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    Buongiorno: “Orgoglio incredibile, 100 col mio Toro”. La strategia per tenerlo

    Nel volgere di pochi giorni a Napoli sono comparsi due nuovi monumenti: la “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, opera d’arte nuovamente elevata in piazza del Municipio dopo l’incendio che la ridusse in cenere la scorsa estate, e Alessandro Buongiorno sul prato dello stadio Maradona. Al di là di tutto, la prestazione del difensore è stata letteralmente monumentale.
    Buongiorno vs Osimhen
    E tanto più perché al cospetto di Victor Osimhen, non esattamente l’ultimo arrivato, che arrivava difatti da 5 gol segnati in una settimana (Barcellona, Cagliari e Sassuolo; e sarebbero stati 6 in una dozzina di giorni, se avesse trasformato il rigore contro la Juventus). Alessandro gli si è appiccicato addosso come un’etichetta, lasciando al nigeriano il minimo sindacale in 90 minuti (due colpi di testa a lato e, da posizione defilata, un tiro addosso a Milinkovic-Savic).

    In carriera, in campionati diversi, gli era sì capitato di trovarsi in campo per una manciata di minuti o poco più in contemporanea con il bomber del Napoli (in 3 circostanze), ma mai se n’era dovuto occupare lui in prima battuta, in marcatura (toccò ai titolari Bremer o Schuurs, in quelle occasioni). Per la prima volta la materia è stata tutta sua fin dall’inizio. E il Mostro (inteso come straordinario centravanti, sicuramente fuori dal comune) manco a dirlo è rimasto a secco, dopo 4 reti segnate in altrettanti incontri contro il Torino.  
    L’orgoglio delle 100 presenze in granata
    Osimhen tagliava venerdì sera le 100 presenze in campionato con il Napoli. Il traguardo migliore lo ha però festeggiato il granata: 100 gare in granata tra Serie A e Coppa Italia. Su Instagram, Buongiorno ha scritto parole calde: “Con le unghie e con i denti, lottando su ogni pallone. Ottimo punto al Maradona dopo una grande prova di squadra. Un orgoglio incredibile aver raggiunto le 100 presenze con la maglia granata”. Orgoglio incredibile: senza alcun dubbio, conoscendolo.

    E rammentando il suo ingresso nel vivaio a 7 anni (mai abbastanza elogiato sarà Silvano Benedetti, fino a un anno fa responsabile della scuola calcio: lui lo scoprì). Non sono parole di prammatica quelle di Alessandro. Prima della trasferta a Napoli, dopo il rientro post infortunio con la Fiorentina (quando fece naufragare Belotti), rivelò a un amico tifoso di essersi persino stupito a sentire dentro di sé un legame per il senso del Toro ancor più radicato e profondo, se possibile: illuminante la sofferenza in tribuna a guardare i compagni perdere in modo beffardo contro Lazio e Roma.
    Verso Euro 2024
    Stiamo parlando di un giocatore, simbolo vivente, che a fine agosto aveva rinunciato anche a un sostanzioso aumento di stipendio e alla possibilità di giocare in Europa League con l’Atalanta pur di rimanere in granata. Del Toro è un leader nello spogliatoio e un trascinatore in campo, ben oltre il compito di direttore d’orchestra difensivo. Annulla i centravanti, crea ripartenze a getto ripetuto, segna non per caso: 3 gol in questo campionato. Dopo la trasferta di Udine volerà con Spalletti negli Usa per la doppia amichevole americana e per giugno ha già un posto garantito tra i convocati per gli Europei.

    Sarà sufficiente che continui così: non sono le presenze in azzurro (solo 2, finora) a fare la differenza, bensì la progressione geometrica che ha illuminato il suo decollo negli ultimi 18 mesi. Questo Buongiorno non ha prezzo per il Torino, nel senso che un monumento così lo trovi in casa raramente, in un quarto di secolo. Un rendimento coerente con quanto sin qui mostrato e un Europeo di buon livello potranno condurlo verso valori di mercato persino più alti di quelli attribuiti a suo tempo a Bremer (ben oltre i 40 milioni).
    Buongiorno e le voci di mercato
    Che sempre più squadre in Europa lo stiano seguendo è acclarato: una fenomenologia destinata ad allargarsi, per forza di cose. Sappiamo che Cairo e Vagnati ne hanno già discusso per gestire i sondaggi primaverili dopo l’assalto del Milan stoppato a gennaio, partorendo un’indicazione di partenza.

