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    Perugia: Baldini cerca la svolta

    TORINO – Con la Ternana salita in testa da sola, la 9ª giornata di Serie B si chiude oggi con Perugia-Sudtirol, fischio d’inizio alle 16.15.  I Grifoni umbri non possono concedersi altre battute d’arresto: sono ultimi con 4 punti e con una vittoria scavalcherebbero la grande delusione Como, a quota sei, agganciando il Pisa, terzultimo a 7. Sarà la terza uscita del Perugia con Silvio Baldini in panchina che ha perso nelle precedenti gare da Pisa in casa (1-3) e a Como (1-0). L’ex guida del Palermo confida nei valori della squadra, anche se ovviamente ora non parla più di Serie A, come fece al momento della presentazione, quando rilevò Fabrizio Castori. Questo Perugia non è inferiore né troppo diverso dalla squadra che nella passata stagione, sotto la guida di Massimiliano Alvini (ora in A alla Cremonese), a sorpresa conquistò i playoff, anche se in questa stagione la concorrenza s’è fatta più spietata. In più, per la squadra attuale non è semplice passare dalle idee di Castori a quelle di Baldini, forse non esistono due allenatori così agli opposti come filosofia calcistica. La società intanto, ha annunciato che c’è l’accordo per la costruzione del nuovo stadio Curi, il progetto sarà presentato la prossima settimana. Nel frattempo in Umbria sbarca un Sudtirol gasatissimo. Nonostante sia un debuttante assoluto in B, è una delle più belle rivelazioni del campionato: da quando in panchina c’è Pier Paolo Bisoli (5 giornate) gli altoatesini di Bolzano hanno conquistato gli 11 punti che hanno in classifica e l’ex tecnico del Cosenza è ancora imbattuto (3 vittorie e 2 pari). Oggi preannuncia sorprese in formazione e chiede ai suoi di continuare a stupire, senza perdere d’intensità agonistica. Anche perché con una vittoria al Curi, il Sudtirol si ritroverebbe in zona playoff.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Longo, Baldini e Cannavaro: chi si sblocca?

    TORINO – Con Reggina e Bari in vetta, oggi, fischio d’inizio alle 16.15, due posticipi chiudono l’8ª giornata di Serie B: Como-Perugia e Sudtirol-Benevento. E ci sono tre nomi illustri in panchina – Moreno Longo, Silvio Baldini e Fabio Cannavaro – che inseguono il loro primo successo, rispettivamente sulle panchine di Como, Perugia e Benevento. I primi due hanno perso entrambi al debutto, 3-1, da Cosenza e Pisa, l’ex difensore ha pareggiato con qualche patema in casa con l’Ascoli, 1-1. La classifica piange, serve un cambio di marcia prima che la situazione si faccia troppo pesante. Como e Perugia occupano gli ultimi due posti della classifica, già staccati dalle altre squadre, sfida dunque sportivamente drammatica. Nei lariani rientra Bellemo a due mesi dall’operazione, mediano fondamentale nella salvezza della passata stagione ma probabilmente partirà dalla panchina. In difesa, Solini rileverà lo squalificato Binks. Longo dovrebbe andare avanti col 4-3-1-2 con Fabregas trequartista alle spalle di Cutrone e Mancuso. Nel Perugia, Baldini adotterà il 4-2-3-1, il suo marchio di fabbrica, dopo non aver avuto buone indicazioni dal 3-4-1-2 dell’esordio. Di Carmine sarà l’unica punta, probabilmente supportato da Paz, Luperini e Olivieri. Cannavaro, al “Druso” di Bolzano, troverà un Sudtirol che ha fatto gli attuali 10 punti nelle ultime 4 partite, quelle con Bisoli in panchina, “una delIe partite più difficili in assoluto”, ha detto l’ex tecnico del Cosenza, a sorpresa due punti sopra i campani che in caso di altro risultato negativo vedrebbero i piani nobili della B allontanarsi forse troppo per sperare ancora in una rimonta, anche se la B concede riscosse clamorose. Nel Benevento, i ko di Glik e Veseli obbligano Cannavaro a schierare la difesa a 4. In avanti, rientra La Gumina dopo l’infortunio ma probabilmente partirà dalla panchina, con Simy unica punta in campo dall’inizio, assistito da Farias e Ciano. “Col Sudtirol se vinci è normale altrimenti saremo criticati – sintetizza Canavvaro – stiamo lavorando sul piano psicologico”. Tutto giusto, ma il Benevento visto 7 giorni fa nel primo tempo contro l’Ascoli ha mostrato paure che prima del suo avvento non c’erano.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Baldini, l'orgoglio e la dignità

