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    Bari, assalto al terzo posto

    TORINO – Oggi, fischio d’inizio alle 16.15, va in archivio la 24ª giornata di Serie B che si chiude col posticipo Bari-Cosenza. Dopo i risultati di ieri e venerdì, i pugliesi di Mignani, contro l’ultima in classifica, hanno una occasione unica per entrare ancora più nel vivo della lotta per la A diretta: vincere oggi vorrebbe dire riportarsi a -4 dal Genoa secondo e affiancare al terzo posto Reggina e Sudtirol. Per il Cosenza di Viali invece, sapendo che talvolta il Bari in casa concede qualcosa (nell’ultima uscita al San Nicola è stato sorpreso dal Perugia), l’opportunità di lasciare l’ultimo posto: con tre punti si farebbe un piccolo balzo dal fondo della classifica, agganciando la zona playout. Bari però determinato a chiudere l’annata con almeno il piazzamento playoff in tasca e che contende al Sudtirol il titolo di miglior matricola stagionale. Nel Cosenza, dopo la ventina di minuti finali dello scorso turno, si dovrebbe vedere Mauro Zarate, già ex Lazio, Inter e Fiorentina, più a lungo in campo, in attesa di raggiungere una forma accettabile. Nel Bari invece, la stella italo-tunisina Cheddira ha la possibilità di andare in testa da solo nella classifica cannonieri (e di aggiudicarsi il trofeo intitolato alla memoria di Paolo Rossi), visto che Brunori (Palermo), a 13 reti come lui, è rimasto a secco nell’anticipo del venerdì (ko a Genova). Bari che sarà privo, oltre a Ceter, del jolly italo-nigeriano Folorunsho: le gesta di Cheddira non devono far passare in secondo piano la sua annata, già 7 reti, alcune bellissime, giocando praticamente in qualsiasi ruolo dalla metà campo in su, il suo apprendistato in B può dirsi compiuto, Folorunsho è un giocatore da A, non a caso il suo cartellino è da tempo del Napoli. LEGGI TUTTO

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    Brunori, dal Brasile all'Umbria: la fede Milan, la Juve e i gol col Palermo

    Se c’è un Brunori (Sas) che incanta con voce e musica e fa godere l’udito, c’è un altro Brunori, Matteo, che invece canta, ma con il pallone e fa stropicciare gli occhi di Palermo e non solo. Dal Brasile all’Umbria, dal tifo per il Milan alla Juventus fino ai gol a ripetizione al Renzo Barbera: ora l’attaccante rosanero non si vuole più fermare, sognando la A con i siciliani.
    Brunori, dal Brasile all’Umbria
    Nato nel 1994 a Macaé, nello stato di Rio De Janerio, da genitori italiani, Brunori all’età di un anno saluta in fretta la terra della samba carioca per trasferirsi dai nonni nel tranquillo luogo di culto di Assisi, in Umbria. Nato Matteo Luigi Brunori Sandri, eliminerà il cognome paterno restando esclusivamente con quello della mamma. Legatissimo al nonno, tanto da avere un tatuaggio in suo onore, cresce con la passione per il Milan. Idolo di quegli anni, nemmeno a dirlo, Ricardo Kakà. Una simpatia per i colori rossoneri in essere tutt’ora, ma la vita e la carriera l’anno portato a vestire un’altra maglia a strisce verticali, con il bianco al posto del rosso.
    Guarda la galleryItalia, da Nicolussi Caviglia a Brunori: quanta Serie B da Mancini
    Gli inizi
    La sua passione per il calcio nasce in strada, ma l’amore per questo gioco è così forte che trova concretizzazione nell’esperienza alle giovanili del Foligno, una breve esperienza alla Reggina e poi di nuovo Foligno, in prima squadra, dove incrociò come allenatore uno che il rosanero l’ha avuto addosso per anni: Giovanni Tedesco. Ruolo, nemmeno a dirlo, attaccante. Le esperienze tra i professionisti, però, non vanno nel migliore dei modi. Dopo il Foligno la Reggiana, poi la Pro Patria, ma di gol nemmeno l’ombra (soltanto 1, in Coppa Italia, con la Regia). E per un attaccante, questo, non è certo un dettaglio. Di qui la decisione di tuffarsi nel mondo dei dilettanti, dove ritrova la sua vena realizzativa. In Eccellenza al Petrignano per due stagioni (in mezzo una parentesi poco felice al Messina, giocando solo una partita in coppa) ritrova gol e sorrisi: ben 40 in appena due campionati. È l’occasione giusta per salire di categoria, e Brunori non se la fa sfuggire: passa così al Villabiagio, in Serie D, dove colleziona 34 presenze con 23 reti messe a referto e la vittoria del titolo di capocannoniere.  LEGGI TUTTO

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    Palermo: il bello deve ancora venire?