    In parole povere: dopo l’Europeo dovrà venire a galla una plusvalenza di ampio valore, tanto più in considerazione del mercato chiuso in passivo nella scorsa estate, ma l’importanza di Buongiorno è oggettivamente imparagonabile per l’incidenza che ha in campo, per i compagni nella vita di tutti i giorni e per i tifosi, in costante fibrillazione davanti alla gestione cairota.
    Obiettivo rinnovo
    Se possibile, il Torino eviterà di sacrificare proprio Alessandro. Piuttosto altri giocatori, meno determinanti per le fortune, l’immagine e la costruzione del domani. E una permanenza di Buongiorno sarà (sarebbe) anche gratificata da un adeguamento contrattuale: non tanto o non solo pensando alla scadenza del 2028, ancora sufficientemente lontana, quanto soprattutto al monte degli emolumenti. Che oggi ballano intorno ai 900 mila euro netti a stagione. Una cifra quasi risibile (ovviamente nel mondo dei “non” comuni mortali) di fronte all’impennata del suo valore nel calcio di oggi.

    Se davvero si vuole fare di tutto per trattenerlo, non contando solo sul suo amore per il Torino e la sua professionalità, bisogna anche voler aprire il portafoglio, alzare il suo stipendio a livelli da top player granata e costruire attorno ad Alessandro una rosa più forte e competitiva. Tutto il resto sarebbero soltanto chiacchiere (peraltro già conosciute a memoria e fastidiosamente ripetitive). LEGGI TUTTO

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    Infortuni Buongiorno e Ricci: condizioni e recupero dopo Cagliari-Torino

    Il Torino torna da Cagliari con tre punti e una buona prestazione, ma con qualche defezione. A far preoccupare Juric è Buongiorno: per il difensore italiano si teme una lussazione alla spalla destra, nonostante il giocatore abbia terminato la partita e sia uscito dal campo solo dopo il triplice fischio, respingendo gli ultimi assalti dei sardi fino al 2-1 finale. Le brutte notizie non finiscono qui, perché i granata durante il match hanno perso anche Ricci.
    Ricci e Buongiorno preoccupano Juric
    Il Torino ora è in un buon momento come confermano i sette punti nelle ultime tre giornate. L’allenatore granata però deve fare i conti con alcuni ko. Dopo il problema fisico riportato da Ilic, ora Juric dovrà fare a meno anche di Ricci. Il centrocampista italiano, dopo il bel gol del 2-0 contro il Cagliari, ha rimediato un trauma distorsivo alla caviglia sinistra ed è uscito nel corso del secondo tempo lasciando spazio a Gineitis. L’allenatore ne ha anche parlato nel post partita: “Ricci ha sempre un po’ di problemi quando si infortuna. Rientra per un paio di partite un po’ sotto di condizione, ma sempre a un livello molto alto. Ha fatto un gran bel gol, ma gli si è girata la caviglia… Speriamo non sia niente di grave, dobbiamo valutare bene sia lui, sia Buongiorno. Siamo pochi, vedremo i prossimi giorni…”. In attesa delle analisi mediche si valuteranno i tempi di recupero. Nella prossima giornata Zapata e compagni affronteranno la Salernitana, che è alla ricerca di punti importanti per la salvezza. LEGGI TUTTO

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    Juric su Lazio-Torino: “Subito gol al primo tiro. Buongiorno? Un fastidio”

    Una partita risolta dai biancocelesti nel secondo tempo grazie ai gol di Vecino e Zaccagni, quando il Torino aveva già perso per infortunio il suo capitano. “Buongiorno ha sentito un fastidio – ha commentato in proposito Juric -, lui per noi in questo momento è fondamentale perchè dietro ci dà tanta sicurezza”. 
    Juric: “Sanabria bene come secondo attaccante”
    L’allenatore granata pensa però già al futuro ripartendo da quanto di buono visto a livello tattico: “Sanabria mi è piaciuto molto di più come secondo attaccante che come primo, quindi penso che lo proveremo di nuovo là in futuro. Avevo la sensazione che la mia squadra avesse speso molto nell’ultima partita contro la Roma e oggi non ho visto quella carica agonistica che ti fa avere qualche spunto di più in attacco”. LEGGI TUTTO

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    Juric, il cuore e la sensibilità del Toro: che festa con la Maratona!

    TORINO – «Ho capito perché Buongiorno ha deciso di rimanere con noi». Questa è soltanto una delle frasi attraverso le quali Ivan Juric ha salutato i 700 e più tifosi granata presenti alla Festa della Maratona (su Tuttosport in edicola il 17 settembre il resoconto completo di una giornata straordinaria per i cuori Toro). Il tecnico granata, assieme al vice Matteo Paro – ci sono anche gli ex granata Natalino Fossati e Stefano Sorrentino -, ha fortemente voluto partecipare a un evento che una volta di più ha dato testimonianza della sensibilità di una tifoseria peculiare. Juric ha anche premiato i bambini del Toro che hanno vinto il quadrangolare completato dai Pulcini di Rivoli, Bacigalupo e Lucento. I proventi dell’evento sono destinati a Casa Ugi, l’unione dei genitori italiani che si spendono contro il tumore che colpisce i più piccoli. LEGGI TUTTO

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