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    Toro punito dalle punizioni: perché?

    TORINO – Il Torino non segna un gol su punizione direttamente battuta in porta dal 21 maggio del 2017, 5 anni e mezzo fa. Genoa-Torino 2-1. Gol di Ljajic. Il serbo era uno specialista dei piazzati, dalla sua partenza si è aperto un buco nero. Un dato statistico fin stupefacente, che si può spiegare anche con motivazioni “strutturali”, al di là dei singoli episodi e di dinamiche sfortunate (vedi ad esempio il quasi gol firmato appunto su punizione da Rodriguez in questo campionato contro l’Inter, con parata semimiracolosa di Handanovic in extremis: ma solo per restare all’ultima occasione più eclatante, perché l’elenco potrebbe essere lungo). E tra le motivazioni “strutturali” possiamo innanzi tutto citare l’assenza o quasi di specialisti: l’ultimo in potenza poteva essere Verdi, transitato però a Torino in un grigiore sostanziale, tra numerose panchine e prestazioni raramente brillanti.

    Quanto era furbo “Ferro”

    Inoltre la squadra granata (e questa era una caratteristica tipica di Belotti, in particolare) negli ultimi anni faticava a prendersi punizioni dal limite: il suo modo di giocare lo portava a cercare di resistere a ogni costi ai falli, buttarsi non era certo un suo marchio di fabbrica. E certe furbizie alla Ferrante, tanto per fare un altro esempio in ottica granata, si sono viste raramente: “Ferro” era straordinario per conquistare falletti sul limite e poi a trasformare le punizioni, che ben sapeva battere. Il 20 dicembre 2020 Verdi aveva segnato da punizione in Torino-Bologna 1-1, ma fu più un harakiri del portiere dei felsinei Da Costa (capace di spedirsi il pallone alle spalle) che una rete “autonoma” del granata. Nella migliore delle ipotesi, l’eccezione che conferma la regola.       
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    Italia col mal di gol? Colpa di… Balotelli. E delle big come Juve, Inter e Milan

    TORINO – Roberto Mancini e la crisi dell’attacco. Il ct si ritrova a richiamare dopo anni Manolo Gabbiadini, promessa di un tempo frenato da infortuni ma non solo. L’Italia che guarderà le partite del Qatar dalla tv, mentre Svizzera e Galles (per citarne due tra le tante) ci saranno, si ritrova punto e capo, con il problema del gol. Perché? Parte tutto da lontano. Si potrebbe dire che da Mario Balotelli in poi, in maglia azzurra è stata una lunga e lenta agonia. E anche così si spiegano i flop mondiali, non solo le ultime due mancate qualificazioni. Perché già nel 2014, eliminazione in Brasile al primo turno (come peraltro nel 2010 in Sud Africa), il fallimento di SuperMario coincise con quello degli azzurri. A unire quella spedizione a oggi, Ciro Immobile, l’unico che in Serie A compete con i big stranieri, ma che con la maglia della Nazionale non è così decisivo come col club. E il Gallo Belotti ha cantato una sola stagione, alla grande, in Serie A.

    MANCINI, ARCHIVIA GLI ESPERIMENTI: ALL’ITALIA SERVONO PUNTI E FIDUCIA

    BOMBER STRANIERI Per di più, le big storiche del nostro calcio, non si affidano più agli italiani in attacco: non lo fa la Juventus, non lo fanno Milan e Inter. E manco Atalanta e Udinese, se vogliamo restare alle cosiddette sorprese di questo campionato. E allora le speranze, residue, sono riposte negli ex Sassuolo post diaspora: Gianluca Scamacca finito al West Ham e Giacomo Raspadori che impreziosisce il reparto avanzato del Napoli (peraltro ben nutrito). In attesa che spunti davvero qualche giovane uomo gol e che un Gnonto della situazione la butti dentro con costanza.
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    Torino: Pellegri-Sanabria, due mesi per non fallire

