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    Toro, Cairo: “Vi racconto perché ho abbracciato così Juric”

    TORINO – Il Toro vince, coltiva e firma un’impresa a San Siro, elimina dalla Coppa Italia i campioni d’Italia del Milan (sconfitti per la seconda volta in stagione dai granata), si qualifica ai quarti di finale e all’improvviso Urbano Cairo torna a parlare. Lo ha fatto alla trasmissione “Tutti Convocati” su Radio24: “E’ stata una grande gioia, ieri siamo stati troppo contenti tutti. Dopo la partita sono andato nello spogliatoio e ho fatto i complimenti a tutti. In 10 ci siamo un po’ abbassati, ma non rinunciando a giocare. Abbiamo avuto varie occasioni e abbiamo strameritato il passaggio del turno. Siamo felici. Con il Milan abbiamo fatto buone cose nel passato recente. A partire da quando vincemmo due volte in campionato quando c’era ancora Mazzarri. Anche con l’Inter qualche buon risultato lo abbiamo fatto”.

     

    L’AUTOELOGIO – Noi abbiamo fatto dei buoni campionati, siamo in A dal 2012-2013, quindi ininterrottamente da dieci anni, mentre nei dieci anni precedenti prima di me il Toro era stato 6 anni in B e 4 in A con 3 retrocessioni. Da quando ci sono io, invece, sono arrivati tanti noni e decimi posti. Non male. Adesso siamo nelle condizioni in cui ci piacerebbe fare qualcosa in più, abbiamo un mister bravo che riesce a ricavare il massimo da tutti e dai giovani soprattutto. Su Bayeye ieri si sono visti i risultati del lavoro di questi mesi: è lui che ha fatto l’assist per il gol di Adopo, altro giovane che è con noi da anni e che proprio a San Siro vinse la Coppa Italia con la Primavera”.

     

    L’ELOGIO DI JURIC – Poi le parole specifiche su Juric: il presidente vorrebbe che l’allenatore rinnovasse il contratto in scadenza nel 2024, ma il tecnico prende tempo in attesa di garanzie (ambizioni, mercato).“Juric ha carattere e quando si ha un certo tipo di carattere è qualcosa di importante. Gli ha consentito di creare un buon clima, una bella squadra vogliosa, che lotta per recuperare palla e lo fa nella metà campo avversaria. Con lui c’è un bel rapporto, ieri ci siamo abbracciati con un abbraccio affettuosissimo. L’imprenditore spinge i suoi collaboratori a fare meglio, ma è bello anche avere collaboratori che spingono sempre di più a loro volta. Juric lo seguivo da quando era a Verona, avevo provato a prenderlo già dopo il primo anno lì, ma lui volle rimanere per ultimare il progetto che aveva costruito a Verona. Mi piaceva molto il tipo di gioco di Juric e quindi gli ho fatto la corte per un anno, alla fine l’ho preso. Adesso ci godiamo questa vittoria, ma poi dobbiamo pensare subito a domenica contro lo Spezia, è una partita importante per poter dare continuità”. LEGGI TUTTO

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    Ferrante consiglia il Toro: “Prendi Cheddira”

    TORINO – Che il Torino abbia bisogno di una punta è un fatto acclarato. Non solo perché Juric lo ha detto e ripetuto in più occasioni, ma anche perché basta valutare le partite dei granata e l’attuale situazione: ovvero, un attaccante che fa un grande movimento ma segna poco (Sanabria) e uno di qualità eccelse ma fisicamente fragile (Pellegri). In questo senso, Marco Ferrante – che nel Toro ha giocato 252 partite e segnato 123 reti tra il 1996 e il 2004 – ha le idee chiare e le rivela in un’intervista che troverete su “Tuttosport” di domani e della quale diamo qui qualche anticipazione. Sul rinforzo che serve le idee di Ferrante sono chiarissime: «Il Toro deve prendere Cheddira. Sta benissimo e ha le caratteristiche giuste per colmare le lacune della squadra». L’ex bomber boccia le idee di Juric in merito al tridente dei trequartisti («Esperimento fallito. Al Torino serve una punta vera»), ma difende con forza il lavoro del tecnico: «Bisogna fidarsi di Ivan e rinnovare subito il contratto. È la cosa giusta da fare. E poi sul mercato vanno ascoltate le sue idee». Domenica i granata saranno di scena a Salerno: «E sarà una battaglia. Questo è il mese decisivo per capire quali prospettive può avere il Toro nel girone di ritorno».

    Su Tuttosport di domani l’intervista integrale. LEGGI TUTTO

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    Toro, Juric perde ancora Pellegri: ecco come cambiano i piani di Vagnati e Juric

    TORINO – Domani, venerdì 23 dicembre, alle ore 14.30 allo stadio Grande Torino, amichevole tra il Toro e la Cremonese. Non ci sarà Pietro Pellegri, che nell’allenamento di mercoledì 21 si è procurato un indurimento muscolare e dunque, per precauzione, non sarà schierato. Per il giovane attaccante continuano i problemi fisici. Di sicuro ci sarà Antonio Sanabria. E gli occhi saranno puntati su di lui. Il paraguaiano, che sino ad oggi sotto il profilo del gol ha deluso, deve dimostrare di essere ancora in grado di realizzare qualche rete necessaria alla squadra per fare il salto di qualità. Se il 26enne tra Cremonese e Monza (ultimo test) non si sbloccherà, la società a gennaio andrà alla ricerca di una prima punta in grado di raggiungere la doppia cifra. LEGGI TUTTO