    TORINO – Da un po’ di tempo a Palermo il campionato volge al bello. Ma forse, il meglio deve ancora venire. Domenica scorsa, dopo l’odissea per arrivare nelle Marche, con l’aereo tornato alla base per un finestrino rotto, il Palermo di Eugenio Corini è tornato da Ascoli con una vittoria pesantissima che profuma di playoff, visto che i siciliani ora hanno gli stessi punti del Pisa ottavo (ma sono noni perché i toscani hanno una migliore differenza reti). Una ascesa costruita con una serie di 8 risultati utili consecutivi in cui i rosanero hanno messo insieme 16 punti, cioè un passo da playoff. I problemi avuti nella prima parte della stagione, ora sembrano un ricordo. Il Palermo adesso va che è una bellezza, trascinato anche dalle reti del suo bomber, quel Matteo Brunori riscattato la scorsa estate dalla Juve che con la doppietta di Ascoli ha raggiunto in vetta alla classifica cannonieri della B l’italo-marocchino Walid Cheddira, entrambi a 12 gol. Non solo. Grazie alle risorse del Football City Group, il Palermo probabilmente ha fatto il miglior mercato della B. Sono arrivati elementi di spicco come Tutino (dal Parma) e Verre (dalla Sampdoria), due che se dovessero esprimersi come nelle loro migliori annate, potrebbero dare quel qualcosa in più che fa la differenza. Ma promettono bene anche gli arrivi di due difensori: l’uruguaiano Orihuela (sinergia del City Group) e il danese Simon Graves che a Palermo ricorda lo sbarco di un altro difensore danese chiamato Simon, avvenuto 15 anni fa, un certo Kjaer. E nelle ultime battute del mercato si sono chiusi due colpi non trascurabili, entrambi terzini sinistri che daranno possibilità di scelta a Corini: dal Benevento, Edoardo Masciangelo, che la B la conosce bene e dal Pontedera Giuseppe Aurelio, uno che in C aveva numeri molto interessanti e che potrebbe sorprendere a Palermo. Adesso però, arriva una sfida che sa tanto di esame di maturità: domenica alle 16.15 al Barbera sbarcherà la Reggina di Pippo Inzaghi che nell’ultimo turno, cadendo al Druso di Bolzano in casa del Sudtirol, ha perso il 2° posto, cioè la zona promozione diretta. Sfida che può essere una sorta di spartiacque stagionale per entrambe. In più per il Palermo c’è da riscattare il bruciante 3-0 subito al Granillo all’andata. Quella sfida iniziò a minare nei rosanero tante certezze e spense gli entusiasmi per la promozione ottenuta nel giugno scorso vincendo i playoff della C. Prima del cambio di marcia degli ultimi due mesi, è stato necessario compiere un lento lavoro di ricucitura, favorito da una proprietà che ha sempre dato fiducia a Corini, cosa rara, specie in questa stagione di B, segnata da un numero record di esoneri dell’allenatore. E adesso c’è la sensazione che possa essere arrivato il momento del raccolto. Perché questo Palermo ha tutte le carte in regola non solo per conquistare un posto nei playoff. Ma può dire anche la sua nella corsa per la A. Anche perché il pubblico unico del Barbera (e dei tanti tifosi rosanero che seguono la squadra in ogni stadio d’Italia), può dare quel qualcosa in più che colmi il divario con le squadre che precedono il Palermo.  LEGGI TUTTO

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    In B stasera Bari-Palermo: chi è da A?

