di primissimo livello. LEGGI TUTTO

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    Nicola porta mezzo Toro alla Salernitana. E il mercato in entrata resta fermo

    TORINO – Tanti esuberi al Toro e per ora nessun arrivo. Con tutti i big che se ne sono andati o se ne stanno andando: Pobega di ritorno al Milan, Belotti e Bremer in cerca di una squadra, Praet, Brekalo e Pjaca non riscattati, così come Mandragora. La situazione è paurosamente di stallo. Il tutto nonostante l’impegno di Davide Vagnati che si sta muovendo senza soldi in attesa di poter disporre del tesoretto Bremer. A proposito: tra gli addii c’è anche quello di Ansaldi, visto che per limiti d’età la società non gli ha prolungato il contratto. L’argentino, però, sta per trovare squadra. Lo vuole Nicola alla Salernitana e il club campano è disposto a fargli un contratto annuale. Il tecnico lo conosce bene e sa quello che può dargli. La curiosità è che il club del proprietario Danilo Iervolino sta pensando al Toro per rinforzare la sua squadra. Naturalmente su consiglio di Nicola. Infatti sta trattando Verdi, Izzo e Zaza. E se verranno presi, con Ansaldi, sarebbero quattro giocatori. A parte l’esterno argentino, per gli altri tre c’è il problema dell’ingaggio: se accetteranno una riduzione e una spalmatura ci sono buone possibilità che l’operazione vada in porto. Significherebbe vedere praticamente metà Toro alla Salernitana, ma questa opzione è più che mai concreta. Il primo sarà Ansaldi quasi sicuramente, poi vedremo cosa decideranno di fare gli altri. L’apripista argentino è comunque importante. E dalle tre cessioni i granata (quelli del Toro) potrebbero incassare dai 12 ai 15 milioni. Per Urbano Cairo non sarebbe male. LEGGI TUTTO

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    Toro-Salernitana: si scalda l'asse di mercato. E c'è il sondaggio per Mazzocchi

    TORINO – Il Toro è (anche) a caccia di un terzino destro. Con Ansaldi che non è stato confermato, nella rosa è rimasto solo Singo, visto che Vojvoda è stato spostato a sinistra mentre Ola Aina non convince più di tanto e molto probabilmente sarà ceduto. E allora il club granata, approfittando del discorso aperto che c’è con la Salernitana per Verdi e forse anche per Izzo e Zaza, ha chiesto notizie di Pasquale Mazzocchi, classe 1995, che i campani hanno riscattato dal Venezia. Un esterno destro che può giocare anche alto. Davide Vagnati lo sta monitorando con grande attenzione, considerato che il ragazzo ha solo 26 anni e percepisce un ingaggio annuale al di sotto dei 200mila euro. E nei prossimi giorni sull’asse Torino-Salerno potrebbe succedere qualche cosa di importante, visto che ci sono diversi giocatori nel mirino dei due club. Insomma, il mercato sta entrando nella fase calda. LEGGI TUTTO

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    Toro, Ansaldi potrà rimanere: è una colonna dello spogliatoio

    TORINO – I numeri, nel calcio, non sono tutto. Limitandosi a quelli, per esempio, sembrerebbe ineluttabilmente al capolinea l’avventura di Cristian Ansaldi al Torino. L’argentino, che a settembre compirà 36 anni, non ha infatti sommato che 12 misere presenze in questa stagione. Di più: in campionato è sceso in campo da titolare per l’ultima volta in casa contro il Genoa lo scorso 22 ottobre, ovvero quattro mesi fa esatti. Quattro mesi in cui ha aggiunto al ruolino personale soltanto 46′ in campo, frutto di quattro brevi spezzoni.Guarda la galleryJuve-Toro, le pagelle dei granata: Bremer gigante e un super Brekalo

    Ha anche avuto il Covid quest’anno

    Tra i quali, negli ultimi due turni, quelli con Venezia e Juventus. Nel mezzo i soliti problemi muscolari, con l’infortunio al bicipite femorale, ma anche lo stop di inizio 2022 dettato dalla positività al Covid. Tutti fattori che hanno contribuito a relegarlo ai margini del progetto tecnico di Juric, che sta sfruttando le sue indubbie qualità tecniche con il contagocce […]

    Sullo stesso argomentoToro, contro il Cagliari la squadra merita uno stadio bollenteTorino LEGGI TUTTO

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    Torino, Ansaldi: “Starò qui fino a 40 anni, ho tanti stimoli”

