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    Juve, Arrivabene: “A qualcuno interessa più il procuratore che la maglia”

    TORINO – A pochi minuti dall’inizio di Juve-Cagliari, il dirigente bianconero Maurizio Arrivabene ha parlato della situazione dei bianconeri e dei casi spinosi riguardo Dybala e De Ligt: “La squadra con il suo allenatore ha un obiettivo preciso che conosce perfettamente, i giocatori anche. Poi sento parlare di panettoni, pandori, magari in futuro si parlerà di colombe. Guardiamo a ciò che stiamo facendo oggi. Non c’è mai una persona che lavora da sola, non guardo il passato ma solo la situazione attuale. Stiamo lavorando sulla sostenibilità dei conti e sulla competitività della squadra. Tutte le situazioni sono difficili, vediamo stasera di far bene”, afferma Arrivabene. 
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    Juve-Cagliari, Allegri insegue Capello
    Juve, Arrivabene: “Procuratori facciano il loro lavoro, noi facciamo il nostro”
    “Voglio ringraziare i tifosi perché sono una parte importante della società, a Bologna sotto la nebbia hanno cantato per 90’. Essere juventini significa questo, esserlo nei momenti difficili. Salire sul carro dei vincitori poi è troppo facile. Ci sostengano dentro e fuori lo stadio. Dybala e De Ligt? Sono abituato a parlare chiaramente. L’attaccamento alla maglia da parte di certi giocatori è minore rispetto a quello che hanno per i procuratori, è un problema per le società. Dybala è il numero 10 della Juve, De Ligt è un grandissimo difensore. Devono fare il loro lavoro così come noi facciamo il nostro. I rapporti sono sereni, quando sarà il momento parleremo. Vogliamo che l’attaccamento alla maglia venga dimostrato in campo, Dybala ha sempre fatto bene”.  LEGGI TUTTO

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    Arrivabene: “Essere alla Juve? Vincere è una cosa fondamentale”

    “Inter-Juve come un Gran Premio? Due cose diverse. San Siro è La Scala del calcio, due grandi squadre italiane e qui è sempre una grande emozione. Diversa da quella che provi là, ma comunque un’emozione”. Così Maurizio Arrivabene nel pre-partita del derby d’Italia. “Com’è essere alla Juve? C’ero già, ero nel CDA. Si scinde il tifo da una gestione più manageriale – le sue parole a Dazn – Impegno, disciplina, ordine soprattutto. Non trascurerei una cosa fondamentale: la voglia e la determinazione assoluta di vincere. San Siro è una grande emozione, tutti i campi sono di colore verde, le porte sono identiche per tutti. San Siro, Torino, Londra. Si scende in campo e bisogna metterla dentro e non prendere gol”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Arrivabene: “Siamo pronti al dialogo per la Superlega”

    TORINO – Presente all’Allianz Stadium per assistere alla sfida tra la sua Juventus e il Chelsea in Champions League, l’amministratore delegato bianconero Maurizio Arrivabene fa il punto sulla questione Superlega, che vedeva anche i Blues tra i club coinvolti: “Sono questioni politiche che normalmente gestisce il presidente – dice il dirigente della Juve a Sky – detto ciò, non sono il tipo a tirarmi indietro e a non rispondere. Partiamo dall’inizio, il Chelsea è stato uno dei club fondatori, è stato sempre dentro, fin dal primo comunicato stampa in cui si era pronti al dialogo. E’ ovvio che, per dialogare, bisogna essere in due. Se dall’altra parte ci sono insulti o c’è il desiderio e il delirio di grandezza, perfetto, il dialogo non è possibile. Però mi auguro che prima o poi si arrivi una conclusione che soddisfi tutte le parti”.
    “La Juve deve andare avanti in Champions”
    Sull’avventura in Champions League della Juventus di Allegri, aggiunge: “Questa sera incontriamo i Campioni d’Europa, ma questo non deve fermare né la determinazione della squadra, né la concentrazione. Bisogna entrare in campo senza paura, questo è quello che deve fare una grande squadra. Riguardo alla Champions, il nostro obiettivo è qualificarci e poi guardare avanti, andando avanti. Questo deve essere l’obiettivo della Juventus. Questo è l’obiettivo che dobbiamo raggiungere”. LEGGI TUTTO

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    Calciomercato Juve, Locatelli: è l'ora

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    Juve-Arrivabene, il sì tre anni dopo: il retroscena

    Meglio tardi che mai. Maurizio Arrivabene poteva essere l’amministratore delegato della Juventus già da quasi tre anni, perché era lui che poteva sostituire Giuseppe Marotta, nell’ottobre del 2018, quando l’ex ad bianconero lasciò il club. Un’ipotesi tramontata abbastanza velocemente perché in quel momento Arrivabene era ancora il direttore della Scuderia Ferrari. Inoltre, Andrea Agnelli aveva pensato una riorganizzazione della società puntando sui giovani manager già presenti (Paratici per il calcio, Ricci per il commerciale e Re per la parte finanziaria) e quindi, anche quando Arrivabene aveva lasciato la Ferrari qualche mese dopo (nel gennaio del 2019), il suo ruolo in Juventus era rimasto quello di consigliere d’amministrazione.

    Arrivabene e Agnelli, amicizia di lunga data

    L’amicizia fra Arrivabene e Agnelli, d’altra parte, è di vecchia data, così come la fiducia di John Elkann nel manager bresciano, con un grande passione per il calcio e i colori bianconeri in particolare. Nei prossimi giorni verrà ufficializzato il passaggio al ruolo di amministratore delegato della sua squadra del cuore, insieme con la riorganizzazione del management che vedrà la promozione di Federico Cherubini nel ruolo prima occupato da Paratici. Se Arrivabene farà, dunque, il “Marotta”, a occuparsi delle questioni tecniche sarà il manager folignate, che già da due anni aveva affiancato Paratici in tutte le vicende di calciomercato e che in precedenza aveva coordinato il settore dei talent scout, dell’Under 23 e delle squadre giovanili. Cherubini, 50 anni compiuti a gennaio, costruirà la sua squadra con Giovanni Manna e Matteo Tognozzi, giovanissimi dirigenti con il fiuto per i talenti. In tutto questo peserà molto anche il giudizio di Massimiliano Allegri, che con Cherubini ha un’eccellente rapporto e che nel suo nuovo ruolo potrà incidere un po’ di più rispetto al passato Maurizio Arrivabene, 64 anni, prossimo ad bianconero anche nelle scelte di mercato. E attenzione anche all’ex portiere Marco Storari, che è già entrato nella dirigenza nella passata stagione (nel settore giovanile) e che potrebbe essere a sua volta promosso. C’era anche lui, ieri, a Forte dei Marmi (posto caro ad Andrea Agnelli che lì passa spesso i fine settimana estivi), dove c’era, in clima vacanziero, proprio Arrivabene. Si dice che nella località della Versilia si siano svolte molte riunioni nelle ultime settimane, con al centro la riorganizzazione societaria bianconera, alla quale Agnelli ha accennato proprio venerdì a margine della conferenza stampa di saluto a Paratici. Il giorno in cui ha promesso un’altra conferenza per spiegare e illustrare i cambiamenti a cui andrà incontro il club nella dodicesima stagione della sua gestione.

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    Guarda la galleryDal 2014 al 2021: l’evoluzione della Juve di Allegri LEGGI TUTTO