    TORINO – La 2ª giornata di Serie B si apre stasera alle 20.45 con un anticipo di lusso, Bari-Palermo (su Sky, Dazn ed Helbiz Live). Non si sfidano solo due fra le più gloriose squadre del Sud, è anche una verifica sui loro potenziali, se possono ambire alla lotta per la A diretta. Il Bari è stato forse la sorpresa più bella della 1ª giornata, quando con una prova super ha strappato un promettente 2-2 in casa del quotato Parma. In panchina c’è Mignani, debuttante in B, che sta giocando sostanzialmente con la squadra che è salita dalla C dominando il girone C. Ma davanti, sta esplodendo l’italo-marocchino Cheddira, si parlerà molto di lui e in porta, in una delle poche novità dell’undici di base, si sta imponendo il giovane Caprile, che si è meritato i complimenti di Zenga.
    Anche il Palermo non presenta grosse novità rispetto all’undici che ha vinto i playoff e che nella 1ª giornata ha piegato in casa il Perugia. Gli ultimissimi colpi di mercato (Stulac e Di Mariano su tutti), saranno pronti per il prossimo turno. Ma come ha spiegato Corini, il Football City Group dello sceicco Mansour che controlla il Palermo, intende fare ancora altri colpi che alzino il livello di una squadra che si affida soprattutto all’italo-brasiliano Brunori, il bomber che ha riportato il Palermo in B dopo 3 anni segnando 29 gol in C, fra campionato e playoff. La vittoria all’esordio sul Perugia ha fatto capire che la squadra ha superato le dimissioni del tecnico Silvio Baldini, seguendo ora le idee di Corini che per adesso non ha toccato il 4-2-3-1 che nella scorsa stagione ha fatto la fortuna dei rosanero. E stasera, previsto un pubblico da record stagionale per la B: in un San Nicola rinnovato per il ritorno in B, previsti almeno 25 mila spettatori per una sfida sentita dal pubblico di casa che continua dopo il duello nello scorso campionato di C. Stasera, chi dovesse vincere, dovrà gettare la maschera: per gli scommettitori le prime favorite alla A sono Genoa, Cagliari e Parma. Ma se  Bari o Palermo dovessero stupire con effetti speciali, non potranno più nascondersi e le quote promozione andranno riviste.
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    Tesoretto Juve, Vrioni e Brunori dopo i gol portano i milioni 

    TORINO – Dopo i gol, i milioni. I bomber in prestito della Juventus continuano a macinare numeri piacevoli per la società bianconera, che dalle cessioni di Giacomo Vrioni e Matteo Brunori si appresta a incassare 8 milioni abbondanti. […] Le prestazioni di Vrioni hanno destato interesse anche oltre oceano, in una Major League Soccer sempre più attenta ai giocatori europei e sempre più attraente per loro: attrazione che spinge il centravanti verso i New England Revolutions (anche se nelle ultime ore sono circolate voci di un suo inserimento nell’operazione che porterà Cambiaso dal Genoa alla Juventus: trattativa in cui, nonostante alcuni tentennamenti, dovrebbe invece essere coinvolto Dragusin).Sullo stesso argomentoJuve, 4 milioni da Vrioni in MLS. Brunori-Palermo ne vale altrettanti Calciomercato Juventus

    Per assicurarsi il vicecapocannoniere dell’ultima Bundesliga (meglio di lui nella stagione regolare solo Karim Adeyemi, fresco di passaggio dal Salisburgo al Dortmund, con 19 gol), i New England Revolutions sborseranno alla società bianconera 3,8 milioni. Qualcosa in più, 4,5 milioni, forse 5, arriverà invece dal Palermo: il City Group dello sceicco Mansour, appena diventato proprietario del club rosanero, non potrebbe presentarsi in modo migliore che acquistando a titolo definitivo l’idolo dei palermitani. Così farà e la società bianconera sfiorerà i 10 milioni di incasso, preziosi in un mercato che dovrà in larga parte autofinanziarsi.