    Tutto questo non mi stupisce, conoscendo la coerenza dell’uomo, aduso dire ciò che pensa pensando a ciò che dice. «Quando Castagnini ed io abbiamo incontrato Mirri, lui mi ha detto: è impensabile che tu vada via. Ho risposto: se tu Dario dici che mi avresti fatto tre anni di contratto anche in C, ma il City non lo fa, io mi devo sentire al centro del progetto? Io non prendo per i fondelli la gente palermitana, io voglio andare in Serie A e a me di fare un anno di transizione non interessa. A me sarebbero interessati giocatori funzionali per creare entusiasmo. I miei giocatori diventano i più forti quando c’è entusiasmo. Sento di non essere parte del progetto della società e questo non mi consente di lavorare con la giusta mentalità come l’anno scorso. Non sono uno che si tiene lo stipendio e si fa cacciare. Avrei dovuto rassegnare le dimissioni quindici giorni fa, ma non l’ho fatto perché non volevo fuggire».

    Palermo, Ranieri e De Rossi candidati per il dopo-Baldini

    Palermo, che caos: con Baldini si dimette anche Castagnini

    Parole che fanno il paio con quelle pronunciate dopo i festeggiamenti per il ritorno in B, a proposito di un certo aspetto del calcio: «Me ne frega meno di zero, è un mondo di ipocriti, frequentato da personaggi che cercano solamente di guadagnare soldi». Peccato, è davvero un peccato si siano divise le strade di Palermo, Baldini e Castagnini, al quale Silvio ha offerto la più grande dimostrazione di stima che un allenatore possa dare al proprio direttore sportivo, rassegnando le dimissioni una volta appurata la sua mancata riconferma. Già, le dimissioni, uno fra gli sport meno praticati nella nostra meravigliosa penisola e non soltanto in ambito calcistico. Come a suo tempo ha argutamente annotato Maurizio Costanzo, «in Italia non ci si deve mai dimettere da nulla. Ne sono pronti, sempre, altri sette». La pratica non vale per Baldini che a Palermo, in ambito e circostanze completamente diverse, aveva già vissuto un’esperienza amara. Lo raccontò quando gli chiesero perché avesse deciso di allenare gratis la Carrarese. «Perché senza manco un rimborso spese? Perché al tempo della mia prima vicenda rosanero qualcosa si ruppe dentro di me. Finì tutto. Zamparini, ricco a palate, si sentiva onnipotente, metteva bocca sulla formazione. Lo insultai e mi esonerò. Mi mandarono ad allenare il Parma, ma la mia storia di allenatore era finita. Come campavo? Me la cavavo con i risparmi e i 2.400 euro di pensione. I soldi sono il diavolo. Avevo ceduto l’anima».

    Palermo, guida tecnica ad interim a Di Benedetto e Rinaudo: è ufficiale

    Capite come mai, qui, oggi, proprio nel giorno del debutto del Palermo in Coppa Italia, si voglia elogiare la schiena dritta di Baldini, il suo rispetto e il suo amore per Palermo e per il Palermo. Preso atto del solco incolmabile fra le sue aspettative, le sue richieste e il City Group che, evidentemente, nutre altre intenzioni e altri programmi, Baldini ha fatto la scelta che tanto deve essergli costata e tanto gli fa onore. Credo ciò che dico, faccio ciò che credo: meriti solo applausi, Silvio. E forza Palermo sempre. LEGGI TUTTO

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    Palermo, che caos: con Baldini si dimette anche Castagnini

    PALERMO – Grande tensione in queste ore in casa Palermo. Si sono dimessi, infatti, sia l’allenatore Baldini che il ds Castagnini. Un clima surrale quello che sta vivendo il club di viale del Fante, passato da poche settimane sotto il controllo del City Football Group. Già stamattina comunque ci sono state le prime avvisaglie, con la seduta di allenamento della squadra che è stata sospesa. Adesso le dimissioni del duo Baldini-Castagnini.  LEGGI TUTTO