    TORINO – Sanabria e Pellegri hanno due mesi di tempo per segnare qualche gol e tenersi aperte le porte del Torino. Perché il problema  si sta ingigantendo. Senza reti la squadra non può andare da nessuna parte e questo lo hanno capito tutti. Per il giovane Pellegri sono stati investiti 5 milioni e Juric solo una volta lo ha fatto partire dall’inizio, addirittura contro il Sassuolo ha preferito Seck (un trequartista) alle punte. Una mossa che a livello psicologico avrà addirittura sgonfiato come una gomma bucata il morale dei due giocatori. Il Toro ha dato loro ancora un po’ di tempo anche perché gennaio è lontano. Prima ci sarà la lunga pausa dei mondiali e, quindi, con il campionato fermo ci sarà la possibilità di valutare la situazione con estrema calma. Vagnati, nel frattempo, si sta guardando attorno, soprattutto in Italia, per individuare un’eventuale prima punta da prendere nel mercato invernale. La partenza di Belotti, che tra l’altro a Roma non ha il posto da titolare e sta incontrando diverse difficoltà, ha ingigantito il problema. Probabilmente il Gallo ha capito l’errore, visto che è stato scartato da Mancini mentre al Toro giocava sempre ed era preso in considerazione dal ct. Insomma, in questa situazione hanno sbagliato un po’ tutti. Il Toro a non cercare il sostituto di Belotti e il Gallo ad andarsene da Torino.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Toro sempre più Maggiore. E poi Praet, Linetty e quel triste finale di Belotti

    TORINO – Eccoci con le ultimissime sul mercato del Toro, dopo l’ufficializzazione di Pellegri. Con Camillo Forte analizziamo nel dettaglio la situazione attuale. Partiamo dagli appuntamenti in corso. «In giornata incontro con lo Spezia per Maggiore. Il Toro ha offerto 6 milioni ed è molto vicino al giocatore che va in scadenza. Si discute anche di Linetty e Demba Seck. Il polacco però vorrebbe tornare alla Samp e qui la situazione è più complessa. Poi il Toro proverà a chiudere per Praet con il Leicester: si prova con un altro prestito e l’obbligo prefissato». Infine, siamo ai saluti con Andrea Belotti: «Sì, sette anni di storia granata, di storia d’amore. I tifosi lo adorano, lo adoravano. Probabilmente poteva comportarsi in modo differente, parlare prima. Lo farà alla scadenza, ora. Ha un’offerta dal Monaco, c’è la Fiorentina, il sogno Milan… Sapeva che se ne sarebbe andato, per rispetto degli appassionati granata poteva dirlo con altre tempistiche». LEGGI TUTTO

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    Belotti come Dybala, la dura vita del parametro zero in attesa…

    TORINO – In spiaggia con il telefonino a portata di mano. E’ la “dura” estate dei giocatori in cerca di sistemazione. Fra questi, incredibilmente, c’è Andrea Belotti. Il centravanti, simbolo del Toro di questi ultimi sette anni, è a scadenza, questi sono gli ultimi giorni ancora tinti di granata, seppure in ferie e senza la maglia gloriosa. Poi, sceglierà la destinazione più gradita. La corte del Monaco è sullo sfondo (offerto un triennale), la Fiorentina ha virato su Jovic, il Monza non è andato avanti nel discorso, il sogno resta sempre il Milan di cui è tifoso. Il Gallo preferirebbe stare in Italia, anche per questioni famigliari. Di certo il Principato non sarebbe troppo distante. Di sicuro è strana questa vacanza da disoccupati illustri, per i parametri zero che erano idoli sotto la Mole: Belotti, Dybala… Ok, magari è solo questione di giorni, intanto il futuro resta a tinte sbiadite. LEGGI TUTTO

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    Qui Tuttosport: il mercato del Toro tra Pellegri, Nikolaou e la clausola “nascosta” di Bremer