    TORINO – “Incredibile, sono già cinque anni in granata”. Esordisce così Cristian Ansaldi, esterno argentino del Torino nell’intervista rilasciata a Torino Channel. Il 36enne ha spaziato parlando del suo passato, del suo futuro e della sua sfera privata da marito e papà. “La mia carriera? Il sogno di un ragazzo che diventa realtà, tutto parte dall’amore per il pallone. Ho iniziato con papà e mio fratello, papà è un grande appassionato di calcio come tutti noi argentini. E’ una passione diversa quella argentina, non come quella tedesca o inglese: siamo più “pazzi”. 
    Torino, Singo non parte ma si cerca un terzino
    “Io calciatore? Volevo fare il veterinario. Sul futuro..”
    “Io ho iniziato in una squadra piccola, del quartiere della mia città, poi a 9 anni sono andato al Newell’s. Obiettivo professionismo? Non da sempre, volevo fare il veterinario, amo gli animali: a casa ho serpenti, draghi barbuti, tre cani, pappagalli…Tanti mi chiedono che voglio fare dopo il calcio: penso sempre alla famiglia, a dedicarmi maggiormente a loro. E’ bello essere calciatori ma soprattutto per noi che lavoriamo fuori dal nostro paese natìo c’è bisogno di recuperare tempo per stare con i figli, con i fratelli e con tutti i parenti. Anche gli amici sono importanti, io ormai li vedo solo poche volte l’anno. Voglio tornare a Madrid dopo la fine della mia carriera, e andrò spesso anche in Argentina.
    Gli anni in Russia e in Spagna e la famiglia
    “Anni all’Atletico stupendi: di Madrid amo tutto, la lingua, l’ambiente. La Russia? Paese differente in tutto, mia moglie e io però siamo stati molto bene in quei sei anni a S.Pietroburgo. Con mia miglie ci conosciamo da bambini ed eravamo amici, poi a 15 anni ci siamo fidanzati e a 21 ci siamo sposati. Io papà? Ho tre bimbi, due gemelli. Abbiamo iniziato a migliorare come persone anche attraverso loro, un figlio ti cambia la vita. Il loro rapporto col calcio? Da quando hanno 6-7 anni sono più tristi quando parto per i ritiri, per le trasferte. Però mi seguono, mi incoraggiano e vengono allo stadio. Vogliono fare gli influencer (ride). In famiglia anche qualche momento buio: la separazione dei suoi genitori ha ferito profondamente Cristian: “Separazione dei miei genitori molto difficile, ero lontano dall’Argentina. Avevo rabbia, perchè ero cresciuto coi principi della famiglia e mi è caduto tutto. Ero già grande, ero già sposato, ma è stato comunque davvero duro. Una parte di me non è ancora guarita bene. Consiglio a tutta la gente: tutti i matrimoni avranno momenti difficili, cercate di superarli stando vicini”. 
    Torino, Aina convocato dalla Nigeria per la Coppa d’Africa
    “Starò a Torino fino a 40 anni”
    “Torino: si sente l’amore della gente, come a Rosario, a differenza dei grandi club qui ci si sente più in famiglia. Anche mia moglie e i miei figli stanno bene qui, mi dà tanta serenità. Starò qui fino ai 40 anni.  Carriera: tanti momenti belli, ho conosciuto grandi squadre e giocatori di grande livello. Anche la Nazionale mi ha dato tanto, ti identifica con la tua gente, col tuo paese. Stimoli a 36 anni? Certo, si deve cercare sempre lo stimolo, altrimenti si perde allegria, felicità. Io ho sempre detto: voglio giocare fino a 40 anni”. Tanti infortuni in carriera, bisogna stare attenti a cosa mangio, quanto dormo. Ora so gestirmi meglio, sento addirittura meno fatica di quando ero giovane”.
    La fede, i valori, le canzoni
    “Fede? Fondamentale. La gente pensa che noi calciatori non abbiamo problemi: non è vero, abbiamo gli stessi problemi di tutti, i soldi non tolgono i problemi. A che servono i soldi ad esempio se sei solo o se sei triste? I soldi ti danno tranquillità economica, la felicità è una cosa diversa. Trasmettere ai giovani questi valori? Si, bisogna fargli vedere queste cose più coi fatti che con le parole, quindi tendo sempre a dimostrarmi disponibile visto che sono fra i più esperti in squadra. Divertirsi negli spogliatoi è importante: bisogna sempre essere positivi, rialzare la testa dopo una sconfitta. Ricordiamoci che è un gioco, si cresce anche con la disciplina e con la mentalità vincente. Non ci si deve abituare a perdere.Mi piace cantare: oggi siamo vivi, domani non sappiamo. Amo la musica romantica, i lenti…”, conclude Ansaldi. LEGGI TUTTO

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    Torino-Bologna, la probabile formazione: Mandragora c'è, Ansaldi riparte