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    Sullo stesso argomentoJuve, Mandragora passa alla Fiorentina a titolo definitivoCalciomercato Juventus LEGGI TUTTO

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    Juve, 4 milioni da Vrioni in MLS. Brunori-Palermo ne vale altrettanti 

    TORINO – Il tesoretto delle cessioni bianconere per le operazioni di seconda fascia comincia a dare i frutti sperati nelle casse juventine. Detto del giovane attaccante Chibozo, passato per un milione di euro all’Amiens, ecco che a breve ne arriveranno circa altri quattro per la cessione a titolo definitivo di un altro giovane bomber albanese Vrioni. L’attaccante è in procinto di sbarcare oltreoceano per sposare l’avventura a stelle e strisce della Mls. Per lui, infatti, è pronto un contratto da parte del New England Revolution e l’interessamento si è concretizzato dopo la buona stagione appena conclusa e vissuta in Austria con la maglia del Tirol Swarovski in cui ha segnato la bellezza di 21 reti in 30 presenze.Sullo stesso argomentoJuve, ufficiale la cessione di Chibozo all’Amiens: i dettagliCalciomercato Juventus

    Si stanno limando gli ultimi dettagli dopo di che il trasferimento dell’albanese con cittadinanza italiana si potrà considerare definito. A proposito di attaccanti che sono sul piede di partenza e che porteranno altra linfa alle casse bianconere ecco che si sta avvicinando il momento dell’incontro definitivo tra Palermo e Juventus per il passaggio ai siciliani del cartellino di Brunori che nell’ultima annata ha saputo realizzare la bellezza di 29 reti in Serie C con i rosanero, contribuendo in maniera decisiva al salto di categoria che ha mandato in delirio la tifoseria. Questa prossima settimana dovrebbe essere quella in cui si potrà chiudere con la nuova proprietà araba.

    Sullo stesso argomentoGnabry, il cappellino Juve e la scadenza 2023: social impazzitiCalciomercato Juventus LEGGI TUTTO

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    Brunori: “Juve, farei il vice Vlahovic”

    Nessuno ha segnato quanto lei nei campionati italiani: nemmeno Ciro Immobile (27 reti in Serie A) e Dusan Vlahovic (24). Quando ha capito che l’annata sarebbe diventare magica? 

    «Non ero arrivato a pensare a tanto nemmeno nei sogni. L’unico a crederci fin da subito è stato Silvio Baldini. Sotto Natale, quando è subentrato in panchina a Palermo, mi ha preso da parte: “Matteo, se fai quello che dico io, segni 30 gol!”». 

    E lei cosa ha risposto a Baldini? 

    «Mister, finora ho realizzato 7 reti: trenta sono tantini… Alla fine si è sbagliato di poco. Il modo di giocare di Baldini senz’altro aiuta: con lui si creano tante occasioni. E poi è una persona vera, diretta: tratta i giocatori come dei veri e propri figli». 

    A quale dei 29 gol è più affezionato? 

    «Quello al Monopoli è stato il più bello. Ma il più importante è il rigore promozione segnato al Padova nella finale playoff, con il Barbera in estasi». 

    E dire che, non senza polemiche, si era sposato due giorni prima della finale… 

    «Era tre anni che ci dovevamo sposare, ma causa Covid siamo stati costretti a rimandare sempre. Così la scorsa estate Dalila ed io abbiamo pensato al 10 giugno. Il primo giorno a Palermo, l’ho fatto presente al ds Castagnini, che infatti è stato di parola. Ringrazio anche Baldini per la sensibilità dimostrata nell’occasione e la società per avermi messo a disposizione un charter dall’Umbria a Palermo per consetirmi di ripartire subito dopo il matrimonio. Ero consapevole che la mia scelta avrebbe creato qualche polemica, ma a giochi fatti mi ha soltanto aiutato: le nozze mi hanno trasmesso una spinta in più. In finale ero così felice che volavo». 

    Adesso a volare è la sua quotazione di mercato viste le richieste che stanno arrivando alla Juventus: oltre al Palermo, che vorrebbe acquistarla, e a mezza Serie B (ieri l’incontro a Milano con il Cagliari, anche per Di Pardo) si sono mosse anche Cremonese e Salernitana in Serie A: lei a cosa punta? 

    «A Palermo sono stato benissimo, in campo e fuori. Tutti questi interessi mi inorgogliscono, però non ho ancora avuto il tempo di valutare bene. Deciderò con calma insieme alla Juventus e al mio agente Sandro Stemperini, che è stato fondamentale in questi anni. La voglia è quella di sfruttare il momento e cogliere l’occasione, ma intendo ragionarci bene. È una scelta importante per la mia carriera». 