    TORINO – Dalla redazione di Tuttosport il punto della situazione sul mercato del Toro a cura di Camillo Forte: «Ci sono novità su Pietro Pellegri, visto che il cartellino dell’attaccante è praticamente di proprietà del Torino. Con il Monaco è stato raggiunto un accordo sulla base di 5 milioni di euro per il riscatto a titolo definitivo. Pellegri è un giocatore molto gradito da Juric, che lo conosce benissimo. Potenzialmente è un calciatore forte e nell’attesa di sapere in quale squadra andrà a giocare Andrea Belotti, con Pellegri e Sanabria l’attacco del Toro comincia pian piano a delinearsi. Chiaro, c’è bisogno dell’arrivo di un attaccante di spessore in grado di prendere il posto del Gallo». Capitolo difesa, con l’uscita di Gleison Bremer fuori discussione: «Anche in questo caso ci sono novità, visto che c’è stato un contatto fra Inter e Torino e la prossima settimana è previsto un appuntamento a Milano per il brasiliano. Ora che sembra praticamente risolta la questione Lukaku, i nerazzurri potranno concentrarsi su Bremer. Non sarà un affare semplice, perché l’Inter ha il sì del giocatore, ma il Torino vorrebbe incassare una cifra che i nerazzurri non intendono riconoscere. E poi c’è una nuova clausola nell’accordo con il Toro, i cui particolari saranno svelati sul numero di Tuttosport in edicola domani. Nel frattempo i granata pensano al sostituto: piace sempre Nikolaou dello Spezia, mentre Walukiewicz del Cagliari è un vecchio pallino che ritorna nell’ambito dei discorsi tra il Toro e i rossoblù per Joao Pedro». LEGGI TUTTO

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    Belotti, sole e mercato: il Gallo, in vacanza a Ibiza, aspetta una telefonata

    TORINO – Andrea Belotti è in vacanza a Ibiza insieme all’amico Luca Marrone, grande protagonista della promozione del Monza in Serie A, con le rispettive famiglie. L’attaccante destinato a lasciare il Torino in regime di svincolo – il suo contratto scadrà a fine mese – sta aspettando il treno buono, a bordo del quale salire per voltare pagina dopo sette anni intensi di vita granata. La tifoseria, grata al Gallo non solo per i 113 gol segnati in 251 partite, guarda oltre, al Toro che faticosamente emergerà mentre Ivan Juric attende dieci acquisti e finora è arrivato il solo Gabriel a costo zero dal Lecce neopromosso, aspettando l’ufficialità.
    A CHI PIACE – Il mercato attorno a Belotti non parla unicamente la lingua italiana. La Fiorentina è sempre calda sull’argomento, a maggior ragione se l’attaccante non sta impazzendo pur di emigrare all’estero, però attenzione al Monaco disposto a offrire al 28enne un triennale. E in tempi più o meno recenti il suo nome era stato accostato a Napoli, Milan, Atletico Madrid e West Ham. Il Gallo, intanto, si gode le ferie con Astrid e Vittoria, gli affetti più cari. Sotto il sole delle Baleari attende novità sul suo futuro. LEGGI TUTTO

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    Mercato Toro: Mandragora in ballo con la Juve, ma i granata ci credono. Attacco: spunta Piatek

    TORINO – Ogni giorno dalla redazione di Tuttosport le ultime novità sul mercato del Toro. Oggi tocca a Camillo Forte: «Il Torino ha lasciato cadere il diritto di riscatto, in scadenza, che poteva esercitare per avere Mandragora dalla Juventus. I granata non hanno intenzione di spendere 14 milioni. Però la trattativa è in corso, siamo nel vivo: il ds Davide Vagnati e il collega Federico Cherubini hanno avuto un contatto poche ore fa e la proposta granata è di circa 8 milioni. Una cifra importante per il Torino che intanto spera di vendere bene Bremer incassando tra i 20 e i 30 milioni. Ora bisognerà capire che cosa la Juventus deciderà». Sull’attaccante destinato a prendere il posto di Andrea Belotti: «Piatek e Dovbyk sono alternative più calde rispetto a Joao Pedro». LEGGI TUTTO