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    Natale al Filadelfia: Torino, voglia di regali sotto l'albero

    TORINO – (e.e.) Natale al Filadelfia. Non è il titolo di un nuovo cinepanettone, ma la festa andata in onda al centro di allenamento. Tutti presenti tranne Nikola Vlasic, terzo al Mondiale in Qatar e ancora in vacanza. Il presidente Urbano Cairo non ha perso l’occasione per elogiare il suo tecnico Ivan Juric: con il croato c’è sul piatto la volontà di rinnovare il contratto, altrimenti si rischierebbe l’addio anticipato a giugno. In ballo però le garanzie sul mercato. Perr Schuurs, colpo estivo, si è presentato con la compagna Roos e Ilkhan. Lui si è ambientato alla grande a Torino e crede nelle possibilità della squadra di puntare all’Europa. “Mi trovo bene in granata, è stato facile scegliere questo club – la risposta dell’olandese ex Ajax intervistato dai tifosi – e il pubblico è sempre caloroso: cantano tanto e ci danno grande carica, è bella la connessione che c’è tra la squadra e la sua gente”. LEGGI TUTTO

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    Torino, Cairo: “Vagnati in Qatar in cerca di talenti”

    TORINO – Il presidente granata Urbano Cairo ha parlato nell’ambito dell’incontro dell’agenzia Italpress con il mondo dello sport. Quattro i temi fondamentali trattati dal patron del Toro, due dei quali di stretto interesse torinista: questi ultimi sono le seconde squadre e la missione qatariota di Vagnati. Terzo punto affrontato la crisi del calcio italiano («Arriviamo da anni complicati, e mi dispiace il fatto che il calcio, che contribuisce per il 70% alle entrate fiscali dello sport italiano, abbia avuto pochissimo dallo Stato»), quarto l’indagine che ha investito la Juve («Non sono al corrente dei dettagli, ma posso dire che se la Juve ha fatto certe cose, qualcuno le ha fatte con lei»).

    “Al Mondiale tifo Argentina”

    Questi, invece, i punti che riguardano il Toro: «La soluzione seconde squadre è una buona idea – prosegue Cairo -. Vogliamo lavorarci perché può essere una soluzione interessante». Quindi il messaggio recapitato indirettamente a Juric, con il quale vorrebbe allungare il rapporto entro la fine dell’anno: «Vagnati in Qatar ha visto una quindicina di partite, mi deve consegnare una relazione quindi valuteremo se ci siano talenti da prendere. Ho visto molto bene la Francia, ma anche il Brasile e l’Argentina per cui faccio il tifo, visto che laggiù ho qualche parente».
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    Il Toro guarda al futuro: ecco cosa sarà di Juric, Praet e Lukic

    TORINO – I tre nomi del Toro che verrà: Ivan Juric, Dennis Praet e Sasa Lukic. Dopo il prolungamento di contratto del dt Davide Vagnati, per dare continuità al progetto, adesso il presidente Urbano Cairo sta lavorando sul tecnico. Il croato ha il contratto in scadenza nel 2024, ma il presidente vorrebbe portarlo al 2025. Proprio per impostare un futuro importante. Per quanto riguarda il mercato, si stanno intensificando le trattative con il Leicester per il ritorno di Praet a Torino. Il belga in Inghilterra è ai margini e per questo ha perso i Mondiali. E’ furibondo e vuole tornare al Toro. Juric lo aspetta. E infine Lukic: nei giorni scorsi in un’intervista il serbo ha fatto chiaramente capire di voler lasciare il Toro per andare in un club che giochi in Champions: subito dopo il Mondiale oppure a giugno. Conclusione: il Toro a gennaio lo metterà sul mercato. LEGGI TUTTO

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    Come si cambia: con Praet il Toro di Juric ancora più offensivo

    TORINO – Con l’eventuale arrivo di Praet e la probabilissima partenza di Lukic, il Toro diventerà ancora più spregiudicato. Proprio come vuole Juric. Perché il belga è molto più offensivo del serbo. E se, come pare, il tecnico croato riuscirà ad ottenere il suo giocatore preferito (Praet appunto) prepariamoci a vedere una squadra tutta fantasia. Perché nei piani dell’allenatore c’è anche un sistema che prevede tutti i suoi trequartisti in campo visto che il belga è uno che sa anche difendere per poi impostare.
    Praet con Ricci e Linetty: che Toro
    Immaginate un centrocampo con Praet, Ricci e Linetty: tre elementi che sanno catturare palloni. Con Miranchuk a destra e Radonjic a sinistra a completare un centrocampo a cinque. Poi Vlasic più avanti in qualità di trequartista puro con un’unica punta che può essere Pellegri con Sanabria come alternativa. Di sicuro, dalla cintola in su, vedremo un Toro con tecnica, grinta e fantasia. Naturalmente Juric aspetta di avere tutti i suoi giocatori per provare il nuovo schema perché l’intenzione sarebbe quella di schierarli tutti. Con la difesa che, ovviamente, resterebbe a tre. LEGGI TUTTO