    Tra i tifosi bianconeri, c’è anche chi tifa per Brunori vice di Vlahovic nella Juve… 

    «Piacerebbe anche a me e credo che la prospettiva intrigherebbe quasi tutti gi attaccanti del mondo. Vedremo, adesso voglio godermi Dalila e il nostro viaggio». 

    Qual è l’attaccante che studia di più? 

    «Vlahovic. E non lo dico perché è della Juventus… Era il mio preferito già alla Fiorentina. Dusan attacca bene la profondità e ha grande fisicità: è il prototipo del bomber moderno. Guardo le sue partite anche per provare a rubargli qualche segreto».

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    Juve, tesoretto Brunori. Chi offre di più?

    Matteo Brunori, 28 anni il 1° novembre, cartellino di proprietà Juventus dal 24 gennaio 2020, è l’attaccante del momento, con una lista lunghissima di squadre che se lo contendono, dopo i 29 gol stagionali segnati nel Palermo, grazie ai quali i siciliani sono tornati in B dopo tre anni mentre lui diventava il miglior marcatore stagionale di tutti i campionati professionistici italiani. Al punto che da un paio di settimane piace anche in Serie A, la prima a muoversi era stata la Cremonese, che ha diversi giocatori in ballo con la Juve (soprattutto ambisce a riscattare Zanimacchia), poi in scia si sono inserite anche Sampdoria e Salernitana. In Serie B lo vorrebbe mezza categoria, soprattutto il Frosinone che per averlo vorrebbe provare a sfruttare i buoni rapporti con la Juve, consolidati a gennaio dall’affare Gatti, con lo “scippo” avvenuto ai danni del Torino poco prima del gong.  Brunori fu acquistato dal club bianconero per l’Under 23 quando già incantava in C (soprattutto ad Arezzo ma calcisticamente nasce nel Foligno) ma coi giovani bianconeri non ebbe fortuna e, successivamente, anche in B le cose non girarono bene quando andò all’Entella, stagione culminata con la retrocessione dei liguri a cui mancarono (anche) i suoi gol. Ma poi c’è stata l’esplosione di Palermo a cambiare tutto, al punto che questo italo-brasiliano originario di Macaè, dal prossimo autunno, se continua così potrebbe finire pure nel mirino di Mancini, in azzurro alle prese con enormi problemi offensivi.
    Juve, attesa Di Maria. Proseguono i contatti per Zaniolo
    Moro in A e Brunori no?
    Prima della finale playoff di domenica scorsa col Padova invece, Brunori era finito nel mirino di alcuni tifosi siciliani, perché a ridosso della gara chiave si è sposato. L’evento non ha inciso minimamente anzi, Brunori è stato ancora una volta il migliore in campo, realizzando con freddezza il rigore che ha deciso la partita. E ora s’inizia a parlare di lui un po’ dappertutto, anche perché Palermo-Padova domenica sera è andata in onda su Rai2, con uno share del 9%, oltre un milione di spettatori, niente male per una gara di C e chissà, potrebbe essere stata la sua ultima apparizione nella categoria. Brunori ha dimostrato di avere i mezzi per imporsi in A, dove ad esempio giocherà il suo avversario nella classifica marcatori, quel Luca Moro che ha incantato nel Catania, prima che gli etnei fossero esclusi dalla C e che da un paio di mesi è del Sassuolo, club che intende dire no alle tante proposte provenienti dalla B per lui. Dunque, se in A può giocarci Moro, fermatosi a 21 gol (ma non ha fatto i playoff, né ha chiuso la stagione) perché non Brunori? Se qualcuno ha ancora dei pregiudizi sul suo conto, lamentando la mancanza di pedigree, potrebbe dare un’occhiata al gol che ha segnato in Monopoli-Palermo, col quale si è aggiudicato il Premio Facco, riservato al gol più bello della Lega Pro: una segnatura da vero brasiliano, di chi è dotato di una tecnica superiore e di una precisione balistica rara: chi lo prenderà potrebbe fare davvero un grande affare, senza badare troppo all’età non pià verdissima.
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