    TORINO – Mandragora e Linetty si sono allenati regolarmente: saranno disponibili per la sfida di domani contro il Bologna. I due, comunque, dovrebbero partire dalla panchina. Mandragora lavora assieme ai compagni da martedì ma non ha ancora i novanta minuti nella gambe. Possibile, comunque, che entri nella ripresa. Buone notizie anche sul conto di Pobega che a Cagliari è uscito anzitempo dal campo per un problema muscolare. Ieri si è allenato bene dopo due giorni di differenziato. A meno di problemi dell’ultima ora, oggi i granata si alleneranno nell’ora di pranzo visto che domani si giocherà alle 12.30, il giocatore di proprietà milanista dovrebbe partire dall’inizio in coppa con Lukic.Guarda la galleryTorino, la probabile formazione contro il Bologna

    L’11 probabile di Juric: tornano Singo e Ansaldi

    La formazione pare fatta. Nella difesa a tre giocheranno Zima, Bremer e Rodriguez: lo svizzero prenderà il posto di Buongiorno che a Cagliari non è sembrato al massimo. Oltretutto con Rodriguez negli ultimi minuti la squadra è salita e ha addirittura rischiato di vincere viste le occasioni che ha avuto: almeno quattro solo negli ultimi dieci minuti. Singo, dopo aver scontato la squalifica, si riprenderà la destra mentre Ansaldi verrà impiegato a sinistra. Il ritorno dell’argentino è considerato di fondamentale importanza. Quando sta bene può fare la differenza. L’ha ribadito in più di una circostanza anche Juric. Ola Aina e Vojvoda andranno in panchina.

    Sullo stesso argomentoToro, l’appello dei giocatori: “Tifosi, spingeteci”Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, quanti dubbi sui tempi di recupero di Mandragora e Ansaldi

    TORINO – Juric per la sfida all’Empoli è ancora costretto a fare i conti con un’infermeria piuttosto affollata. La trasferta di Roma, oltre a Belotti, ha messo infatti al tappeto anche Djidji, alle prese con una lesione di primo grado all’adduttore lungo destro come da esito degli accertamenti ad inizio settimana: l’assenza del franco-ivoriano costringerà dunque il tecnico a mutare la linea a tre cui si era affidato per la sfida ai capitolini.Sullo stesso argomentoTorino, Juric: “Belotti? Spero di riaverlo a febbraio”Torino

    Juric: “Mandragora proveremo a reinserirlo in gruppo settimana prossima”

    Se Rodriguez ha cominciato la fase di riatletizzazione dopo l’infortunio accusato con la Svizzera, non è ancora tempo per vedere tra i convocati nemmeno i lungodegenti Ansaldi e Mandragora: «Quest’ultimo prosegue nel suo percorso di recupero e settimana prossima proveremo a reinserirlo in gruppo: normale ci vada del tempo, quando si interviene su un ginocchio già operato. Come sta Ansaldi? Non lo so». il sibillino commento di Juric.

    Guarda la galleryTorino, la maglia dei 115 anni: Lukic, Buongiorno e Brekalo modelli LEGGI TUTTO

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    Toro, Ansaldi alt per il derby ma Aina c'è

    TORINO – Il pareggio contro il Venezia ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Per quello che poteva essere e non è stato: il gol divorato da Mandragora a tempo scaduto, forse ancor di più del rigore+espulsione di Djidji, grida ancora vendetta. Con una vittoria al Penzo, il Toro avrebbe riscosso il credito maturato con la fortuna dopo la sconfitta contro l’Atalanta e il pareggio contro la Lazio, due gare in cui i granata hanno raccolto nettamente meno di quanto seminato. Ma ora c’è il derby. Quanto fatto fino a ieri non conta più: di fronte alla Juventus servirà il miglior Toro possibile.

    Ansaldi fuori. Aina c’è per il derby

    Juric è convinto di potersela giocare: già l’anno scorso imbrigliò due volte i bianconeri col suo Verona, sia allo Stadium che al Bentegodi. Un doppio 1-1 che fa ben sperare i tifosi del Toro, che per la sfida di sabato ritrova Ola Aina sulla corsia di sinistra. È possibile che sia lui il prescelto a scendere in campo dall’inizio su una fascia che a Venezia è stata di Cristian Ansaldi. L’assenza del nigeriano al Penzo, causa un problema familiare, agevola la sua titolarità: il suo passo, nel duello con Cuadrado, può rivelarsi letale in fase offensiva e per questo motivo Juric sta pensando seriamente di schierare dal primo minuto l’ex Fulham. Ieri, oltre ad Aina, al Filadelfia c’era il resto della comitiva. Doppio programma di allenamento: i calciatori reduci dall’impegno a Venezia hanno svolto una sessione di scarico (ad eccezione di Ansaldi che si è limitato a sole terapie per i postumi di un trauma contusivo al ginocchio sinistro, rimediato in uno scontro di gioco col lagunare Mazzocchi), mentre gli altri elementi si sono prima concentrati sulla tecnica e poi sulla parte atletica. (…)

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